domenica 30 gennaio 2011
sabato 29 gennaio 2011
"VOGLIAMO TUTTO A UN EURO"....PRECARI DA AUCHAN
28/01/2011 20:17
LAVORO - ITALIA
omniroma -«Domani al supermercato Auchan di via Pollio a Casalbertone, tutti i prodotti a un euro. Approfittate»: questo il testo di un volantino pubblicitario distribuito ieri ai passanti nel quartiere a ridosso della Tiburtina. Ma era un «fake», come si dice nel linguaggio informatico. Oggi, oltre un centinaio di giovani del comitato Generazione precaria (autori del falso volantino) si sono presentati al centro commerciale, hanno riempito i carrelli e poi, intasando così le casse, hanno chiesto di pagare tutto a un euro. «Abbiamo presentato un paniere di beni di prima necessità, come cibo ma anche ricariche telefoniche ed altro e vogliamo pagarle un euro a pezzo - ha detto uno dei manifestanti - ora aspettiamo di incontrare il direttore del centro commerciale». Altri giovani sono all'interno del supermercato con megafono e volantini.
2 omniroma -
È terminata poco fa l'azione dimostrativa di Generazione precaria al supermercato Auchan di via Pollio, a Casalbertone. «Il direttore del centro commerciale non ha voluto incontrarci - ha detto un giovane manifestante - gli avremmo voluto chiedere di distribuire gratis tutte le derrate alimentari in scadenza, giacenti dal periodo delle feste natalizie. Ma i funzionari di Auchan, in tutta risposta, hanno fatto chiudere tutte le casse, rifiutandosi di parlare con noi». I manifestanti sono usciti dal supermercato. Sul posto è presente una vettura dei carabinieri. Anche durante la protesta di oggi non sono mancati alcuni cartelli esposti contro il ministro Meloni, come già accaduto nei giorni scorsi. Generazione precaria ha lanciato anche un appuntamento, il GpDay per il 26 febbraio prossimo. «Non sarà un corteo cittadino - hanno detto - ma azioni diffuse e comunicative che dureranno tutto il giorno».
LAVORO - ITALIA
omniroma -«Domani al supermercato Auchan di via Pollio a Casalbertone, tutti i prodotti a un euro. Approfittate»: questo il testo di un volantino pubblicitario distribuito ieri ai passanti nel quartiere a ridosso della Tiburtina. Ma era un «fake», come si dice nel linguaggio informatico. Oggi, oltre un centinaio di giovani del comitato Generazione precaria (autori del falso volantino) si sono presentati al centro commerciale, hanno riempito i carrelli e poi, intasando così le casse, hanno chiesto di pagare tutto a un euro. «Abbiamo presentato un paniere di beni di prima necessità, come cibo ma anche ricariche telefoniche ed altro e vogliamo pagarle un euro a pezzo - ha detto uno dei manifestanti - ora aspettiamo di incontrare il direttore del centro commerciale». Altri giovani sono all'interno del supermercato con megafono e volantini.
2 omniroma -
È terminata poco fa l'azione dimostrativa di Generazione precaria al supermercato Auchan di via Pollio, a Casalbertone. «Il direttore del centro commerciale non ha voluto incontrarci - ha detto un giovane manifestante - gli avremmo voluto chiedere di distribuire gratis tutte le derrate alimentari in scadenza, giacenti dal periodo delle feste natalizie. Ma i funzionari di Auchan, in tutta risposta, hanno fatto chiudere tutte le casse, rifiutandosi di parlare con noi». I manifestanti sono usciti dal supermercato. Sul posto è presente una vettura dei carabinieri. Anche durante la protesta di oggi non sono mancati alcuni cartelli esposti contro il ministro Meloni, come già accaduto nei giorni scorsi. Generazione precaria ha lanciato anche un appuntamento, il GpDay per il 26 febbraio prossimo. «Non sarà un corteo cittadino - hanno detto - ma azioni diffuse e comunicative che dureranno tutto il giorno».
MANIFESTAZIONE DI CASSINO DEL 28 GENNAIO...IO C'ERO!!
Partito dei Comunisti Italiani Federazione della Sinistra
Venerdi 28 gennaio resterà per Cassino e per la Ciociaria una data memorabile. Una città intera si è trasformata in un corteo infinito di gente vera, di popolo reale che vuole vivere una vita buona. Quanto è stato lontano quel corteo dalle preoccupazioni dei politici di destra, che temevano disordini, confusione, un parlare contro. Per stessa ammissione del Questore è stata una manifestazione senza problemi, non si è gettata, praticamente, nemmeno la carta per terra. La manifestazione indetta dalla Fiom e che avuto il pieno sostegno di tante forze politiche, associazioni, singoli cittadini non poteva che essere così: bella. E’ stata una grande, bella manifestazione perché non era contro qualcuno o qualcosa, ma perché era a favore di qualcuno e qualcosa. Era a favore di tutti quei lavoratori che si vedono negati i diritti; a favore di una società dove ognuno possa realizzarsi; a favore di quei giovani che non trovano occupazione; a favore di una legge sulla rappresentanza sindacale che faccia contare le vere volontà dei lavoratori; a favore di una legge sul lavoro che premi l’assunzione a tempo indeterminato e non il precariato; a favore di una fiscalità più leggera sul lavoro e più pesante sulla rendita (siamo l’unica Nazione dove si paga solo il 12,5% sui dividendi azionari). E’ stata una manifestazione a favore di queste cose e di tante altre ancora. Negli occhi dei tanti presenti più di una speranza: una certezza che si può e si deve cambiare. Si deve cambiare e marciare in direzione opposta a quello che è successo negli ultimi 15 anni. Quindici anni fa il 20% della popolazione più ricca aveva il 50% di ricchezze. Ora è solo il 10% della popolazione più ricca che ha il 50%. E a diventare più povero sono state quelle persone che già erano indietro. Tutti i partecipanti hanno chiesto alle forze del centro sinistra di superare divisioni e distinguo, di lavorare insieme ad un progetto per il bene comune, ad una alleanza democratica che non escluda nessuno. Uniti si vince per quei valori e quella vita buona che ha animato la manifestazione della Fiom, per stare tutti nel XXI secolo e non tornare all’800.
E’ stata una giornata memorabile. Potremo dire: io c’ero.
