martedì 1 maggio 2012

W IL 1 MAGGIO....


lunedì 26 marzo 2012

MANIFESTAZIONE CONTRO LA MODIFICA DELL'ART.18

DOMANI MARTEDI 27 MARZO ORE 15 TUTTI A PIAZZA SS.APOSTOLI PER MANIFESTARE CONTRO LA MODIFICA DELL'ART 18. SE NECESSARIO PRENDERE PERMESSO SINDACALE.
CIAO GIGI

giovedì 22 marzo 2012

La Cgil si prepara a una mobilitazione dura che cambi le norme del governo

“La Cgil è pronta a dare battaglia contro le norme proposte dal governo per la riforma del mercato del lavoro e in particolare per l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.” Lo afferma in un nota la confederazione che vuol dar vita ad una mobilitazione che “sarà dura e articolata e che punta a ottenere risultati concreti durante il dibattito parlamentare della riforma.”
“Non sarà la fiammata che si esaurisce in un giorno che il governo ha messo in conto, abbiamo il dovere di portare a casa dei risultati prima che si avvii un biennio di espulsioni di massa nelle aziende”, ha detto oggi Fulvio Fammoni, segretario confederale, introducendo la riunione in corso del Direttivo nazionale.

Tra le iniziative: una petizione popolare per raccogliere milioni di firme, azioni specifiche con i giovani per contrastare le norme sbagliate sul precariato; avvio del lavoro con la Consulta giuridica per i percorsi legali (ricorsi, ecc); e 16 ore di sciopero generale: 8 per le assemblee e iniziative specifiche e 8 ore in un'unica giornata con manifestazioni territoriali e assemblee nei posti di lavoro. La data sarà definita sulla base del calendario della discussione in Parlamento.
 

sabato 17 marzo 2012

Dove va la riforma Monti-Fornero

L’odio furioso dell’attuale governo verso l’idea che il lavoro stabile e dignitoso vada tutelato e vada considerato valore primario da difendere appare nella «Proposta di riforma degli ammortizzatori sociali», in almeno due elementi discriminanti.
La proposta di eliminazione della indennità di mobilità per i lavoratori licenziati collettivamente significa il passaggio da una tutela reale posta a difesa dello status di lavoratore ad una elargizione di una modesta somma di denaro per dodici mesi a chi, ormai disoccupato, viene lasciato nel libero mercato del lavoro per «incoraggiarlo» o, meglio, «costringerlo» ad abbassare le sue pretese, anche minime, per ricercare una nuova occupazione.
L’arretramento e la paccata di risparmi che la Fornero intende mettere sulle spalle dei lavoratori licenziati è reso evidente dalla considerazione che oggi, ad esempio, un cinquatreenne ha assicurati tre anni per sopravvivere con l’indennità di mobilità e tentare di trovare un nuovo lavoro, mentre con la proposta governativa dopo un anno non avrà più diritto a percepire alcun sussidio di disoccupazione.
Cosa succederà in concreto qualora l’ipotesi divenga legge è facile immaginarlo: di fronte ad una pensione non più raggiungibile prima di 15 anni (sempre grazie alla Fornero) il lavoratore anziano o cade nella più completa disperazione personale o da disperato accetterà condizioni peggiori di quelle che già oggi un giovane precario accetta. Il che è tutto dire visto che l’esercito di riserva della disoccupazione giovanile è già al 30%.
Il secondo elemento discriminante della proposta Monti/Fornero, presentata come scelta di buon senso, è quello che vuole che la Cassa integrazione straordinaria sia concessa solo quando sia affermata la ripresa dell’attività produttiva con l’espressa eliminazione della causale per procedura concorsuale con cessazione di attività (art. 3, L. 223/1991). Che ci sia poco buon senso anche in questa seconda proposta è presto evidenziato se si considera che durante le procedure concorsuali i liquidatori se da un lato non hanno all’orizzonte l’obiettivo della ripresa della attività, hanno comunque bisogno di tempo per non disperdere il capitale umano e non svalorizzare gli assets che potranno ricollocare a nuovi imprenditori, con ciò salvaguardando allo stesso tempo capacità produttiva, posti di lavoro e interessi dei creditori.
Quel che vuole il governo viene confessato immediatamente dopo aver proposto l’amputazione delle causali di Cigs e cioè la ricerca, questa volta anche senza versare neanche una ipocrita lacrima, di abbassamento dei livelli di tutela dei lavoratori ledendo la possibilità di restituzione delle quote di accantonamento del Tfr maturato in costanza di Cigs qualora il lavoratore cessi dal rapporto di lavoro prima della ripresa lavorativa.
E’ evidente allora che la proposta Monti/Fornero è in perfetta simbiosi con quanto prospettato nel Libro Bianco di Maroni nel 2001 e cioè di rendere più povero, debole e precario il lavoratore spostando la tutela dal rapporto di lavoro al mercato, sapendo che nel mercato il disoccupato è ancora più soggetto di sfruttamento e preda della forza contrattuale di chi offre lavoro alle condizioni che egli stesso, libero da ogni forma di solidarietà sociale, riesce ad imporre secondo le impari regole del mercato.
Non di «riforma» degli ammortizzatori sociali, dunque, il governo dovrebbe parlare, ma di ritorno a liberali meccanismi assicurativi che di equo, secondo principi di giustizia sociale contenuti della Carta costituzionale, poco, se non nulla, hanno.
( Antonio Di Stasi è professore di Diritto del lavoro nell’Università Politecnica delle Marche)

