ROMA - Oltre tre anni in un quinquennio con la busta paga senza pero' mettere piede in azienda: la cassa integrazione, nata in Italia per far fronte alle emergenze di mercato e a quelle delle ristrutturazioni delle imprese industriali e dell'edilizia si e' man mano estesa agli altri settori fino a comprendere con la cassa in deroga anche commercio, servizi e le imprese artigianali. Ma se la cassa straordinaria e ordinaria sono pagate da aziende e lavoratori con un contributo sulle retribuzioni, quella in deroga introdotta dal Governo Berlusconi per fronteggiare la crisi economica e contenere i licenziamenti, e' finanziata dalla fiscalita' generale.
- L'IPOTESI SUL TAVOLO: Il Governo vuole una revisione profonda degli ammortizzatori sociali limitando la durata e l'utilizzo della cassa integrazione ai soli casi di rientro al lavoro. L'applicazione della riforma comunque, secondo quanto assicurato dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero, dovra' essere rinviata almeno all'anno prossimo a causa della crisi economica. Si studia un sussidio di disoccupazione piu' consistente di quello attuale che sostituisca i diversi strumenti utilizzati ora in caso di crisi (la cassa integrazione straordinaria che spesso tiene legato il lavoratore all'azienda pur non essendoci possibilita' di rientro al lavoro, ma anche, dopo il licenziamento, la mobilita' e l'attuale indennita' di disoccupazione, bassa e erogata per una breve durata).
- CASSA ORDINARIA: Ora la Cig ordinaria e' prevista per le aziende industriali e dell'edilizia nei casi di sospensione dell'attivita' produttiva dovuta a eventi temporanei non imputabili al datore di lavoro, situazioni temporanee di mercato e intemperie stagionali. L'indennita' e' pari all'80% della retribuzione con un tetto massimo fissato anno per anno (per il 2012 e' di 931,28 euro lordi, ovvero 876,89 netti per retribuzioni fino a 2.014,77 euro). Gli interventi sono prorogabili fino a 52 settimane. La cassa integrazione ordinaria e' pagata da ogni impresa con un contributo ordinario sul monte retribuzioni lordo (2,2% o 1,9% per le imprese industriali a seconda delle dimensioni aziendali) e con un contributo addizionale sulle integrazioni salariali anticipate (pari all'8% o al 4% delle integrazioni salariali da corrispondere).
- CASSA STRAORDINARIA: E' ora prevista per le imprese industriali, edili, imprese editrici con piu' di 15 dipendenti, imprese commerciali con piu' di 200 dipendenti, imprese appaltatrici di mensa e di pulizia il cui committente sia interessato alla cigs, vettori aerei. Spetta nei casi di ristrutturazione, riconversione e riorganizzazione aziendale, crisi aziendale e procedure concorsuali. Nei casi di ristrutturazione e riconversione aziendale puo' arrivare a 24 mesi prorogabili due volte per 12 mesi (48 mesi al massimo nel Sud, 36 nel Centro Nord). L'indennita' e' pari all'80%. L'intervento straordinario e' finanziato dai datori di lavoro e dai lavoratori con un contributo rispettivamente pari allo 0,9% (0,6 l'azienda e 0,3% il lavoratore) della retribuzione lorda. Anche nella Cigs vi e' inoltre un onere a carico dell'impresa che la usano pari al 4,5% o al 3% delle integrazioni salariali anticipate rispettivamente per quelle con piu' di 50 o fino a 50 dipendenti. L'ammontare del contributo addizionale e' raddoppiato del 50% se il trattamento si protrae oltre 24 mesi.
- CASSA IN DEROGA: E' il terzo tipo di Cig ora esistente. Spetta anche agli apprendisti e ai lavoratori e in somministrazione (interinali). Spetta dopo aver esaurito gli interventi ordinari e alle aziende non ammesse alla cig ordinaria e alla cigs. La durata e' stabilita negli accordi territoriali o nei provvedimenti di concessione. Comunque i periodi di cig in deroga non devono essere computati ai fini del raggiungimento del limite di 36 mesi nel quinquennio previsti per la cigs.
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