venerdì 31 dicembre 2010

AUGURI A TUTTI

BUON ANNO A TUTTI I COMPAGNI E LE COMPAGNE CHE IN QUESTO ANNO HANNO CONTINUATO LE NOSTRE LOTTE...L'ANNO NUOVO SARA' ANCORA PIU DURO...MA LA LOTTA CONTINUA!!!!!!!

giovedì 30 dicembre 2010

L' AKKORDO

COORDINAMENTO DELEGATI

COORDINAMENTO DEI DELEGATI FILCAMS CGIL DELLA SIR SUPERMERCATI,IL GIORNO10 GENNAIO 2011 ALLE ORE 15 IN VIA BUONARROTI 51 1 PIANO...MASSIMA PARTECIPAZIONE DI TUTTI I DELEGATI PER GLI ARGOMENTI DELICATI CHE VERRANNO TRATTATI...CIAO  E AUGURI A TUTTI PER UN BUON FINE ANNO

mercoledì 29 dicembre 2010

LAVORO: VIENE LICENZIATO E SI SUICIDA

(ANSA) - CAGLIARI, 28 DIC - Perde il posto di lavoro e si toglie la vita. È accaduto alla vigilia di Natale a Cagliari dove un giovane di 27 anni dopo 10 anni di impiego in una ditta di soccorso stradale è stato licenziato. Non sapeva come pagare le rate dell'auto e del televisore, ha raccontato disperato il padre. Il fatto è avvenuto - come ha riportato il quotidiano La Nuova Sardegna - nel garage dell'abitazione dove il giovane abitava con i genitori. A trovare il corpo impiccato ormai privo di vita è stata la madre. Aveva un contratto firmato quando aveva 17 anni e la speranza per il futuro lo aveva portato di recente a comprarsi un televisore ed un'auto. La lettera di licenziamento parla di esuberi di personale. Lui è il più giovane ma non dal punto di vista dell'anzianità aziendale. Al padre ha detto di esser disperato, di dover onorare gli impegni presi con i recenti acquisti e di non voler gravare sulla famiglia. Forse nell'elenco dei morti per il lavoro potrebbe esser inserita anche la sua vicenda

martedì 28 dicembre 2010

ACCORDO FIAT...DA FASCISMO

Cremaschi alla Camusso: «Accordo Fiat da fascismo, sciopero generale» 
MILANO - L’accordo di Mirafiori «è il più grave atto antidemocratico verso il mondo del lavoro» dai tempi del fascismo. Ad affermarlo il presidente del comitato centrale della Fiom, Giorgio Cremaschi, il quale torna a chiedere al leader della Cgil, Susanna Camusso, di proclamare lo sciopero generale.
IL FASCISMO - «Il 2 ottobre 1925 Mussolini, la Confindustria e i sindacati corporativi fascisti firmavano a Palazzo Vidoni un accordo che cancellava le elezioni delle commissioni interne. L’accordo di Mirafiori che cancella le elezioni delle rappresentanze aziendali è, da allora, il più grave atto antidemocratico verso il mondo del lavoro». «L’accordo - prosegue Cremaschi - abolisce la democrazia e istituisce un regime di fiduciari come durante il fascismo ed è di una gravità inaudita che Cisl e Uil abbiano potuto sottoscriverlo, è una rottura senza precedenti a cui non si potrà che rispondere con la lotta e la mobilitazione democratica per questo è convocato il comitato centrale della Fiom il 29 dicembre e da li dovrà partire una risposta in grado di fermare questo attacco. Per questo rinnovo la richiesta a Susanna Camusso di fare lo sciopero generale e di non continuare ad illudersi che la Confindustria si dissoci da Marchionne. Non è successo nel 1925 e non succederà oggi». (fonte: Apcom)

COMUNICATO CHE ARRIVERA' NEI PUNTI VENDITA

Le scriventi OO.SS., in riferimento alla Vs. del 23.12.2010, sono a significare la propria indisponibilità per la data da Voi indicata.

Proponiamo quali date alternative i giorni 11 e 14 gennaio 2011 ore 14,30 presso gli uffici della CONFCOMMERCIO ROMA.
Le scriventi OO.SS., in riferimento alle recenti comunicazioni inviate dall’Azienda nei P.d.V circa nuove regole relativamente alle articolazioni dell’orario di lavoro e ai ritardi, sono a ricordare che (come da Voi ribadito in trattativa) la struttura di un CIA è diversificata e complessa e contiene vari capitoli, che vanno analizzati ed eventualmente condivisi nel loro insieme; Vi invitiamo pertanto ad applicare l’ultravigenza per l’intero CIA sino alla fine della trattativa.
Distinti saluti

lunedì 27 dicembre 2010

RIPARTE LA MOBILITAZIONE!!!

Camusso: «A gennaio riparte la mobilitazione»


"Occorrono politiche industriali e strumenti che tutelino l'occupazione. Per questo la Cgil ripartirà a gennaio con le marce del lavoro, nei territori, nelle regioni, nelle città". Lo ha dichiarato ai microfoni di RadioArticolo1 Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ospite della trasmissione Elleradio dal titolo Natale cassintegrato.

"Alle richieste avanzate nei confronti del governo, abbiamo ricevuto spesso, per tutta risposta, solo silenzi e invece

bisogna affrontare la crisi e dire ai lavoratori e a quanti cercano un'occupazione che il Paese pensa a loro", ha aggiunto. "Un Paese che non si pone il problema del futuro e rompe con i suoi giovani è destinato a un declino irreversibile - ha continuato la Camusso - .Se non si affronta la crisi e non si mettono in campo politiche di contrasto alla precarietà, il rischio è che un'intera generazione si rassegni alla mancanza di prospettive. C'è bisogno di regole, non di deroghe. Un Paese che non ha regole si imbarbarisce e l'idea che i diritti siano derogabili rende i lavoratori privi di tutele". Il segretario generale della Cgil ha concluso porgendo i suoi auguri a tutti i lavoratori e le lavoratrici, "con la speranza che il 2011 sia un anno migliore per tutti". (AGI)

COMUNICATO PER INCONTRO CON AZIENDA

Ciao, l'azienda ha comunicato alle organizzazioni sindacali che l'incontro e'

stato posticipato al 10 gennaio!Il funzionario della uil non potra' esserci

quindi e' stato richiesto per l' 11 gennaio o il 14 gennaio chiedendo

l'applicazione per il nuovo anno dell'ultravigenza del contratto integrativo

aziendale (cioe' che e' valido il vecchio integrativo a parte le 38 ore e la

pausa non retribuita che saranno in vigore dal 1° di gennaio) in attesa di

chiudere l'integrativo.

Dovrebbe arrivare nei punti vendita tramite fax questa richiesta, verificate

se viene messo all'attenzione dei lavoratori/ici! Attendiamo la risposta

dell'azienda e poi ci organizzeremo di conseguenza, sicuramente prima

dell'incontro faremo un coordinamento!!!

sabato 25 dicembre 2010

CHE NATALE!!!!!

CHE NATALE COMPAGNI E COMPAGNE!!!....IL CARO BABBO NATALE HA PORTATO PER TANTI LAVORATORI E LAVORATRICI SOLO E SOLTANTO MOBILITA' E CASSAINTEGRAZIONE, PER ALTRI L'INCERTEZZA DI UN FUTURO INSTABILE E CON LA QUASI CERTEZZA CHE AGLI INIZI DELL'ANNO PERDERANNO IL LAVORO...AI STUDENTI HA PORTATO LA CERTEZZA CHE IL DECRETO GELMINI E PASSATO SENZA CHE LORO POTESSERO ESSERE ASCOLTATI,E DA ORA IN POI L'UNIVERSITA SARA ACCESSIBILE SOLO A POCHI E NON A TUTTI...A I LAVORATORI FIAT LA CERTEZZA CHE UN ALTRO ACCORDO COME POMIGLIANO E PASSATO CON L'INDIFFERENZA DI QUEI SINDACATI CHE DA ORA IN POI POTRANNO ESSERE ANCHE CHIAMATI SINDACATI DI REGIME(CISL E UIL).
AL PAESE INTERO L'INCERTEZZA DI UN FUTURO,L'INCERTEZZA DI UNA RIPRESA DI CUI PER ORA NON SI HANNO SEGNALI POSITIVI....MA LA CERTEZZA CHE DA ORA IN POI FORSE PRIMA DELLE MANIFESTAZIONI CI POTREBBERO ESSERE ARRESTI PREVENTIVI,LA CERTEZZA CHE SIAMO GOVERNATI DA UNA BANDA DI MAFIOSI, CHE SI COMPRANO I VOTI PER RESTARE AL POTERE.
MA CI SONO CERTEZZE CHE GIA' AVEVAMO E CHE NESSUNO CI DEVE E CI DOVEVA DARE....LA CERTEZZA CHE LA LOTTA CONTINUA,LA CERTEZZA CHE SIAMO PERSONE E NON SOLO NUMERI SU UN CARTELLINO,LA CERTEZZA CHE VOGLIAMO UN FUTURO MIGLIORE  PER I NOSTRI FIGLI.
QUESTO GOVERNO FORSE CI DA PER VINTI....E SBAGLIA!!!!
ANNO NUOVO....LA LOTTA CONTINUA...
AVANTI COMPAGNI E COMPAGNE CONTINUAMO COSI E CERCHIAMO NOI DI DARE LA CERTEZZA A QUESTO GOVERNO CHE CADRA ED AL PIU PRESTO.
CIAO A TUTTI TIZIANO