mercoledì 14 marzo 2012

Show della Fornero contro i sindacati. Loro incassano e non rompono il tavolo

È scontro aperto sulla riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali. Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, conferma i tempi, rimarca la linea del governo di andare avanti e chiudere "molto in fretta", di smantellare i "privilegi" prevedendo "più facilità in uscita", e sfida il "sindacato italiano": "È chiaro che se uno comincia a dire no, perchè dovremmo mettere una paccata di miliardi e dire 'poi voi ci dite di sì? Non si fa così". Replica, ironizzando, il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: "Non ero al tavolo" con il governo, "però nessuno mi ha riferito di aver visto una paccata di miliardi. Forse si sono dimenticati di dirmelo". La riforma è "buona" e per questo il ministro dice che le risulterebbe "molto difficile" capire il no dei sindacati. Ma i sindacati, questa volta anche la Cisl, e le imprese, a partire dalle piccole, ribattono e avvertono: o si cambia o salta il tavolo. Mentre la Cgil respinge "le pressioni": sarà il merito - replica - a decidere. Il nodo, ora, prima ancora dell'articolo 18 è il nuovo sistema di ammortizzatori sul tavolo della trattativa, che anticipa lo stop alla mobilità riducendone la durata (a 12-18 mesi dal massimo di 36-48 mesi oggi), e che alle organizzazioni sindacali non piace perchè - dicono - non allarga la platea e rischia di lasciare per strada molti lavoratori per l'effetto combinato con l'innalzamento dell'età di pensione. Alle imprese, quelle piccole, non piace perchè ne aumenta i costi, con l'aggravio sui contributi; alle grandi perchè devono fare i conti con le ristrutturazioni aziendali. La strada è stretta. La tensione è alta. Se il governo non modifica la proposta sulla mobilità il tavolo salta, "deve stare attento", è il messaggio che manda a chiare lettere il leader della Cisl, Raffaele Bonanni: e, aggiunge, "il governo si prende la responsabilità di una rottura sociale che noi non vogliamo". Per il leader della Cgil, Susanna Camusso, "siamo di nuovo di fronte", dopo le pensioni, "a una riforma che non allarga le tutele a tutti ma anzi riduce quelle esistenti. Se non ci saranno le risposte e le risorse decideremo cosa fare". "L'aggravio di costi previsto dalla riforma del lavoro presentata dal governo è inaccettabile. Se non ci saranno modifiche sostanziali, non firmeremo l'accordo", è la linea dura indicata dal presidente di Rete Imprese Italia, Marco Venturi. Ma il ministro insiste sulla bontà della riforma che si basa sui principi dell' "inclusione e universalità": "Confido nell'accordo e lavoro per questo", assicura. E sulle risorse, ripete: "Mi sono impegnata a che non vengano tolte dall'assistenza. Mi sembra sia un buon impegno. Avrei voluto sentire una piccola parola di apprezzamento". In un mercato del lavoro dinamico "c'è maggiore facilità di entrata e un pò più di facilità di uscita». Perchè la parola chiave è «inclusione invece di segmentazione", e questo "significa smantellare le protezioni che si sono costituite, che spesso sono state motivate da buoni principi ma che hanno implicazioni di conservatorismo molto forte fino alla difesa dei privilegi". L'articolo 18 è sul tavolo. 

domenica 11 marzo 2012

Gaza grida al mondo...

