il manifesto del 29/03/2011
I sindacati hanno seguito con preoccupazione la puntata di Report, su Rai3 domenica sera, dedicata ai rapporti Fiat-Chrysler e al futuro del gruppo con una intervista a Sergio Marchionne. Trasmissione di grande impatto: l'intervistatrice Giovanna Boursier ha fatto esclusivamente il suo lavoro di giornalista senza se e senza ma, Marchionne ha risposto con franchezza a tutte le domande. A corredo molte voci importanti fra cui l'ex amministratore delegato Cesare Romiti e i banchieri Matteo Arpe e Alessandro Profumo.
L'amministratore delegato del gruppo ha ribadito che vuole applicare il nuovo contratto anche nelle fabbriche della Bertone, di Cassino e di Melfi. «Perché dovrei fare un complimento, cosa ha fatto di buono? Non commento le carenze affettive», ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, riferendosi alle parole di Marchionne in cui ha chiesto «riconoscimento» verso l'azienda riuscita a sopravvivere da sola alla crisi finanziaria. Dal punto di vista industriale, ha aggiunto Camusso, «non mi pare ci sia nulla di nuovo, siamo in una situazione di stallo, vediamo come evolve. Resta il tema, sono sempre dichiarazioni di rinvio rispetto al fatto che il piano industriale continuiamo a non conoscerlo».
«Più che buoni consigli da tifosi vorrei vedere buone azioni nell'interesse dei lavoratori», ha commentato il responsabile nazionale auto della Fiom, Giorgio Airaudo. «Non credo che i lavoratori abbiano una responsabilità sugli investimenti, non lo credevo né per Pomigliano né per Mirafiori e tanto meno lo credo per la ex Bertone che la Fiat ha voluto a crisi già iniziata». Da Cassino, Arcangelo Compagnone, segretario provinciale della Fiom Frosinone, dice che «a fronte di richieste che cancellano alcuni diritti e incrementano lo sfruttamento dei lavoratori, la Fiat non prende impegni. Non c'è neanche un piano industriale che indichi i tempi degli investimenti. L'accordo proposto per Mirafiori, non lo sottoscriveremo neanche per Cassino dove si rischia di incrementare lo sfruttamento dei lavoratori». Francesco Giangrande, segretario provinciale delle Uilm Frosinone, dice di attendere notizie dalla Fiat, «al momento la produzione dello stabilimento cassinate è in fase di stallo. La linea dove prima si produceva la Croma adesso è ferma. Due dei tre modelli, stentano sul mercato, anzi, le vendite della Bravo sono prossime allo zero. L'unico modello che va bene è la Giulietta ma su questa produzione c'è un assurdo blocco dettato, a quanto pare, dai limiti dell'indotto».
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