venerdì 24 dicembre 2010

L'ULTIMO REGALO DI MARCHIONNE PER I LAVORATORI FIAT....GRAZIE ANCHE A CISL E UIL..(VERGOGNATEVI)

Mirafiori, accordo separato Fiat. Fiom: "È una vergogna"

23/12/2010  Accordo separato anche a Mirafiori. Fiat e sindacati firmano l’intesa per lo stabilimento senza la Fiom, che parla di “accordo della vergogna” (così Giorgio Airaudo, responsabile Auto della Fiom). Ora l’accordo sarà sottoposto al voto dei lavoratori. Anche se per il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, "un referendum in queste condizioni è illegittimo, perché si chiede ai lavoratori di rinunciare ai diritti, siamo oltre il ricatto".
Fismic, Fim Cisl, Uil e Ugl accettano la richiesta di Sergio Marchionne, ad Fiat, di un contratto su misura per la newco di Mirafiori. Fuori da Confindustria, nessun riferimento al contratto nazionale, dice com’è noto il manager italo-canadese. Un progetto che, oltre al governo unilaterale dell’organizzazione del lavoro, consentirà l’emarginazione di chi non si adegua ai desiderata aziendali, ovvero la Fiom. Puntando a ridefinirne, in peggio, la rappresentanza in fabbrica dopo averne ridotto il peso nei tavoli di contrattazione. Vengono infatti a cadere anche gli accordi sulle Rsu, sulle rappresentanze sindacali appunto. Per andare dove, si vedrà; ma intanto l’eclisse dell’attuale sistema di rappresentanza, con i vincoli che ne derivano, è assicurata.
Ed è rimasto inascoltato l’ultimo appello fatto dalla Cgil nazionale perché si tenesse conto delle proposte della Fiom. Che, quando nel 2012 nascerà la newco di Mirafiori, resterà fuori dalla rappresentanza sindacale, permessa solo alle sigle che hanno firmato l'accordo.
In cambio delle nuove condizioni lavorative e contrattuali, a Torino arrivano gli investimenti della joint venture Fiat-Chrysler: oltre un miliardo di euro per produrre 280 mila Suv Chrysler e Alfa Romeo l’anno.
L’intesa – secondo le informazioni date dai sindacalisti della Fismic dopo la firma - prevede “il pieno utilizzo degli impianti su sei giorni lavorativi; il lavoro a turni avvicendati che mantiene l’orario individuale a 40 ore settimanali; una crescita del reddito annuo individuale di circa 3.700 euro per la maggiore incidenza delle maggiorazioni di turno; il mantenimento della pausa per la mensa nel turno fino a che la joint venture non andrà a regime (quindi solo fino al 2012); interventi volti a colpire gli assenteisti; la compensazione di oltre 32 euro mensili per l’abolizione della pausa di 10 minuti".
L'azienda, quando la newco andrà a regime nel 2012, chiederà 18 turni di lavoro nell’impianto (da 17, a fronte di una maggiorazione salariale). L’accordo prevede inoltre 120 ore di straordinario all’anno obbligatorie, cancella le pause previste sulle linee di montaggio, porta a fine turno la pausa mensa, per utilizzare così la mezz’ora di mensa anche con straordinari per recuperi produttivi ogni qual volta l’azienda ne avrà bisogno.
La Fiat punta inoltre a portare le assenze dal lavoro dall'8% attuale al 3%.
‘‘La firma nella delegazione ristretta è una firma con vergogna di un accordo senza precedenti che limita la libertà di associazione sindacale. Serve una risposta di tutto il mondo del lavoro’’. Lo dice Giorgio Airaudo. “Ciò che viene proposto per Mirafiori è peggio di ciò che è stato imposto a Pomigliano”. Così il responsabile dell’auto della Fiom, Giorgio Airaudo che aggiunge: “la Fiat vuole semplificare la presenza sindacale nei suoi stabilimenti, una ‘one company’ e una ‘one trade union’ ma visto che non lo può fare rende impotenti e innocui alcuni sindacati e cerca di ‘espellere’ chi dissente”. “Si vuole usare la newco - prosegue - per uscire dal contratto nazionale e dal sistema di regole e rappresentanze confederali. Viene messa sotto esame la Confindustria e gli accordi interconfederali, altra cosa, dunque - conclude - alle limitazioni e alle mediazioni presuntamente imposte alla Fiat”.
“Per quanto ci riguarda, faremo partire gli investimenti previsti nel minor tempo possibile”: è quanto afferma Marchionne in una nota. “Mirafiori - aggiunge – inizia oggi una nuova fase della sua vita”. “Adesso bisogna lavorare per realizzare il contratto collettivo specifico per la joint venture che consentirà il passaggio dei lavoratori alla nuova società Fiat-Chrysler”.

giovedì 23 dicembre 2010

MUORE OPERAIO ALLA SAPIENZA,ECCO LA VERA VIOLENZA

Gli studenti avevano progettato altre iniziative di protesta contro il ddl Gelmini, ma a causa della morte avvenuta questa mattina sul lavoro di un operaio all'interno dell'università hanno deciso di tornare alla Sapienza.Un lungo applauso degli studenti ha accolto l'ennesima notizia della tragedia sul lavoro, così la violenza cercata dai media "tossicodipendenti" da incidenti è stata rigirata nel sistema mediatico in tutta la sua drammaticità. Oggi i giornali che non parlano mai degli omicidi sul lavoro parleranno, loro malgrado, della violenza quotidiana di un sistema produttivo che ha fatto scempio delle tutele dei lavoratori in nome del profitto. Il corteo, fermo e muto sulla via Prenestina, ha espresso la propria solidarietà alla famiglia dell'operaio morto fermando tutto. Al megafono uno studente ha urlato in faccia all'intero paese la vergogna delle morti bianche. Chi oggi cercava la violenza degli studenti, gli infiltrati ed i black block, ha trovato la violenza quotidiana del capitalismo, una violenza talmente pervasiva nella nostra società da diventare naturale nella sua affermazione quotidiana.

LA RIFORMA "GELMINI" ORA E LEGGE...PASSA AL SENATO

Università, la riforma Gelmini è legge


Dopo la lunga maratona, il via libera definitivo a Palazzo Madama. Fli vota con il Pdl, l'Udc si astiene
 La Gelmini: «Si archivia il '68» (22 dicembre 2010) i sì sono stati 161, 98 i no e 6 gli astenuti
Università, la riforma Gelmini è legge
 ROMA - La riforma Gelmini è legge. L'aula del Senato ha infatti dato il via libera definitivo al testo sull'università approvandolo con 161 sì, 98 no e 6 astenuti. Hanno votato a favore Pdl, Lega e Fli. Hanno votato contro Pd e Idv. Si sono astenuti (anche se al Senato vale come voto contrario) Udc, Api, Svp e Union Valdotaine. «La riforma verrà attuata fin dal prossimo anno accademico» ha annunciato il ministro dell'Istruzione nel corso della registrazione di Porta a Porta. La Gelmini ha sottolineato che entro i prossimi sei mesi tutti gli adempimenti e i decreti attuativi saranno approvati.
LE REAZIONI - Governo e maggioranza hanno salutato il via libera alla riforma come un «grande traguardo». È un «passaggio chiave della legislatura» ha detto Maurizio Gasparri. Il presidente dei senatori del Pdl ha inoltre invitato il capo dello Stato ad ascoltare «anche le ragioni di coloro che sono favorevoli alla riforma dell’Università, come ha ricevuto le associazioni studentesche in dissenso». Per il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, la riforma segna la fine della «ricreazione» nel sistema educativo iniziata nel 1968. Plauso anche da parte di Confindustria, secondo cui la riforma Gelmini «consegna finalmente al Paese un sistema universitario nuovo che mette al centro i giovani». Critiche dall'opposizione. «Una cosa che il ministro Gelmini non dice mai - ha dichiarato la capogruppo del Pd Anna Finocchiaro - è che questa è una legge delega e che ci sono ancora circa 50 decreti attuativi da varare. Occorrerà che Camera e Senato tornino con le commissioni a occuparsene. Mi auguro - ha concluso - che in quella sede si possa ancora fare qualche passo in avanti».




