cari compagni/e la procedura prosegue il suo corso...i punti vendita che sono stati ceduti al 31 dicembre, hanno gia' comunicato i nominativi dei colleghi che accetteranno la procedura.
vi ricordo che i punti di vendita oggetto della cessione sono fiori, nomentano e migiurtinia.
i colleghi che hanno accettato dovrebbero aver ricevuto già dei trasferimenti nei punti vendita rimasti sviluppo roma, ricordo che i trasferimenti sono solo virtuali e che fino alla conclusione della procedura si rimarra in servizio nel punto vendita attuale.
FACCIO A TUTTI I MIEI PIU' SENTITI AUGURI...SPERO CHE IL 2012 SIA MIGLIORE PER TUTTI...
CIAO TIZIANO
sabato 31 dicembre 2011
martedì 27 dicembre 2011
PROCEDURA DI MOBILITA'...
cari compagni e compagne,oggi nella sede della cisl di cavuor, si e svolto un'altro incontro tra le oo.ss e l'azienda sviluppo roma supermercati.
oltre a fare il punto della situazione dei punti vendita e chiarito, da parte dell'azienda di aver messo al corrente tutti i capi negozio che:
1) i permessi 104 non possono essere ritenuti riposi compensativi della domenica
2) le festivita' infrasettimanali non possono essere ritenuti riposi compensativi della domenica e che come tali non possono essere usufruiti scalando ore durante la settimana
3) che si possono fare orari lavorativi non superiori alle 10 ore
4) le domeniche devono essere equamente distribuite tra tutti i dipendenti
5)che il corso trio era stato autorizzato dall'azienda solo per la formazione dell'hccp e non per la legge 81
si e chiarita la situazione della procedura di mobilita', che ricordo l'azienda ha dichiarato assolutamente volontaria,e che riguarda solo l'azienda sviluppo roma supermercati.
la proposta di uscita rimane quella del 90% della retribuzione calcolata dalla differenza tra il cud netto e la somma della retribuzione annua della mobilita'.
le oo.ss e l'azienda sviluppo roma,si sono date il tempo massimo di legge per chiu
dere la procedura che e di 120 giorni, e che potrebbe essere anche ampliata.
ricordo solamente che solo i punti di vendita che sono in procinto di essere ceduti devono entro il 31 dicembre far avere i nominativi dei dipendenti interessati alla mobilita'.
i punti vendita interessati dalla procedura di affitto di ramo d'azienda sono :
fiori, nomentano e migiurtinia.
i dipendenti di questi tre punti di vendita, interessati alla mobilita' devono far pervenire la loro scelta,ricordo entro il 31 dicembre, per far si che l'azienda sviluppo roma, formalizzi dei trasferimenti nei punti di vendita rimasti nella societa' sviluppo roma.
tali trasferimenti saranno solamente virtuali, cioe' si rimarra' nel punto vendita in cui si lavora attualmente.
per ulteriori informazioni chiamatemi!!!!!!!!
SE CI RIUSCITE STAMPATE QUESTO COMUNICATO E ATTACCATELO IN BACHECA, O ADDIRITTURA FATE COPIE E DATELE AD OGNI DIPENDENTE DEL VOSTRO PUNTO DI VENDITA...
CIAO TIZIANO
domenica 25 dicembre 2011
martedì 20 dicembre 2011
PROCEDURA DI MOBILITA'...
PER TUTTI I LAVORATORI E LAVORATRICI DELLA SVILUPPO ROMA SUPERMERCATI...
OGGI SI E SVOLTO L'INCONTRO TRA LE OO.SS E L'AZIENDA CONAD DEL TIRRENO,IL TEMA DELLA DISCUSSIONE ERA LA PROCEDURA DI MOBILITA',PER LA QUALE CONAD CI DICHIARAVA CHE E ASSOLUTAMENTE IN VOLONTARIETA',CIOE', CHI VORRA' POTRA' DECIDERE LIBERAMENTE DI ACCETTARE O NON ACCETTARE.
SI SONO FATTE DELLE PROPOSTE DI USCITA VOLONTARIA DALLA AZIENDA.
L'AZIENDA ERA PARTITA DICHIARANDO CHE CONCEDEVA L'80% DELLA DIFFERENZA TRA IL CUD(101) DELL'ANNO PRECEDENTE E LA SOMMA PERCEPITA IN DODICI MESI DALLA MOBILITA',LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI, CHIEDEVANO INVECE L'INCREMENTO ALL 100%,MA LA MEDIAZIONE E STATA SINO AD ORA IL 90%,LE OSS E L'AZIENDA SI INCONTRERANNO DI NUOVO IL 27 DICEMBRE NELLA SEDE DELLA CISL.
PER FARVI CAPIRE MEGLIO LA PROPOSTA DI USCITA FARO' UN ESEMPIO:
CUD ANNO 2010 18.000€, RETRIBUZIONE ANNUA CON LA MOBILITA' 720€X12=8.600€
LA CIFRA 720€ E QUANTO MENSILMENTE L'INPS PAGHERA' LA MOBILITA'.
IL 90% SI CALCOLA SULLA DIFFERENZA TRA 18.000€ E 8.600€.
LA CIFRA CHE RISULTA VIENE MOLTIPLICATA PER GLI ANNI DI MOBILITA',
RICORDO CHE QUESTO E SOLO UN ESEMPIO, E CHE QUINDI LE CIFRE POSSONO VARIARE TRA DIPENDE E DIPENDENTE.
I PARAMETRI DI ETA SONO I SEGUENTI:
SINO A QUARANTA ANNI E SOLO UN ANNO DI MOBILITA',DAI QUARANTA E I CINQUANTA SONO DUE ANNI DI MOBILITA' E DAI CINQUANTA IN SU' SONO TRE ANNI.
UN CONSIGLIO PER I DIPENDENTI VICINO ALLA PENSIONE, FATEVI FARE I CONTI DA UN CAF PER CAPIRE BENE SE ALLA FINE DELLA MOBILITA' ENTRATE DIRETTAMENTE IN PENSIONE, RICORDO CHE LE ULTIME RIFORME GOVERNATIVE HANNO MODIFICATO I PARAMETRI, QUINDI ATTENZIONE, POTRESTE RITROVARVI FRA TRE ANNI SENZA RETRIBUZIONE E CON ANCORA MOLTI ANNI PER ANDARE IN PENSIONE.
PER ULTERIORI CHIARIMENTI...MANDATEMI UNA MAIL tizio71@gmail.com
OGGI SI E SVOLTO L'INCONTRO TRA LE OO.SS E L'AZIENDA CONAD DEL TIRRENO,IL TEMA DELLA DISCUSSIONE ERA LA PROCEDURA DI MOBILITA',PER LA QUALE CONAD CI DICHIARAVA CHE E ASSOLUTAMENTE IN VOLONTARIETA',CIOE', CHI VORRA' POTRA' DECIDERE LIBERAMENTE DI ACCETTARE O NON ACCETTARE.
SI SONO FATTE DELLE PROPOSTE DI USCITA VOLONTARIA DALLA AZIENDA.
L'AZIENDA ERA PARTITA DICHIARANDO CHE CONCEDEVA L'80% DELLA DIFFERENZA TRA IL CUD(101) DELL'ANNO PRECEDENTE E LA SOMMA PERCEPITA IN DODICI MESI DALLA MOBILITA',LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI, CHIEDEVANO INVECE L'INCREMENTO ALL 100%,MA LA MEDIAZIONE E STATA SINO AD ORA IL 90%,LE OSS E L'AZIENDA SI INCONTRERANNO DI NUOVO IL 27 DICEMBRE NELLA SEDE DELLA CISL.
PER FARVI CAPIRE MEGLIO LA PROPOSTA DI USCITA FARO' UN ESEMPIO:
CUD ANNO 2010 18.000€, RETRIBUZIONE ANNUA CON LA MOBILITA' 720€X12=8.600€
LA CIFRA 720€ E QUANTO MENSILMENTE L'INPS PAGHERA' LA MOBILITA'.
IL 90% SI CALCOLA SULLA DIFFERENZA TRA 18.000€ E 8.600€.
LA CIFRA CHE RISULTA VIENE MOLTIPLICATA PER GLI ANNI DI MOBILITA',
RICORDO CHE QUESTO E SOLO UN ESEMPIO, E CHE QUINDI LE CIFRE POSSONO VARIARE TRA DIPENDE E DIPENDENTE.
I PARAMETRI DI ETA SONO I SEGUENTI:
SINO A QUARANTA ANNI E SOLO UN ANNO DI MOBILITA',DAI QUARANTA E I CINQUANTA SONO DUE ANNI DI MOBILITA' E DAI CINQUANTA IN SU' SONO TRE ANNI.
UN CONSIGLIO PER I DIPENDENTI VICINO ALLA PENSIONE, FATEVI FARE I CONTI DA UN CAF PER CAPIRE BENE SE ALLA FINE DELLA MOBILITA' ENTRATE DIRETTAMENTE IN PENSIONE, RICORDO CHE LE ULTIME RIFORME GOVERNATIVE HANNO MODIFICATO I PARAMETRI, QUINDI ATTENZIONE, POTRESTE RITROVARVI FRA TRE ANNI SENZA RETRIBUZIONE E CON ANCORA MOLTI ANNI PER ANDARE IN PENSIONE.
PER ULTERIORI CHIARIMENTI...MANDATEMI UNA MAIL tizio71@gmail.com
sabato 17 dicembre 2011
Blog di Diliberto sul Fatto
Care compagne e cari compagni,
da oggi Oliviero Diliberto tiene un blog sul Fatto, al seguente link
http://www.ilfattoquotidiano. it/blog/odiliberto/ Credo si tratti di
un'ulteriore possibilità di visibilità, quindi vi prego di darne massima
diffusione.
Un caro saluto
Flavio Arzarello
Resp. comunicazione Pdci
da oggi Oliviero Diliberto tiene un blog sul Fatto, al seguente link
http://www.ilfattoquotidiano.
un'ulteriore possibilità di visibilità, quindi vi prego di darne massima
diffusione.
Un caro saluto
Flavio Arzarello
Resp. comunicazione Pdci
incontro per procedura martedi' 20 dicembre ore 10,00 sede cisl
Ciao ragazzi/e l'incontro salvo rinvii e' per martedi 20 dicembre alle ore 10,00 a via cavour sede cisl.
Questi giorni sta accadendo qualcosa a dir poco di strano, la Conad sta continuando a chiamare i lavoratori per la mobilita' se non sbaglio proprio per martedi' a viale Kant!!!
Beh credo che noi fino alla fine dobbiamo continuare a parlare con quei lavoratori/ici dicendogli di non andare agli incontri individuali attendendo l'incontro sindacale (di martedi) sulla procedura o almeno di non sottoscrivere nulla.
Anche perche' potrebbero avere qualche condizione di miglior favore.
mercoledì 14 dicembre 2011
INCONTRO PROCEDURA ESUBERI E AFFITTO RAMO D'AZIENDA
E' STATO FISSATO L'INCONTRO PER " MARTEDI' 20 DICEMBRE ALLE ORE 10.00" PER DISCUTERE DELLA PROCEDURA DI ESUBERI E DEL TRAFERIMENTO DI RAMO D'AZIENDA DI MIGIURTINIA, FIORI E NOMENTANO. IL LUOGO E' ANCORA DA DEFINIRSI, AVRETE ULTERIORI AGGIORNAMENTI...
martedì 13 dicembre 2011
domenica 11 dicembre 2011
Morire di lavoro a 22 anni
Morire di lavoro a ventidue anni è una tragedia smisurata; scoprire venti giorni dopo che quella ragazza risulta assunta mezz’ora dopo la sua morte è inaccettabile per una società che si definisce civile.
Eppure tutto questo accade a Cavarzere, accade a Noale, accade nelle campagne del trevigiano e della bassa polesana, nel tanto decantato mitico nordest.
Accade in quella “terra di Padania” dove i suoi leghisti inventori hanno portato in palmo di mano padroni e padroncini che hanno fatto voluminose fortune grazie alla distruzione sistematica e volontaria, da parte del capitalismo, delle grandi industrie a cominciare da Portomarghera, creando un’infinità di manodopera a basso costo, non solo straniera,che si è prestata e si presta oggi ancor di più a fornire le proprie braccia, il proprio lavoro, pur di avere un salario; non importa come: se in nero, se fuori regola, se pericoloso, se precario, se poco, non importa, purché sia un salario che ti consenta di sbarcare il lunario. In questa terra veneta dove la Lega padrona e poltrona governa da oltre un decennio tutto è possibile: lavorare senza orario e fuori da qualsiasi regola contrattuale senza essere pagati per lunghi mesi, semplicemente perché sei immigrato, mentre colui che si definisce il tuo “datore di lavoro”, sfruttatore senza scrupoli, leghista doc è perfino un pubblico amministratore; e dove anche il sindacato ti invita a stare calmo, a non denunciare, altrimenti quella che chiamano “fiorente azienda artigiana” chiude i battenti e i lavoratori sono per strada; cadere da un’impalcatura di un cantiere edile, di domenica o il giorno di Natale, massacrarti o morire e tu non hai neppure un nome, perché non risulti esistere, mentre questo tuo lavoro invisibile riempie le tasche dei tuoi padroni.
Morire a ventidue anni schiacciata da un muletto che non potevi saper usare perché lavoravi da soli due giorni e risultare assunta solo dopo che hai perso la vita.
Mi chiedo, e vi chiedo, se può bastare l’indignazione di fronte a tutto questo o se non sia ora e tempo di risposte esemplari, di atti concreti che consentano un cambiamento di rotta tanto urgente quanto necessario.