Orlando Cervoni
Segretario Provinciale del Partito dei Comunisti Italiani Federazione della Sinistra
Venerdi 28 gennaio resterà per Cassino e per la Ciociaria una data memorabile. Una città intera si è trasformata in un corteo infinito di gente vera, di popolo reale che vuole vivere una vita buona. Quanto è stato lontano quel corteo dalle preoccupazioni dei politici di destra, che temevano disordini, confusione, un parlare contro. Per stessa ammissione del Questore è stata una manifestazione senza problemi, non si è gettata, praticamente, nemmeno la carta per terra. La manifestazione indetta dalla Fiom e che avuto il pieno sostegno di tante forze politiche, associazioni, singoli cittadini non poteva che essere così: bella. E’ stata una grande, bella manifestazione perché non era contro qualcuno o qualcosa, ma perché era a favore di qualcuno e qualcosa. Era a favore di tutti quei lavoratori che si vedono negati i diritti; a favore di una società dove ognuno possa realizzarsi; a favore di quei giovani che non trovano occupazione; a favore di una legge sulla rappresentanza sindacale che faccia contare le vere volontà dei lavoratori; a favore di una legge sul lavoro che premi l’assunzione a tempo indeterminato e non il precariato; a favore di una fiscalità più leggera sul lavoro e più pesante sulla rendita (siamo l’unica Nazione dove si paga solo il 12,5% sui dividendi azionari). E’ stata una manifestazione a favore di queste cose e di tante altre ancora. Negli occhi dei tanti presenti più di una speranza: una certezza che si può e si deve cambiare. Si deve cambiare e marciare in direzione opposta a quello che è successo negli ultimi 15 anni. Quindici anni fa il 20% della popolazione più ricca aveva il 50% di ricchezze. Ora è solo il 10% della popolazione più ricca che ha il 50%. E a diventare più povero sono state quelle persone che già erano indietro. Tutti i partecipanti hanno chiesto alle forze del centro sinistra di superare divisioni e distinguo, di lavorare insieme ad un progetto per il bene comune, ad una alleanza democratica che non escluda nessuno. Uniti si vince per quei valori e quella vita buona che ha animato la manifestazione della Fiom, per stare tutti nel XXI secolo e non tornare all’800.
E’ stata una giornata memorabile. Potremo dire: io c’ero.
Orlando Cervoni
Segretario Provinciale del Partito dei Comunisti Italiani Federazione della Sinistra
giovedì 27 gennaio 2011
MANIFESTAZIONE FIOM A CASSINO
Manifestazione regionale a Cassino (Frosinone). Alle ore 9.30, concentramento davanti alla Stazione ferroviaria. Un corteo raggiungerà piazza Alcide De Gasperi, dove si terrà il comizio conclusivo.
mercoledì 26 gennaio 2011
UN RICATTO CHE DIVENTA DEMOCRAZIA..SOLO BONANNI CI PUO' RIUSCIRE
Riportiamo le dichiarazioni del segretario generale della Cisl che parla di Mirafiori come un esempio di democrazia, perché la partecipazione «è l'elemento rigenerativo delle relazioni industriali, dell'economia e, soprattutto, della nostra democrazia».
A Bonanni però sfugge sempre un piccolo dettaglio, cioè quello che imporre un modello di riduzione dei diritti, inventarsi un falso referendum, ricattare i lavoratori con il diktat 'o voti sì o niente più lavoro' non è proprio da ritenersi 'democratico'.
Bonanni, partecipazione elemento rigenerativo della democrazia
Torino, 25 gen. (Labitalia) - "La partecipazione è l'elemento rigenerativo delle relazioni industriali, dell'economia e, soprattutto, della nostra democrazia. Per questo dobbiamo saper combattere non solo l'antagonismo e le sue cause, ma anche il nichilismo che attecchisce laddove la gente non ha potere, non ha voce in capitolo e non può esercitare alcuna responsabilita'". Così il leader Cisl, Raffaele Bonanni, concludendo i lavori del seminario dell'Usr Piemonte dedicato al 'Dopo Mirafiori
A Bonanni però sfugge sempre un piccolo dettaglio, cioè quello che imporre un modello di riduzione dei diritti, inventarsi un falso referendum, ricattare i lavoratori con il diktat 'o voti sì o niente più lavoro' non è proprio da ritenersi 'democratico'.
Bonanni, partecipazione elemento rigenerativo della democrazia
Torino, 25 gen. (Labitalia) - "La partecipazione è l'elemento rigenerativo delle relazioni industriali, dell'economia e, soprattutto, della nostra democrazia. Per questo dobbiamo saper combattere non solo l'antagonismo e le sue cause, ma anche il nichilismo che attecchisce laddove la gente non ha potere, non ha voce in capitolo e non può esercitare alcuna responsabilita'". Così il leader Cisl, Raffaele Bonanni, concludendo i lavori del seminario dell'Usr Piemonte dedicato al 'Dopo Mirafiori
martedì 25 gennaio 2011
Dramma nella grande distribuzione
Si è tolto la vita dopo essere stato licenziato. Un trentenne ragusano è stato trovato stamattina dai familiari in un suo immobile di Santa Croce Camerina. I congiunti ieri ne avevano denunciato la scomparsa. La Uil interviene sulla vicenda. “Togliersi la vita a trent’anni. Un dramma di cui non ci saremmo mai voluti, e dovuti, occupare”. Il segretario provinciale della Uiltucs, Angelo Gulizia, esprime il proprio rammarico e il profondo dolore per quanto accaduto, in queste ultime ore, ad un giovane operatore, residente a Ragusa, della grande distribuzione. “Non vorremmo che tutto ciò – spiega Gulizia – fosse addebitabile ai seri problemi di lavoro che il giovane stava attraversando e che lo stesso, in più di una occasione, ci aveva comunicato. Se così fosse, anche perché il ragazzo era a capo di una famiglia con un bambino con pochi anni di vita, sarebbe un dramma in cui ciascuno, per i propri livelli di competenza, deve assumersi le proprie responsabilità. Ogni giorno che passa, assistiamo a vere e proprie situazioni disperate che ci convincono che ancora non esiste, da parte dei rappresentanti delle istituzioni e della politica, la reale percezione di ciò che sta accadendo. Drammi che si consumano sulle spalle di ciascuno di noi, spesso in maniera silenziosa. Oggi, nell’aver appreso questa notizia, siamo rimasti attoniti, oltre che sconvolti. Non può andare avanti così. Una soluzione, ad un periodo che rischia di diventare ancora più complesso con il trascorrere dei mesi, deve pur essere trovata”.
Ad esprimere il cordoglio alla famiglia, a nome di tutta la Uil, anche il segretario generale Giorgio Bandiera. “E’ un episodio limite – aggiunge – che ci fa comprendere ciò a cui stiamo andando incontro. Tra qualche mese il panorama complessivo è destinato a peggiorare perché molte imprese che, finora, avevano fatto ricorso alla Cassa integrazione, non avranno alcuna opportunità di attivare altri ammortizzatori sociali. E quindi non potranno far altro se non licenziare. I drammi che si consumano nelle varie famiglie devono spingerci ad un impegno straordinario. Non vogliamo strumentalizzare il dolore di nessuno. Stiamo dicendo che la situazione nel mondo del lavoro della provincia di Ragusa è gravissima e che in pochi se ne sono realmente accorti”.....