mercoledì 22 dicembre 2010

COMINICATO

E ARRIVATO IN TUTTI I PUNTI VENDITA UN COMUNICATO SINDACALE IN CUI LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI CHIEDONO UN INCONTRO PER IL 29 E/O 30 DICEMBRE CON L'AZIENDA SIR SUPERMERCATI...FATEVELO DARE DAI DIRETTORI E ATTACATELO IN BACHECA.
COME CI SARA' RISPOSTA DALL'AZIENDA VE LO COMUNICHERO' IMMEDIATAMENTE

ALTRI INCIDENTI SUL LAVORO

Solo ieri tre morti: uno in un silos altri due operai a Lecco e a Milano




21/12/2010 13:27
SICUREZZA SUL LAVORO - ITALIA
Fonte: il manifesto





VITTIME SUL LAVORO

Giornata particolarmente tragica, ieri, nei cantieri e nelle campagne: ben tre i morti. Un artigiano di 43 anni, Roberto Delfi, è morto per le esalazioni scaturite da un silos contenente truciolati. È accaduto nella zona industriale di Laterina, nell'aretino: l'uomo era il titolare dell'azienda che porta il suo nome, è ancora da chiarire perché si trovasse all'interno del silos. A chiamare i soccorsi è stata una impiegata, ma ormai era troppo tardi. Un operaio edile, Marco Malugani di 42 anni, lecchese, è morto invece in un cantiere di Perego (Lecco): alcuni suoi colleghi stavano spostando un bancale di mattoni con una gru quando, per cause in fase di accertamento, è stata urtata una grossa trave, che lo ha travolto e gli ha sfondato il capo, uccidendolo sul colpo. Un operaio di 41 anni è morto infine in un cantiere edile di Milano, all'interno di un palazzo in costruzione: fino a ieri sera non era stato reso noto il suo nome, ma era italiano; è scivolato dal piano terra al piano interrato della tromba dell'ascensore, circa tre metri che gli sono stati fatali perché ha battuto la testa morendo all'istante

martedì 21 dicembre 2010

sciopero vigili del fuoco

VIGILI FUOCO, SINDACATI ANNUNCIANO GIORNATA DI SCIOPERO




20/12/2010 17:29
LAVORO - LOMBARDIA





(OMNIMILANO) Milano, 20 dic - Ancora braccio di ferro tra sindacati dei vigili del Fuoco milanesi e vertici sulla riorganizzazione. Con una nota, i sindacati (Cgil Cisl Uil Usb), dopo una riunione nei giorni scorsi con la Direzione secondo la procedura di conciliazione prevista dalla legge sul diritto di sciopero, dopo la proclamazione dello stato d'agitazione, contestano in particolare la «mancanza di informazione preventiva (che tuttora permane, rispetto ad alcuni argomenti anche di un certo rilievo) sulle tematiche da discutere nel corso delle riunioni tra comando e sindacati e la mancata condivisione sulle scelte che il comando intende operare in materia di organizzazione del soccorso». «Più precisamente - spiegano i sindacato - sono state contestate le scelte di dislocare personale Capi Reparto, Capi Squadra e Vigili Permanenti ad orario giornaliero o differenziato, per altro in netto contrasto con una recente nota del Vice Capo del Coordinamento nazionale vigili del fuoco, per compiti organizzativi e la manifestata intenzione di costituire a tutti i costi, nuclei specialistici Nbcr E Saf autonomi, con il risultato di annullare di fatto la possibilità di utilizzo nel soccorso ordinario di tante figure professionali di Capi Squadra e Vigili Permanenti specializzati in conduzione di mezzi speciali». Una manovra, secondo le organizzazioni sindacali, che «comporterebbe un conseguente ridimensionamento numerico delle qualifiche attualmente impegnate nei settori Sala Operativa, Capi Rimesse, Polizia Giudiziaria e settore mezzi speciali».Quindi la richiesta di blocco del provvedimento previsto per il primo gennaio 2011, l'apertura di un tavolo di trattativa subito dopo il periodo festivo e «l'impegno di valutare e fare scelte condivise, per portare avanti il progetto che, nella sua finalità viene condiviso in alcune punti, ma, da perseguire a tappe in concomitanza del completamento degli organici in tutte le qualifiche e dopo le previste mobilità nazionali, procedure queste ultime, a detta dell'amministrazione centrale, in fase avanzato di realizzazione. Da parte sua il Dirigente provinciale, complice una non ben registrata regia della Direzione - proseguono i sindacati -, ha gettato la discussione sulla irremovibilità, e quindi ha ingessato di fatto la procedura senza aver prodotto una risposta alle nostre ragionevoli richieste sindacali. A quel punto, vista l'ambiguità riscontrata nei comportamenti del Dirigente provinciale, è stato deciso di chiudere l'incontro confermando lo stato di agitazione e la proclamazione di una prima giornata di sciopero a data da definire e comunque in rispetto della Legge 146/90». Una prossima assemblea sindacale è già convocata il 21 dicembre prossimo.

lunedì 20 dicembre 2010

FERRERO(prc/fds):non serve un 7 aprile ma un 25 aprile

ROMA, 19 DIC - «Macchè 7 aprile. L'Italia ha bisogno piuttosto di un 25 aprile, per liberarsi delle politiche di stampo fascista di questo governo e dei loro profeti come Maurizio Gasparri». Lo afferma il segretario nazionale del Prc/Federazione della sinistra, Paolo Ferrero, in una nota a commento delle dichiarazioni del presidente dei senatori del Pdl.


«L'evocazione maldestra degli anni di piombo da parte di Gasparri, e la sua intenzione intimidatoria e repressiva, sono sinceramente aberranti e pure estremamente inquietante - sostiene il leader di Rifondazione - Il capogruppo del Pdl esibisce uno sprezzo assoluto per la magistratura e la separazione dei poteri. La politica che propone è, nè più nè meno, quella già sperimentata dal paese durate ventennio fascista - conclude Ferrero -. Perciò, non di un sette ma di un 25 aprile ha bisogno l'Italia: per mandare a casa questo governo che offre a ogni occasione nuove prove di fascismo e che sta portando l'Italia e gli italiani alla rovina». (ANSA).

cortesemente....

cortesemente per rispetto di chi legge il blog siete gentilmente pregati di non usare un linguaggio cosi scurrile e poco rispettoso non per me ma per tutti i colleghi e colleghe che leggono e trovano il blog un punto di riferimento,e in cui io cerco di mettere tutte quelle informazioni che penso possano essere utili per tutti...chi non trova il blog un punto di riferimento puo' benissimo non leggerlo piu'....anche se questo mi dispiace....dico solo che avere opinioni diverse dalle nostre e rispettabile ma buttare solo fango addosso a tutti non lo e'....ciao e buon natale a tutti

sabato 18 dicembre 2010

ART.207 CCNL TREDICESIMA MENSILITA'

Art. 207 - Tredicesima mensilità


In coincidenza con la vigilia di Natale di ogni anno le aziende dovranno corrispondere al personale
dipendente un importo pari ad una mensilità della retribuzione di fatto di cui all’art. 195 (esclusi gli
assegni familiari).In caso di prestazione lavorativa ridotta, rispetto all’intero periodo di 12 mesi precedenti alla suddetta data, il lavoratore avrà diritto a tanti dodicesimi dell’ammontare della 13a mensilità quanti
sono i mesi interi di servizio prestato12.
Ai lavoratori retribuiti in tutto o in parte con provvigioni o percentuali, il calcolo dell’importo della
tredicesima mensilità dovrà essere effettuato sulla base della media delle provvigioni o delle
percentuali maturate nell’anno corrente o comunque nel periodo di minore servizio prestato presso
l’azienda.
Dall’ammontare della tredicesima mensilità saranno detratti i ratei relativi ai periodi in cui non sia
stata corrisposta dal datore di lavoro la retribuzione per una delle cause previste dal presente
contratto.

venerdì 17 dicembre 2010

RINVIO INCONTRO

COMUNICO A TUTTI I DELEGATI SINDACALI CHE CAUSA MALATTIA FUNZINARIO SINDACALE L'INCONTRO CHE SI DOVEVA SVOLGERE IL GIORNO 20 DICEMBRE 2010 SARA' SPOSTATO CON DATA DA DESTINARSI...IL PRIMA POSSIBILE.