Lo chiedo alla società civile, al Capo dello Stato, al premier Monti che si accinge a varare le cosiddette nuove regole del mercato del lavoro con la possibilità di licenziamento senza giusta causa, così altri nuovi disoccupati si aggiungeranno a quella schiera infinita già pronta ad entrare in quel vortice oscuro d’affari che è il lavoro clandestino, come se tutto questo potesse bloccare la crisi economica che stiamo vivendo.
Ma dove si vuol arrivare? Cosa siete diventati? In questa terra fatta di suv, di doppie e triple case, di lussuose barche ormeggiate nelle darsene, di un numero smisurato da banche e finanziarie, di società fantasma, di evasione esponenziale e di sfruttamento senza limiti, dove non c’è più spazio neppure per la pietà cristiana, tutto questo ha un nome: capitalismo! E il suo inesorabile decorso sarà solo la barbarie, ormai sotto gli occhi di tutti.
Eppure tutto questo accade a Cavarzere, accade a Noale, accade nelle campagne del trevigiano e della bassa polesana, nel tanto decantato mitico nordest.
Accade in quella “terra di Padania” dove i suoi leghisti inventori hanno portato in palmo di mano padroni e padroncini che hanno fatto voluminose fortune grazie alla distruzione sistematica e volontaria, da parte del capitalismo, delle grandi industrie a cominciare da Portomarghera, creando un’infinità di manodopera a basso costo, non solo straniera,che si è prestata e si presta oggi ancor di più a fornire le proprie braccia, il proprio lavoro, pur di avere un salario; non importa come: se in nero, se fuori regola, se pericoloso, se precario, se poco, non importa, purché sia un salario che ti consenta di sbarcare il lunario. In questa terra veneta dove la Lega padrona e poltrona governa da oltre un decennio tutto è possibile: lavorare senza orario e fuori da qualsiasi regola contrattuale senza essere pagati per lunghi mesi, semplicemente perché sei immigrato, mentre colui che si definisce il tuo “datore di lavoro”, sfruttatore senza scrupoli, leghista doc è perfino un pubblico amministratore; e dove anche il sindacato ti invita a stare calmo, a non denunciare, altrimenti quella che chiamano “fiorente azienda artigiana” chiude i battenti e i lavoratori sono per strada; cadere da un’impalcatura di un cantiere edile, di domenica o il giorno di Natale, massacrarti o morire e tu non hai neppure un nome, perché non risulti esistere, mentre questo tuo lavoro invisibile riempie le tasche dei tuoi padroni.
Morire a ventidue anni schiacciata da un muletto che non potevi saper usare perché lavoravi da soli due giorni e risultare assunta solo dopo che hai perso la vita.
Mi chiedo, e vi chiedo, se può bastare l’indignazione di fronte a tutto questo o se non sia ora e tempo di risposte esemplari, di atti concreti che consentano un cambiamento di rotta tanto urgente quanto necessario.
Lo chiedo alla società civile, al Capo dello Stato, al premier Monti che si accinge a varare le cosiddette nuove regole del mercato del lavoro con la possibilità di licenziamento senza giusta causa, così altri nuovi disoccupati si aggiungeranno a quella schiera infinita già pronta ad entrare in quel vortice oscuro d’affari che è il lavoro clandestino, come se tutto questo potesse bloccare la crisi economica che stiamo vivendo.
Ma dove si vuol arrivare? Cosa siete diventati? In questa terra fatta di suv, di doppie e triple case, di lussuose barche ormeggiate nelle darsene, di un numero smisurato da banche e finanziarie, di società fantasma, di evasione esponenziale e di sfruttamento senza limiti, dove non c’è più spazio neppure per la pietà cristiana, tutto questo ha un nome: capitalismo! E il suo inesorabile decorso sarà solo la barbarie, ormai sotto gli occhi di tutti.
*Segreteria provinciale del Partito dei Comunisti Italiani – Venezia
mercoledì 7 dicembre 2011
Manovra: la FILCAMS CGIL aderisce allo sciopero di lunedì 12 dicembre
ROMA - La Segreteria Nazionale FILCAMS CGIL – commercio, turismo e servizi, nel condividere le valutazioni della Segreteria Nazionale CGIL sulla manovra «Salva Italia» del Governo Monti, sottolinea come alcuni dei provvedimenti indicati avranno una ricaduta fortemente negativa sul settore e sulle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori del terziario.
«Innanzitutto» afferma la FILCAMS CGIL in una nota «l’aumento di due punti dell’IVA avrà ricadute evidenti sull’andamento dei consumi, già fortemente in calo. La crisi dei consumi – spiega - rappresenta una delle manifestazioni più evidenti della crisi economica del Paese e parla delle difficoltà crescenti di migliaia e migliaia di famiglie italiane ad arrivare alla fine della terza settimana». Tale provvedimento, insiste la FILCAMS CGIL «accentuerà le difficoltà dei ceti sociali più deboli, tanto più che le conseguenze colpiranno indiscriminatamente i consumatori, indipendentemente dal loro reddito, individuale e familiare». Le misure relative alla previdenza, già fortemente inique, per le ragioni denunciate dalla CGIL, «colpiranno soprattutto le donne, la stragrande maggioranza di coloro che lavorano nel settore terziario» sottolinea ancora la FILCAMS CGIL.
La liberalizzazione degli orari commerciali è misura inutile e dannosa, secondo la FILCAMS CGIL: inutile, poiché non avrà alcuna conseguenza sull'andamento del consumo, in quanto i redditi resteranno al palo ed i consumi continueranno a calare, secondo tutte le previsioni; dannosa, perché peggiorerà le condizioni di lavoro dei dipendenti degli esercizi commerciali, oltreché mettere in crisi la diffusa rete del piccolo e medio commercio, che impiega la stragrande maggioranza degli addetti. «Le aziende, soprattutto della grande distribuzione – avverte la FILCAMS - , per assicurarsi le aperture totali, faranno ricorso ad ogni tipo di contratto, che accentuerà le condizioni di precariato, soprattutto dei giovani e delle donne. La decisione, inoltre, è ancora più grave, perché contraria all’impegno assunto con le parti sociali in sede di Associazione Nazionale dei Comuni, lo scorso 29 aprile, di assegnare tale materia alla concertazione territoriale, nel quadro della legiferazione regionale, salvaguardando le principali festività religiose e civili».
Il carattere inequivocabilmente recessivo della manovra, si scaricherà a sua volta sul settore terziario, ritardando l’avvio di una indispensabile nuova fase di sviluppo orientata all’innovazione ed alla sostenibilità. E’ positivo che la manovra preveda l’estensione alle partite IVA di alcuni diritti, come alla salute e alla maternità. «Ma il settore» conclude la Segreteria Nazionale «resta sostanzialmente privo degli strumenti di protezione del reddito nella crisi. Le previsioni per il 2012 sono buie e per il settore del consumo ancora più negative. Il terziario rischia di vivere una nuova fase di crisi dell’occupazione. Per questo, il carattere di equità della manovra deve potersi misurare a partire dalle misure di protezione sociale nei periodi di grave crisi economica, come quella che stiamo vivendo».
Per queste ragioni la FILCAMS CGIL parteciperà alle iniziative territoriali e regionali previste in occasione dello sciopero generale di lunedì 12 dicembre, portando la voce delle lavoratrici e dei lavoratori del terziario, a sostegno delle richieste qui rappresentate.
incontro con conad del 6 dicembre 2011...
CARI COMPAGNI E COMPAGNE IL GIORNO 6 DICEMBRE SI E SVOLTO NELLE SALE DELLA FICAMS CGIL DI ROMA E LAZIO UN INCONTRO CON LA CONAD DEL TIRRENO.
ERA PRESENTE PER LA CONAD IL PRESIDENTE MICHELE ORLANDI E I RESPONSABILI DELL'UFFICIO AMMINISTRATIVO IL SIGNOR BANCI ED IL SIGNOR BARNI.
PER LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI ERANO PRESENTI TUTTI I DELEGATI DI TUTTE E TRE LE FEDERAZIONI(CGIL,CISL,UIL),E I LORO FUNZIONARI, LA SIGNORA ANNA DE MARCO(CGIL) CARLO BRAVI(CISL) E SERGIO MORO(UIL).
SI SONO TOCCATI VARI ARGOMENTI E PROBLEMATICHE CHE ULTIMAMENTE ABBIAMO RISCONTRATO NEI NOSTRI PUNTI VENDITA, ABBIAMO ANCHE CHIESTO UN ACCORDO SOTTOSCRITTO DALLE PARTI SULL'ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E LAVORO DOMENICALE,MA LA CONAD CI RISPONDEVA PER VOCE DEL SIGNOR ORLANDI, CHE NON ERANO ASSOLUTAMENTE DISPOSTI A CONCEDERCI ACCORDI, PERCHE QUESTO AVREBBE PORTATO LA CONAD AD AVERE DELLE DIFFICOLTA' CON I SOCI.
INFATTI AD UNA NOSTRA DOMANDA SU QUALI ACCORDI SINDACALI AVEVANO FATTO IN PASSATO LA RISPOSTA E STATA CHE NON AVEVANO FATTO ACCORDI, FORSE SE NE RICORDAVANO QUALCUNO FATTO IN TOSCANA.
DOPO UNA DISCUSSIONE PORTATA AVANTI PER PIU DI QUALCHE ORA CONAD CI CONCEDEVA SOLO UN VERBALE DI INCONTRO NEL QUALE LA SUDDETTA AZIENDA SI RENDEVA DISPONIBILE A VALUTARE ENTRO 15 GIORNI LE RICHIESTE DA NOI AVANZATE, RELATIVAMENTE ALLA GESTIONE DEI PERMESSI 104,ALLA GESTIONE DELLE TIMBRATURE E ALLA GESTIONE DEI RIPOSI COMPENSATIVI.
SULL'ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO, FORNITURE DELLE DIVISE, FESTIVITA' E LAVORO DOMENICALE,SI IMPEGNANO A RICERCARE L' UNIFORMITA DELL'APPLICAZIONE DELLE REGOLE ALL'INTERNO DEI PUNTI VENDITA.
GARANTIVANO IN FINE CHE CONCORDAVANO UNA RIUNIONE CON I CAPINEGOZIO PER AFFRONTARE CON LORO LE TEMATICHE DA NOI ESPOSTE, E COMUNICARE A LORO CHE CHE DEVONO RICERCARE LA MASSIMA CONDIVISIONE ED EQUA RIPARTIZIONE DEGLI ORARI DOMENICALI E FESTIVI CHE RIGUARDERANNO TUTTI I LAVORATORI ADDETTI.
QUESTO PURTROPPO CARI COMPAGNI E COMPAGNE E TUTTO QUELLO CHE DOPO ORE DI DISCUSSIONE SIANO RIUSCITI A PORTARE A CASA , E POCO E NE SONO COSCIENTE, MA ALMENO QUESTA VOLTA HANNO MESSO QUALCOSA SU CARTA, E SOLO UN IMPEGNO PRESO, MA ALMENO E STATO SCRITTO E NON DETTO A PAROLE.
IN QUELLA GIORNATA ABBIAMO AVUTO ANCHE LA NOTIZIA UFFICIALE, CON LA CONSEGNA DELLE PROCEDURE, CHE I PUNTI VENDITA DI VIA ADRIANO FIORI, VIA NOMENTANA, E VIA MIGIURTINIA, SARANNO CEDUTI A DUE SOCI IL PRIMO GENNAIO 2012.
NELLO SPECIFICO MIGIURTINIA SARA' CEDUTO ALLA SOCIETA' AGF SRL, E NOMENTANO E FIORI SARANNO CEDUTI ALLA FLEG SRL....LO SPACCHETTAMENTO E INIZIATO!!!.
IN FINE CI HANNO ANCHE CONSEGNATO LE LETTERE PER LA PROCEDURA' DI MOBILITA',CHE CONAD A INTENZIONE DI CONCLUDERE ENTRO FINE ANNO.
LA PROCEDURA DOVREBBE RIGUARDARE I COLLEGHI CHE SONO VICINI ALL'ETA' PENSIONABILE...RICORDO CHE SI PARLA DI MOBILITA' VOLONTARIA.
GLI ESUBERI CHE LA CONAD DICHIARA E DI 44 LAVORATORI.
SIA PER LA MOBILTA' CHE PER LA CESSIONE DEI PUNTI VENDITA SARANNO STABILI ALTRE DATE DI INCONTRO....QUANDO AVRO' LE DATE LE METTERO' ALLA CONOSCENZA DI TUTTI.
IN ULTIMO VOGLIO DIRE A TUTTI I COLLEGHI CHE SONO VICINI ALLA PENSIONE CHE L'AZIENDA TENTERA' DI FARE DELLE TRATTATIVE PERSONALI....NON ACCETTATE OFFERTE RISPONDETE CHE QUESTE SONO COSE CHE SI DICUTERANNO IN SEDE DI TRATTATIVA SINDACALE....MI RACCOMANDO NON CASCATE NEL TRANELLO!!!!!!
ERA PRESENTE PER LA CONAD IL PRESIDENTE MICHELE ORLANDI E I RESPONSABILI DELL'UFFICIO AMMINISTRATIVO IL SIGNOR BANCI ED IL SIGNOR BARNI.
PER LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI ERANO PRESENTI TUTTI I DELEGATI DI TUTTE E TRE LE FEDERAZIONI(CGIL,CISL,UIL),E I LORO FUNZIONARI, LA SIGNORA ANNA DE MARCO(CGIL) CARLO BRAVI(CISL) E SERGIO MORO(UIL).