CONDOGLIANZE DA PARTE DI TUTTI I LAVORATORI E LE LAVORATRICI DELLA SIR SUPERMERCATI....QUESTE COSE NON DEVONO PIU' ACCADERE
Ad esprimere il cordoglio alla famiglia, a nome di tutta la Uil, anche il segretario generale Giorgio Bandiera. “E’ un episodio limite – aggiunge – che ci fa comprendere ciò a cui stiamo andando incontro. Tra qualche mese il panorama complessivo è destinato a peggiorare perché molte imprese che, finora, avevano fatto ricorso alla Cassa integrazione, non avranno alcuna opportunità di attivare altri ammortizzatori sociali. E quindi non potranno far altro se non licenziare. I drammi che si consumano nelle varie famiglie devono spingerci ad un impegno straordinario. Non vogliamo strumentalizzare il dolore di nessuno. Stiamo dicendo che la situazione nel mondo del lavoro della provincia di Ragusa è gravissima e che in pochi se ne sono realmente accorti”.....
CONDOGLIANZE DA PARTE DI TUTTI I LAVORATORI E LE LAVORATRICI DELLA SIR SUPERMERCATI....QUESTE COSE NON DEVONO PIU' ACCADERE
lunedì 24 gennaio 2011
DONA RENE AL FRATELLO....PERDE IL LAVORO
VENEZIA, 23 GEN - Ha donato un organo al fratello, malato di un'insufficienza renale cronica, ma non si è 'salvata' dalla dura legge dei contratti di lavoro a termine una 50enne veneziana, Francesca Scarpa, che per la lunga convalescenza a casa dopo l'espianto del rene ha perso la sua occupazione di assistenze per gli anziani. Un posto che, con contratti di tre mesi in tre mesi, gli era stato dato da un'agenzia interinale, «Obiettivo Lavoro». La donna ha raccontato la sua storia a «La Nuova Venezia».
Scarpa si era sottoposta all'intervento chirurgico per la donazione dell'organo il 26 novembre scorso; il 31 dicembre 2010 le scadeva l'ultimo contratto a termine, il quarto. «Non mi hanno rinnovato il contratto - ha raccontato al quotidiano la signora Francesca -: con una telefonata mi hanno semplicemente detto che non c'era più bisogno di me dopo che ormai da più di un anno lavoravo per loro». La donna, in seguito all'espianto, era rimasta a casa in malattia per un mese e mezzo, ogni volta con certificati di 15 giorni rilasciati dal medico di famiglia. (ANSA).
Scarpa si era sottoposta all'intervento chirurgico per la donazione dell'organo il 26 novembre scorso; il 31 dicembre 2010 le scadeva l'ultimo contratto a termine, il quarto. «Non mi hanno rinnovato il contratto - ha raccontato al quotidiano la signora Francesca -: con una telefonata mi hanno semplicemente detto che non c'era più bisogno di me dopo che ormai da più di un anno lavoravo per loro». La donna, in seguito all'espianto, era rimasta a casa in malattia per un mese e mezzo, ogni volta con certificati di 15 giorni rilasciati dal medico di famiglia. (ANSA).
COORDINAMENTO DELEGATI ALTOR
DOMANI,25 GENNAIO 2011,SI TERRA' A VIA BUONARROTI IL COORDINAMENTO DEI DELEGATI SINDACALI ALTOR 1,ALTOR2 E PAC2000.
SI DISCUTERA' INSIEME DEI VARI PROBLEMI CHE SI STANNO INCONTRANDO,E SI CERCHERA' INSIEME AI DELEGATI DI TROVARE SOLUZIONI CHE VADANO BENE A TUTTI I LAVORATORI/TRICI
SI DISCUTERA' INSIEME DEI VARI PROBLEMI CHE SI STANNO INCONTRANDO,E SI CERCHERA' INSIEME AI DELEGATI DI TROVARE SOLUZIONI CHE VADANO BENE A TUTTI I LAVORATORI/TRICI
venerdì 21 gennaio 2011
MINACCE A SINDACALISTI FILCAMS CGIL
CARI COMPAGNI E COMPAGNE POCHI GIORNI FA MI SONO ARRIVATE MINACCE PERSONALI SU FACEBOOK....IO PERSONALMENTE NON VOGLIO ESSERE NE UN EROE E NE UNA VITTIMA,PERO' RICEVE CERTI MESSAGGI CERTAMENTE NON MI FA PIACERE...IO SONO UNA PERSONA CHE SE CREDE FERMAMENTE IN QUELLO CHE FA NON SI METTE PAURA DI NIENTE,PERO' IMMAGINATE SE FOSSERO ARRIVATE A PERSONE PIU' SENSIBILI PSICOLOGICAMENTE,IL 31 GENNAIO RICORDO A TUTTI CI SARA' UN ULTERORE INCONTRO CON L'AZIENDA ED ANDARCI CON CERTE MINACCE PENDENTI SULLA TESTA NON RENDONO CERTAMENTE IL DELEGATO MOLTO TRANQUILLO...ANCHE SE FOSSE,E PENSO DI NO, UN ATTO INTIMIDATORIO DI GENTE VICINA ALLA CONAD PURTROPPO LE MINACCE NON AVRANNO L'ESITO SPERATO...DI SEGUITO ECCO LE MINACCE: Tesfonno Moltopresto17 gennaio 2011 alle ore 1.49
Oggetto: solo due cose
oltre a ribaditte che sei brutto come un sercio ti dico anche smetti di fare sindacato! conad non ha bisogno di gente che rompe le palle come te. Ti avverto: se non la smetti prenderemo provvedimenti molto drastici verso te e i tuoi compari. Lavora invece di rompere il cazzo, lavora o sei fuori
Oggetto: solo due cose
oltre a ribaditte che sei brutto come un sercio ti dico anche smetti di fare sindacato! conad non ha bisogno di gente che rompe le palle come te. Ti avverto: se non la smetti prenderemo provvedimenti molto drastici verso te e i tuoi compari. Lavora invece di rompere il cazzo, lavora o sei fuori
lunedì 17 gennaio 2011
COMUNICATO A TUTTI I LAVORATORI SIR
COMUNICATO SINDACALE
A TUTTI I LAVORATORI SIR
Il giorno 14.01 2011 si è svolto il previsto incontro CON L’Azienda per il rinnovo del CIA.
L’azienda ha respinto le nostre proposte di mediazione relativamente all’organizzazione del lavoro e al lavoro domenicale presentando una proposta a suo dire ultimativa che prevederebbe 16 domeniche obbligatorie in ordinario da gennaio a novembre con una maggiorazione del 40%, confermando la disponibilità a retribuire al 100% le sole domeniche natalizie.
Relativamente all’ODL l’Azienda ha dichiarato che applicherà il CCNL ribadendo la sua indisponibilità a ragionare sull’impianto del vecchio CIA.
L’ Azienda ha poi dato disponibilità a trattare esclusivamente di premio di produzione applicando, per tutto il resto, quanto previsto dal vigente CCNL.
Le OO.SS. hanno espresso la propria profonda contrarietà verso una simile posizione proponendo di riaprire il confronto su tutte le materie previste del vecchio CIA, ivi compreso lavoro domenicale e ODL riservandosi di formulare una proposta complessiva nel prossimo incontro, fissato per il 31.01.2011.
Nei prossimi giorni si svolgeranno le assemblee sui posti di lavoro alle quali vi invitiamo a partecipare massicciamente.
A TUTTI I LAVORATORI SIR
Il giorno 14.01 2011 si è svolto il previsto incontro CON L’Azienda per il rinnovo del CIA.