CI SCUSIAMO PER L'IMPREVISTO.

TIZIANO ZIROLI

fermare marchionne e utile al paese

La prossima sara' una settimana decisiva per il rapporto tra Fiat e sindacati. E la Fiom e' gia' all'erta. «Fermare Marchionne e' utile per il Paese - avverte il segretario generale dei metalmeccanici, Maurizio Landini - il Governo e l'opposizione devono capirlo». Lunedi', spiega Landini e' in programma «un incontro tra Finmeccanica, Fim-Cisl e Uilm-Uil» con l'intenzione di «inventarsi una disciplina speciale per il settore auto». Ovvero, spiega Landini, «si cerchera' di far diventare norma del contratto l'accordo di Pomigliano. E questo e' il peggio del peggio». In altre parole, insiste il numero uno della Fiom, «vogliono estendere norme che sottraggono diritti ai lavoratori a tutto il settore, ma non mi sembra ci sia particolare contentezza da parte dei lavoratori». E aggiunge: «Se passa, torniamo indietro di 150 anni». Secondo Landini, dunque, «Fim e Uilm commettono un errore a cedere all'ennesimo ricatto della Fiat ho l'impressione non pensi neanche a questo». Per il segretario generale dei metalmeccanici, infatti, l'ad Fiat Sergio Marchionne «non vuole alcun contratto, solo un regolamento aziendale. E se lo fa per impedire l'iscrizione o il voto dei lavoratori alla Fiom- sottolinea Landini- e' un attacco al diritto e alla liberta' sindacale sancito dalla Costituzione». Dunque, «fermare Marchionne e' utile per il Paese», sostiene il leader della Fiom, che invita il Governo a intervenire. «Il prossimo 21 dicembre ci sara' anche un incontro al ministero dello Sviluppo economico su Termini imerese - spiega Landini- che la Fiat vuole chiudere. Quella puo' essere l'occasione per convocare un tavolo vero e capire qual e' il piano industriale della Fiat, che racconta di voler fare investimenti ma non si capisce come e quando e soprattutto se lo fa al prezzo dei diritti dei lavoratori». Secondo la Fiom, in realta', gli investimenti Fiat «non ci sono o sono scarsi» e questo spiega «la continua perdita in borsa del titolo», conclude Landini. (San/ Dire)

mercoledì 15 dicembre 2010

stato trattativa del contratto nazionale

Trattativa per il rinnovo del contratto nazionale del Terziario




Prosegue la trattativa con Confcommercio per il rinnovo del contratto nazionale del Terziario.

In un incontro, a delegazioni ristrette, le Organizzazione sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil si sono confrontate con le parti datoriali per cercare di approfondire i temi più caldi della contrattazione.

“Siamo in una fase delicata” afferma la Filcams Cgil “le parti datoriali mirano ad incrementare la produttività, attraverso alcune modifiche dell’assetto contrattuale, che però andrebbero a peggiorare le condizioni di lavoro e limiterebbero, tra l’altro, il potere del secondo livello di contrattazione”.

“Noi non siamo disponibili ad accettare proposte che possano aggravare la situazione, già difficile, dei lavoratori”.

Secondo la Filcams Cgil infatti è necessario affrontare i temi legati alla produttività del sistema distributivo, e non solo, quindi, i temi legati alla produttività del lavoro.

“Siamo consapevoli” conclude il sindacato “delle difficoltà del momento, ma c’è bisogno di uscire dalla crisi con una strategia diversa. Dobbiamo ripensare e rinnovare il sistema distributivo, senza però far ricadere tutto sulle spalle dei lavoratori, l’anello più debole di tutta la catena”.

I prossimi incontri della trattativa sono previsti per il 10 e il 13 dicembre, durante i quali verranno approfonditi i temi e gli elementi legati alla semplificazione dell’assetto contrattuale.

martedì 14 dicembre 2010

comunicato per i lavoratori

AZIENDA


16 DOMENICHE OBBLIGATORIE ALL’ANNO RETRIBUITE AL 40% + GIORNO DI RECUPERO DURANTE LA SETTIMANA. QUELLE DI DICEMBRE CON UNA MAGGIORAZIONE DEL 100%.

FLESSIBILITA’: ORARIO DI LAVORO CHE POSSA RISPONDERE ALL’ESIGENZE AZIENDALI (OVVIAMENTE SENZA REGOLE E PROGRAMMAZIONE) CHE POSSA ESSERE DALLE 38 ALLE 44 ORE SETTIMANALI. ORARIO CHE PUO’ESSERE DETERMINATO IN CASO DI EMERGENZA (ES. MALATTIA E QUINDI SOSTITUZIONE) ANCHE GIORNALMENTE, ABBATTENDO IN QUESTO MODO TUTTI I COSTI AGGIUNTIVI RELATIVAMENTE AGLI STRAORDINARI. TANTO PER CAPIRCI OGGI MI MANCA UNO MI RIMANI, DOMANI MI SERVI DI MENO E MI LAVORI MENO ORE.

PAUSA NON RETRIBUITA (15 MINUTI)

ORGANIZZAZIONI SINDACALI:

10 DOMENICHE OBBLIGATORIE AL 40%.QUELLE DI DICEMBRE CON MAGGIORAZIONE AL 100%

FLESSIBILITA’: ORARIO DI LAVORO CON PROGRAMMAZIONE ALMENO DI 2 SETTIMANE.POSSIBILITA’ DA PARTE DELL’AZIENDA DI UTILIZZARE LA FLESSIBILITA’ 1 VOLTA A SETTIMANA CON AL MASSIMO 1 GIORNO DI 10 ORE.

GLI ALTRI GIORNI DELLA SETTIMANA NON MENO DI 5 ORE CON ORARIO CONTINUATO.

ORARIO DI 38 ORE CON PAUSA NON RETRIBUITA (DA RECUPERARE A INIZIO O FINE TURNO).

BANCA DELLE ORE: IN SOSTITUZIONE DELLO STRAORDINARIO TUTTE LE ORE ECCEDENTI LE 38 ORE SETTIMANALI DOVRANNO ESSERE RECUPERATE NELL’ARCO DI…..(DA DEFINIRE). L’ACCETTAZIONE DA PARTE DEL LAVORATORE DEVE ESSERE VOLONTARIA

PAUSA NON RETRIBUITA (15 MINUTI)

Chiaramente si sta cercando di definire delle regole e attudire la mera applicazione del Contratto Nazionale. Il prossimo incontro ci sarà il 20 dicembre alle ore 14,30. L’azienda ha già precisato che se la trattativa proseguirà anche nel nuovo anno, in attesa di trovare un accordo (sempre se si riuscirà a trovarlo) dal 1 gennaio 2011 si applicherà il Contratto Nazionale.Ricordo che in una visione di fungibilita’di mansioni che l’azienda sostiene (cioe’ tutti possono fare tutto quello previsto dal livello di appartenenza) i cambiamenti che ci saranno in futuro riguarderanno TUTTI.

Anche per le domeniche dato che saranno in parte in ordinario e obbligatorie quindi nel turno lavorativo, tutti potranno essere chiamati nella turnazione.

venerdì 10 dicembre 2010

ccnl terziario/commercio articolazione dell'orario di lavoro

CCNL TERZIARIO/COMMERCIO: L’ARTICOLAZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO PER L’ANNO 2010


La durata del lavoro effettivo per la generalità dei dipendenti da aziende commerciali e del settore terziario è fissata in 40 ore settimanali e può essere articolata con le seguenti modalità:

orario di lavoro su 5 giorni alla settimana

il datore di lavoro deve concedere una giornata di riposo settimanale al dipendente, oltre al riposo di 24 ore consecutive coincidente con la domenica.

orario di lavoro su 6 giorni alla settimana

il datore di lavoro deve concedere due mezze giornate di riposo ai dipendenti, di cui una coincidente con la chiusura infrasettimanale dell’azienda e l’altra, possibilmente, precedente o seguente la domenica.