«Non possiamo aspettare oltre», spiegava qualche giorno fa alla Casa Bianca il premier israeliano Netanyahu, giunto a Washington per strappare a Barack Obama il via libera ad un attacco aereo contro le centrali nucleari iraniane. E invece gli F-16 e i droni israeliani sono decollati verso Gaza, per colpire in modo ancora più devastante obiettivi che già prendono di mira a giorni alterni, spesso senza neppure la motivazione dei lanci di razzi palestinesi. Fanno il «loro dovere» i piloti israeliani e, intanto, si addestrano per missioni più audaci, sulla rotta di Tehran. I comandanti militari da parte loro si compiacciono per «la precisione» dei lanci di missili e bombe su Gaza. Poco importa se ogni tanto ci scappa il «danno collaterale», qualche civile innocente ucciso. Ormai chi si ricorda più dei pescatori palestinesi cacciati indietro dalle motovedette israeliane che entrano ed escono dalle acque di Gaza? Chi si cura delle migliaia di contadini della Striscia che non possono coltivare i campi all’interno della «zona cuscinetto» imposta da Israele? Vittorio Arrigoni ci raccontava tutto questo ogni giorno. Una mano assassina lo ha fermato.
Ci sono voluti 15 morti per far tornare l’attenzione sulla prigione a cielo aperto di Gaza e il suo milione e mezzo di detenuti-abitanti. E con essa la questione palestinese offuscata dalle rivolte arabe, dimenticata dai «fratelli arabi» e messa in soffitta dall’Amministrazione Usa. Appena qualche anno fa si diceva che solo la fine dell’occupazione israeliana dei Territori avrebbe portato la pace in Medio Oriente. Oggi solo gli attivisti internazionali non dimenticano i palestinesi. I primi ministri e i presidenti dell’Occidente fingono di non vedere, di non sapere. E si è affievolita pure la denuncia del governo di Hamas, anch’esso prigioniero a Gaza, intento a godersi il nuovo status che ha conquistato nella regione. Tace, colpevolmente impotente, il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen. E’ solo un ricordo sbiadito il sussulto che provocò tra la sua gente chiedendo (invano) lo scorso settembre all’Onu il riconoscimento dello Stato di Palestina, incurante dell’opposizione di Usa e Israele. Dopo è stato solo silenzio. I suoi sponsor occidentali ora lo ammoniscono dal riconciliarsi con Hamas, pena l’isolamento e la perdita delle donazioni internazionali. E dalla Casa Bianca gli fanno sapere di non aspettarsi passi americani in Palestina fino alle presidenziali. Perché, dopo, ci saranno?
Michele Giorgio - il manifesto

mercoledì 7 marzo 2012

9 Marzo, Landini risponde al PD

Abbiamo invitato e gli abbiamo chiesto di poter parlare alla nostra manifestazione il presidente della Comunita' montana della Val Susa, che e' iscritto al Pd ed e' stato sindaco di Susa". A parlare e' Maurizio Landini, segretario nazionale della Fiom, nella conferenza di presentazione della manifestazione dei metalmeccanici, indetta per venerdi' a Roma...
Il Pd, vista la presenza di movimenti 'no Tav', ha scelto di non partecipare. Il riferimento di Landini e' al presidente Sandro Plano, che appunto sara' a Roma per la manifestazione e che, continua Landini, "e' stato eletto da altri sindaci come presidente della comunita' Montana. Quindi e' una figura istituzionale, che mi ha invitato in qualita' di segretario alla manifestazione di sabato del popolo della Val di Susa e cui mi hanno chiesto di fare intervento. Facciamo parlare anche uno del movimento dell'acqua- dice ancora il numero 1 di Fiom- Non riesco a capire... Ma se si vuole usare in modo non corretto la nostra manifestazione, non lo permettiamo: nel far parlare i 'no Tav', non cambia di significato: c'e' una violazione dei diritti della Fiat, e' stato cancellato il contratto nazionale lavoro". La Fiom, continua Landini, "non e' d'accordo con le grandi opere, e non lo e' da ieri ma da un po' di anni".
"Il documento votato dalla Fiom al congresso del 2010, impegnava il sindacato a sostenere movimenti contro il nucleare, contro la privatizzazione dell'acqua, contro la Tav e contro il ponte sullo Stretto di Messina. Siccome tanti esponenti sono venuti con noi in piazza il 16 di ottobre, non e' che noi abbiamo cambiato idea, l'abbiamo sempre detto e sempre fatto. Siamo stati anche tra i promotori del referendum contro il nucleare e la privatizzazione dell'acqua". Landini ha poi detto di "rispettare le decisioni" degli altri ma che "si assumeranno le proprie responsabilita'". La Fiom di fatto ha proclamato lo sciopero "partendo dalla necessita' di difendere i diritti delle persone che rappresentiamo e di riconquistare un contratto. Pensiamo che questo sia un tema che ha un significato generale". Landini, infine, trova "singolare che si consideri pericoloso estremista il presidente della Comunita' montana della Val di Susa: e' una figura istituzionale".