SI SONO TOCCATI VARI ARGOMENTI E PROBLEMATICHE CHE ULTIMAMENTE ABBIAMO RISCONTRATO NEI NOSTRI PUNTI VENDITA, ABBIAMO ANCHE CHIESTO UN ACCORDO SOTTOSCRITTO DALLE PARTI SULL'ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E LAVORO DOMENICALE,MA LA CONAD CI RISPONDEVA PER VOCE DEL SIGNOR ORLANDI, CHE NON ERANO ASSOLUTAMENTE DISPOSTI A CONCEDERCI ACCORDI, PERCHE QUESTO AVREBBE PORTATO LA CONAD AD AVERE DELLE DIFFICOLTA' CON I SOCI.
INFATTI AD UNA NOSTRA DOMANDA SU QUALI ACCORDI SINDACALI AVEVANO FATTO IN PASSATO LA RISPOSTA E STATA CHE NON AVEVANO FATTO ACCORDI, FORSE SE NE RICORDAVANO QUALCUNO FATTO IN TOSCANA.
DOPO UNA DISCUSSIONE PORTATA AVANTI PER PIU DI QUALCHE ORA CONAD CI CONCEDEVA SOLO UN VERBALE DI INCONTRO NEL QUALE LA SUDDETTA AZIENDA SI RENDEVA DISPONIBILE A VALUTARE ENTRO 15 GIORNI LE RICHIESTE DA NOI AVANZATE, RELATIVAMENTE ALLA GESTIONE DEI PERMESSI 104,ALLA GESTIONE DELLE TIMBRATURE E ALLA GESTIONE DEI RIPOSI COMPENSATIVI.
SULL'ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO, FORNITURE DELLE DIVISE, FESTIVITA' E LAVORO DOMENICALE,SI IMPEGNANO A RICERCARE L' UNIFORMITA DELL'APPLICAZIONE DELLE REGOLE ALL'INTERNO DEI PUNTI VENDITA.
GARANTIVANO IN FINE CHE CONCORDAVANO UNA RIUNIONE CON I CAPINEGOZIO PER AFFRONTARE CON LORO LE TEMATICHE DA NOI ESPOSTE, E COMUNICARE A LORO CHE CHE DEVONO RICERCARE LA MASSIMA CONDIVISIONE ED EQUA RIPARTIZIONE DEGLI ORARI DOMENICALI E FESTIVI CHE RIGUARDERANNO TUTTI I LAVORATORI ADDETTI.
QUESTO PURTROPPO CARI COMPAGNI E COMPAGNE E TUTTO QUELLO CHE DOPO ORE DI DISCUSSIONE SIANO RIUSCITI A PORTARE A CASA , E POCO E NE SONO COSCIENTE, MA ALMENO QUESTA VOLTA HANNO MESSO QUALCOSA SU CARTA, E SOLO UN IMPEGNO PRESO, MA ALMENO E STATO SCRITTO E NON DETTO A PAROLE.
IN QUELLA GIORNATA ABBIAMO AVUTO ANCHE LA NOTIZIA UFFICIALE, CON LA CONSEGNA DELLE PROCEDURE, CHE I PUNTI VENDITA DI VIA ADRIANO FIORI, VIA NOMENTANA, E VIA MIGIURTINIA, SARANNO CEDUTI A DUE SOCI IL PRIMO GENNAIO 2012.
NELLO SPECIFICO MIGIURTINIA SARA' CEDUTO ALLA SOCIETA' AGF SRL, E NOMENTANO E FIORI SARANNO CEDUTI ALLA FLEG SRL....LO SPACCHETTAMENTO E INIZIATO!!!.
IN FINE CI HANNO ANCHE CONSEGNATO LE LETTERE PER LA PROCEDURA' DI MOBILITA',CHE CONAD A INTENZIONE DI CONCLUDERE ENTRO FINE ANNO.
LA PROCEDURA DOVREBBE RIGUARDARE I COLLEGHI CHE SONO VICINI ALL'ETA' PENSIONABILE...RICORDO CHE SI PARLA DI MOBILITA' VOLONTARIA.
GLI ESUBERI CHE LA CONAD DICHIARA E DI 44 LAVORATORI.
SIA PER LA MOBILTA' CHE PER LA CESSIONE DEI PUNTI VENDITA SARANNO STABILI ALTRE DATE DI INCONTRO....QUANDO AVRO' LE DATE LE METTERO' ALLA CONOSCENZA DI TUTTI.
IN ULTIMO VOGLIO DIRE A TUTTI I COLLEGHI CHE SONO VICINI ALLA PENSIONE CHE L'AZIENDA TENTERA' DI FARE DELLE TRATTATIVE PERSONALI....NON ACCETTATE OFFERTE RISPONDETE CHE QUESTE SONO COSE CHE SI DICUTERANNO IN SEDE DI TRATTATIVA SINDACALE....MI RACCOMANDO NON CASCATE NEL TRANELLO!!!!!!
venerdì 2 dicembre 2011
Lavoro: CGIL, dalle vertenze alle proposte, domani assemblea nazionale
Recenti ed eclatanti casi di crisi come le chiusure di Sanofi Aventis e Wagon Lits e i prossimi 'esuberi' da scongiurare alla Unicredit e al call center Teleperformance; gli immigrati che si sono ribellati ai caporali a Nardò in Puglia e i precari dell'Ispra che due anni fa salirono su di un tetto per rivendicare i loro diritti tuttora negati; il fenomeno delle 'partite Iva in monocommittenza' e le forze dell'ordine alle prese con i disagi causati dai tagli. Sono solo alcune delle storie che troveranno visibilità all'Assemblea nazionale dei delegati e delle delegate della CGIL, dietro le parole il “lavoro, l'unica cura per il paese”, in programma domani sabato 3 dicembre a Roma al Palalottomatica (Zona Eur) in Piazzale dello Sport a partire dalle ore 9.30. Un appuntamento che cade a poche ore dal varo del pacchetto di misure che il Consiglio dei ministri dovrà approvare lunedì con la nuova manovra e che il sindacato di corso d'Italia ha convocato per ricordare al governo che bisogna rimettere al centro il tema lavoro, ovvero “l'unica scelta possibile per produrre crescita, scongiurare la recessione e contribuire a portare il paese fuori dalla crisi”. Per questo sul palco del Palalottomatica si alterneranno - in attesa delle conclusioni affidate al segretario generale, Susanna Camusso, previste intorno alle ore 13 - poco più di dieci interventi di alcuni delegati sindacali delle diverse categorie della CGIL, scelti tra i circa 15 mila che parteciperanno all'iniziativa. Interventi che saranno incentrati sulle diverse, e troppo spesso poco note, facce della crisi. Ma non sarà un appuntamento di sola denuncia, la CGIL rimetterà in campo con forza la sua ricetta attraverso le sue proposte: “Nove temi da affrontare per segnare un decisivo cambio di rotta”. Nove proposte articolate che vanno dalla richiesta, “dopo anni di colpevole mancanza”, di una strategica politica industriale alla riduzione significativa delle 46 diverse forme contrattuali esistenti “senza ulteriori riforme”. Da una riforma degli ammortizzatori sociali che garantisca “tutele dignitose” a politiche di qualità e rilancio della Pubblica amministrazione. Dal favorire l'ingresso delle donne e dei giovani in un mercato del lavoro “stabile e con pieni diritti” alla lotta contro “la piaga del lavoro nero”. Dalla centralità del Mezzogiorno per il “bene dell'intero paese” al mettere “fine ad ogni tipo di economia mafiosa riaffermando la legalità”. Temi quindi racchiusi in una parola, il lavoro, e in un semplice concetto, l'unica cura per il paese, che la CGIL ribadirà domani all'Assemblea nazionale dei suoi delegati. In basso le nove proposte della CGIL per l'Assemblea dei delegati'Lavoro: l'unica cura per il Paese' in programma domani sabato 3 dicembre a Roma al Palalottomatica. 1. Politiche industriali contro la crisi - Circa 3,3 miliardi di ore di cassa integrazione da quando è esplosa la crisi nell'autunno del 2008. Oltre 50 mila aziende coinvolte, 3,5 milioni toccati dalla cassa e 500 mila stabilmente in cig. Quasi 200 tavoli di crisi aperti su vertenze che investono oltre 220 mila lavoratori. Sono i numeri della crisi produttiva tamponata dal massiccio ricorso alla cassa in questi tre anni e che il precedente governo ha aggravato senza intervenire sui fattori di crisi strutturale e senza dare indicazioni di sviluppo. Mentre ha ridotto, quando non tagliato completamente, investimenti strategici sulla ricerca, sulle infrastrutture, sulle energie rinnovabili. Il settore delle energie rinnovabili è stato l’unico settore a crescere con oltre 120 mila occupati, nonostante la mancata attuazione del piano energetico nazionale. E' decisivo cambiare strada per riaffermare la forza nella specificità manifatturiera del nostro sistema economico, affrontare le debolezze strutturali e fattoriali, partire dall’istituzione di un fondo per la crescita e l’innovazione che possa favorire innanzitutto un Piano energetico nazionale e politiche di green economy. Servono infine politiche di innovazione e sviluppo locale, aumentare la spesa in ricerca e sviluppo, favorire politiche industriali per il Mezzogiorno. 2. Ridurre le tipologie contrattuali - La crisi sta peggiorando la qualità dei nuovi posti di lavoro. Circa 8 assunzioni su 10 sono precarie pescando tra le 46 diverse forme contrattuali esistenti. Una situazione insostenibile che moltiplica una precarietà devastante per la vita delle persone, scaricando i costi sociali sulla collettività e sull'intero paese, e che il passato governo ha perseguito a partire dal collegato lavoro per arrivare all'articolo 8 della manovra di ferragosto. Non serve quini pensare ad improbabili ulteriori riforme, magari aggiungendo nuove tipologie di lavoro. Serve ridurre significativamente le forme di impiego e restituire una gerarchia tra le forme di lavoro. La CGIL rilancia la centralità del lavoro stabile, tutelato e formato come leva per il progresso e la coesione sociale, proponendo: che il lavoro a tempo indeterminato torni ad essere il “normale” rapporto di lavoro; che sia incentivato fiscalmente e contributivamente; che ogni rapporto non a tempo indeterminato costi quindi di più di quello normale e sia giustificato per via legislativa e/o contrattuale; che si incentivino le trasformazioni da lavoro precario a lavoro stabile che si cancellino le tante forme di lavoro oggi esistenti riconducendole a poche unità; che l'apprendistato sia la via d'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, con formazione vera e certificata, pienezza di tutele e retribuzione progressivamente crescente. 3. Riformare gli ammortizzatori sociali - In Italia oltre 1,6 milioni di persone non sono tutelate da ammortizzatori sociali: soprattutto giovani precari ma anche lavoratori senza i requisiti per l'indennità di disoccupazione o che hanno terminato il periodo di tutela. Ora, dopo oltre tre anni di crisi, per molti lavoratori in cig si stanno esaurendo gli strumenti di sostegno. Serve una riforma organica degli ammortizzatori sociali che garantisca a tutti due forme di tutela: la cig in caso di difficoltà temporanea dell'impresa, con garanzia di rientro in azienda e ricorso a formazione mirata durante i periodi di non lavoro; l'indennità di disoccupazione in caso di perdita di lavoro. Una riforma per assicurare a tutti una copertura reale pari all'80% del salario, fino ad un tetto massimale realistico di 1.800 euro, e copertura figurativa per tutto il periodo. La durata dei benefici sarà modulata garantendo però a tutti, in modo eguale, tre anni di ricorso massimo alla cig ed almeno 24 mesi di tutela dopo il licenziamento, e abbattendo le barriere che oggi impediscono ai precari di accedervi. Va inoltre previsto anche un “reddito di ultima istanza”, che protegga le persone quando gli ammortizzatori finiscono, che sia finanziato non dalla contribuzione ma dalla fiscalità generale, ed abbia come fine il reinserimento nel mondo del lavoro. 4. Qualità e diritti nella Pubblica amministrazione - Politiche del lavoro che non penalizzino le nuove generazioni e favoriscano la qualità e l'universalità dei servizi servono anche nella Pubblica amministrazione. Le politiche del centro destra nei diversi settori della Pa e della conoscenza hanno determinato un'emergenza lavoro creando una impressionante sacca di precariato. I numeri sono eloquenti: a fronte di circa 61 mila lavoratori precari che hanno fruito delle leggi che ne permettevano la stabilizzazione, continuano ad esservi 122 mila persone con contratto non a tempo indeterminato e circa 117 mila contratti di collaborazione e/o consulenza. A questi numeri si aggiungono quelli dei rapporti a tempo determinato nei settori della conoscenza: circa 200 mila lavoratori precari mentre non meno di 70 mila persone vincitrici di concorso non hanno ancor accesso nella Pa. Dal 2011 il taglio del 50% della spesa per lavoro precario sta determinando interruzioni anticipate o mancati rinnovi con le conseguenti ripercussioni sui lavoratori e sulla continuità dei servizi pubblici. Un quadro drammatico che va superato nel segno dei diritti e delle regole: anche nell'emergenza finanziaria occorre riprendere ad investire in servizi qualificati alla persone e in innovazione di processo e di prodotto tornando ad allargare i confini dell'intervento pubblico. 5. Giovani non più precari - Il concetto è molto semplice: la precarietà non paga. La presenza di alcuni milioni di precari e 2 milioni di giovani che non trovano lavoro costituisce una vera e propria emergenza sociale che la crisi economica ha ulteriormente aggravato. Innanzitutto occorre liberare le nuove generazioni dal ricatto di chi le costringe ad essere disposte a tutto pur di lavorare, anche a condizioni indecenti: ciò significa contrastare la disoccupazione giovanile e il lavoro sommerso creando un sistema di tutele e servizi per i giovani in cerca di prima occupazione. Non servono anni di schiavitù per conquistare un posto di lavoro: ai giovani che accedono al primo impiego serve un contratto vero, con pieni diritti e tutele. Se questo ha una finalità formativa deve avere una durata prestabilita di massimo 3 anni e tempi certi di stabilizzazione. Bisogna mettere fine alla giungla di contratti truffa: ad un lavoro stabile deve corrispondere un contratto stabile. Infine a parità di lavoro devono corrispondere pari condizioni: i diritti fondamentali devono essere estesi a tutti e difesi dagli effetti dell’articolo 8 dell'ultima manovra economica che invece consente deroghe a seconda del posto di lavoro e della condizione in cui ci si trova. 