L’azienda ha respinto le nostre proposte di mediazione relativamente all’organizzazione del lavoro e al lavoro domenicale presentando una proposta a suo dire ultimativa che prevederebbe 16 domeniche obbligatorie in ordinario da gennaio a novembre con una maggiorazione del 40%, confermando la disponibilità a retribuire al 100% le sole domeniche natalizie.
Relativamente all’ODL l’Azienda ha dichiarato che applicherà il CCNL ribadendo la sua indisponibilità a ragionare sull’impianto del vecchio CIA.
L’ Azienda ha poi dato disponibilità a trattare esclusivamente di premio di produzione applicando, per tutto il resto, quanto previsto dal vigente CCNL.
Le OO.SS. hanno espresso la propria profonda contrarietà verso una simile posizione proponendo di riaprire il confronto su tutte le materie previste del vecchio CIA, ivi compreso lavoro domenicale e ODL riservandosi di formulare una proposta complessiva nel prossimo incontro, fissato per il 31.01.2011.
Nei prossimi giorni si svolgeranno le assemblee sui posti di lavoro alle quali vi invitiamo a partecipare massicciamente.
giovedì 13 gennaio 2011
COMUNICATO A TUTTI I VISITATORI DEL BLOG
DA OGGI,PER IL RISPETTO DI CHI LEGGE IL BLOG E PER IL RISPETTO DELLE PERSONE CHE TROVANO IL BLOG UN BUON PUNTO DI RIFERIMENTO,QUALSIASI COMMENTO CHE CONTENGA UN LINGUAGGIO SCURRILE E POCO DECOROSO VERRA' CANCELLATO...E NON DITE CHE SONO POCO DEMOCRATICO...E SOLAMENTE POCO EDUCATO CHI USA CERTI LINGUAGGI...CRITICARE VA BENE,MA COME GIA' DETTO ALTRE VOLTE FARLO IN QUESTO MODO NON AIUTA NESSUNO,ANZI OFFENDE...LEGGETE TUTTI IL COMMENTO AL POST DEL GIORNO 12 GENNAIO...RICORDO A TUTTI CHE DOMANI 14 GENNAIO 2011 LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI SI INCONTRERANNO CON LA SIR SUPERMERCATI PER CONTINUARE A DISCUTERE DEL CONTRATTO INTEGRATIVO AZIENDALE...CIAO A TUTTI TIZIANO
mercoledì 12 gennaio 2011
incidenti sul lavoro
Incidenti: morto operaio nel Milanese
11/01/2011
SICUREZZA SUL LAVORO - LOMBARDIA
(ANSA) - MILANO, 11 GEN - Un operaio di 31 anni e' morto in un incidente sul lavoro questa mattina nel Milanese. E' precipitato da un'altezza di 6 metri in un capannone a Corbetta per il probabile cedimento del tetto sul quale stava lavorando per conto di una ditta esterna. Il giovane e' morto sul colpo.
11/01/2011
SICUREZZA SUL LAVORO - LOMBARDIA
(ANSA) - MILANO, 11 GEN - Un operaio di 31 anni e' morto in un incidente sul lavoro questa mattina nel Milanese. E' precipitato da un'altezza di 6 metri in un capannone a Corbetta per il probabile cedimento del tetto sul quale stava lavorando per conto di una ditta esterna. Il giovane e' morto sul colpo.
martedì 11 gennaio 2011
LEGGE SALUTE E SICUREZZA....ART.15
GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO
Sezione I
Misure di tutela e obblighi
Art. 15
Misure generali di tutela
1. Le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi
di lavoro sono:
a) la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza;
b) la programmazione della prevenzione, mirata a un complesso che integri in
modo coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive dell’azienda
nonché l’influenza dei fattori dell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro;
c) l’eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile, la loro riduzione al minimo
in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico;
d) il rispetto dei princìpi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella concezione
dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei
metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla
salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo;
e) la riduzione dei rischi alla fonte;
f) la sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso;
g) la limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che possono essere,
esposti al rischio;
h) l’utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro;
i) la priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione
individuale;
l) il controllo sanitario dei lavoratori;
m) l’allontanamento del lavoratore dall’esposizione al rischio per motivi sanitari
inerenti alla sua persona e all’adibizione, ove possibile, ad altra mansione;
n) l’informazione e formazione adeguate per i lavoratori;
o) l’informazione e formazione adeguate per i dirigenti e preposti;
p) l’informazione e formazione adeguate per i rappresentanti dei lavoratori per la
sicurezza;
q) l’istruzioni adeguate ai lavoratori;
r) la partecipazione e consultazione dei lavoratori;
s) la partecipazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
t) la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento
nel tempo dei livelli di sicurezza, anche attraverso l’adozione di codici di
condotta e di buone prassi;
u) le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio,
di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato;
v) l’uso di segnali di avvertimento e di sicurezza;
z) la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo
ai dispositivi di sicurezza in conformità all’indicazione dei fabbricanti.
2. Le misure relative alla sicurezza, all’igiene e alla salute durante il lavoro non
devono in nessun caso comportare oneri finanziari per i lavoratori.
Sezione I
Misure di tutela e obblighi
Art. 15
Misure generali di tutela
1. Le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi
di lavoro sono:
a) la valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza;
b) la programmazione della prevenzione, mirata a un complesso che integri in
modo coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive dell’azienda
nonché l’influenza dei fattori dell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro;
c) l’eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile, la loro riduzione al minimo
in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico;
d) il rispetto dei princìpi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella concezione
dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei
metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla
salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo;
e) la riduzione dei rischi alla fonte;
f) la sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso;
g) la limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che possono essere,
esposti al rischio;
h) l’utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro;
i) la priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione
individuale;
l) il controllo sanitario dei lavoratori;
m) l’allontanamento del lavoratore dall’esposizione al rischio per motivi sanitari
inerenti alla sua persona e all’adibizione, ove possibile, ad altra mansione;
n) l’informazione e formazione adeguate per i lavoratori;
o) l’informazione e formazione adeguate per i dirigenti e preposti;
p) l’informazione e formazione adeguate per i rappresentanti dei lavoratori per la
sicurezza;
q) l’istruzioni adeguate ai lavoratori;
r) la partecipazione e consultazione dei lavoratori;
s) la partecipazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
t) la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento
nel tempo dei livelli di sicurezza, anche attraverso l’adozione di codici di
condotta e di buone prassi;
u) le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio,
di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato;
v) l’uso di segnali di avvertimento e di sicurezza;
z) la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo
ai dispositivi di sicurezza in conformità all’indicazione dei fabbricanti.
2. Le misure relative alla sicurezza, all’igiene e alla salute durante il lavoro non
devono in nessun caso comportare oneri finanziari per i lavoratori.
lunedì 10 gennaio 2011
RICORDIAMO A TUTTI...