mercoledì 29 febbraio 2012

Mercedes Benz: Filcams Cgil di Roma est, mobilita' per 188 lavoratori

Roma, 29 feb. (Adnkronos) - "La Mercedes Benz Roma, con sede in via Zoe Fontana, dopo la chiusura della sede di Orte nel 2009 e di quella di Latina lo scorso anno, ha aperto una procedura di mobilita' per 188 lavoratori". Lo ha dichiarato Fausto Quattrini, segretario generale della Filcams Cgil di Roma est-Valle dell'Aniene.
"A fronte di tale comunicazione - continua Quattrini - i lavoratori stanno scioperando da ieri e lo faranno anche nella giornata di domani. Oggi pomeriggio confluiranno al Colosseo e si dirigeranno verso il Pantheon dove si svolgera' la manifestazione contro la crisi alla presenza dei segretari generali nazionali di Cgil, Cisl e Uil".
"Il gruppo Mercedes, nel 2011 - precisa Quattrini - ha avuto il miglior risultato degli ultimi anni, portando un utile di 6 miliardi con un dato positivo del 29% ed erogando ai lavoratori della Germania un premio di 4.100 euro. Non possiamo permettere che da una parte si licenzi e dall'altra si diano premi e si facciano assunzioni. Proseguiremo quindi nella nostra battaglia per salvaguardare i livelli occupazionali".

mercoledì 22 febbraio 2012

LIBERALIZZAZIONI....INIZIATIVA FILCAMS

Cari e care,

in allegato una nota sulle iniziative legate alle liberalizzazioni e il
materiale necessario per organizzarle!
Considerati i tempi strettissimi e la necessità di avere i dati delle vs
iniziative il prima possibile, vi chiedo, se potete, di utilizzare la mail
per ogni comunicazione in materia!
un abbraccio.
FILCAMS CGIL Roma e Lazio
Via Buonarroti 12
00185 Roma
Centralino 064927291
Fax 064467351

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iniziative liberalizzazioni.pdfiniziative liberalizzazioni.pdf
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Liberalizzazioni comunicato unitario e raccolta firme 2012.pdfLiberalizzazioni comunicato unitario e raccolta firme 2012.pdf
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domenica 19 febbraio 2012

Cig, come funziona e come potrebbe cambiare

ROMA - Oltre tre anni in un quinquennio con la busta paga senza pero' mettere piede in azienda: la cassa integrazione, nata in Italia per far fronte alle emergenze di mercato e a quelle delle ristrutturazioni delle imprese industriali e dell'edilizia si e' man mano estesa agli altri settori fino a comprendere con la cassa in deroga anche commercio, servizi e le imprese artigianali. Ma se la cassa straordinaria e ordinaria sono pagate da aziende e lavoratori con un contributo sulle retribuzioni, quella in deroga introdotta dal Governo Berlusconi per fronteggiare la crisi economica e contenere i licenziamenti, e' finanziata dalla fiscalita' generale.
- L'IPOTESI SUL TAVOLO: Il Governo vuole una revisione profonda degli ammortizzatori sociali limitando la durata e l'utilizzo della cassa integrazione ai soli casi di rientro al lavoro. L'applicazione della riforma comunque, secondo quanto assicurato dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero, dovra' essere rinviata almeno all'anno prossimo a causa della crisi economica. Si studia un sussidio di disoccupazione piu' consistente di quello attuale che sostituisca i diversi strumenti utilizzati ora in caso di crisi (la cassa integrazione straordinaria che spesso tiene legato il lavoratore all'azienda pur non essendoci possibilita' di rientro al lavoro, ma anche, dopo il licenziamento, la mobilita' e l'attuale indennita' di disoccupazione, bassa e erogata per una breve durata).
- CASSA ORDINARIA: Ora la Cig ordinaria e' prevista per le aziende industriali e dell'edilizia nei casi di sospensione dell'attivita' produttiva dovuta a eventi temporanei non imputabili al datore di lavoro, situazioni temporanee di mercato e intemperie stagionali. L'indennita' e' pari all'80% della retribuzione con un tetto massimo fissato anno per anno (per il 2012 e' di 931,28 euro lordi, ovvero 876,89 netti per retribuzioni fino a 2.014,77 euro). Gli interventi sono prorogabili fino a 52 settimane. La cassa integrazione ordinaria e' pagata da ogni impresa con un contributo ordinario sul monte retribuzioni lordo (2,2% o 1,9% per le imprese industriali a seconda delle dimensioni aziendali) e con un contributo addizionale sulle integrazioni salariali anticipate (pari all'8% o al 4% delle integrazioni salariali da corrispondere).
- CASSA STRAORDINARIA: E' ora prevista per le imprese industriali, edili, imprese editrici con piu' di 15 dipendenti, imprese commerciali con piu' di 200 dipendenti, imprese appaltatrici di mensa e di pulizia il cui committente sia interessato alla cigs, vettori aerei. Spetta nei casi di ristrutturazione, riconversione e riorganizzazione aziendale, crisi aziendale e procedure concorsuali. Nei casi di ristrutturazione e riconversione aziendale puo' arrivare a 24 mesi prorogabili due volte per 12 mesi (48 mesi al massimo nel Sud, 36 nel Centro Nord). L'indennita' e' pari all'80%. L'intervento straordinario e' finanziato dai datori di lavoro e dai lavoratori con un contributo rispettivamente pari allo 0,9% (0,6 l'azienda e 0,3% il lavoratore) della retribuzione lorda. Anche nella Cigs vi e' inoltre un onere a carico dell'impresa che la usano pari al 4,5% o al 3% delle integrazioni salariali anticipate rispettivamente per quelle con piu' di 50 o fino a 50 dipendenti. L'ammontare del contributo addizionale e' raddoppiato del 50% se il trattamento si protrae oltre 24 mesi.
- CASSA IN DEROGA: E' il terzo tipo di Cig ora esistente. Spetta anche agli apprendisti e ai lavoratori e in somministrazione (interinali). Spetta dopo aver esaurito gli interventi ordinari e alle aziende non ammesse alla cig ordinaria e alla cigs. La durata e' stabilita negli accordi territoriali o nei provvedimenti di concessione. Comunque i periodi di cig in deroga non devono essere computati ai fini del raggiungimento del limite di 36 mesi nel quinquennio previsti per la cigs.