6. Donne al lavoro - La finestra dell’Italia femminile che lavora è desolante. Se confrontati al resto dei Paesi europei i dati sulla partecipazione delle donne al mondo del lavoro in Italia sono allarmanti: nel 2010 il tasso di occupazione al femminile si è arrestato al 46,1%, pari al 12% in meno rispetto alla media europea. Sono 800 mila le donne licenziate, o costrette a lasciare il lavoro, a causa della maternità, ovvero l’8,7% delle donne lavoratrici con almeno un figlio. Il divario con gli stipendi maschili poi è ancora notevole. La retribuzione netta mensile delle lavoratrici dipendenti è di 1.077 euro contro i 1.377 degli uomini, circa il 18% in meno. Quasi una donna su due in Italia non è occupata né disoccupata, ovvero non lavora, ma non è neanche in cerca di un posto :il tasso di inattività femminile è pari al 48,9%, mentre quello maschile si attesta a 26,9%. Emerge con chiarezza quindi che le donne stanno pagando la crisi più e peggio degli uomini. Serve lavoro, che sia buono e che superi discriminazioni, differenziali, segregazioni e separazioni, a partire da un piano straordinario per l'occupazione femminile, con una particolare attenzione nei confronti delle giovani donne; dal ripristino della legge sulle dimissioni in bianco; da investimenti seri sui servizi sociali. 7. Battere il lavoro nero - In Italia il 17% della ricchezza prodotta evade il fisco. Si tratta di centinaia di miliardi l'anno e di più di 3 milioni di lavoratori costretti ad avere salari spesso da fame e condizioni di lavoro terribili. Il problema non va sottovalutato e di certo l'ampiezza del sommerso non va intesa come semplice ricchezza non dichiarata, magari fisiologica o addirittura come ammortizzatore sociale. Occorre rovesciare l'impostazione fin qui seguita: potenziare i controlli e la sicurezza progressivamente ridotti. Così come va sancita l'obbligatorietà della regola e della coesione sociale. Una mobilitazione contro il lavoro sommerso deve muoversi dunque secondo direttrici precise che si possono sintetizzare in tre grandi filoni. Serve reprimere in maniera mirata. E' necessario fare della Pubblica amministrazione un garante di legalità. Infine c'è bisogno di dare sostegno alle regolarizzazioni: reprimere è decisivo ma non basta, serve anche una prospettiva di emersione attraverso piani territoriali che sostengano le imprese che volessero rientrare nella legalità. Il tutto nella consapevolezza che il lavoro nero, grigio e sommerso, si può combattere e battere. C'è bisogno di una vera volontà politica per riaffermare la legalità, recuperare risorse ed estendere i diritti. 8. Il lavoro è il Sud - Il Mezzogiorno paga un prezzo altissimo nella crisi. Le passate manovre economiche hanno peggiorato progressivamente una situazione già grave. Ogni manovra ha fatto pagare al Mezzogiorno un pesante prezzo perché si è fatto cassa con le risorse previste per i Fondi per le aree sottoutilizzate dirottandole per altre voci o piegandole ad esigenze di clientele elettorali (vedi fondi per l'emergenza rifiuti a Catania) così da mettere in forse - per i meccanismi di spesa europei - anche le risorse che le Regioni sarebbero state chiamate ad erogare. La stessa minestra, chiamata 'Piano per il Sud' o 'Piano Eurosud', è stata scaldata più volte e le cifre in esso previste si sono rivelate giochi di prestigio. Per questo il lavoro è il perno di ogni scelta per il riscatto del Mezzogiorno e la rinascita del Paese. L'Italia non uscirà dalla crisi più grave del dopoguerra se non rimette il Mezzogiorno al centro di un progetto di sviluppo sostenibile che modifichi in profondità il mix produttivo e la struttura dei consumi e offra alle nuove generazioni una prospettiva di lavoro stabile, qualificato, non povero e precarizzato. Quindi: utilizzare rapidamente e con efficacia le risorse disponibili per lo sviluppo del Sud; riattivare gli investimenti In materia di sviluppo promuovendo una politica industriale innovativa centrata sulla green economy. 9. Mafie Spa: quanto ci costa l'economia criminale - La Corte dei conti ha comunicato che il costo della corruzione in Italia è stimabile in 60 miliardi di euro e che nel 2010 il fenomeno è aumentato del 30% rispetto al 2009. Non solo: secondo la Commissione parlamentare antimafia il fatturato delle Mafie italiane è stimabile in 150 miliardi di euro con 70 miliardi di utili al netto degli investimenti. Circa 180 mila posti di lavoro all'anno persi nel Mezzogiorno d'Italia a causa di questa attività criminale mentre 500mila commercianti sono oggetto della malavita organizzata, per un giro di affari criminale stimato in 98 miliardi di euro, di cui 37 per mano mafiosa. La Guardia di finanza afferma che nel nostro paese i redditi evasi ammontano a 270 miliardi di euro e che il mancato gettito sia di 120 miliardi di euro, di cui 60 miliardi di Iva evasa. Sommati questi dati emerge che ogni anno l'illegalità (mafie, corruzione, evasione fiscale, economia sommersa) sottrae agli italiani e alle imprese oneste 330 miliardi di euro. Numeri eloquenti: siamo di fronte a nodi strutturali che non sono più rinviabili. Il problema non è solo affrontare il contingente e far tornare rapidamente i conti. La vera questione è che quei nodi rappresentano un intralcio, un vero e proprio cappio al collo e che la legalità è una risorsa culturale ed economica per lo sviluppo del Paese. |
martedì 29 novembre 2011
Fiat: Landini, sciopero dei metalmeccanici il 16 dicembre
Una giornata di sciopero di tutta la categoria per il 16 dicembre". L'ha proposta il leader della Fiom, Maurizio Landini, al comitato centrale del sindacato per rispondere alla disdetta Fiat di tutti i contratti. In settimana si terrà un incontro tra i sindacati dei metalmeccanici e il Lingotto proprio su questo tema.
domenica 27 novembre 2011
La Fiat ricompatta Fiom e Cgil
L’ultima mossa di Marchionne, quella di disdire tutti i contratti del gruppo, ha avuto i suoi primi prevedibili effetti, almeno da un punto di vista sindacale. La Fiom è subita passata al contrattacco, proclamando due ore di sciopero e non escludendo il ricorso a quello generale, stavolta potendo contare nella controffensiva sul pieno sostegno della Cgil.
I rapporti fra la categoria e la confederazione tornano così a essere stretti, dopo alcuni mesi di freddezza, seguenti all’accordo interconfederale firmato dalla Camusso assieme a Confindustria e gli altri sindacati il giugno scorso. Tuttavia, in maniera simmetrica, quanto più corso d’Italia si riavvicina ai suoi metalmeccanici, tanto più si allarga il solco con Cisl e Uil.
Per ora quindi si fa più difficile il ritorno all’unità sindacale, che la crisi politica e il governo Monti favorirebbero, almeno da un punto di vista teorico.
La risposta della Fiom alla lettera ostile firmata dal Lingotto non si è fatta attendere.
Del resto il segretario generale Maurizio Landini non poteva fare altrimenti: con lo stralcio di tutti gli accordi e l’estensione del modello Pomigliano a tutti gli stabilimenti del gruppo, i metalmeccanici della Cgil saranno di fatto estromessi dalle fabbriche a partire dal primo gennaio prossimo.
Landini, in una conferenza stampa tenuta assieme al fido responsabile del settore auto Giorgio Airaudo, ha elencato le contromisure che prenderà il suo sindacato: prima di tutto uno sciopero di due ore in tutte le fabbriche, in cui verranno convocate assemblee per spiegare ai lavoratori (anche distribuendo il testo dell’accordo di Pomigliano) a cosa andranno incontro; poi la convocazione straordinaria del Comitato centrale, il parlamentino della Fiom, per martedì prossimo, in cui si valuterà se andare o meno allo sciopero generale; infine il suo sindacato procederà comunque all’elezione dei delegati di fabbrica e alla nomina delle rappresentanze sindacali, preparandosi a denunciare la Fiat per condotta antisindacale qualora non venissero accettate.
Un menu davvero ricco, che ha l’avallo della Cgil. Ieri Susanna Camusso, segretario generale di corso d’Italia, ha stigmatizzato il comportamento della Fiat, accusandola di voler dividere i sindacati: «Ogni volta che si riapre una discussione che potrebbe portare ad una condizione unitaria e positiva interviene rompendo tutte le uova.
Viene sempre il dubbio che ci sia una volontà di distrarre dalla discussione sui temi della politica industriale scaricando tutto in termini di condizione dei lavoratori e di rottura tra le organizzazioni». Ma la leader della Cgil, seguita a ruota da Landini, assegna una parte non piccola di responsabilità per la situazione anche alle altre sigle, Cisl e Uil in testa: «Un grande sindacato confederale non può mai accettare un’azienda che decida di escludere altri sindacati».
Dal canto loro, le organizzazioni guidate da Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti non hanno il minimo dubbio se trattare o meno con la Fiat per la definizione di un nuovo contratto.
Anzi, si sono dette pronte a sedere al tavolo negoziale a partire già dalla prossima settimana. Del resto, Cisl e Uil assieme a Fismic e Ugl sono le sigle che più si sono spese affinché i nuovi contratti flessibili passassero nei referendum di Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco. Per motivi di diversa linea sindacale rispetto alla Fiom, certo, ma anche per ragioni di semplice concorrenza.
Sta di fatto che la Fiat non ci pensa proprio a riaprire le porte alla Fiom. In serata Marchionne ha ribadito che non c’è possibilità di un passo indietro, perché «è necessario mettere da parte anni di contrattazione aziendale obsoleta».
I rapporti fra la categoria e la confederazione tornano così a essere stretti, dopo alcuni mesi di freddezza, seguenti all’accordo interconfederale firmato dalla Camusso assieme a Confindustria e gli altri sindacati il giugno scorso. Tuttavia, in maniera simmetrica, quanto più corso d’Italia si riavvicina ai suoi metalmeccanici, tanto più si allarga il solco con Cisl e Uil.
Per ora quindi si fa più difficile il ritorno all’unità sindacale, che la crisi politica e il governo Monti favorirebbero, almeno da un punto di vista teorico.
La risposta della Fiom alla lettera ostile firmata dal Lingotto non si è fatta attendere.
Del resto il segretario generale Maurizio Landini non poteva fare altrimenti: con lo stralcio di tutti gli accordi e l’estensione del modello Pomigliano a tutti gli stabilimenti del gruppo, i metalmeccanici della Cgil saranno di fatto estromessi dalle fabbriche a partire dal primo gennaio prossimo.
Landini, in una conferenza stampa tenuta assieme al fido responsabile del settore auto Giorgio Airaudo, ha elencato le contromisure che prenderà il suo sindacato: prima di tutto uno sciopero di due ore in tutte le fabbriche, in cui verranno convocate assemblee per spiegare ai lavoratori (anche distribuendo il testo dell’accordo di Pomigliano) a cosa andranno incontro; poi la convocazione straordinaria del Comitato centrale, il parlamentino della Fiom, per martedì prossimo, in cui si valuterà se andare o meno allo sciopero generale; infine il suo sindacato procederà comunque all’elezione dei delegati di fabbrica e alla nomina delle rappresentanze sindacali, preparandosi a denunciare la Fiat per condotta antisindacale qualora non venissero accettate.
Un menu davvero ricco, che ha l’avallo della Cgil. Ieri Susanna Camusso, segretario generale di corso d’Italia, ha stigmatizzato il comportamento della Fiat, accusandola di voler dividere i sindacati: «Ogni volta che si riapre una discussione che potrebbe portare ad una condizione unitaria e positiva interviene rompendo tutte le uova.
Viene sempre il dubbio che ci sia una volontà di distrarre dalla discussione sui temi della politica industriale scaricando tutto in termini di condizione dei lavoratori e di rottura tra le organizzazioni». Ma la leader della Cgil, seguita a ruota da Landini, assegna una parte non piccola di responsabilità per la situazione anche alle altre sigle, Cisl e Uil in testa: «Un grande sindacato confederale non può mai accettare un’azienda che decida di escludere altri sindacati».
Dal canto loro, le organizzazioni guidate da Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti non hanno il minimo dubbio se trattare o meno con la Fiat per la definizione di un nuovo contratto.
