martedì 4 gennaio 2011

legge 66/2003 (pause)

Art. 8


Pause
1. Qualora l'orario di lavoro giornaliero ecceda il limite di sei ore il lavoratore deve beneficiare di un intervallo per pausa, le cui modalita' e la cui durata sono stabilite dai contratti collettivi di lavoro, ai fini del recupero delle energie psico-fisiche e della eventuale consumazione del pasto anche al fine di attenuare il lavoro monotono e ripetitivo.
2. Nelle ipotesi di cui al comma 1, in difetto di disciplina collettiva che preveda un intervallo a qualsivoglia titolo attribuito, al lavoratore deve essere concessa una pausa, anche sul posto di lavoro, tra l'inizio e la fine di ogni periodo giornaliero di lavoro, di durata non inferiore a dieci minuti e la cui collocazione deve tener conto delle esigenze tecniche del processo lavorativo.
3. Salvo diverse disposizioni dei contratti collettivi, rimangono non retribuiti o computati come lavoro ai fini' del superamento dei limiti di durata i periodi di cui all'articolo 5 regio decreto 10 settembre 1923, n. 1955, e successivi atti applicativi, e dell'articolo 4 del regio decreto 10 settembre 1923, n. 1956, e successive integrazioni.

7 commenti:

mary ha detto...

Regio decreto? ne abbiamo fatti di passi avanti....insomma che vuol dire,che ce la prendiamo in quel posto?

gigi ha detto...

Ciao Mary purtroppo questo e' quello che prevede la legge, quindi o si fa un'accordo di miglior favore nel contratto integrativo aziendale e (cioe' quello di cui tutti abbiamo beneficiato fino al 31 dicembre) o altrimenti l'azienda applica la legge dato che non vuole fare nessun accordo sulle pause e non solo.
Invito tutti i lavoratori/ici a darsi una svegliata anche perche' se dall'incontro del 14 gennaio con l'azienda non uscira' un integrativo almeno dignitoso e con delle regole, non si escludono stati di agitazione.Ciao gigi

Anonimo ha detto...

Ho saputo che comunque hanno venduto tutto,ora che succede?

gig ha detto...

Di prossime cessioni l'azienda non conferma nulla ma le voci sono insistenti.Che succedera'?Chiaramente finche' e' la Sir ancora il nostro datore di lavoro con loro dobbiamo continuare a fare trattative come il contratto integrativo.Quando si presenteranno le procedure di cessione dobbiamo affrontarle cosi come e' successo per le Altor garantendo innanzitutto l'occupazione e successivamente affrontare orari,domeniche,flessibilita' etc.
Firmare un contratto integrativo con la Sir ci potrebbe aiutare a presentarci a queste cessioni con una tutela in piu' dato che la legge prevede l'assorbimento di tutte le condizioni in essere prima delle cessioni.Il problema e' che con la Sir abbiamo grosse difficolta' a trovare un'intesa!
Ciao gigi

Anonimo ha detto...

Ma loro (la SIR) che interesse hanno a non firmare un accordo se faranno una cessione?

realizza i tuoi sogni ha detto...

caro anonimo il loro interesse e che firmare un accordo troppo dignitoso per noi e uno svantaggio per loro e per il nuovo acquirente, quindi per loro e meglio fare una trattativa al ribasso per i lavoratori...fanno bella figura con l'aquirente...per noi invece e naturalmente il contrario,in ogni caso noi abbiamo il dovere di cercare di portare a casa qualcosa per noi lavoratori, quindi come diceva gigi per legge,se dovessimo essere venduti , il nuovo acquirente dovra assorbire anche l'integrativo...quindi non fasciamoci la testa prima di rompercela,portiamo avanti la trattativa per l'integrativo con sir, e poi vediamo cosa succede...l'incontro e confermato per il 14 gennaio,

Anonimo ha detto...

Grazie