domenica 12 febbraio 2012

Gornja Bistra 2011...IO CI SONO STATO NEL 2007

IO QUI CI SONO STATO NEL 2007...ORA CHE ANDRO' IN MOBILITA' SPERO DI AVERE L'OCCASIONE DI RIANDARCI...E LI CHE HO CAPITO QUANTO IO SONO FORTUNATO...POSSO DECIDERE POSSO CAMMINARE POSSO RIDERE...POSSO...LORO NO...LI HO CAPITO CHE CHI HA DI PIU' DEVE DARE A CHI A DI MENO...AVVOLTE QUESTO NON VUOL DIRE DARE SOLDI, MA PORTARE ANCHE UN SORRISO UNA CAREZZA...E QUESTO VALE PIU' DI MILIONI E MILIONI DI EURO.

venerdì 10 febbraio 2012

Il figlio dell’operaio

Secondo un’indagine del Censis il 44,8% dei figli di operai fa l’operaio. Mentre il 40% dei figli di borghesi fa il borghese. E il 63,8% di quelli dei piccolo borghesi fa il piccolo borghese. E’ la fotografia drammatica di un Paese bloccato, nel quale la mobilità sociale è pressoché ferma e nel quale in qualche modo si è condannati (nel male per gli operai e nel bene per i borghesi) a fare quel che facevano i propri genitori. Vi ricordate la canzone di Paolo Pietrangeli “Contessa”? “Del resto mia cara di che si stupisce? / Anche l’operaio vuole il figlio dottore / e pensi che ambiente che può venire fuori / non c’è più morale contessa”.
Bene, siamo rimasti quasi inchiodati lì. E quindi è abbastanza irritante che si continui a parlare di “sfigati”, “mammoni” e adoratori del “posto fisso” mentre questo Paese non è in grado di offrire le pari opportunità a prescindere dall’ambiente sociale. Dicono: da noi non potrà mai nascere uno Zuckerberg che inventa Facebook o un Gates o un Job. Giusto, ma dove sta l’inghippo? In politiche del lavoro sbagliate? Nella rigidità della mobilità e nella mancanza di incentivi? Non sarà mica colpa anche questo dell’articolo 18? Vuoi vedere che se togliamo tutte le tutele avverà il miracolo che gran parte dei figli degli operai diventeranno, non il milionario dei social network, ma almeno dottori? Per favore, smettiamola con queste piccole armi di distrazione di massa.

ALLERTA NEVE...