Anzi, si sono dette pronte a sedere al tavolo negoziale a partire già dalla prossima settimana. Del resto, Cisl e Uil assieme a Fismic e Ugl sono le sigle che più si sono spese affinché i nuovi contratti flessibili passassero nei referendum di Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco. Per motivi di diversa linea sindacale rispetto alla Fiom, certo, ma anche per ragioni di semplice concorrenza.
Sta di fatto che la Fiat non ci pensa proprio a riaprire le porte alla Fiom. In serata Marchionne ha ribadito che non c’è possibilità di un passo indietro, perché «è necessario mettere da parte anni di contrattazione aziendale obsoleta».
venerdì 25 novembre 2011
LORO GLI SPREAD, NOSTRI I MORTI. OGGI ALTRA STRAGE SUL LAVORO, 3 MORTI
Mentre i banchieri e speculatori s'ingrassano, mentre i ricchi diventano sempre piu' ricchi, i lavoratori e le lavoratrici lasciano la propria vita per arrivare alla fine del mese. Sono loro che pagano la crisi. Ogni giorno. Oggi un operaio è morto a Bergamo, una commessa ad Oristano, ed un edile a Roma. Ioan Rohanean di anni 53, Rosario Spampinato, di anni 50, Maria Cristina Allegretti di anni 36.
mercoledì 23 novembre 2011
incontro con conad...
e arrivata la notizia che il giorno 6 dicembre 2011..a meno di ripensamenti da parte di conad, ci sara' l'incontro tanto richiesto dalla filcams cgil.
i chiarimenti che vogliamo dall'azienda sono molti:
vedi organizzazione del lavoro, lavoro domenicale, riposo compensativo e molto altro ancora.
appena avro' altre notizie le pubblichero' immediatamente.
ciao tiziano
i chiarimenti che vogliamo dall'azienda sono molti:
vedi organizzazione del lavoro, lavoro domenicale, riposo compensativo e molto altro ancora.
appena avro' altre notizie le pubblichero' immediatamente.
ciao tiziano
La Fiat disdice tutti gli accordi sindacali. Ferrero (Prc): "Azienda eversiva viola la Costituzione". Cremaschi (Fiom): "Fascismo aziendale"
Con un atto senza precedenti Fiat Group Automobiles ha disdetto, dal primo gennaio 2012, tutti gli accordi sindacali vigenti e «ogni altro impegno derivante da prassi collettive in atto» in tutti gli stabilimenti automobilistici italiani. Lo si apprende da fonti sindacali. Nella lettera inviata da Fiat ai sindacati si fa riferimento a successivi incontri per valutare la situazione e predisporre nuove intese collettive «per assicurare trattamenti individuali complessivamente analoghi o migliorativi rispetto ai precedenti». La disdetta, secondo l'azienda, è una conseguenza dell'entrata in vigore dell'accordo di primo livello che sarà operativo dal 1 gennaio 2012.
Non si sono fatte attendere le reazioni di esponenti politici e sindacali. Secondo Ferrero, segretario nazionale del Prc, «la Fiat con un'azione eversiva si pone fuori dalla Costituzione italiana. Fa bene la Fiom - dice - ad andare avanti con le vertenze legali per ripristinare la legalità. Vogliamo sapere cosa ne pensa il governo Monti perchè a noi risulta che chi tace acconsente. Se continuasse questo assordante silenzio vorrebbe dire che questo non è solo il governo dei banchieri ma anche quello della Fiat». Giorgio Cremaschi, presidente del Comitato centrale Fiom, attacca: «Quella di Marchionne non è una decisione tecnica ma un atto politico che ha il solo scopo di togliere le residue libertà ai lavoratori Fiat. È un atto di fascismo aziendalistico».
La Fiom indice per domani un'urgente conferenza stampa presso la sede di corso Trieste a Roma.
Non si sono fatte attendere le reazioni di esponenti politici e sindacali. Secondo Ferrero, segretario nazionale del Prc, «la Fiat con un'azione eversiva si pone fuori dalla Costituzione italiana. Fa bene la Fiom - dice - ad andare avanti con le vertenze legali per ripristinare la legalità. Vogliamo sapere cosa ne pensa il governo Monti perchè a noi risulta che chi tace acconsente. Se continuasse questo assordante silenzio vorrebbe dire che questo non è solo il governo dei banchieri ma anche quello della Fiat». Giorgio Cremaschi, presidente del Comitato centrale Fiom, attacca: «Quella di Marchionne non è una decisione tecnica ma un atto politico che ha il solo scopo di togliere le residue libertà ai lavoratori Fiat. È un atto di fascismo aziendalistico».
La Fiom indice per domani un'urgente conferenza stampa presso la sede di corso Trieste a Roma.
sabato 19 novembre 2011
parliamo di conad....
negli ultimi giorni i rapporti con conad si sono freddati e di molto.
nei punti vendita e arrivata una diffida da parte della filcams cgil, perche la conad ritiene che il riposo compensativo della domenica lavorata , possa essere usufruito, "sfruttando " i permessi della legge 104...la filcams ritenendo questo un atteggiamento poco legale, ma sopratutto dal punto di vista morale anche molto poco umano a diffidato la conad ad attuare questa prassi.
cari colleghi nei punti vendita si stanno o si svolgeranno assemblee sindacali per spiegare a tutti la situazione che si vive in questo periodo, se ci sono punti vendita che vogliono piu' chiarimenti fatemelo sapere.
si ricorda inoltre a tutti i colleghi che sono stati chiamati per il prepensionamento di non ACCETTARE NESSUNA PROPOSTA ECONOMICA, PERCHE' QUESTO SI FARA' IN SEDE DI CONTRATTAZIONE CON IL SINDACATO VISTO CHE LA MOBILITA' E UNA PROCEDURA DI LEGGE....SE VI VENGONO FATTE PROPOSTE FATECELO SAPERE IMMEDIATAMENTE.
CIAO TIZIANO
nei punti vendita e arrivata una diffida da parte della filcams cgil, perche la conad ritiene che il riposo compensativo della domenica lavorata , possa essere usufruito, "sfruttando " i permessi della legge 104...la filcams ritenendo questo un atteggiamento poco legale, ma sopratutto dal punto di vista morale anche molto poco umano a diffidato la conad ad attuare questa prassi.
cari colleghi nei punti vendita si stanno o si svolgeranno assemblee sindacali per spiegare a tutti la situazione che si vive in questo periodo, se ci sono punti vendita che vogliono piu' chiarimenti fatemelo sapere.
si ricorda inoltre a tutti i colleghi che sono stati chiamati per il prepensionamento di non ACCETTARE NESSUNA PROPOSTA ECONOMICA, PERCHE' QUESTO SI FARA' IN SEDE DI CONTRATTAZIONE CON IL SINDACATO VISTO CHE LA MOBILITA' E UNA PROCEDURA DI LEGGE....SE VI VENGONO FATTE PROPOSTE FATECELO SAPERE IMMEDIATAMENTE.
CIAO TIZIANO
venerdì 18 novembre 2011
IL PROGRAMMA DI MONTI PUNTO PER PUNTO
SPENDIG REVEW: la revisione della spesa pubblica è urgente perchè i «sacrifici» degli anni passati sono stati vanificati da una spesa corrente che ha continuato a crescere.
DISMISSIONI IMMOBILI PUBBLICI: sarà presto «definito un calendario puntuale» del piano di dismissione degli immobili pubblici.
COSTI POLITICA: «Davanti ai sacrifici richiesti ai cittadini sono ineludibili interventi sui costi del funzionamento degli organi elettivi», ha detto il premier.
CUNEO FISCALE: Meno spesa pubblica implica risparmi e in prospettiva si deve pensare alla pressione fiscale che in Italia «è elevata»; dunque essa andrà «modificata per renderla favorevole alla crescita», specie alleggerendo il peso su impresa e lavoro. Un netto riferimento al monitoraggio della ricchezza va nella direzione nella lotta all'evasione fiscale.
ICI: «Intendiamo riesaminare - ha annunciato il premier - il prelievo sulla ricchezza immobiliare» che rispetto agli altri Paesi europei «è particolarmente bassa». «L'esenzione dall'Ici delle abitazioni principali - ha aggiunto - costituisce una peculiarità se non una anomalia del nostro ordinamento».
PENSIONI: «Il sistema previdenziale italiano è tra i più sostenibili in Europa», però «permangono ampie disparità di trattamento e aree ingiustificate di privilegio», va rivisto.
MERCATO LAVORO: andrà superata «l'impostazione attuale di un mercato duale dove alcuni hanno ampie tutele e altri sono privi di ogni assicurazione di base». Il tutto accompagnato da una riforma degli ammortizzatori sociali.
DONNE: «giovani e donne sono le due grandi risorse sprecate del Paese»: ci sarà una «tassazione preferenziale» sul lavoro delle seconde.
(tratto da un'agenzia Ansa)
DISMISSIONI IMMOBILI PUBBLICI: sarà presto «definito un calendario puntuale» del piano di dismissione degli immobili pubblici.
COSTI POLITICA: «Davanti ai sacrifici richiesti ai cittadini sono ineludibili interventi sui costi del funzionamento degli organi elettivi», ha detto il premier.
CUNEO FISCALE: Meno spesa pubblica implica risparmi e in prospettiva si deve pensare alla pressione fiscale che in Italia «è elevata»; dunque essa andrà «modificata per renderla favorevole alla crescita», specie alleggerendo il peso su impresa e lavoro. Un netto riferimento al monitoraggio della ricchezza va nella direzione nella lotta all'evasione fiscale.
ICI: «Intendiamo riesaminare - ha annunciato il premier - il prelievo sulla ricchezza immobiliare» che rispetto agli altri Paesi europei «è particolarmente bassa». «L'esenzione dall'Ici delle abitazioni principali - ha aggiunto - costituisce una peculiarità se non una anomalia del nostro ordinamento».
PENSIONI: «Il sistema previdenziale italiano è tra i più sostenibili in Europa», però «permangono ampie disparità di trattamento e aree ingiustificate di privilegio», va rivisto.
MERCATO LAVORO: andrà superata «l'impostazione attuale di un mercato duale dove alcuni hanno ampie tutele e altri sono privi di ogni assicurazione di base». Il tutto accompagnato da una riforma degli ammortizzatori sociali.
DONNE: «giovani e donne sono le due grandi risorse sprecate del Paese»: ci sarà una «tassazione preferenziale» sul lavoro delle seconde.
(tratto da un'agenzia Ansa)
mercoledì 16 novembre 2011
Chi sono i nuovi ministri del Governo Monti? Scopriamolo
Esteri: Giulio Terzi di Sant'Agata
Interno: Anna Maria Cancellieri
Giustizia: Paola Severino
Difesa: Giampaolo Di Paola
Sviluppo economico e Trasporti: Corrado Passera
Politiche Agricole e Forestali: Mario Catania
Ambiente: Corrado Clini
Lavoro: Elsa Fornero
Istruzione, Universita' e Ricerca: Francesco Profumo
Beni e Attivita' Culturali: Lorenzo Ornaghi
Salute: Renato Balduzzi
Antonio Catricala' sara' sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.Ecco ministri senza portafoglio:
Affari europei: Enzo Moavero Milanesi
Turismo e sport: Piero Gnudi
Coesione territoriale: Fabrizio Barca
Rapporti con il Parlamento: Piero Giarda
Cooperazione internazionale e integrazione: Andrea Riccardi
Interno: Anna Maria Cancellieri
Giustizia: Paola Severino
Difesa: Giampaolo Di Paola
Sviluppo economico e Trasporti: Corrado Passera
Politiche Agricole e Forestali: Mario Catania
Ambiente: Corrado Clini
Lavoro: Elsa Fornero
Istruzione, Universita' e Ricerca: Francesco Profumo
Beni e Attivita' Culturali: Lorenzo Ornaghi
Salute: Renato Balduzzi
Antonio Catricala' sara' sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.Ecco ministri senza portafoglio:
Affari europei: Enzo Moavero Milanesi
Turismo e sport: Piero Gnudi
Coesione territoriale: Fabrizio Barca
Rapporti con il Parlamento: Piero Giarda
Cooperazione internazionale e integrazione: Andrea Riccardi
martedì 15 novembre 2011
Pensioni e articolo 18, la debole linea del sindacato davanti a Monti
Il governo Monti rimetterà insieme Cgil, Cisl e Uil ma le allontanerà di più dai lavoratori. E gli scricchiolii che si sentono, soprattutto sul tema delle pensioni e dell’articolo 18 non lasciano sperare nulla di buono. Senza contare che c’è ancora il grande capitolo del pubblico impiego rimasto in sospeso, assieme a quello dei tagli al welfare, quindi al salario indiretto. Insomma, c’è da giurare che dei 25 miliardi che servono a Monti solo per scaldare i motori, ben due terzi verranno presi dal mondo del lavoro. Presto si aprirà un tavolo con le parti sociali. Il tavolo comprenderà tutto, ovviamente, compreso l’articolo 18, così caro al senatore Pietro Ichino. Ai lavoratori, come è noto, il tavolo ”complessivo” non ha mai portato fortuna, perché alla fine si finisce con il perdere su tutta la linea.
Di pensioni «si può discutere», ha detto oggi la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso, «ma bisogna partire dal fatto che ci sono condizioni dei lavoratori dipendenti che non possono essere modificate». Il riferimento è ai lavori usuranti. C’è una “riforma” da completare, quella dei lavoratori che svolgono attività particolari, come i minatori, abbozzata dal governo Prodi e chiusa dal governo Berusconi, più o meno sulla stessa linea. Il confronto prossimo venturo potrebbe essere l'occasione per farlo dando il contentino ai lavoratori e dividendoli tra "buoni" e "cattivi". Monti, e il sindacato, però, sanno benissimo che il bilancio della gestione previdenziale dei lavoratori dipendenti è perfettamente in ordine. Il sistema non può sopportare nemmeno una piuma. «È un tema che affronteremo - ha aggiunto Camusso - bisogna sapere che non è possibile immaginare un sistema pensionistico per fare cassa e mettere a posto i conti».