Articolazione dell'orario settimanale anno 2010

In relazione alle particolari esigenze del settore del commercio e del terziario, al fine di migliorare il servizio al consumatore, con particolare riferimento ai flussi di clientela e di utenza, anche nelle singole unità, l'azienda potrà ricorrere, rispettando le relative procedure sindacali, anche per singole unità produttive e tenuto conto delle esigenze dei lavoratori, alle seguenti forme di articolazione dell'orario settimanale di lavoro.

40 ore settimanali di prestazione lavorativa

Si realizza mediante la concessione di due mezze giornate di riposo (la prima in coincidenza con la chiusura infrasettimanale e la seconda mediante la concessione di un'ulteriore mezza giornata a turno settimanale). Nelle aziende o nelle singole unità delle stesse, non soggette alla disciplina legislativa sull'orario di apertura e chiusura dei negozi, nelle quali – prima dell'entrata in vigore del presente contratto – l'orario di lavoro settimanale era distribuito in 5 giorni, restano immutate le situazioni di fatto esistenti.

40 ore settimanali di prestazione lavorativa con flessibilità

Per far fronte alle variazioni dell’intensità lavorativa, l’azienda potrà realizzare un programma di flessibilità che preveda il superamento dell’orario contrattuale in particolari periodi dell’anno sino al limite di 44 ore settimanali e per un massimo di 16 settimane. L’azienda riconoscerà ai lavoratori interessati, nel corso dell’anno ed in periodi di minore intensità lavorativa, una pari entità di ore di riduzione con la stessa articolazione prevista per i periodi di superamento. In tal caso, il monte ore di permessi retribuiti sarà, per l'anno di riferimento, incrementato di 8 ore. Per poter attuare tale articolazione è richiesto il confronto con le OO.SS. in sede di contrattazione aziendale. Inoltre il datore di lavoro è tenuto ad effettuare le comunicazioni di cui ai precedenti punti entro il 30 novembre. L’articolazione rimarrà in essere per l’anno successivo.

39 ore settimanali di prestazione lavorativa

A fronte della riduzione della prestazione lavorativa a 39 ore settimanali, vengono assorbite 36 ore di permessi retribuiti ROL. I lavoratori interessati percepiranno la retribuzione contrattuale senza alcuna decurtazione. Le rimanenti ore di permesso saranno fruite dai lavoratori, in gruppi di 4 o di 8 ore, nei periodi di minore attività lavorativa. A decorrere dal 01/01/2000, le prestazioni eccedenti e fino al raggiungimento dell'orario normale settimanale (40 ore) verranno retribuite con le maggiorazioni previste per il lavoro straordinario. Il datore di lavoro che, intende adottare tale orario, deve comunicare entro il 30 novembre di ogni anno, ai lavoratori, all’Osservatorio Provinciale per il tramite della nostra Associazione ed alla Direzione Provinciale del Lavoro l'opzione scelta per l'anno successivo.

38 ore settimanali di prestazione lavorativa

Si realizza attraverso l'assorbimento di 72 ore di permesso retribuito delle quali 16 dal monte ore spettanti a fronte delle 4 ex festività civili e 56 ore dai ROL. A decorrere dal 01/01/2000, le prestazioni eccedenti e fino al raggiungimento dell'orario normale settimanale (40 ore) verranno retribuite con le maggiorazioni previste per il lavoro straordinario. Anche in questo caso, il datore di lavoro deve comunicare, entro il 30 novembre di ogni anno, ai lavoratori, all’Osservatorio Provinciale per il tramite della nostra Associazione ed alla Direzione Provinciale del Lavoro l'opzione scelta per l'anno successivo.

L’articolazione adottata entrerà in vigore dal primo gennaio successivo ed avrà validità annua; nessuna variazione potrà essere apportata nel corso dell’anno interessato al provvedimento. I datori di lavoro che non intendono adottare una delle articolazioni indicate non dovranno presentare alcuna comunicazione.

Prestazioni lavorative con flessibilità: ipotesi A

L'azienda potrà realizzare la flessibilità dell'orario di lavoro che preveda il superamento dell'orario contrattuale (40 ore settimanali) sino al limite di 44 ore settimanali e per un massimo di 16 settimane. Ai lavoratori interessati verrà riconosciuto (in luogo dell'incremento di 8 ore annue di permesso retribuito di cui alla precedente flessibilità) un incremento del monte ore annuo dei permessi retribuiti pari a 45 minuti per

ciascuna settimana di superamento dell’orario normale settimanale. Le disposizioni sono applicabili anche alle aziende che hanno optato per l'orario di lavoro a 38 o 39 ore settimanali.

Prestazioni lavorative con flessibilità: ipotesi B

Le aziende (comprese quelle che hanno optato per l'orario di lavoro a 38 o 39 ore settimanali) potranno realizzare accordi sui seguenti regimi di orario:

1.

superamento dell'orario contrattuale in particolari periodi dell'anno sino al limite di 44 ore settimanali per un massimo di 24 settimane;

2.

superamento dell'orario contrattuale in particolari periodi dell'anno sino al limite di 48 ore settimanali per un massimo di 24 settimane.

Ai lavoratori verrà riconosciuto un incremento del monte ore annuo dei permessi retribuiti di 45 minuti nel caso di cui al precedente punto 1, ovvero di 70 minuti per il punto 2, per ciascuna settimana di superamento dell’orario normale settimanale.

A fronte della prestazione di ore aggiuntive previste dalle flessibilità A e B, l’azienda riconoscerà ai lavoratori interessati nel corso dell’anno, una pari entità di riduzione dell’orario di lavoro:



il 50% delle ore da recuperare sarà articolato secondo il programma di flessibilità;



il restante 50% delle ore suddette verrà contabilizzato nella banca delle ore ed utilizzato dal lavoratore con riposi compensativi.

Per poter accedere ai sistemi di flessibilità A e B, l’azienda deve attivare la procedura di confronto con le OO.SS. (CGIL, CISL e UIL) di cui all’art. 123 del vigente CCNL. In caso di articolazione dell’orario a 38 o 39 ore, deve darne comunicazione, entro il 30 novembre di ogni anno, ai lavoratori, all’Osservatorio Provinciale ed alla Direzione Provinciale del Lavoro.

Disposizioni comuni per l'articolazione dell'orario di lavoro con ricorso alla flessibilità:



i lavoratori interessati percepiranno la retribuzione relativa all'orario settimanale contrattuale, sia nei periodi di superamento che in quelli di corrispondente riduzione dell'orario contrattuale;



il lavoro straordinario decorre dalla prima ora successiva all'orario definito per ciascuna settimana;



in caso di mancata fruizione dei riposi compensativi individuali di cui alle flessibilità “A” e “B”, le ore di maggior lavoro prestate e contabilizzate nella banca delle ore saranno liquidate con la maggiorazione dello straordinario corrispondente entro e non oltre il 31/12 dell’anno successivo;



al fine di consentire il confronto richiesto per le flessibilità A e B, le aziende con contrattazione aziendale provvederanno a comunicare il programma di flessibilità alle RSU/RSA e alle OO.SS. territoriali. Le altre imprese effettueranno analoga comunicazione all'Ente Bilaterale;



l'azienda provvederà altresì a comunicare per iscritto, con congruo preavviso, ai lavoratori interessati il programma definito di applicazione della flessibilità; le eventuali variazioni dovranno essere tempestivamente comunicate per iscritto.

giovedì 9 dicembre 2010

mutuo...e' ancora un incubo

Mutuo, è ancora incubo:


il 5% non riesce a pagarlo

Le famiglie italiane sono tradizionalmente "formiche" e spaventate dal debito, tuttavia quelle che decidono di fare un mutuo (il 13,1% sul totale) circa una volta su venti non lo rimborsano secondo la scadenza. Quasi il 5% delle famiglie sottoscrittrici di un mutuo, infatti, si sono rilevate insolventi. E' questo "il valore più alto, insieme a quello della Spagna, tra i sette Paesi europei analizzati" (tra cui Gran Bretagna, Francia, Finlandia, Olanda e Irlanda).
E' quanto emerge da uno studio su "L'incremento dell'uso di politiche di prezzo basate sul rischio per i mutui in Italia" condotto da Silvia Magri e Raffaella Pico della Banca d'Italia, utilizzando i dati dell'indagine Eu-Silc (Community Statistics on Income and Living Conditions) raccolti da Eurostat nel 2007, l'anno di avvio della crisi finanziaria che non è ancora terminata

mercoledì 8 dicembre 2010

una bozza del comunicato che arrivera' nei punti vendita

AZIENDA


16 DOMENICHE OBBLIGATORIE ALL’ANNO RETRIBUITE AL 40% + GIORNO DI RECUPERO DURANTE LA SETTIMANA. QUELLE DI DICEMBRE CON UNA MAGGIORAZIONE DEL 100%.