CARI COMPAGNI E COMPAGNE CAUSA MALTEMPO, VI CONSIGLIO DI MUOVERVI DA CASA SOLO E SOLTANTO SE NETTAMENTE NECESSARIO.
CONTROLLATE VIA INTERNET LA PERCORRENZA DEI TRENI,CONTROLLATE SE LE STRADE SONO PERCORRIBILI.
SUL SITO www.viaggiatreno.it  TROVERETE LE PERCORRENZE DEI TRENI,I RITARDI CHE PORTANO E SE SONO SOSPESE LE LINEE; ESEMPIO
LA LINEA ROMA- CASSINO CASSINO-ROMA E MOMENTANEAMENTE SOSPESA...
SE SCOPRITE CHE NON POTETE MUOVERVI, COMUNQUE IL POSTO DI LAVORO VA AVVERTITO PREVENTIVAMENTE.
CIAO TIZIANO

venerdì 3 febbraio 2012

CAUSA MALTEMPO IL SINDACO DI ROMA A EMANATO UNA ORDINANZA STRAORDINARIA

Comunicazione del sindaco: se dovesse persistete il mal tempo per sabato e
quindi l impossibilita' a
recarsi al posto di lavoro l assenza sara' giustificata ma nn retribuita. E'
chiaro che l' assenza deve essere
assolutamente comunicata al punto vendita.
Ciao gigi

venerdì 27 gennaio 2012

AUSCHWITZ di Francesco Guccini....PER NON DIMENTICARE GLI ORRORI DEL NAZISMO!!!!!!!!!!!!

Billa chiude quattro supermercati Oltre cinquanta licenziamenti

VENEZIA — Billa chiude quattro supermercati in Veneto e mette in mobilità oltre cinquanta dipendenti in regione. I punti vendita interessati sono a Crocetta del Montello (Treviso), Grezzana (Verona), Santa Giustina in Colle (Padova) e quello di via 4 Novembre a Bassano del Grappa. I sindacati sono sul piede di guerra: Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil TuCs hanno proclamato dieci ore di sciopero nazionale nei negozi del gruppo. «Come altri grandi gruppi della Grande Distribuzione, ad esempio Carrefour, pure Billa ha deciso di uscire dalle zone d’Italia dove sono meno produttivi - osserva Adriano Fillice, segretario veneto della Filcams - è una scelta miope, criticabile e di corto respiro rispetto a una possibile ripresa economica. Ed è pure drammatica, perché sono negozi difficilmente ricollocabili». Grazia Chisin, della Uil, precisa che lo sciopero «sarà di due ore domani, più altre otto entro il 5 febbraio. Va contrastata questa decisione unilaterale delle procedure di mobilità».
La vicenda è iniziata a fine 2011, con la cessione di 42 supermercati Billa al gruppo Conad. L’operazione di Billa (ex Standa, proprietà del gruppo tedesco Rewe International Ag) fa parte però di un programma di cessioni complessivo: «Vanno aggiunte altre 15 realtà lavorative - aggiunge infatti Lucia Anile, Filcams - che ad oggi non hanno trovato compratore. E Billa non le vuole tenere: mercoledì l’azienda si è presentata al tavolo con noi dicendo che per i 150 dipendenti di sei di queste realtà, le quattro venete più Lecce e Porcia in Friuli, è stata avviata la procedura di mobilità». Che dura 75 giorni: in sostanza ai punti vendita interessati restano meno di quattro mesi di vita.
Andrea Alba
27 gennaio 2012

lunedì 23 gennaio 2012

VERBALE DI ACCORDO DELLA MOBILITA' VOLONTARIA DELLA SVILUPPO ROMA SUPERMERCATI

VERBALE DI ACCORDO

Il giorno gennaio 2012 presso la sede della Filcams Cgil in Roma, si sono incontrati:

Sviluppo Roma Supermercati Srl con sede legale in Roma (RM), Via A. Flores snc, in  persona del proprio legale rappresentante Sig. Michele Orlandi rappresentato dal Sig. Carlo Barni;

Le rappresentanze sindacali aziendali della stessa società;

Le Organizzazioni Sindacali Territoriali Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl, rappresentate rispettivamente dai Sigg.: Anna De Marco e Carlo Bravi;

Le R.S.A.

Per definire i problemi legati alla procedura di mobilità aperta con comunicazione del giorno 06 dicembre 2011 concernente tutte le Unità Operative della società Sviluppo Roma Supermercati S.r.l.

Le parti dopo aver discusso il piano di riorganizzazione illustrato dalla società consistente in:

mantenere e possibilmente incrementare le quote di mercato, attraverso una riorganizzazione orientata a raggiungere il risultato di una migliore situazione di bilancio, sviluppando un adeguato livello di concorrenzialità e, contestualmente, aumentare le vendite e la produttività procapite.
ampliare le merceologie in vendita e razionalizzare quelle già presenti con una diversa politica di acquisti per consentire maggiore potenzialità commerciale e una diminuzione dei costi aziendali raggiungendo una migliore competitività e rafforzando nel contempo le prospettive di continuità.

