| di Giorgio Scura ROMA - Daspo, arresti in differita, garanzie patrimoniali per manifestare, ma anche fermi preventivi. Scatenano un vespaio di polemiche le parole del ministro dell’Interno Roberto Maroni che ieri ha riferito alla Camera sui recenti scontri di Roma. Sabato «c’era l’intenzione di assaltare le sedi delle istituzioni repubblicane, Camera e Senato» dice il capo del Viminale, che poi rincara la dose, volevano il morto: «C’era la volontà di ricreare l’incidente che è avvenuto a Genova, e grazie alla professionalità delle forze dell’ordine è stato impedito». Il governo Berlusconi conferma così la linea dura, che si traduce in una stretta sulle manifestazioni, in particolare sull’esigenza di avere leggi che consentano «di effettuare azioni di prevenzione nei confronti dei violenti». Poi c’è «l’obbligo per gli organizzatori di prestare idonee garanzie patrimoniali per gli eventuali danni provocati nel corso delle manifestazioni» e ancora l’arresto in «flagranza differita», Daspo anche per i cortei e uno specifico reato associativo per chi esercita violenza aggravata. Questa la ricetta di Maroni per bloccare quello che lui definisce «terrorismo urbano». Certo, servono risorse: «Ho chiesto al Consiglio dei ministri di venerdì - dice ancora Maroni - di azzerare i tagli al ministero dell’Interno nei prossimi anni. Il ministero dell’Economia stanzierà 60 milioni di euro entro il 2011». Gli incappucciati «erano 3000 e hanno oscurato la protesta di migliaia persone che volevano solo manifestare», ha detto, ma non c’era «nessun black bloc proveniente dall’estero». Poi il dato sulle forze in campo: «Complessivamente in 24 ore sono state impiegate tremila unità di polizia, carabinieri e guardia di finanza, coordinate da 107 funzionari della polizia di Stato». Il conto dei danni di sabato: «Circa cinque milioni di euro». Maroni punta anche il dito sui responsabili, l’area anarchica e fa anche i nomi: Acrobax, Rash, gli ultras romanisti Fedayn, i disoccupati organizzati napoletani. E il paragone con la Val di Susa getta un carico di tensione ulteriore sull’imminente manifestazione: «La protesta No Tav di sabato prossimo è un laboratorio ideale per sperimentare le pratiche di guerriglia in previsione di un autunno caldo». |
mercoledì 19 ottobre 2011
DASPO ARRESTI IN DIFFERITA....ECCO IL DOPO 15 OTTOBRE
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