FLESSIBILITA’: ORARIO DI LAVORO CHE POSSA RISPONDERE ALL’ESIGENZE AZIENDALI (OVVIAMENTE SENZA REGOLE E PROGRAMMAZIONE) CHE POSSA ESSERE DALLE 38 ALLE 44 ORE SETTIMANALI. ORARIO CHE PUO’ESSERE DETERMINATO IN CASO DI EMERGENZA (ES. MALATTIA E QUINDI SOSTITUZIONE) ANCHE GIORNALMENTE, ABBATTENDO IN QUESTO MODO TUTTI I COSTI AGGIUNTIVI RELATIVAMENTE AGLI STRAORDINARI. TANTO PER CAPIRCI OGGI MI MANCA UNO MI RIMANI, DOMANI MI SERVI DI MENO E MI LAVORI MENO ORE.

PAUSA NON RETRIBUITA (15 MINUTI)

ORGANIZZAZIONI SINDACALI:



10 DOMENICHE OBBLIGATORIE AL 40%.QUELLE DI DICEMBRE CON MAGGIORAZIONE AL 100%

FLESSIBILITA’: ORARIO DI LAVORO CON PROGRAMMAZIONE ALMENO DI 2 SETTIMANE.POSSIBILITA’ DA PARTE DELL’AZIENDA DI UTILIZZARE LA FLESSIBILITA’ 1 VOLTA A SETTIMANA CON AL MASSIMO 1 GIORNO DI 10 ORE.

GLI ALTRI GIORNI DELLA SETTIMANA NON MENO DI 5 ORE CON ORARIO CONTINUATO.

ORARIO DI 38 ORE CON PAUSA NON RETRIBUITA (DA RECUPERARE A INIZIO O FINE TURNO).

BANCA DELLE ORE: IN SOSTITUZIONE DELLO STRAORDINARIO TUTTE LE ORE ECCEDENTI LE 38 ORE SETTIMANALI DOVRANNO ESSERE RECUPERATE NELL’ARCO DI…..(DA DEFINIRE). L’ACCETTAZIONE DA PARTE DEL LAVORATORE DEVE ESSERE VOLONTARIA

PAUSA NON RETRIBUITA (15 MINUTI)

Chiaramente si sta cercando di definire delle regole e attudire la mera applicazione del Contratto Nazionale. Il prossimo incontro ci sarà il 20 dicembre alle ore 14,30. L’azienda ha già precisato che se la trattativa proseguirà anche nel nuovo anno, in attesa di trovare un accordo (sempre se si riuscirà a trovarlo) dal 1 gennaio 2011 si applicherà il Contratto Nazionale.

Ricordo che in una visione di fungibilita’di mansioni che l’azienda sostiene (cioe’ tutti possono fare tutto quello previsto dal livello di appartenenza) i cambiamenti che ci saranno in futuro riguarderanno TUTTI.

Anche per le domeniche dato che saranno in parte in ordinario e obbligatorie quindi nel turno lavorativo, tutti potranno essere chiamati nella turnazione.

AVETE RAGIONE!!!!!!!!!!!(RESOCONTO DELL'INCONTRO DEL 6/12/2010)

CARI COMPAGNI E COMPAGNE VI CHIEDO SCUSA ED AVETE RAGIONE DOVEVO INFORMARVI SUBITO, MA TRA IL LAVORO E LA FAMIGLIA NON SONO RIUSCITO IL 6/12 A SERA A SCRIVERE SUBITO UN RESO CONTO DELL'INCONTRO.
L'AZIENDA SI STA METTENDO IN UNA POSIZIONE MOLTO RIGIDA NEI NOSTRI CONFRONTI,LE NOSTRE RICHIESTE SONO STATE PER L'ENNESIMA VOLTA RESPINTE, LORO CI CHIEDONO ADDIRITTURA DI LAVORARE 16 DOMENICHE IN ORDINARIA E DI FARE OARARI DI LAVORO A CHIAMATA...CIOE...CHE PER NECESSITA POSSONO CHIAMARTI A CASA E FARTI LAVORARE TUTTO IL GIORNO.
OVVIAMENTE NOI CI SIAMO OPPOSTI E LA NOSTRA RICHIESTA E STATA CHE LE DOMENICHE IN ORDINARIO(CIOE COME DA CONTRATTO NAZIONALE) AL MASSMO POTRANNO ESSERE 10 EQUAMENTE DISTRIBUITE, E RECUPERATE LA SETTIMANA SUCCESIVA,FERMO RESTANDO CHE LE DOMENICHE DI NATALE RESTANO IN STRAORDINARIO.
 L'ORGANIZZAZIONE DELL'ORARIO DI LAVORO, SARA SI FLESSIBILE, MA CON UN MASSIMO DI UNA GIORNATA IN CUI POTREMO LAVORARE 10 ORE ED UNA CON UN MASSIMO DI 7 ORE E 3 CON UN MASSIMO DI 5ORE ED UNA DI 6 ORE IL TUTTO SU NASTRO UNICO SENZA ORARI SPEZZATI.
QUESTA E STATA LA NOSTRA ULTIMA RICHIESTA E RIPETO L'ULTIMA NON ABBASEREMO ANCORA DI PIU' LE NOSTRE RICHIESTE, ANCHE PERCHE  GIA RISPETTO AL VECCHIO INTEGRATIVO CI SIAMO TOLTI TANTO,CAPENDO CHE IN QUESTO MOMENTO DI CRISI NON ERA POSSIBILE CHIEDERE DI PIU, MA NON VOGLIO E NON POSSIAMO VERAMENTE ORA ABBASSARCI I PANTALONI PER COLPA DELLA CRISI.
CI SIAMO RIDATI APPUNTAMENTO AL 20/12/2010 ALLE ORE 14:30 IN VIA PROPERZIO SEDE CONFCOMMERCIO.
SO' CON UNA CERTA SICUREZZA CHE LE NOSTRE RICHIESTE FORSE POTRANNO SEMBRARVI NON MOLTO ESAUSTIVE, MA VI RICORDO CHE QUESTA E UNA TRATTATIVA SINDACALE E QUESTO VUOL DIRE CHE ABBIAMO BISOGNO DELL'AIUTO DI TUTTI I LAVORATORI E LE LAVORATRICI,QUESTO VUOL DIRE CHE SE AVESSIMO BISOGNO DI INTRAPRENDERE UNA QUALSIASI INIZIATIVA,QUESTA VOLTA DOBBIAMO E DOVETE PARTECIPARE TUTTI,ANCHE PERCHE L'INTEGRATIVO TOCCA INDISTINTAMENTE TUTTI I LAVORATORI E LE LAVORATRICI.... FATECI SENTIRE LA VOSTRA PRESENZA!!!!!!!!!!!!!!

martedì 7 dicembre 2010

2 puntata statuto dei lavoratori

Art. 7. Sanzioni disciplinari.



1. Le norme disciplinari relative alle sanzioni, alle infrazioni in relazione alle quali ciascuna

di esse può essere applicata ed alle procedure di contestazione delle stesse, devono

essere portate a conoscenza dei lavoratori mediante affissione in luogo accessibile a

tutti. Esse devono applicare quanto in materia è stabilito da accordi e contratti di

lavoro ove esistano.

2. Il datore di lavoro non può adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del

lavoratore senza avergli preventivamente contestato l'addebito e senza averlo sentito a

sua difesa.

3. Il lavoratore potrà farsi assistere da un rappresentante dell'associazione sindacale cui

aderisce o conferisce mandato.

4. Fermo restando quanto disposto dalla legge 15 luglio 1966, n. 604, non possono

essere disposte sanzioni disciplinari che comportino mutamenti definitivi del rapporto di

lavoro; inoltre la multa non può essere disposta per un importo superiore a quattro ore

della retribuzione base e la sospensione dal servizio e dalla retribuzione per più di dieci

giorni.

5. In ogni caso, i provvedimenti disciplinari più gravi del rimprovero verbale non possono

essere applicati prima che siano trascorsi cinque giorni dalla contestazione per iscritto

del fatto che vi ha dato causa.