IL GIORNO 14 GENNAIO 2011 ALLE ORE 14:30 IN VIA PROPERZIO,SEDE CONFCOMMERCIO, SI SVOLGERA' L'INCONTRO TRA LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI E LA SIR SUPERMERCATI PER CONTINUARE A DISCUTERE DELL'INTEGRATIVO AZIENDALE, CHE RICORDIAMO E SCADUTO IL 31 DICEMBRE 2010
domenica 9 gennaio 2011
incidenti sul lavoro
ROVIGO, 9 GEN - Incidente mortale sul lavoro questa mattina all'interporto di Rovigo. Paolo Traci, ingegnere di 49 anni, stava controllando il tetto in costruzione di un capannone quando, per cause ancora non chiare, e' caduto da un'altezza di circa 8 metri. Inutili i tentativi di soccorso da parte degli operai del cantiere: l'uomo e' morto poco dopo l'arrivo dell'ambulanza.
VANDALI IN SEDE PRC-GENOVA
(ANSA) - GENOVA, 8 GEN - «Erano in sei tutti armati di bastone, hanno tentato di sfondare la porta e poi hanno lanciato questo panno incendiato. Per fortuna sono riuscito ad afferrarlo col bastone che uso per camminare ed a spegnerlo... altrimenti non voglio immaginare cosa sarebbe potuto accadere»: Antonio Mazzà, segretario del circolo di Rifondazione Comunista di via Sirtoli a Molassana, che al momento dell'irruzione era all' interno della struttura, ricostruisce così quanto avvenuto nella notte. «Ero all'interno, quando ho sentito alcuni rumori strani. Ho visto sei giovani che tentavano di fare irruzione a volto coperto - racconta l'uomo -. Mi sono spaventato moltissimo. Ma credo che mi abbia salvato proprio la paura perchè quando ho fatto per affrontarli, loro sono scappati». Non è chiaro se sia trattata di un'aggressione politica o di un gesto di alcuni teppisti. «Ho sentito delle urla - prosegue Mazzà - quei ragazzi gridavano che ce la volevano far pagare». Il segretario è stato ascoltato dalla Digos che sta indagando sulla vicenda. Al momento non è chiara la matrice del gesto e si sta lavorando per riuscire ad identificare i sei vandali e capire se appartengano o meno a qualche movimento politico
sabato 8 gennaio 2011
SINISTRA UNITA....FDS,SEL,FIOM,MANIFESTO
Fds, Sel, Fiom, Manifesto CONTRO SPINTA EVERSIVA MARCHIONNE
di Oliviero Diliberto:
Mi associo con grande convinzione all’invito rivolto oggi da Paolo Ferrero al Manifesto perché si costruisca insieme una risposta unitaria immediata. Così come sono d’accordo con Vendola quando afferma che la vicenda Mirafiori è dirimente per costruire una coalizione della sinistra. Non si può rimanere inerti di fronte ad una offensiva eversiva come quella lanciata da Marchionne. Per questo la Federazione della Sinistra propone al Manifesto, a Sel, alla Fiom e a tutti quelli che si battono a difesa dei diritti costituzionali e per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori un incontro per valutare insieme le iniziative da intraprendere. L’accordo Mirafiori e la legge Gelmini non sono solo vicende sociali. Il tentativo di cancellare i diritti del lavoro e del sapere ne fa grandi questioni politiche, culturali e civili. Per questo sono anche profondamente convinto che la Cgil dovrebbe proclamare lo sciopero generale. Se non ora, quando?
"ABOLIRE IL 25 APRILE" (CASSONE PDL)
Vergogna! Il consigliere capitolino Cassone (Pdl) chiede di abolire il 25 Aprile: "è una festa che non ci appartiene"
La festa della Liberazione del 25 aprile «dovrebbe essere abolita dal nostro calendario, non è una ricorrenza che riguarda tutti, ma solo una parte politica». Queste le vergognose parole pronunciate dal conigliere del Pdl del Campidoglio Ugo Cassone (nella foto) durate la presentazione del libro 'Acca Larenzia. Quello che non è stato mai detto'. «Chi proviene da formazioni di destra, destra anche radicale - ha detto - deve avere il coraggio di cominciare a dire che il 25 aprile non è una festa che ci appartiene. Sarebbe più auspicabile trovare una data condivisa da tutti nel segno della riappacificazione e della condivisione dell'amore per la nostra patria».
VERGOGNA...VERGOGNA....QUESTI SONO I POLITICI CHE CI GOVERNANO?....MEDITATE GENTE...MEDITATE
La festa della Liberazione del 25 aprile «dovrebbe essere abolita dal nostro calendario, non è una ricorrenza che riguarda tutti, ma solo una parte politica». Queste le vergognose parole pronunciate dal conigliere del Pdl del Campidoglio Ugo Cassone (nella foto) durate la presentazione del libro 'Acca Larenzia. Quello che non è stato mai detto'. «Chi proviene da formazioni di destra, destra anche radicale - ha detto - deve avere il coraggio di cominciare a dire che il 25 aprile non è una festa che ci appartiene. Sarebbe più auspicabile trovare una data condivisa da tutti nel segno della riappacificazione e della condivisione dell'amore per la nostra patria».
VERGOGNA...VERGOGNA....QUESTI SONO I POLITICI CHE CI GOVERNANO?....MEDITATE GENTE...MEDITATE
ART.129 (CCNL)-BANCA DELLE ORE
Art. 129 - Banca delle ore
- i riposi compensativi saranno normalmente goduti in gruppi di 4 o 8 ore;
- per rispondere a particolari esigenze aziendali, diverse modalità potranno essere concordate
nell’ambito dei confronti previsti in sede decentrata aziendale o territoriale.
Al 31 dicembre di ogni anno l’azienda fornirà al lavoratore l’estratto conto individuale delle ore
depositate nella banca, con i relativi movimenti.
Il prelievo delle ore maturate avverrà con preavviso scritto di 5 giorni.
Ai fini del diritto di precedenza fa fede la data della richiesta.
Le parti, riconoscendo l’opportunità che i lavoratori siano messi in condizione di utilizzare i riposi compensativi di cui all’ ultimo comma degli articoli 126 e 127, che sono a disposizione del singololavoratore, convengono di istituire la banca delle ore la cui fruizione avverrà con le seguenti modalità:
- i lavoratori che potranno assentarsi contemporaneamente dall’unità produttiva per usufruire dei riposi compensativi, non dovranno superare la percentuale del 10% della forza occupata ed escludendo dai periodi dell’anno interessati all’utilizzo dei permessi i mesi di luglio, agosto e dicembre. Per la giornata di sabato o quella di maggiore intensità lavorativa nell’arco dellasettimana la percentuale non dovrà superare il 5% della forza occupata. Per le unità produttive al di sotto dei 30 dipendenti, tale diritto sarà goduto individualmente a rotazione tra tutto il personale interessato;- i riposi compensativi saranno normalmente goduti in gruppi di 4 o 8 ore;
- per rispondere a particolari esigenze aziendali, diverse modalità potranno essere concordate
nell’ambito dei confronti previsti in sede decentrata aziendale o territoriale.
