domenica 9 ottobre 2011

Depressione, ansia, stress: sotto scacco un lavoratore su quattro


Un lavoratore su quattro colpito dalla sindrome da stress lavoro-correlato. I numeri crescono se si tratta di donne, visto che per chi affronta una gravidanza la percentuale sale al 50%. I motivi sono tanti: mancate sostituzioni, difficile ricollocazione sul lavoro dopo il parto, possibili tensioni con i colleghi a loro volta sfiancati dal troppo lavoro. Il fenomeno in ogni caso è in crescita e costa alle imprese europee 20 miliardi di euro l’anno. La fotografia del Paese, alle prese con il decreto legislativo 81/2008 che regola la sicurezza nei luoghi di lavoro e obbliga le aziende pubbliche e private a rilevare lo stress da lavoro correlato, è stata scattata oggi a Messina in occasione del convegno ‘Benessere organizzativo’ organizzato dalla Federazione italiana di Asl e ospedali (Fiaso) e dall’azienda ospedaliera universitaria ‘G.Martino’ di Messina.
“Lo stress – rivela lo studio della Fiaso – è il secondo problema di salute legato all’attività lavorativa. Per non parlare delle giornate di lavoro perse: oltre la metà delle assenze per malattia è legata a questo problema. Per un costo di circa 20 miliardi di euro nei 15 Paesi dell’Ue”. “In ospedale o in ambulatorio – spiega Giancarlo Sassoli, coordinatore del progetto della Fiaso – è comprovato che i sanitari sottoposti a maggior stress da lavoro correlato commettono anche più errori clinici”. Dal mondo della sanità arriva il primo progetto, targato Fiaso, al quale partecipano 16 aziende sanitarie e ospedaliere. Una ‘check list’ per anticipare gli eventi sentinella e i fattori di rischio dello stress.
“Attraverso un meccanismo di rilevazione – spiegano gli esperti della Fiaso – messo a punto seguendo le linee guida recentemente stabilite dalla Commissione consultiva permanente per la sicurezza e la salute del ministero del Lavoro, è stata stilata una ‘check list’ di possibili fattori di rischio stress lavoro-correlato. Ad esempio – proseguono – le assenze per malattia, il lavoro notturno, la reperibilità. Ma anche fattori legati alle relazioni sociali nell’azienda, alla formazione o alla gestione del lavoro”. Eventi sentinella che in alcuni casi, come le assenze per malattia, per essere rilevati e verificati “richiedendo una forte collaborazione – avvertono i tecnici – delle amministrazioni coinvolte nella sperimentazione”.

Nessun commento: