DUE PEZZI DI UN DISCORSO TENUTO DA DI VITTORIO NEL 46'....LEGGETE E RIFLETTETE DI QUANTO STIAMO TORNANDO INDIETRO CON QUESTO GOVERNO NEO FASCISTA...
5) Dell'arbitrato
Alla questione del diritto di sciopero e della facoltà di serrata è legata quella dell'arbitrato delle controversie di lavoro.
L'arbitrato facoltativo, a richiesta delle parti, è fuori discussione. é un mezzo al quale è anche desiderabile che si faccia ricorso il più possibile, per prevenire ed evitare agitazioni e scioperi che, in linea generale, non sono mai eventi auspicabili.
Certuni, però, si dichiarano partigiani dell'arbitrato obbligatorio. Non crediamo che lo Stato democratico possa accogliere questo metodo, che equivale al divieto del diritto di sciopero e presuppone la creazione di nuovi e costosi organismi burocratici.
L'arbitrato obbligatorio è incompatibile col principio della libertà ed è anche di assai dubbia efficacia, dato che in regime democratico nessuno potrebbe impedire alle masse lavoratrici interessate di respingere la soluzione imposta dall'arbitro e di effettuare ugualmente lo sciopero.
L'arbitrato può essere efficace, ed impegnativo per le parti, solo quando queste vi accedono volontariamente.
L'arbitrato facoltativo, a richiesta delle parti, è fuori discussione. é un mezzo al quale è anche desiderabile che si faccia ricorso il più possibile, per prevenire ed evitare agitazioni e scioperi che, in linea generale, non sono mai eventi auspicabili.
Certuni, però, si dichiarano partigiani dell'arbitrato obbligatorio. Non crediamo che lo Stato democratico possa accogliere questo metodo, che equivale al divieto del diritto di sciopero e presuppone la creazione di nuovi e costosi organismi burocratici.
L'arbitrato obbligatorio è incompatibile col principio della libertà ed è anche di assai dubbia efficacia, dato che in regime democratico nessuno potrebbe impedire alle masse lavoratrici interessate di respingere la soluzione imposta dall'arbitro e di effettuare ugualmente lo sciopero.
L'arbitrato può essere efficace, ed impegnativo per le parti, solo quando queste vi accedono volontariamente.
7) Sindacato di Stato o sindacato libero?
Il primo problema da risolvere è quello della natura del sindacato, dato che dalla soluzione di questo problema pregiudiziale discende quella di tutti gli altri che ne sono connessi.
Su questo problema si sono manifestate nel paese e nella stampa due tendenze estreme; l'una propone il sindacato quale ente di diritto pubblico, giuridicamente riconosciuto dallo Stato e sottoposto al controllo delle autorità tutorie; l'altra propone il sindacato libero, non avente alcun rapporto giuridico con lo Stato, rimanendo presso a poco nella stessa posizione che avevano i sindacati italiani nel periodo prefascista.
Fra queste due tendenze estreme, crediamo sia possibile una posizione mediana, che soddisfi le esigenze obiettive poste dall'una e dall'altra posizione ed elimini almeno la maggior parte dei gravi inconvenienti che presentano entrambe.
Il sindacato di Stato si presenta tecnicamente come quello che offre la soluzione più facile e più comoda di tutti i problemi relativi ai rapporti sociali e di lavoro. In realtà questo tipo di sindacato è la negazione totale del vero sindacato qual è comunemente concepito dai lavoratori; è incompatibile coi princìpi elementari della libertà ed è impossibile in un regime democratico, che presuppone la volontarietà nell'esercizio dei diritti.
Su questo problema si sono manifestate nel paese e nella stampa due tendenze estreme; l'una propone il sindacato quale ente di diritto pubblico, giuridicamente riconosciuto dallo Stato e sottoposto al controllo delle autorità tutorie; l'altra propone il sindacato libero, non avente alcun rapporto giuridico con lo Stato, rimanendo presso a poco nella stessa posizione che avevano i sindacati italiani nel periodo prefascista.
Fra queste due tendenze estreme, crediamo sia possibile una posizione mediana, che soddisfi le esigenze obiettive poste dall'una e dall'altra posizione ed elimini almeno la maggior parte dei gravi inconvenienti che presentano entrambe.
Il sindacato di Stato si presenta tecnicamente come quello che offre la soluzione più facile e più comoda di tutti i problemi relativi ai rapporti sociali e di lavoro. In realtà questo tipo di sindacato è la negazione totale del vero sindacato qual è comunemente concepito dai lavoratori; è incompatibile coi princìpi elementari della libertà ed è impossibile in un regime democratico, che presuppone la volontarietà nell'esercizio dei diritti.
Difatti, il sindacato di Stato significa automaticamente sindacato unico, obbligatorio, con tributi obbligatori e con un controllo più o meno stretto dello Stato. Questo tipo di sindacato statale, come si vede, si apparenta moltissimo a quello fascista. Il fatto della elezione dei dirigenti da parte dei soci, pur rappresentando un notevole miglioramento, rispetto al sindacato fascista, non ne muterebbe il carattere di sindacato unico, obbligatorio, privo di una propria vitalità, pesante, costoso, inefficiente, detestato dalle grandi masse lavoratrici, come lo furono gli pseudo sindacati fascisti. L'incompatibilità d'un tale sindacato coi princìpi della democrazia è messa maggiormente in luce dal fatto che, per realizzarlo, bisognerebbe mutare il diritto di associazione nell'obbligo d'irreggimentarsi e di pagare i relativi tributi!
Dubitiamo, inoltre, che la stessa Assemblea costituente abbia il diritto di imporre ai lavoratori un ordinamento sindacale che presupponga degli obblighi equivalenti alla perdita della vera libertà sindacale, senza che i lavoratori stessi -che ne sono i più diretti interessati- siano stati chiamati a pronunciarsi esplicitamente e liberamente in proposito.
Dubitiamo, inoltre, che la stessa Assemblea costituente abbia il diritto di imporre ai lavoratori un ordinamento sindacale che presupponga degli obblighi equivalenti alla perdita della vera libertà sindacale, senza che i lavoratori stessi -che ne sono i più diretti interessati- siano stati chiamati a pronunciarsi esplicitamente e liberamente in proposito.
Noi crediamo che il sindacato, per adempiere effettivamente ai suoi compiti, per essere in grado di difendere con efficacia gli interessi economici, professionali e morali dei lavoratori, è indispensabile che sia libero, volontario, autonomo, indipendente. In regime di democrazia, i lavoratori debbono essere assolutamente liberi di aderire o meno ad una qualsiasi organizzazione e di pagarne o meno i relativi contributi.
Questo è il solo tipo di sindacato che esiste in tutti i paesi liberi e democratici: questo è il solo tipo di sindacato conforme ai princìpi della democrazia, ed il solo possibile in uno Stato effettivamente democratico.
Si deve concludere, come fanno certuni, che bisogna ritornare al tipo di sindacato libero prefascista, non avente nessuna veste legale? Non lo crediamo.
Questo è il solo tipo di sindacato che esiste in tutti i paesi liberi e democratici: questo è il solo tipo di sindacato conforme ai princìpi della democrazia, ed il solo possibile in uno Stato effettivamente democratico.
Si deve concludere, come fanno certuni, che bisogna ritornare al tipo di sindacato libero prefascista, non avente nessuna veste legale? Non lo crediamo.
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