Al 31 dicembre di ogni anno l’azienda fornirà al lavoratore l’estratto conto individuale delle ore
depositate nella banca, con i relativi movimenti.
Il prelievo delle ore maturate avverrà con preavviso scritto di 5 giorni.
Ai fini del diritto di precedenza fa fede la data della richiesta.
giovedì 6 gennaio 2011
PATTO DI PALAZZO VIDONI (1925)....VI RICORDA QUALCOSA?
PATTO DI PALAZZO VIDONI
(2 ottobre 1925). Stipulato tra la Confindustria e i sindacati fascisti: gli industriali riconobbero i sindacati fascisti come unici rappresentanti dei lavoratori, delegittimando la Cgl. Fu il primo passo del regime fascista verso il completo controllo e la disciplina delle attività sindacali.
(2 ottobre 1925). Stipulato tra la Confindustria e i sindacati fascisti: gli industriali riconobbero i sindacati fascisti come unici rappresentanti dei lavoratori, delegittimando la Cgl. Fu il primo passo del regime fascista verso il completo controllo e la disciplina delle attività sindacali.
COORDINAMENTO DELEGATI E INCONTRO CON AZIENDA
IL GIORNO 10 GENNAIO 2011 ALLE ORE 15 TUTTI I DELEGATI SINDACALI SI INCONTRANNO IN VIA BUONARROTI 51 1 PIANO....INVECE IL GIORNO 14 GENNAIO 2011 ALLE ORE 14:30 CI SARA' L'INCONTRO TRA ORGANIZZAZIONI SINDACALI ED AZIENDA SIR SUPERMERCATI PER DISCUTERE E PORTARE AVANTI LA TRATTATIVA PER L'INTEGRATIVO AZIENDALE...COMUNICATELO A TUTTI I LAVORATORI/RICI
mercoledì 5 gennaio 2011
LA FDS SCRIVE ALLA TORINO OPERAIA
Alle/ai Cittadine/i Torinesi
Alle/Ai Lavoratrici/tori Fiat
Tralasciando il contenuto prettamente sindacale, che è già stato ampiamente illustrato in tutta la sua negatività per le condizioni di chi lavora in Fiat, è bene sapere alcune cose per un voto consapevole al referendum sull’accordo:
1)Gli investimenti promessi per Mirafiori e per Pomigliano non sono certi. Se sul mercato dell’auto la Fiat continua a perdere quote, le promesse (solo promesse e non impegni certificati) non saranno mantenute, mentre la perdita dei diritti che devono pagare i lavoratori, sottoscritta nell’accordo resterà certa e in vigore, comunque e per sempre.
2)La politica e le scelte del Governo nazionale e degli enti locali possono fare molto anche nel caso in cui Marchionne tenti di “sfilarsi“ sui prodotti. Le produzioni si possono decidere anche autonomamente attraverso iniziative pubblico/private volte a garantire la continuità lavorativa e la ripresa della produzione.
3)Si deve scegliere oggi per garantirsi il domani. Tutti devono sapere che se si sta con Marchionne il futuro sarà sempre incerto, legato solo alle sue scelte e dunque perennemente sotto ricatto. Se si alza la testa e si rivendica il proprio saper fare – e gli investimenti già fatti e da fare – si garantisce il futuro per tutti.
L’ACCORDO FIAT SU MIRAFIORI CANCELLA I DIRITTI
DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI
Alle/Ai Lavoratrici/tori Fiat
Tralasciando il contenuto prettamente sindacale, che è già stato ampiamente illustrato in tutta la sua negatività per le condizioni di chi lavora in Fiat, è bene sapere alcune cose per un voto consapevole al referendum sull’accordo:
1)Gli investimenti promessi per Mirafiori e per Pomigliano non sono certi. Se sul mercato dell’auto la Fiat continua a perdere quote, le promesse (solo promesse e non impegni certificati) non saranno mantenute, mentre la perdita dei diritti che devono pagare i lavoratori, sottoscritta nell’accordo resterà certa e in vigore, comunque e per sempre.
2)La politica e le scelte del Governo nazionale e degli enti locali possono fare molto anche nel caso in cui Marchionne tenti di “sfilarsi“ sui prodotti. Le produzioni si possono decidere anche autonomamente attraverso iniziative pubblico/private volte a garantire la continuità lavorativa e la ripresa della produzione.
3)Si deve scegliere oggi per garantirsi il domani. Tutti devono sapere che se si sta con Marchionne il futuro sarà sempre incerto, legato solo alle sue scelte e dunque perennemente sotto ricatto. Se si alza la testa e si rivendica il proprio saper fare – e gli investimenti già fatti e da fare – si garantisce il futuro per tutti.
L’ACCORDO FIAT SU MIRAFIORI CANCELLA I DIRITTI
DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI
art.147 ferie
Art. 147 - Ferie
Il personale di cui al presente contratto ha diritto a un periodo di ferie annuali nella misura di ventisei giorni lavorativi, fermo restando che la settimana lavorativa – quale che sia la distribuzione dell’orario di lavoro settimanale – è comunque considerata di sei giorni lavorativi dal lunedì al sabato agli effetti del computo delle ferie.Dal computo del predetto periodo di ferie vanno escluse le domeniche e le festività nazionali einfrasettimanali cadenti nel periodo stesso, e pertanto il periodo di ferie sarà prolungato di tanti giorni quante sono le domeniche e le festività nazionali e infrasettimanali in esso comprese.
Nel caso di lavoratore di cittadinanza non italiana che abbia necessità di godere di un periodo di ferie più lungo, al fine di utilizzarlo per un rimpatrio non definitivo, su sua richiesta e accordo del datore di lavoro, è possibile l’accumulo delle ferie nell’arco massimo di un biennio, nei limiti previsti dalla legge.
Il personale di cui al presente contratto ha diritto a un periodo di ferie annuali nella misura di ventisei giorni lavorativi, fermo restando che la settimana lavorativa – quale che sia la distribuzione dell’orario di lavoro settimanale – è comunque considerata di sei giorni lavorativi dal lunedì al sabato agli effetti del computo delle ferie.Dal computo del predetto periodo di ferie vanno escluse le domeniche e le festività nazionali einfrasettimanali cadenti nel periodo stesso, e pertanto il periodo di ferie sarà prolungato di tanti giorni quante sono le domeniche e le festività nazionali e infrasettimanali in esso comprese.