Dall’altra parte, il segretario dela Cisl Raffaele Bonanni mette in campo una opzione politica e non nasconde di voler appoggiare Monti «a piene mani», sperando però che non si arrivi al confronto sull’articolo 18. Solo sperare? Insomma, si tratta di dichiarazioni molto deboli che lasciano intravedere un argine troppo articolato da parte del sindacato.
Intanto, Agostino Megale, segretario generale della Fisac-Cgil delinea quella che potrebbe essere la proposta di patrimoniale da portare al tavolo di palazzo Chigi: «Abbiamo avanzato l’idea - afferma - di una tassazione sulle grandi ricchezze del 10% delle famiglie che in Italia detiene più di 4.000 miliardi. Devono essere i primi a fare la propria parte. Equità - conclude - significa riduzione delle tasse sul lavoro e possibilità di sostenere un piano straordinario per l’occupazione dei giovani».
Di pensioni «si può discutere», ha detto oggi la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso, «ma bisogna partire dal fatto che ci sono condizioni dei lavoratori dipendenti che non possono essere modificate». Il riferimento è ai lavori usuranti. C’è una “riforma” da completare, quella dei lavoratori che svolgono attività particolari, come i minatori, abbozzata dal governo Prodi e chiusa dal governo Berusconi, più o meno sulla stessa linea. Il confronto prossimo venturo potrebbe essere l'occasione per farlo dando il contentino ai lavoratori e dividendoli tra "buoni" e "cattivi". Monti, e il sindacato, però, sanno benissimo che il bilancio della gestione previdenziale dei lavoratori dipendenti è perfettamente in ordine. Il sistema non può sopportare nemmeno una piuma. «È un tema che affronteremo - ha aggiunto Camusso - bisogna sapere che non è possibile immaginare un sistema pensionistico per fare cassa e mettere a posto i conti».
Dall’altra parte, il segretario dela Cisl Raffaele Bonanni mette in campo una opzione politica e non nasconde di voler appoggiare Monti «a piene mani», sperando però che non si arrivi al confronto sull’articolo 18. Solo sperare? Insomma, si tratta di dichiarazioni molto deboli che lasciano intravedere un argine troppo articolato da parte del sindacato.
Intanto, Agostino Megale, segretario generale della Fisac-Cgil delinea quella che potrebbe essere la proposta di patrimoniale da portare al tavolo di palazzo Chigi: «Abbiamo avanzato l’idea - afferma - di una tassazione sulle grandi ricchezze del 10% delle famiglie che in Italia detiene più di 4.000 miliardi. Devono essere i primi a fare la propria parte. Equità - conclude - significa riduzione delle tasse sul lavoro e possibilità di sostenere un piano straordinario per l’occupazione dei giovani».
domenica 13 novembre 2011
DDL STABILITA': DALLE PENSIONI AI TAGLI AI MINISTERI, ECCO LE MISURE APPROVATE
AGI) - Roma, 12 nov. - Dalle pensioni alla mobilita' per gli statali in esubero, dalle dismissioni ai tagli ai ministeri, dal rifinanziamento della Legge Mancia a quello della mini-naja. Sono alcune delle misure contenute nella Legge di Stabilita' che ha ottenuto il via libera definitivo della Camera, insieme al ddl Bilancio, senza modifiche rispetto al testo licenziato dal Senato. Non ci sono le norme sui cosiddetti licenziamenti facili, ne' la patrimoniale o la reintroduzione dell'Ici, interventi che erano stati ipotizzati nei giorni scorsi per rispondere alle richieste della Ue. Nel pacchetto non rientrano nemmeno misure a favore delle zone alluvionate di Liguria e Toscana perche' bisognera' aspettare la quantificazione dei danni.
Di seguito i principali interventi, tra misure gia' note e ultime novita' introdotte a Palazzo Madama. - PENSIONI Certificato l'aumento dell'eta' pensionabile. Pensione di vecchiaia per tutti i lavoratori a 67 anni entro il 2026 e a 70 nel 2050.
- LAVORO GIOVANI E DONNE Azzeramento, per i primi tre anni, della quota di contribuzione a carico del datore di lavoro che occupi fino a 9 addetti, per i contratti di apprendistato stipulati negli anni 2012-2016.
Successivamente l'aliquota sara' del 10%. Incentivi economici anche per il lavoro femminile. Previsto un contratto di inserimento per le aree geografiche il cui tasso di occupazione femminile sia inferiore di almeno 20 punti percentuali a quello maschile o il cui tasso di disoccupazione femminile superi di 10 punti percentuali quello maschile. Prevista anche la deduzione Irap che per l'anno 2012 ciascuna regione puo' disporre relativamente ai contratti aziendali nel settore privato. Incentivi per il part-time e il telelavoro.
- MOBILITA' STATALI IN ESUBERO Gli statali in soprannumero potranno essere posti 'in disponibilita' con un'indennita' pari all'80% dello stipendio per due anni. Soppresse alcune indennita' e rimborsi per trasferimento (escluso comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico).
- SGRAVI FISCO PER CONTRATTI PRODUTTIVITA' Sgravi fiscali e contributivi per i contratti di produttivita' e contrattazione aziendale di prossimita'.
- AMMORTIZZATORI SOCIALI Proroga ammortizzatori sociali in deroga. - TAGLI AI MINISTERI I tagli complessivi delle spese rimodulabili dei ministeri, dopo le modifiche al Senato, sono pari a 9,606 miliardi nel 2012, 4,401 nel 2013 e 4,259 dal 2014. - TAGLI A SICUREZZA, GDF E VIGILI DEL FUOCO Tagli per 2 milioni di euro alle spese di vitto del personale dell'Arma dei Carabinieri fuori sede e del personale della Guardia di Finanza, impiegati per il servizio di ordine pubblico. Riduzione di spesa per il personale volontario dei vigili del fuoco per 57,7 milioni di euro per il 2012 e 30 milioni dal 2012. Dimezzamento permanente della durata dei corsi di formazione. - OSPEDALI Ridotte le risorse per la copertura dei mutui delle regioni nell'edilizia sanitaria. - TAGLI DIA E FONDO VITTIME REATI MAFIOSI Soppresso da gennaio 2012 il trattamento economico accessorio previsto per il personale della Direzione investigativa antimafia (Dia). Ridotti gli stanziamenti al Fondo di rotazione per la solidarieta' alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell'usura. - CAF Riduzione dei compensi per l'assistenza fiscale prestata dai Centri di assistenza fiscale (Caf) dai sostituti d'imposta e dai professionisti abilitati. - ASTA FREQUENZE Le maggiori entrate rispetto alla stima iniziale di 2,4 miliardi (1,6 mld) vengono destinate ai ministeri e al fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato.
- MENO DIRIGENTI A SCUOLA Passa da 500 a 600 il numero di alunni al di sotto del quale non possono essere assegnati agli istituti dirigenti con incarico a tempo indeterminato.
- PROFESSORI UNIVERSITARI Ridotto congedo per attivita' di studio e di congedo dei professori e degli assistenti universitari.
- 700 MLN A MISSIONI 700 milioni nel 2012 per le missioni di pace.
- AUTOTRASPORTO 400 milioni per misure a sostegno del settore. - 5 PER MILLE Esteso anche al 2012.
- MINI-NAJA Si rifinanzia e si stabilizza la cosiddetta 'mini-naja': previsti 7,5 milioni nel 2012 e 1 milione dal 2013.
- SCUOLE E UNIVERSITA' NON STATALI Ok a spesa di 242 milioni di euro per il 2012 per le scuole paritarie; 20 milioni per le Universita' - PRESTITI D'ONORE E BORSE STUDIO Incrementato di 150 milioni per il 2012 il Fondo di intervento integrativo per prestiti d'onore e borse studio.
- TASSA CONCORSI DIRIGENTI PUBBLICI Istituto un diritto di segreteria tra i 10 e i 15 euro per la partecipazione a concorsi di dirigenti pubblici.
- TAGLI FONDO FISPE Ridotto di 52 milioni di euro, per l'anno 2012, il Fondo per interventi strutturali di politica economica.
- AUTO-TAGLI INPS,INPDAP E INAIL Obbligo di ridurre le spese in misura non inferiore a 60 milioni di euro per il 2012, 10 milioni per il 2013 e 16,5 milioni annui dal 2014. - 150 MLN PER LEGGE MANCIA Arrivano 150 mln di rifinanziamento per il 2012-2013 per la Legge Mancia per microinterventi. - DISMISSIONI IMMOBILI PUBBLICI Saranno possibili attraverso il conferimento o il trasferimento degli stessi a uno o piu' fondi comuni di investimento immobiliare o a una o piu' societa'. I proventi andranno alla riduzione del debito pubblico.
- DISMISSIONE TERRENI AGRICOLI Sara' affidata all'Agenzia del Demanio che dovra' alienarli mediante trattativa privata (per gli immobili di valore inferiore a 400mila euro) o mediante asta pubblica (per quelli di valore pari o superiore a 400mila euro).
- MENO TAGLI ALL'EDITORIA Ridotti i tagli di 19,55 milioni di euro nel 2012, di 16,25 milioni nel 2013 e di 12,902 milioni nel 2014. In precedenza erano previsti tagli rispettivamente di 69,8 mln, 58,06 mln e 46,14 mln. (AGI) - RADIO RADICALE Avra' un finanziamento di 3 milioni di euro per il 2012.
- BONUS BEBE' Proroga sino al 2014 del fondo nuovi nati.
- AUTOSTRADE Defiscalizzazione per concessionari, attraverso Irap e Iva, per la realizzazione di nuove autostrade con il sistema del project financing.
- TAGLI PIU' SOFT PER REGIONI Redistribuzione tra le regioni delle compensazioni ai tagli previsti dall'ultima manovra agli enti territoriali grazie al ricorso ai proventi della Robin Tax sul settore energetico. - TORINO-LIONE, RISCHIO ARRESTO Le aree interessate alla realizzazione della Torino-Lione sono di 'interesse strategico nazionale', chi vi si introduce sara' punito con l'arresto da tre mesi a un anno e un'ammenda da 51 a 309 euro.
- BENZINA Nuovo aumento delle accise sulla benzina e sul gasolio dal 2012 per rendere strutturale la deduzione forfettaria vigente dal 1998 a favore dei distributori di carburante. Le aliquote di accisa sulla benzina e sul gasolio sono fissate dal primo gennaio 2012 a 614,20 e a 473,20 euro per mille litri di prodotto e dal 2013 a 614,70 euro e a 473,70 euro per mille litri di prodotto.
- STOP TARIFFE MINIME PROFESSIONI Liberalizzazione degli ordini professionali con l'eliminazione delle tariffe minime dei professionisti entro 12 mesi dall'entrata in vigore della legge.
- ANAS Dall'1 gennaio 2012 trasferira' a Fintecna tutte le sue partecipazioni.
- STRETTA DEBITO ENTI LOCALI Gli enti territoriali parteciperanno alla riduzione del debito pubblico a partire dal 2013. La partecipazione di ogni ente sara' stabilita' in relazione al debito medio pro capite.
Stretta per ricorso a mutui e altre forme di finanziamento. - DEBITI ENTI LOCALI Gli enti locali con debiti, su istanza del creditore, dovranno certificare che i loro debiti sono 'certi, liquidi ed esigibili' per facilitare la cessione del credito a banche o intermediari finanziari. Viceversa il Tesoro nomina un commissario ad acta.
- PRIVATIZZAZIONE SERVIZI PUBBLICI LOCALI Il governo potra' esercitare il 'potere sostitutivo' se gli enti locali non rispetteranno le disposizioni in materia di liberalizzazione dei servizi, per realizzare un sistema liberalizzato dei servizi pubblici locali di rilevanza economica attraverso la piena concorrenza nel mercato e di perseguire gli obiettivi di liberalizzazione e privatizzazione.
- BUROCRAZIA ZERO In via sperimentale, fino al 31 dicembre 2013, sull'intero territorio nazionale si applica la disciplina delle zone a burocrazia zero.
- PIU' CARI I CONTRIBUTI PER PROCESSI Aumento del contributo unificato: +50% per i giudizi di appello e +100% per i giudizi in Cassazione. Il Governo stima di incassare 17,1 milioni di euro in piu'.
- GIUDICI TRIBUTARI Rimodulazione del punteggio per l'assegnazione degli incarichi ai giudici tributari.
- TERREMOTO IN ABRUZZO La ripresa della riscossione delle tasse per i terremotati avverra' da gennaio 2012 in 120 rate mensili. L'ammontare dovuto per ciascun tributo o contributo e' ridotto al 40%.
- POLICLINICI UNIVERSITARI Finanziamento di 70 milioni per il 2012 a favore dei policlinici universitari gestiti direttamente da Universita' non statali. Finanziamento di 30 milioni per il 2012 per l'Ospedale Bambino Gesu'. - EXPO 2015 Restano fuori dal Patto di Stabilita', in via straordinaria, per il 2012, l'indebitamento della provincia e del comune di Milano per investimenti legati alle opere essenziali connesse al grande evento.