6. Salvo analoghe procedure previste dai contratti collettivi di lavoro e ferma restando la

facoltà di adire l'autorità giudiziaria, il lavoratore al quale sia stata applicata una

sanzione disciplinare può promuovere, nei venti giorni successivi, anche per mezzo

dell'associazione alla quale sia iscritto ovvero conferisca mandato, la costituzione,

tramite l'ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione, di un collegio di

conciliazione ed arbitrato, composto da un rappresentante di ciascuna delle parti e da

un terzo membro scelto di comune accordo o, in difetto di accordo, nominato dal

direttore dell'ufficio del lavoro. La sanzione disciplinare resta sospesa fino alla

pronuncia da parte del collegio.

7. Qualora il datore di lavoro non provveda, entro dieci giorni dall'invito rivoltogli


dall'ufficio del lavoro, a nominare il proprio rappresentante in seno al collegio di cui al

comma precedente, la sanzione disciplinare non ha effetto. Se il datore di lavoro adisce

l'autorità giudiziaria, la sanzione disciplinare resta sospesa fino alla definizione del

giudizio.

8. Non può tenersi conto ad alcun effetto delle sanzioni disciplinari decorsi due anni dalla

loro applicazione.

Art. 8. Divieto di indagini sulle opinioni.


1. È fatto divieto al datore di lavoro, ai fini dell'assunzione, come nel corso dello

svolgimento del rapporto di lavoro, di effettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle

opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai

fini della valutazione dell'attitudine professionale del lavoratore.

Art. 9. Tutela della salute e dell'integrità fisica.


1. I lavoratori, mediante loro rappresentanze, hanno diritto di controllare l'applicazione

delle norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e di

promuovere la ricerca, l'elaborazione e l'attuazione di tutte le misure idonee a tutelare

la loro salute e la loro integrità fisica.

Art. 10. Lavoratori studenti.

1. I lavoratori studenti, iscritti e frequentanti corsi regolari di studio in scuole di istruzione

primaria, secondaria e di qualificazione professionale, statali, pareggiate o legalmente

riconosciute o comunque abilitate al rilascio di titoli di studio legali, hanno diritto a

turni di lavoro che agevolino la frequenza ai corsi e la preparazione agli esami e non

sono obbligati a prestazioni di lavoro straordinario o durante i riposi settimanali.

2. I lavoratori studenti, compresi quelli universitari, che devono sostenere prove di

esame, hanno diritto a fruire di permessi giornalieri retribuiti.

3. Il datore di lavoro potrà richiedere la produzione delle certificazioni necessarie

all'esercizio dei diritti di cui al primo e secondo comma.

Art. 11. Attività culturali, ricreative e assistenziali e controlli sul servizio di mensa.


1. Le attività culturali, ricreative ed assistenziali promosse nell'azienda sono gestite da

organismi formati a maggioranza dai rappresentanti dei lavoratori.

2. Le rappresentanze sindacali aziendali, costituite a norma dell'art. 19, hanno diritto di

controllare la qualità del servizio di mensa secondo modalità stabilite dalla

contrattazione collettiva.

Art. 12. Istituti di patronato.


1. Gli istituti di patronato e di assistenza sociale, riconosciuti dal Ministero del lavoro e

della previdenza sociale, per l'adempimento dei compiti di cui al D.Lgs.C.P.S. 29 luglio

1947, n. 804, hanno diritto di svolgere, su un piano di parità, la loro attività all'interno

dell'azienda, secondo le modalità da stabilirsi con accordi aziendali.

Art. 13. Mansioni del lavoratore.


1. L'articolo 2103 del codice civile è sostituito dal seguente:

“Il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a

quelle corrispondenti alla categoria superiore che abbia successivamente acquisito ovvero

a mansioni equivalenti alle ultime effettivamente svolte, senza alcuna diminuzione della

retribuzione. Nel caso di assegnazione a mansioni superiori il prestatore ha diritto al

trattamento corrispondente all'attività svolta, e l'assegnazione stessa diviene definitiva,

ove la medesima non abbia avuto luogo per sostituzione di lavoratore assente con diritto

alla conservazione del posto, dopo un periodo fissato dai contratti collettivi, e comunque

non superiore a tre mesi. Egli non può essere trasferito da una unità produttiva ad

un'altra se non per comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive.

Ogni patto contrario è nullo”.

domenica 5 dicembre 2010

STATUTO LAVORATORI

TITOLO I


Della libertà e dignità del lavoratore

Art. 1. Libertà di opinione.

1. I lavoratori, senza distinzione di opinioni politiche, sindacali e di fede religiosa, hanno

diritto, nei luoghi dove prestano la loro opera, di manifestare liberamente il proprio

pensiero, nel rispetto dei principi della Costituzione e delle norme della presente legge.

Art. 2. Guardie giurate.


1. Il datore di lavoro può impiegare le guardie particolari giurate, di cui agli articoli 133 e

seguenti del testo unico approvato con regio decreto 18 giugno 1931, numero 773,

soltanto per scopi di tutela del patrimonio aziendale.

2. Le guardie giurate non possono contestare ai lavoratori azioni o fatti diversi da quelli

che attengono alla tutela del patrimonio aziendale.

3. È fatto divieto al datore di lavoro di adibire alla vigilanza sull'attività lavorativa le

guardie di cui al primo comma, le quali non possono accedere nei locali dove si svolge

tale attività, durante lo svolgimento della stessa, se non eccezionalmente per

specifiche e motivate esigenze attinenti ai compiti di cui al primo comma.

4. In caso di inosservanza da parte di una guardia particolare giurata delle disposizioni di

cui al presente articolo, l'Ispettorato del lavoro ne promuove presso il questore la

sospensione dal servizio, salvo il provvedimento di revoca della licenza da parte del

prefetto nei casi più gravi.

Art. 3. Personale di vigilanza.


1. I nominativi e le mansioni specifiche del personale addetto alla vigilanza dell'attività

1 In G.U. 27 maggio 1970, n. 131.

Art. 4. Impianti audiovisivi.

1. È vietato l'uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo

a distanza dell'attività dei lavoratori.

2. Gli impianti e le apparecchiature di controllo che siano richiesti da esigenze

organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali derivi anche

la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori, possono essere installati

soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza

di queste, con la commissione interna. In difetto di accordo, su istanza del datore di

lavoro, provvede l'Ispettorato del lavoro, dettando, ove occorra, le modalità per l'uso

di tali impianti.

3. Per gli impianti e le apparecchiature esistenti, che rispondano alle caratteristiche di cui

al secondo comma del presente articolo, in mancanza di accordo con le rappresentanze

sindacali aziendali o con la commissione interna, l'Ispettorato del lavoro provvede

entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge, dettando all'occorrenza le

prescrizioni per l'adeguamento e le modalità di uso degli impianti suddetti.

4. Contro i provvedimenti dell'Ispettorato del lavoro, di cui ai precedenti secondo e terzo

comma, il datore di lavoro, le rappresentanze sindacali aziendali o, in mancanza di

queste, la commissione interna, oppure i sindacati dei lavoratori di cui al successivo

art. 19 possono ricorrere, entro 30 giorni dalla comunicazione del provvedimento, al

Ministro per il lavoro e la previdenza sociale.

Art. 5. Accertamenti sanitari.

1. Sono vietati accertamenti da parte del datore di lavoro sulla idoneità e sulla infermità

per malattia o infortunio del lavoratore dipendente.

2. Il controllo delle assenze per infermità può essere effettuato soltanto attraverso i

servizi ispettivi degli istituti previdenziali competenti, i quali sono tenuti a compierlo

quando il datore di lavoro lo richieda.

3. Il datore di lavoro ha facoltà di far controllare la idoneità fisica del lavoratore da parte

di enti pubblici ed istituti specializzati di diritto pubblico.

Art. 6. Visite personali di controllo.


1. Le visite personali di controllo sul lavoratore sono vietate fuorché nei casi in cui siano

indispensabili ai fini della tutela del patrimonio aziendale, in relazione alla qualità degli

strumenti di lavoro o delle materie prime o dei prodotti.

2. In tali casi le visite personali potranno essere effettuate soltanto a condizione che siano

eseguite all'uscita dei luoghi di lavoro, che siano salvaguardate la dignità e la

riservatezza del lavoratore e che avvengano con l'applicazione di sistemi di selezione

automatica riferiti alla collettività o a gruppi di lavoratori.