Nel caso di lavoratore di cittadinanza non italiana che abbia necessità di godere di un periodo di ferie più lungo, al fine di utilizzarlo per un rimpatrio non definitivo, su sua richiesta e accordo del datore di lavoro, è possibile l’accumulo delle ferie nell’arco massimo di un biennio, nei limiti previsti dalla legge.
le festivita' retribuite
Art. 142 - Festività
Le festività che dovranno essere retribuite sono quelle sotto indicate:
Festività nazionali
1) 25 aprile - Ricorrenza della Liberazione
2) l° maggio - Festa dei lavoratori
3) 2 giugno - Festa della Repubblica7
Festività infrasettimanali
1) il 1° giorno dell’anno
2) l’Epifania
3) il giorno di lunedì dopo Pasqua
4) il 15 agosto - Festa dell’Assunzione
5) il 1° novembre - Ognissanti
6) l’8 dicembre - Immacolata Concezione
7) il 25 dicembre - Natale
8) il 26 dicembre - S. Stefano
9) la solennità del Patrono del luogo ove si svolge il lavoro
Le festività che dovranno essere retribuite sono quelle sotto indicate:
Festività nazionali
1) 25 aprile - Ricorrenza della Liberazione
2) l° maggio - Festa dei lavoratori
3) 2 giugno - Festa della Repubblica7
Festività infrasettimanali
1) il 1° giorno dell’anno
2) l’Epifania
3) il giorno di lunedì dopo Pasqua
4) il 15 agosto - Festa dell’Assunzione
5) il 1° novembre - Ognissanti
6) l’8 dicembre - Immacolata Concezione
7) il 25 dicembre - Natale
8) il 26 dicembre - S. Stefano
9) la solennità del Patrono del luogo ove si svolge il lavoro
martedì 4 gennaio 2011
legge 66/2003 (pause)
Art. 8
Pause
1. Qualora l'orario di lavoro giornaliero ecceda il limite di sei ore il lavoratore deve beneficiare di un intervallo per pausa, le cui modalita' e la cui durata sono stabilite dai contratti collettivi di lavoro, ai fini del recupero delle energie psico-fisiche e della eventuale consumazione del pasto anche al fine di attenuare il lavoro monotono e ripetitivo.
2. Nelle ipotesi di cui al comma 1, in difetto di disciplina collettiva che preveda un intervallo a qualsivoglia titolo attribuito, al lavoratore deve essere concessa una pausa, anche sul posto di lavoro, tra l'inizio e la fine di ogni periodo giornaliero di lavoro, di durata non inferiore a dieci minuti e la cui collocazione deve tener conto delle esigenze tecniche del processo lavorativo.
3. Salvo diverse disposizioni dei contratti collettivi, rimangono non retribuiti o computati come lavoro ai fini' del superamento dei limiti di durata i periodi di cui all'articolo 5 regio decreto 10 settembre 1923, n. 1955, e successivi atti applicativi, e dell'articolo 4 del regio decreto 10 settembre 1923, n. 1956, e successive integrazioni.
Pause
1. Qualora l'orario di lavoro giornaliero ecceda il limite di sei ore il lavoratore deve beneficiare di un intervallo per pausa, le cui modalita' e la cui durata sono stabilite dai contratti collettivi di lavoro, ai fini del recupero delle energie psico-fisiche e della eventuale consumazione del pasto anche al fine di attenuare il lavoro monotono e ripetitivo.
2. Nelle ipotesi di cui al comma 1, in difetto di disciplina collettiva che preveda un intervallo a qualsivoglia titolo attribuito, al lavoratore deve essere concessa una pausa, anche sul posto di lavoro, tra l'inizio e la fine di ogni periodo giornaliero di lavoro, di durata non inferiore a dieci minuti e la cui collocazione deve tener conto delle esigenze tecniche del processo lavorativo.
3. Salvo diverse disposizioni dei contratti collettivi, rimangono non retribuiti o computati come lavoro ai fini' del superamento dei limiti di durata i periodi di cui all'articolo 5 regio decreto 10 settembre 1923, n. 1955, e successivi atti applicativi, e dell'articolo 4 del regio decreto 10 settembre 1923, n. 1956, e successive integrazioni.
lunedì 3 gennaio 2011
SALVE SONO UN LAVORATORE DI 47 ANNI....
Pubblichiamo la lettera inviataci da un lavoratore ex why not, uno spaccato delle condizioni di vita a cui la precarietà sociale costringe decine dimigliaia di persone.
Salve, sono un lavoratore di 47 anni, abito a Lamezia Terme, (cz) ex Why Not, a 800 € al mese nella pubblica amministrazione degli uffici della regione calabria, con moglie e 3 figli a carico, sono entrato a lavorare nel 2000 con una società di lavoro interinale Obiettivo Lavoro Milano con sede a Lamezia Terme, ho cominciato con un contratto a tempo determinato da 3 mesi, poi 4 mesi a casa senza stipendio, poi di nuovo ci facevano lavorare 3 mesi e poi di nuovo senza lavoro per 3/4/5 mesi, ci dicevano che dovevamo avere pazienza, che questo era solo l’inizio, che una volta passati da contratto a tempo Determinato, a contratto a tempo Indeterminato sarebbe finito il tira e molla, dopo 3 anni di questa vita, nel 2003 l’ufficio che ci gestiva per conto di Obiettivo lavoro, dalla sera alla mattina ci fa firmare un contratto con una società “Why Not” che fino a quel giorno non ne avevamo neanche sentito parlare, il contratto era finalmente a tempo Indeterminato, non ci pensammo 2 volte, la cosa voleva dire che non ci sarebbero più state interruzioni lavorative e che da 25 ore avremmo lavorato 36 ore, aumentando di conseguenza la retribuzione, ma nel 2006 l’allora governatore della regione calabria Agazio Loiero, fece entrare senza concorso 100 laureati e gli diede le nostre scrivanie e ci ordinarono di passare a loro le nostre competenze acquisite in anni di lavoro, li formammo noi in tutto, ad alcuni insegnammo addirittura l’uso dei PC, nel 2008 quindi dopo 2 anni che facevamo tirocinio a questi 100 laureati, arrivammo al punto di non servire più, il consiglio regionale non finanziò più la società Why Not la quale ci licenziò, e andammo a finire ad iscriverci all’ufficio per l’impiego, e rimanemmo a 500 € al mese dal 2008 al 2010, a gennaio 2010 ci fecero un contratto a progetto senza ferie, senza malattia, senza tredicesima, senza assicurazione, e ci mandarono nei Centri per le famiglie disagiate, dopo 6 mesi ci mandarono porta a porta a fare una statistica per conto dell’università della calabria, per sapere come vivono le donne in calabria, tutto questo aspettando che si riunisse il consiglio della regione calabria e che pensasse un po a noi, le promesse erano che ci avrebbero impiegato all’Afor della regione calabria, dove hanno si impiegato parte di noi solo un anno fa, ma per noi che non siamo raccomandati giorno 23/12/2010 il consiglio della regione calabria con a capo il governatore Scopelliti non ci ha riconosciuto come figli ma come figliastri, e se ne ha lavato le sue mani dicendo che non può farci niente. Riassumiamo tempo Determinato è stato l’inferno, tempo Indeterminato è stato un tempo di grande speranza, contratto a Progetto è stato un vero e proprio ricatto, perché non volevamo accettarlo, ma ci convocarono all’Assessorato a Lavoro, e guardandoci diritti in faccia ci dissero che se non accettavamo ci avrebbero cancellato dall’elenco dell’ufficio per l’impiego, perché stavamo rifiutando il lavoro. Per qualsiasi chiarimento la mia e-amail: carl.gio@alice.it