- SALTA CATALOGO ARMI Abrogato il catalogo nazionale delle armi comuni da sparo. - DEROGA PATTO INTERNO BARLETTA Deroga al patto di stabilita' per il comune di Barletta per le spese (1 milione) sostenute per la realizzazione degli interventi dopo il crollo del fabbricato in Via Roma in cui morirono 5 donne il 3 ottobre scorso.
Di seguito i principali interventi, tra misure gia' note e ultime novita' introdotte a Palazzo Madama. - PENSIONI Certificato l'aumento dell'eta' pensionabile. Pensione di vecchiaia per tutti i lavoratori a 67 anni entro il 2026 e a 70 nel 2050.
- LAVORO GIOVANI E DONNE Azzeramento, per i primi tre anni, della quota di contribuzione a carico del datore di lavoro che occupi fino a 9 addetti, per i contratti di apprendistato stipulati negli anni 2012-2016.
Successivamente l'aliquota sara' del 10%. Incentivi economici anche per il lavoro femminile. Previsto un contratto di inserimento per le aree geografiche il cui tasso di occupazione femminile sia inferiore di almeno 20 punti percentuali a quello maschile o il cui tasso di disoccupazione femminile superi di 10 punti percentuali quello maschile. Prevista anche la deduzione Irap che per l'anno 2012 ciascuna regione puo' disporre relativamente ai contratti aziendali nel settore privato. Incentivi per il part-time e il telelavoro.
- MOBILITA' STATALI IN ESUBERO Gli statali in soprannumero potranno essere posti 'in disponibilita' con un'indennita' pari all'80% dello stipendio per due anni. Soppresse alcune indennita' e rimborsi per trasferimento (escluso comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico).
- SGRAVI FISCO PER CONTRATTI PRODUTTIVITA' Sgravi fiscali e contributivi per i contratti di produttivita' e contrattazione aziendale di prossimita'.
- AMMORTIZZATORI SOCIALI Proroga ammortizzatori sociali in deroga. - TAGLI AI MINISTERI I tagli complessivi delle spese rimodulabili dei ministeri, dopo le modifiche al Senato, sono pari a 9,606 miliardi nel 2012, 4,401 nel 2013 e 4,259 dal 2014. - TAGLI A SICUREZZA, GDF E VIGILI DEL FUOCO Tagli per 2 milioni di euro alle spese di vitto del personale dell'Arma dei Carabinieri fuori sede e del personale della Guardia di Finanza, impiegati per il servizio di ordine pubblico. Riduzione di spesa per il personale volontario dei vigili del fuoco per 57,7 milioni di euro per il 2012 e 30 milioni dal 2012. Dimezzamento permanente della durata dei corsi di formazione. - OSPEDALI Ridotte le risorse per la copertura dei mutui delle regioni nell'edilizia sanitaria. - TAGLI DIA E FONDO VITTIME REATI MAFIOSI Soppresso da gennaio 2012 il trattamento economico accessorio previsto per il personale della Direzione investigativa antimafia (Dia). Ridotti gli stanziamenti al Fondo di rotazione per la solidarieta' alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell'usura. - CAF Riduzione dei compensi per l'assistenza fiscale prestata dai Centri di assistenza fiscale (Caf) dai sostituti d'imposta e dai professionisti abilitati. - ASTA FREQUENZE Le maggiori entrate rispetto alla stima iniziale di 2,4 miliardi (1,6 mld) vengono destinate ai ministeri e al fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato.
- MENO DIRIGENTI A SCUOLA Passa da 500 a 600 il numero di alunni al di sotto del quale non possono essere assegnati agli istituti dirigenti con incarico a tempo indeterminato.
- PROFESSORI UNIVERSITARI Ridotto congedo per attivita' di studio e di congedo dei professori e degli assistenti universitari.
- 700 MLN A MISSIONI 700 milioni nel 2012 per le missioni di pace.
- AUTOTRASPORTO 400 milioni per misure a sostegno del settore. - 5 PER MILLE Esteso anche al 2012.
- MINI-NAJA Si rifinanzia e si stabilizza la cosiddetta 'mini-naja': previsti 7,5 milioni nel 2012 e 1 milione dal 2013.
- SCUOLE E UNIVERSITA' NON STATALI Ok a spesa di 242 milioni di euro per il 2012 per le scuole paritarie; 20 milioni per le Universita' - PRESTITI D'ONORE E BORSE STUDIO Incrementato di 150 milioni per il 2012 il Fondo di intervento integrativo per prestiti d'onore e borse studio.
- TASSA CONCORSI DIRIGENTI PUBBLICI Istituto un diritto di segreteria tra i 10 e i 15 euro per la partecipazione a concorsi di dirigenti pubblici.
- TAGLI FONDO FISPE Ridotto di 52 milioni di euro, per l'anno 2012, il Fondo per interventi strutturali di politica economica.
- AUTO-TAGLI INPS,INPDAP E INAIL Obbligo di ridurre le spese in misura non inferiore a 60 milioni di euro per il 2012, 10 milioni per il 2013 e 16,5 milioni annui dal 2014. - 150 MLN PER LEGGE MANCIA Arrivano 150 mln di rifinanziamento per il 2012-2013 per la Legge Mancia per microinterventi. - DISMISSIONI IMMOBILI PUBBLICI Saranno possibili attraverso il conferimento o il trasferimento degli stessi a uno o piu' fondi comuni di investimento immobiliare o a una o piu' societa'. I proventi andranno alla riduzione del debito pubblico.
- DISMISSIONE TERRENI AGRICOLI Sara' affidata all'Agenzia del Demanio che dovra' alienarli mediante trattativa privata (per gli immobili di valore inferiore a 400mila euro) o mediante asta pubblica (per quelli di valore pari o superiore a 400mila euro).
- MENO TAGLI ALL'EDITORIA Ridotti i tagli di 19,55 milioni di euro nel 2012, di 16,25 milioni nel 2013 e di 12,902 milioni nel 2014. In precedenza erano previsti tagli rispettivamente di 69,8 mln, 58,06 mln e 46,14 mln. (AGI) - RADIO RADICALE Avra' un finanziamento di 3 milioni di euro per il 2012.
- BONUS BEBE' Proroga sino al 2014 del fondo nuovi nati.
- AUTOSTRADE Defiscalizzazione per concessionari, attraverso Irap e Iva, per la realizzazione di nuove autostrade con il sistema del project financing.
- TAGLI PIU' SOFT PER REGIONI Redistribuzione tra le regioni delle compensazioni ai tagli previsti dall'ultima manovra agli enti territoriali grazie al ricorso ai proventi della Robin Tax sul settore energetico. - TORINO-LIONE, RISCHIO ARRESTO Le aree interessate alla realizzazione della Torino-Lione sono di 'interesse strategico nazionale', chi vi si introduce sara' punito con l'arresto da tre mesi a un anno e un'ammenda da 51 a 309 euro.
- BENZINA Nuovo aumento delle accise sulla benzina e sul gasolio dal 2012 per rendere strutturale la deduzione forfettaria vigente dal 1998 a favore dei distributori di carburante. Le aliquote di accisa sulla benzina e sul gasolio sono fissate dal primo gennaio 2012 a 614,20 e a 473,20 euro per mille litri di prodotto e dal 2013 a 614,70 euro e a 473,70 euro per mille litri di prodotto.
- STOP TARIFFE MINIME PROFESSIONI Liberalizzazione degli ordini professionali con l'eliminazione delle tariffe minime dei professionisti entro 12 mesi dall'entrata in vigore della legge.
- ANAS Dall'1 gennaio 2012 trasferira' a Fintecna tutte le sue partecipazioni.
- STRETTA DEBITO ENTI LOCALI Gli enti territoriali parteciperanno alla riduzione del debito pubblico a partire dal 2013. La partecipazione di ogni ente sara' stabilita' in relazione al debito medio pro capite.
Stretta per ricorso a mutui e altre forme di finanziamento. - DEBITI ENTI LOCALI Gli enti locali con debiti, su istanza del creditore, dovranno certificare che i loro debiti sono 'certi, liquidi ed esigibili' per facilitare la cessione del credito a banche o intermediari finanziari. Viceversa il Tesoro nomina un commissario ad acta.
- PRIVATIZZAZIONE SERVIZI PUBBLICI LOCALI Il governo potra' esercitare il 'potere sostitutivo' se gli enti locali non rispetteranno le disposizioni in materia di liberalizzazione dei servizi, per realizzare un sistema liberalizzato dei servizi pubblici locali di rilevanza economica attraverso la piena concorrenza nel mercato e di perseguire gli obiettivi di liberalizzazione e privatizzazione.
- BUROCRAZIA ZERO In via sperimentale, fino al 31 dicembre 2013, sull'intero territorio nazionale si applica la disciplina delle zone a burocrazia zero.
- PIU' CARI I CONTRIBUTI PER PROCESSI Aumento del contributo unificato: +50% per i giudizi di appello e +100% per i giudizi in Cassazione. Il Governo stima di incassare 17,1 milioni di euro in piu'.
- GIUDICI TRIBUTARI Rimodulazione del punteggio per l'assegnazione degli incarichi ai giudici tributari.
- TERREMOTO IN ABRUZZO La ripresa della riscossione delle tasse per i terremotati avverra' da gennaio 2012 in 120 rate mensili. L'ammontare dovuto per ciascun tributo o contributo e' ridotto al 40%.
- POLICLINICI UNIVERSITARI Finanziamento di 70 milioni per il 2012 a favore dei policlinici universitari gestiti direttamente da Universita' non statali. Finanziamento di 30 milioni per il 2012 per l'Ospedale Bambino Gesu'. - EXPO 2015 Restano fuori dal Patto di Stabilita', in via straordinaria, per il 2012, l'indebitamento della provincia e del comune di Milano per investimenti legati alle opere essenziali connesse al grande evento.
- SALTA CATALOGO ARMI Abrogato il catalogo nazionale delle armi comuni da sparo. - DEROGA PATTO INTERNO BARLETTA Deroga al patto di stabilita' per il comune di Barletta per le spese (1 milione) sostenute per la realizzazione degli interventi dopo il crollo del fabbricato in Via Roma in cui morirono 5 donne il 3 ottobre scorso.
venerdì 11 novembre 2011
lunedì 7 novembre 2011
Esplosione Ascoli Piceno: CGIL, grave attentato alla Camera del Lavoro, individuare i responsabili
Ferma condanna da parte della CGIL per il grave attentato che, nelle prime ore di questa mattina, ha colpito la Camera del Lavoro di Ascoli Piceno. Una potente bomba carta è stata fatta esplodere davanti alla sede della CGIL territoriale. Secondo quanto riferito dal sindacato i danni materiali sono consistenti e si tratta del secondo attentato a distanza di pochi mesi.
“La reazione della nostra struttura è stata tempestiva” si legge in una nota della Segreteria Nazionale della CGIL. "Oltre a richiedere l’immediato intervento delle forze dell’ordine - prosegue la nota - è stata sollecitata al Prefetto la rapida convocazione del 'Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica'”. Per la giornata di lunedì, alle ore 18, si terrà una manifestazione provinciale davanti alla sede della CGIL di Ascoli.
La Segreteria Nazionale della CGIL prosegue la nota “esprime la più ferma condanna per questa ulteriore grave forma di intimidazione ed esprime la propria solidarietà e quella dell’intera organizzazione alle compagne ed ai compagni della CGIL di Ascoli. Chiediamo alle forze dell’ordine di individuare i responsabili nel più breve tempo possibile. Per quanto ci riguarda deve essere chiaro da subito che non solo respingiamo con forza ogni tentativo di intimidazione ma ribadiamo a chi tenta, con inaudita violenza, di intimorirci che la nostra azione di difesa dei diritti delle lavoratrici, dei lavoratori e dei pensionati non si arresterà”.
“La reazione della nostra struttura è stata tempestiva” si legge in una nota della Segreteria Nazionale della CGIL. "Oltre a richiedere l’immediato intervento delle forze dell’ordine - prosegue la nota - è stata sollecitata al Prefetto la rapida convocazione del 'Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica'”. Per la giornata di lunedì, alle ore 18, si terrà una manifestazione provinciale davanti alla sede della CGIL di Ascoli.
La Segreteria Nazionale della CGIL prosegue la nota “esprime la più ferma condanna per questa ulteriore grave forma di intimidazione ed esprime la propria solidarietà e quella dell’intera organizzazione alle compagne ed ai compagni della CGIL di Ascoli. Chiediamo alle forze dell’ordine di individuare i responsabili nel più breve tempo possibile. Per quanto ci riguarda deve essere chiaro da subito che non solo respingiamo con forza ogni tentativo di intimidazione ma ribadiamo a chi tenta, con inaudita violenza, di intimorirci che la nostra azione di difesa dei diritti delle lavoratrici, dei lavoratori e dei pensionati non si arresterà”.
domenica 6 novembre 2011
Carlo Petrini: I carnefici del territorio
Il 4 novembre 1966 l´Arno invase Firenze. Dopo 45 anni nulla è cambiato. Si resta sgomenti. L´Italia non regge più ore e giorni di pioggia. Muoiono persone, e anche una sarebbe troppo. Muoiono bambini. Non servono più gli allarmi se i sindaci non mettono in atto misure di prevenzione. Se il clima è cambiato, se a Genova in cinque minuti sono caduti 50 millimetri di acqua, dobbiamo cambiare anche noi. Altrimenti si continuerà a morire, nelle grandi città e nelle nostre case che crediamo sicure. A Genova il sindaco ha lasciato scuole e uffici aperti, e solo ieri sera ha proibito, per oggi, il traffico di auto. Troppo tardi.