L'azienda ritiene che tutto quanto sopra premesso procura eccedenze di personale quantificabile in n° 44,5 unità così come specificato nella comunicazione di avvio della procedura.

Le organizzazioni sindacali ritengono di poter limitare il  numero delle eccedenze potendo adibire alcuni soggetti in altre attività nell'ambito dello stesso livello professionale, incentivare il ricorso al part-time e, sempre alla luce di un ottimizzazione dei costi, reperire disponibilità a trasferimenti o distacchi.
Nel corso dei ripetuti incontri e dopo approfondita discussione e verifica, le parti concordano di limitare il numero degli eccessi a n° 30 unità e che la messa in mobilità dei lavoratori sarà scelto tenendo esclusivamente conto dei criteri sotto indicati che saranno adottati in luogo di quelli previsti dalla normativa:

della disponibilità individuale dei lavoratori ad essere collocati in mobilità;
del possesso dei requisiti per l’accesso alla pensione entro il periodo di permanenza nelle liste di mobilità con indennità, sempre tenuto conto della non opposizione del lavoratore alla collocazione in mobilità.

Al personale collocato in mobilità l’Azienda si rende disponibile a riconoscere, espressamente ed esclusivamente subordinata alla condizione essenziale della rinuncia all'impugnazione del licenziamento ex lege 223/91 ed ai diritti ed alle azioni correlate sia alla messa in mobilità sia comunque all'intercorso rapporto di lavoro, ivi compresa la rinuncia all'esercizio del diritto di precedenza nell'assunzione di cui all'art. 8 legge 223/91 c.1) (6° comma dell'art. 15 legge 264/1949) e successive modificazioni ed integrazioni, un importo nella misura determinata da atto separato con il singolo lavoratore secondo criteri previamente concordati tra l’Azienda e le OO.SS.(90% DELLA DIFFERENZA TRA L'IMPORTO NETTO ANNUO DELLA RETRIBUZIONE DI CIASCUNA LAVORATRICE/ORE INTERESSATO-14 MENSILITA'-E IMPORTO NETTO ANNUO DELL'INDENNITA' DI MOBILITA')
L'importo sarà erogato in una unica soluzione previo verbale da stipularsi in sede sindacale. Il preavviso è compensato fra le parti.

Sviluppo Roma Supermercati S.r.l. comunicherà ad ogni dipendente interessato, la risoluzione del rapporto di lavoro con conseguente collocazione in mobilità ad iniziare dall’01 febbraio p.v.  e comunque entro e non oltre il 30 novembre 2012, intendendo le parti avvalersi della facoltà di cui all’art. 8, comma 4 della Legge 236/93 di concordare la deroga relativa al differimento del termine di 120 giorni previsto dalla Legge 223/91.

Con la sottoscrizione del presente verbale le parti si danno atto di avere positivamente esaurito l'esame congiunto ex art. 4 c.6 della legge 223/91 relativamente alla procedura di mobilità avviata con comunicazione del 06 dicembre 2011.

Letto, approvato e sottoscritto













 

domenica 22 gennaio 2012

IL27 GENNAIO A CASSINO...

grande borsellino!!!!!!!!!

chiusura della procedura' di mobilita'...

Avviso a tutti i rappresentanti, LUNEDI 23 GENNAIO ALLE ORE 9,30 a via Buonarroti 12 si terrà l'incontro con la Conad per chiudere l'accordo per la parte economica DELLA PROCEDURA DI MOBILITA' gia' condivisa negli incontri che
abbiamo gia' avuto.
Andra' SOLO una delegazione all'incontro DONATELLA CONTE, TIZIANO ZIROLI e TIZIANO
BIANCONE.
Dopo l'incontro verra' messo via mailing list  l'esito dell'incontro ed eventuali comunicazioni.
 Se abbiamo dei chiarimenti da chiedere inserite un commento via mail e Tiziano ziroli il giorno dell'incontro portera' le richieste all'attenzione di Conad.