Salve, sono un lavoratore di 47 anni, abito a Lamezia Terme, (cz) ex Why Not, a 800 € al mese nella pubblica amministrazione degli uffici della regione calabria, con moglie e 3 figli a carico, sono entrato a lavorare nel 2000 con una società di lavoro interinale Obiettivo Lavoro Milano con sede a Lamezia Terme, ho cominciato con un contratto a tempo determinato da 3 mesi, poi 4 mesi a casa senza stipendio, poi di nuovo ci facevano lavorare 3 mesi e poi di nuovo senza lavoro per 3/4/5 mesi, ci dicevano che dovevamo avere pazienza, che questo era solo l’inizio, che una volta passati da contratto a tempo Determinato, a contratto a tempo Indeterminato sarebbe finito il tira e molla, dopo 3 anni di questa vita, nel 2003 l’ufficio che ci gestiva per conto di Obiettivo lavoro, dalla sera alla mattina ci fa firmare un contratto con una società “Why Not” che fino a quel giorno non ne avevamo neanche sentito parlare, il contratto era finalmente a tempo Indeterminato, non ci pensammo 2 volte, la cosa voleva dire che non ci sarebbero più state interruzioni lavorative e che da 25 ore avremmo lavorato 36 ore, aumentando di conseguenza la retribuzione, ma nel 2006 l’allora governatore della regione calabria Agazio Loiero, fece entrare senza concorso 100 laureati e gli diede le nostre scrivanie e ci ordinarono di passare a loro le nostre competenze acquisite in anni di lavoro, li formammo noi in tutto, ad alcuni insegnammo addirittura l’uso dei PC, nel 2008 quindi dopo 2 anni che facevamo tirocinio a questi 100 laureati, arrivammo al punto di non servire più, il consiglio regionale non finanziò più la società Why Not la quale ci licenziò, e andammo a finire ad iscriverci all’ufficio per l’impiego, e rimanemmo a 500 € al mese dal 2008 al 2010, a gennaio 2010 ci fecero un contratto a progetto senza ferie, senza malattia, senza tredicesima, senza assicurazione, e ci mandarono nei Centri per le famiglie disagiate, dopo 6 mesi ci mandarono porta a porta a fare una statistica per conto dell’università della calabria, per sapere come vivono le donne in calabria, tutto questo aspettando che si riunisse il consiglio della regione calabria e che pensasse un po a noi, le promesse erano che ci avrebbero impiegato all’Afor della regione calabria, dove hanno si impiegato parte di noi solo un anno fa, ma per noi che non siamo raccomandati giorno 23/12/2010 il consiglio della regione calabria con a capo il governatore Scopelliti non ci ha riconosciuto come figli ma come figliastri, e se ne ha lavato le sue mani dicendo che non può farci niente. Riassumiamo tempo Determinato è stato l’inferno, tempo Indeterminato è stato un tempo di grande speranza, contratto a Progetto è stato un vero e proprio ricatto, perché non volevamo accettarlo, ma ci convocarono all’Assessorato a Lavoro, e guardandoci diritti in faccia ci dissero che se non accettavamo ci avrebbero cancellato dall’elenco dell’ufficio per l’impiego, perché stavamo rifiutando il lavoro. Per qualsiasi chiarimento la mia e-amail: carl.gio@alice.it
sabato 1 gennaio 2011
LA MATTANZA DEI PRECARI CONTINUA...ANNO NUOVO SITUAZIONE VECCHIA
L’anno che sta arrivando vedrà il più grosso licenziamento di massa della storia della pubblica amministrazione nel nostro paese. Dopo la mattanza della scuola partita a settembre, dal primo gennaio ed entro il 2011 arriverà la ghigliottina per circa 80 mila precari del settore pubblico, escluso il settore della conoscenza (scuola, università), la maggior parte dei quali mandano avanti da anni (se non decenni) settori fondamentali come sanità, welfare e formazione
I PRETI BENEDICONO MARCHIONNE...SIAMO PROPRIO ALLO SBANDO
Come al solito quando lo scontro di classe si manifesta, le posizioni vengono fuori nella loro limpidezza. Il giornale dei vescovi accusa di immobilismo la Fiom e si schiera con il modello "democratico e partecipativo" del ricatto.
FIAT: 'AVVENIRE', NESSUN DIRITTO CONCULCATO, CGIL SCELGA COSA VUOLE ESSERE Roma, 30 dic. (Adnkronos) - «Il nuovo contratto per la Fiat di Pomigliano rappresenta allo stesso tempo la chiusura di una fase storica e il potenziale detonatore di una serie di cambiamenti». Lo scrive 'Avvenire', nell'editoriale di prima pagina. Il quotidiano dei vescovi punta il dito sulla Cgil: «Occorre che la Cgil in particolare scelga quale sindacato vuole essere da grande, un'organizzazione che negozia, che sta in campo con le proprie proposte e alla fine è capace di stringere delle intese a favore dei propri rappresentati, oppure una confederazione immobile, isolata, in definitiva impotente, che si fa costantemente condizionare dall'ala estrema». Per 'Avvenire', «nell'intesa per Pomigliano, così come per Mirafiori, non viene conculcato alcun diritto fondamentale dei lavoratori, la democrazia non è affatto posta in discussione, semmai 'esaltata' dal ricorso al referendum. Più semplicemente, dopo anni di immobilismo, il cambiamento di scenario nell'industria automobilistica sta facendo emergere le contraddizioni del nostro sistema, obbligando a compiere una scelta netta di modello tra conflitto e antagonismo da un lato; riformismo e partecipazione dall'altro. E a ben guardare, è la stessa sfida che attraversa come una faglia sotterranea la gran parte dello schieramento politico».
FIAT: 'AVVENIRE', NESSUN DIRITTO CONCULCATO, CGIL SCELGA COSA VUOLE ESSERE Roma, 30 dic. (Adnkronos) - «Il nuovo contratto per la Fiat di Pomigliano rappresenta allo stesso tempo la chiusura di una fase storica e il potenziale detonatore di una serie di cambiamenti». Lo scrive 'Avvenire', nell'editoriale di prima pagina. Il quotidiano dei vescovi punta il dito sulla Cgil: «Occorre che la Cgil in particolare scelga quale sindacato vuole essere da grande, un'organizzazione che negozia, che sta in campo con le proprie proposte e alla fine è capace di stringere delle intese a favore dei propri rappresentati, oppure una confederazione immobile, isolata, in definitiva impotente, che si fa costantemente condizionare dall'ala estrema». Per 'Avvenire', «nell'intesa per Pomigliano, così come per Mirafiori, non viene conculcato alcun diritto fondamentale dei lavoratori, la democrazia non è affatto posta in discussione, semmai 'esaltata' dal ricorso al referendum. Più semplicemente, dopo anni di immobilismo, il cambiamento di scenario nell'industria automobilistica sta facendo emergere le contraddizioni del nostro sistema, obbligando a compiere una scelta netta di modello tra conflitto e antagonismo da un lato; riformismo e partecipazione dall'altro. E a ben guardare, è la stessa sfida che attraversa come una faglia sotterranea la gran parte dello schieramento politico».
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