3. Le ipotesi nelle quali possono essere disposte le visite personali, nonché, ferme

restando le condizioni di cui al secondo comma del presente articolo, le relative

modalità debbono essere concordate dal datore di lavoro con le rappresentanze

sindacali aziendali oppure, in mancanza di queste, con la commissione interna. In

difetto di accordo, su istanza del datore di lavoro, provvede l'Ispettorato del lavoro.

4. Contro i provvedimenti dell'Ispettorato del lavoro di cui al precedente comma, il datore

di lavoro, le rappresentanze sindacali aziendali o, in mancanza di queste, la

commissione interna, oppure i sindacati dei lavoratori di cui al successivo articolo 19

possono ricorrere, entro 30 giorni dalla comunicazione del provvedimento, al Ministro

per il lavoro e la previdenza sociale.

venerdì 3 dicembre 2010

FRASI LEGHISTE....SCONCERTANTI!!!!!!!!!!!!!

Frasi choc:: «Questi rom mi fanno vomitare»


"Sti rom mi fanno proprio vomitare, quando vedo quello che fa lo storpio e che in stazione cammina normalmente vorrei prenderlo a calci". A Padova è bufera su questa frase postata ieri su Facebook dal consigliere comunale Vittorio Aliprandi, capogruppo di 'Per Padova con Marco Marin' (centrodestra).



Il post ha fatto rapidamente il giro del web e ha causato una bufera politica. Questa mattina, quando la polemica era già partita, sempre su FB Aliprandi ha precisato: "Sempre polemiche ma che palle, ma a uno non possono dar fastidio i rom? dobbiamo integrarci noi fargli le case mantenerli. Questi non vogliono inetegrarsi rubano come attività principale fanno figli a nastro. E nessuno di loro vuol lavorare e noi dobbiamo farci un culo cosi pagare tasse assurde. Se vogliono fare i nomadi...che vadano in campeggio come facciamo noi, che si adeguino alle nostre regole".



Sulla bacheca il consigliere comunale ha anche pubblicato link a siti dell'estrema destra romena, che con tanto di braccia tese e croci celtiche precisano che "i rom non sono romeni" e "zingari (rom) e romeni sono due popoli dissimili".



Ad Aliprandi ha risposto sempre su Facebokk il capogruppo del Pd Gianni Berno Capogruppo: "Espressioni violente come quelle espresse dal collega Aliprandi nei confronti dei nomadi - peraltro citando anche i numerosi bambini presenti nel campo - evocano fantasmi che credevamo del tutto scomparsi. Se ha un briciolo di dignità ancora, oggi - non domani- deve prendere carta e penna ed inviare le proprie dimissioni dal consiglio comunale perchè per sedere lì a rappresentare la città occorre condividere i principi della nostra Costituzione e della nostra democrazia. Credo che tutta l'opposizione dovrà prendere ufficialmente e nettamente le distanze da questo delirio di Aliprandi, che peraltro non è il primo".



"Valuteremo ogni azione giuridico-istituzionale insieme ai gruppi consiliari qualora Aliprandi non prenda l'iniziativa di sottoscrivere oggi le proprie dimissioni", conclude Berno.

i leghisti continuano con il loro razzismo...

«Niente soldi alla maratona


vincono soltanto i negri»



Notizia choc riportata dal Mattino di Padova. "Niente soldi alla maratona di Padova, tanto la vincono sempre africani o extracomunitari in mutande" Così Il consigliere leghista della Provincia, Pietro Giovannoni, sulla gara organizzata da Assindustria Sport Padova, che si svolgerà il prossimo 17 aprile 2011. Nelle ultime edizioni a vincere sono stati sempre atleti africani. Quest'anno sul gradino più alto del podio, è salito, tra gli uomini, Gilbert Chepkwoni. Mentre tra le donne si è imposta Rael Kiyara. Entrambi keniani. Scrive Il Mattino: "Un predominio del "continente nero" che non va giù al Carroccio. Meglio allora, come ha sostenuto ieri sera, in consiglio provinciale, l'esponente leghista Pietro Giovannoni, intervenuto nel dibattito sul tracciato della maratona, che gli enti locali non continuino a finanziare una manifestazione alla quale in maggioranza partecipano "atleti africani o comunque extracomunitari in mutande". Podisti padani, fatevi avanti". Il quotidiano spiega anche che Giovannoni non è nuovo a provocazioni e battute. In occasione della discussione della mozione contro l'omofobia parlò di "culattoni e lesbiche". Giustificandosi poi per l'uso del termine ingiurioso con il fatto che "in Veneto si dice così".

giovedì 2 dicembre 2010

sicurezza sul lavoro

Sicurezza sul lavoro - L'Italia nel mirino della UE




02/12/2010 10:14
SICUREZZA SUL LAVORO - ITALIA





Procedura d'infrazione per l'Italia



L'Italia nel mirino della Commissione Europea per non aver recepito correttamente la normativa europea sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.



In seguito al ricorso presentato da Marco Bazzoni, operaio metalmeccanico e delegato per la sicurezza, i servizi della Commissione intendono proporre all'esecutivo europeo l'avvio di una procedura d'infrazione per la violazione dell'articolo 5 della direttiva europea, relativo alla deresponsabilizzazione del datore di lavoro.



La proposta per l'avvio di una procedura d'infrazione potrebbe arrivare dall'esecutivo comunitario il prossimo gennaio.



Oltre alla violazione dell'articolo 5, Bruxelles ritiene che nell'ordinamento italiano ci siano anche altre disposizioni che possono risultare non congrue con il diritto europeo: la postizipazione dell'obbligo di valutazione del rischio di stress legato al lavoro e la proroga dei termini impartiti per la redazione del documento di valutazione dei rischi per una nuova impresa o per le modifiche sostanziali apportate a un'impresa esistente.

affigetelo in bacheca

cari colleghi e colleghe, vogliamo mettervi al corrente che il giorno 26/11/2010 abbiamo avuto un nuovo incontro con l'azienda sir supermercati.


vogliamo mettervi a conoscenza del fatto che le nostre proposte:

1) organizzazione del lavoro:

orario di lavoro basato sull'accordo di flessibilita', quindi lasciare un orario consono a tutti e su orario continuativo diviso in due turni uno mattina uno pomeriggio.(accettando anche le 40 ore settimanali con 104 ore di permesso).

2)lasciare le domeniche di tutto l'anno in volontarieta'(comprensive anche quelle di dicembre) e quindi in straordinario con pagamento al 130%.

3) lasciare la pausa retribuita per tutti magari anche ridotta ma retribuita.

la loro risposta e stata negativa dichiarando che le nostre proposte sono troppo onerose per i conti aziendali.

dopo una lunga discussione, l'azienda ci ha fatto intendere che loro avrebbero trattato solo su i punti posti da loro:

1)domeniche obbligatorie con la maggiorazione del 30% piu’ il giorno di recupero con la sola eccezione delle domeniche di natale.

2)orario di lavoro basato sulle 40 ore settimanali con giornate in cui si possono lavorare anche 10 ore con una sola ora di pausa.

3)pausa non retribuita.

costretti a dover decidere se voler o no un integrativo abbiamo fatto delle controproposte.

1)8 domeniche in ordinaria con maggiorazione dalla 1 alla 3 domenica al 30% dalla 4 alla 6 al 40% dalla 5 alla 8 al 50% dalla 9 in poi straordinario.Per le domeniche di Dicembre straordinario al 100% + 1 buono da 50 euro.

2) 38 ore con pausa non retribuita.

3)flessibilita' di orario:la possibilita’ da parte dell’azienda di poter far lavorare una volta a settimana un lavoratore/ice per un massimo di 10 ore(con una pausa di 1 ora) e minimo 5 ore sempre con un nastro orario unico (a parte il giorno delle 10 ore).La volontarieta’ del lavoratore sempre ogni settimana di poter non lavorare un giorno e recuperare sempre nella stessa settimana le ore non lavorate (giornate con pausa non superiore ad 1 ora di pausa pranzo).

il problema di questa trattativa e’ che l'azienda si e messa in una posizione di rigidita' e non ha voluto e non vuole assolutamente prendere in considerazione le nostre richieste...anzi ci ha costretto ad abbassare le nostre pretese.

noi vogliamo ottenere per tutti qualche diritto e non trovarci in futuro solo doveri...li meritiamo.

il prossimo incontro ci sara il 6/12/2010 alle 14:30 in via properzio 8 sede confcommercio.