martedì 17 gennaio 2012

ASSEMBLEA A CASSINO IL 27 GENNAIO....PDCI- FIOM

Cari compagni, il 27gennaio si terrà un'assemblea molto importante a Cassino che vedrà il Pdci impegnato al fianco della Fiom Cgil rispetto all'attacco della Fiat. All'assemblea del Pdci parteciperanno Oliviero Diliberto e Claudio Rinaldini della Fiom Nazionale. E' la prima volta che Pdci e Fiom sono insieme ad un'iniziativa del nostro Partito. Vi saranno inoltre, oltre al delegati della Fiat di Cassino, delegati di altri stabilimenti, come Pomigliano, Sevel, Mirafiori e l'ex Irisbus. Sarà presente anche una delegazione dell'Atac visti gli evidenti legami produttivi tra le due categorie. Interverranno inoltre la consigliera regionale dell'Idv, il nostro consigliere regionale, Fabio Nobile ed un esponente di Rifondazione. 
L'iniziativa, come capirete, rappresenta per il Partito un punto alto dell'impegno tra e con i lavoratori.
Vi chiediamo di essere presenti dando così all'assemblea la dimensione politica larga che essa merita.
Fra due o tre giorni potrete trovare sul sito sia il manifesto (che verrà diffuso a Cassino ma che voi, volendo, potete scaricare) che il volantino (anch'esso scaricabile) che i compagni di Cassino distribuiranno in tutti i luoghi di lavoro e tra la cittadinanza.
Confindando nel vostro impegno, vi inviamo fraterni saluti.
Manuela Palermi, responsabile lavoro Pdci nazionale;
Riccardo Messina, responsabile politico Pdci Lazio.

domenica 8 gennaio 2012

Bufera sullo spot di Trenitalia...SIAMO TORNATI ALLE DIFFERENZE DI CLASSE

Treninotte, Epifania sul tetto. A dicembre salari dimezzati

Un'altra brutta sorpresa per i dipendenti ex Wagon Lits che anche nella notte dell'Epifania non hanno voluto abbandonare i presidi di protesta. Per i giorni lavorativi di dicembre hanno infatti ricevuto in busta paga solo 420 euro, mentre 450 sono stati trattenuti in via cautelativa per controllare se effettivamente sono state riconsegnate divise, palmare e chiavino di servizio. 
A Torino cinquanta lavoratori della Servirail Italia, ex Wagon Lits, hanno trascorso con le famiglie la giornata nella stazione di Porta nuova. Il presidio continua dall'11 dicembre, 24 ore su 24 e, a turno, tre dipendenti licenziati dalla società dormono nelle tende allestite al secondo piano della stazione. A Milano un'insolita festa della Befana lungo il binario 24 della stazione centrale, ha tenuto compagnia a Carmine, Giuseppe e Oliviero che da oltre in mese sono abbarbicati in cima a una torre: non si fidano delle promesse dell'azienda (che ha garantito una loro ricollocazione), nè dell'accordo sottoscritto a livello lombardo, il 30 dicembre scorso da Cisl e Uil, ma non dalla Cgil, per ricollocare 152 lavoratori ritenuti in esubero. Secondo la Cgil, infatti, si tratta di una vertenza nazionale e come tale va risolta, mentre l'accordo lombardo sarebbe stato firmato nel corso di una trattativa che poteva sfociare nel ripristino dei treni-notte e, quindi, in una soluzione generale.  
Intanto sono già 22 mila le firme raccolte nelle stazioni di Torino, Milano e Messina per chiedere il ripristino dei treni notturni e il reintegro di tutti gli 800 lavoratori licenziati. La petizione sarà consegnata alle istituzioni locali e nazionali l'11 gennaio, a un mese dai licenziamenti, e le firme saranno inviate anche al governo e al Capo dello Stato.

venerdì 6 gennaio 2012

per i punti vendita sviluppo roma....

NEI PUNTI VENDITA GESTITI DALLA SVILUPPO ROMA SUPERMERCATI E ARRIVATO UN COMUNICATO, NEL QUALE E SCRITTO CHE LA SVILUPPO ROMA METTE A DISPOSIZIONE DEI LAVORATORI UNA SOMMA, COME PRESTITO, PER AMMORTIZZARE LA SITUAZIONE CHE SI E CREATA CON LA QUESTIONE DELLE DETRAZIONI TROPPO ALTE CHE SI SONO TROVATE SULLE BUSTE PAGHE. VI RICORDO CHE IN CERTI CASI NON SI SONO TOCCATE LE 100 EURO DI RETRIBUZIONE.
PER ULTERIORI CHIARIMENTI PARLATE CON IL VOSTRO CAPO NEGOZIO E FATEVI DARE IL COMUNICATO.
PER I PUNTI VENDITA GESTITI DAI SOCI,LE SOMME POTRANNO ESSERE EROGATE PREVIA APPROVAZIONE DEL SOCIO.