Oltre alla profonda tristezza, da lacrime agli occhi, si resta increduli nonostante lo si sia detto troppe volte. Si denunciano lo scellerato consumo di suolo libero, la cementificazione selvaggia, l´incuria cui sono sottoposti i terreni demaniali in svendita, i boschi, le coste e i suoli che un´agricoltura in crisi come non mai non riesce più a curare. Lo Stato da anni taglia fondi e personale per la cura del territorio. Pensano alle grandi opere e non si preoccupano più delle piccole. Minime, ma che a volte salvano vite. Ci sono delle colpe. Gravi.
L´altro ieri il ministro dell´Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ammetteva il fallimento dell´impegno principale assunto sull´ambiente. Come ha dichiarato la ministro in commissione al Senato, il miliardo di euro stanziato con la Finanziaria 2010 per la messa in sicurezza del territorio non è mai stato reso disponibile. Con la legge di stabilità è stato anche ufficialmente cancellato e sostituito con un impegno del tutto generico, e non vincolante. Queste sono colpe, per cui un normale cittadino verrebbe condannato. Non c´è crisi che tenga di fronte alla cura del bene comune, il primo impegno che ogni Stato degno di questo nome dovrebbe avere.
Non c´è cura se non si cura la piccola agricoltura di qualità, che in molte zone ritenute "arretrate" ha salvato dal naufragio (umano nonché meteorologico) intere aree del Paese. Non c´è cura se si preferisce l´agricoltura dei grandi numeri, quella industriale che dicono «competitiva», che alla fine desertifica. Non c´è cura se c´è cemento ovunque. Non c´è cura se il soldo arriva a prevalere sul buon senso, quello che potrebbe salvare i nostri territori dalla bruttezza e dall´insicurezza più letale.
Smettiamola di dire che le alluvioni sono eventi eccezionali. Perché le abbiamo rese normali. Di fronte a cittadini ormai disabituati alla cura, lo Stato e la politica su questo fronte hanno colpe enormi. Sono anni che non si vede tra le priorità di un programma elettorale o di governo la difesa del territorio, nemmeno tra i riempitivi. Spero che mentre si contesta questo governo, visti i drammi recenti, i partiti inizino a pensarci seriamente, a programmare, a spendere parole e impegni forti, proprio a partire dalle adunate di piazza. Spero che ascoltino quella buona parte di società civile che lo chiede da tempo e già ci lavora con passione e sacrifici. O quegli agricoltori distrutti dai debiti che nonostante tutto lo fanno ogni giorno, nel proprio podere. Un poeta come Tonino Guerra un anno fa mi ha detto: «L´Italia non è più bella come una volta, è inutile che mi rompano le scatole, perché una volta c´era chi la curava. Non erano dieci persone messe lì e pagate dallo Stato, erano quelli che l´abitavano: i contadini. Dobbiamo riapprendere quella forza d´amore che avevano loro». Qui non è più sufficiente indignarsi, bisogna tornare ad amare per davvero questa terra. Vilipesa non soltanto nei comportamenti inqualificabili di chi governa, ma nell´indifferenza di fronte a scempi che non sono più tollerabili. Anche se non lo erano già ben prima di arrendersi allo sgomento di questi tristi giorni della nostra storia.
5 novembre 2011
giovedì 3 novembre 2011
Roma. Manifestazione vietata. Scontri tra studenti e polizia
Il diktat di Alemanno continua a provocare seri problemi. La Questura nega autorizzazione a corteo studernti che manifestano lo stesso. Scontri e cariche intorno alla stazione Tiburtina Scontri a Roma tra studenti e polizia. Le tensioni sono esplose quando un gruppo di studenti e' entrato all'interno del cantiere della stazione Tiburtina. Immediata la reazione delle forze dell'ordine: polizia e carabinieri hanno raggiunto i manifestanti, accerchiandoli, per poi caricarli a colpi di manganello. Per le strade attorno alla stazione si e' scatenata una caccia all'uomo: alcuni studenti, infatti, sono riusciti ad uscire dal recinto del cantiere ed e' scattata, immediata, la rincorsa da parte di agenti di polizia, carabinieri e finanzieri. Il grosso degli studenti e' tornato ora su piazzale Tiburtino, ma la manifestazione sembra ormai definitivamente impedita. In mattinata gli studenti hanno chiesto piu' volte di poter partire in corteo, senza raggiungere pero' l'accordo con le forze dell'ordine. Nessuno di loro, infatti, aveva voluto raggiungere la Questura per presentare la prevista richiesta. "Hanno picchiato a sangue un ragazzo di 17 anni e adesso non sappiamo dove sia". Lo ha detto, dal megafono, uno degli studenti che stanno protestando a Roma. Dopo l'invasione del cantiere della stazione Tiburtina, infatti, in molti sono fuggiti dalle forze dell'ordine che cercavano di raggiungerli per identificarli.
mercoledì 2 novembre 2011
Berlusconi: "Vado avanti, voglio vedere chi mi viene contro"
ROMA, 2 NOV – ''Vado avanti, mi presento davanti al Parlamento e agli italiani traducendo in atti concreti la lettera che ha avuto l'approvazione dell'Ue. E voglio vedere chi avra' il coraggio di venirmi contro, chi sara' cosi' irresponsabile da non appoggiare il governo rispetto a leggi cosi' importanti per il Paese e sulle quali abbiamo preso impegni precisi con l'Europa''. Silvio Berlusconi, incontrando a Palazzo Grazioli Andrea Ronchi, Adolfo Urso e Pippo Scalia si e' mostrato super combattivo, pur senza nascondere preoccupazione per il momento di grave crisi.
Agli esponenti ex Fli, confluiti nel gruppo misto ed intenzionati a non far mancare al premier il loro appoggio in questo delicato passaggio, Berlusconi ha tessuto grandi lodi del Capo dello Stato Giorgio Napolitano. ''Ha mostrato un grande equilibrio – ha detto il premier – e si e' comportato ancora una volta con me in modo assai affidabile, avendo a cuore il bene del Paese e con grande senso dello Stato. Il suo ragionamento e' stato molto corretto''. Berlusconi non ha accennato ad ipotesi di governi tecnici, ha detto di non avere alcuna intenzione di fare passi indietro e tantomeno di dimettersi. ''Io ho fatto tutto cio' che era possibile''. Il premier ha ribadito di voler portare questa sera in consiglio di ministri un decreto con le misure piu' urgenti contenute nella lettera all'Ue, pur senza nascondere ''preoccupazione sulla possibilita' che fibrillazioni ed eventuali debolezze della maggioranza possano in questo momento nuocere al Paese''.http://www.blitzquotidiano.it/ politica-italiana/berlusconi-v ado-avanti-voglio-vedere-chi-m i-viene-contro-1004515/
Agli esponenti ex Fli, confluiti nel gruppo misto ed intenzionati a non far mancare al premier il loro appoggio in questo delicato passaggio, Berlusconi ha tessuto grandi lodi del Capo dello Stato Giorgio Napolitano. ''Ha mostrato un grande equilibrio – ha detto il premier – e si e' comportato ancora una volta con me in modo assai affidabile, avendo a cuore il bene del Paese e con grande senso dello Stato. Il suo ragionamento e' stato molto corretto''. Berlusconi non ha accennato ad ipotesi di governi tecnici, ha detto di non avere alcuna intenzione di fare passi indietro e tantomeno di dimettersi. ''Io ho fatto tutto cio' che era possibile''. Il premier ha ribadito di voler portare questa sera in consiglio di ministri un decreto con le misure piu' urgenti contenute nella lettera all'Ue, pur senza nascondere ''preoccupazione sulla possibilita' che fibrillazioni ed eventuali debolezze della maggioranza possano in questo momento nuocere al Paese''.http://www.blitzquotidiano.it/
martedì 1 novembre 2011
Profondo rosso a Milano: -7%. Spread al massimo storico: 455 punti
Profondo rosso per le borse europee. Milano la peggiore con -7%. Lo spread tocca il livello record di 455 punti. Sono sotto pressione anche i titoli del Tesoro a due e a cinque anni, che segnano nuovi record storici. Il rendimento del biennale schizza al 5,67% sul mercato secondario mentre quello del quinquennale vola al 6,28%. In quest'ultimo caso lo spread col bund a cinque anni si allarga a 532 punti base
TRADOTTO: VUOL DIRE CHE SONO CAVOLI, CHE L'ITALIA STA ANDANDO SEMPRE PIU' A PICCO, E CHE QUESTO GOVERNO ACCELERERA' I TEMPI PER METTERE IN ATTO I "BUONI PROPOSITI"CHE A PRESO CON LA BCE....COMPAGNI ATTENZIONE!!!!!!!!!!!
domenica 30 ottobre 2011
Tagli ai fondi sociali, l’allarme dei disabili “Uno su tre perderà l’indennità”
Con la "riforma fiscale e assistenziale" il governo vuole recuperare 40 miliardi in tre anni. Con i tagli agli enti locali, sono a serio rischio le quote corrisposte alle famiglie dei portatori di handicap. "Inoltre - spiega l'associazione Fish - i Comuni avranno molti meno soldi da mettere sul piatto dell'abbattimen
to delle barriere"
Il contributo di solidarietà è sparito dalla manovra economica del governo. Ma, nonostante le proteste delle associazioni che rappresentano i disabili e le loro famiglie, è rimasta l’intenzione di recuperare 40 miliardi di euro in tre anni attraverso la riforma assistenziale e fiscale: 4 miliardi nel 2012, 16 nel 2013 e 20 nel 2014. Cifre che tradotte nella pratica suonano come “campane a morto” per chi tutti i giorni è costretto a fare i conti con una sedia a rotelle, un bastone bianco, una malattia grave. Le conseguenze saranno pesantissime per i disabili e i loro familiari che hanno in programma proteste come quella di sabato 29 in piazza del Nettuno a Bologna, dove andrà in scena “l’olocausto”. Per alcuni minuti i contestatori si sdraieranno a terra, immobili, come morti. Per far capire a chi taglia i fondi sociali che questo, avanti così, sarà il futuro dei diversamente abili e di chi gli sta accanto.
“A causa di questa riforma, confermata poco tempo fa dalla Commissione Bilancio, – ha spiegato Pietro Vittorio Barbieri, presidente nazionale della Federazione Italiana per il Superamento dell’handicap (Fish) – una persona su tre perderà l’indennità di accompagnamento”. Ma fin da subito le prospettive per i disabili sono catastrofiche a causa dei tagli agli enti locali operati dal governo.
Un miliardo di euro in meno arriverà ai Comuni per la gestione dei servizi sociali. Ciò significa la sospensione o la riduzione di molti servizi quali assistenza domiciliare, supporti all’autonomia personale e assegni di cura. “Anche in questo caso – ha detto Barbieri – calcoliamo che una persona su tre non potrà più beneficiare dei servizi sociali”. Si pensi, per fare un esempio concreto, alle persone con handicap grave certificato. La legge n. 104 prevede che il Comune corrisponda una quota alle famiglie dei disabili gravi per fare in modo che queste possano pagare un educatore per il loro figlio oppure per permettere il suo inserimento in strutture idonee. A causa dei tagli questa quota sarà molto ridotta e la prestazione non potrà essere garantita a tutti coloro che ne hanno bisogno, con il risultato che l’intera spesa dell’assistenza cadrà sulle spalle delle famiglie. Molte di queste, non essendo in grado di reggerla, saranno costrette a mandare i loro figli in istituti. Un Comune di dimensioni medio-piccole avrà circa 170mila euro in meno a disposizione per questo tipo di sostegno. Inoltre, i Comuni avranno molti meno soldi da mettere sul piatto dell’abbattimento delle barriere architettoniche, che in Italia sono ancora tante, troppe. La Fish calcola che saranno circa 10 milioni le famiglie a essere colpite da questi tagli che riguardano gli enti locali.
Ma il peggio arriverà con la riforma assistenziale e fiscale varata con l’unico scopo di recuperare soldi (40 miliardi di euro in tre anni, come detto) e senza nessuna intenzione di migliorare o riqualificare i servizi. I primi effetti si faranno sentire l’anno prossimo e “a essere colpite – precisa Barbieri – saranno le pensioni di invalidità, le indennità di accompagnamento e le pensioni di reversibilità”. C’è poi, se non bastasse quanto finora elencato, anche la parte fiscale della riforma che prevede una forte restrizione delle agevolazioni come le detrazioni per i familiari a carico, spese sanitarie e badanti. Senza dimenticare l’aumento della tassazione per le cooperative che vengono equiparate ad aziende, quando sono fra le poche realtà lavorative, se non le sole, ad assumere i disabili. La legge n. 68 del 199 prevede infatti il collocamento obbligatorio delle persone con handicap, ma si tratta di una legge con molte falle poiché non è impositiva per le aziende, che spesso preferiscono pagare una multa piuttosto che assumere un disabile. Con l’aumentata pressione fiscale le cooperative assumeranno meno, sempre che riescano a rimanere in piedi.
Sono state molte, nelle scorse settimane, le manifestazioni di protesta contro questa riforma dell’assistenza sociale e molte saranno ancora le azioni che la Fish ha in mente di fare in autunno. “In pochi giorni – ha detto il presidente nazionale – l’iniziativa “Fermiamoli con una firma” ha raccolto 23mila adesioni e sta proseguendo con grande successo, a dimostrazione che sono molte le persone che condividono la nostra battaglia”.
Fonte:http://www.ilfattoquotidiano.i t/2011/10/29/tagli-ai-fondi-so ciali-lallarme-dei-disabili-un o-su-tre-perdera-lindennita/16 7033/
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