sabato 27 agosto 2011

LA CONTRO MANOVRA DELLA CGIL PREVEDE...


LA CONTROMANOVRA DELLA CGIL PREVEDE:

  1. Un piano strutturale di lotta all’evasione fiscale e al lavoro nero;
  2. un’imposta ordinaria sui grandi patrimoni con aliquota progressiva solo sulla quota che eccede gli 800.000 euro;
  3. un’imposta straordinaria sui grandi immobili il cui valore netto superi la soglia degli 800.000;
  4. l’istituzione di un contributo di solidarietà straordinario su tutti i redditi e connesso alla capacità contributiva;
  5. il ripristino della tassa di successione anche sui patrimoni finanziari, provvedimenti questi finalizzati all’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro;
  6. una sovrattassa straordinaria sui capitali già scudati e in massima parte rimasti nei paradisi fiscali ( solo 1 miliardo dei 5 stimati sono entrati nelle casse erariali dello stato);
  7. costituzione di un fondo per la crescita e l’innovazione con i seguenti obiettivi:
    1. piano energetico nazionale e politiche ecosostenibili;
    2. politiche di innovazione e sviluppo locale;
    3. aumento della spesa in ricerca e sviluppo;
4.   una politica industriale per il sistema Paese, con particolare attenzione al mezzogiorno.
·                                                         La riduzione strutturale del prelievo fiscale sui redditi da lavoro e da pensione;
·                                                         La cancellazione dei tagli agli Enti Locali e l’allentamento del patto di stabilità interno, per favorire gli
      investimenti su welfare e assistenza e per le infrastrutture materiali e immateriali;
·                                                         una ponderata riduzione dei costi della politica che non riduca gli spazi di partecipazione
      democratica attraverso:
1.     una sistema organico di revisione della spesa;
2.     lotta alla corruzione;
3.     riduzione del numero di parlamentari;
4.     taglio dei vitalizi a politici e amministratori pubblici;
5.     nuova legge elettorale, affinché i parlamentari siano direttamente votati dai cittadini;
6.     riforma delle Province in una logica di efficienza;
7.     implementazione degli investimenti strategici in infrastrutture e nella ricerca;
8.     sospensione fino al 2014 delle consulenze nella pubblica amministrazione ;
9.     introduzione di un tetto retributivo e previdenziale per le cariche dello Stato e per i dirigenti delle società con capitale pubblico;
10.  riorganizzazione e razionalizzazione delle società che producono servizi per gli Enti Locali anche attraverso accorpamenti interistituzionali.
Ø  Lo stralcio di tutte le norme sul diritto del lavoro contenute impropriamente nella manovra finanziaria, a partire da quelle sulla contrattazione e sulle relazioni industriali che, come più volte ribadito, devono rimanere materie disciplinate affidate alle parti sociali.
Ø  Lo stralcio delle norme che prevedono lo stravolgimento del collocamento obbligatorio dei lavoratori disabili.
Ø  Lo stralcio della norma che modifica l’articolo 41 della Costituzione stravolgendone il valore.
Ø  Lo stralcio della norma sulle festività civili nazionali (25 aprile, 1 maggio e 2 giugno), su cui la CGIL sta svolgendo una petizione.
Ø  Sblocco della contrattazione di 2° livello, nel pubblico impiego.
Ø  Ristabilire le flessibilità in materia pensionistica, prevedendo:
1.     la possibilità di andare in pensione prima della maturazione del requisito pensionistico     con un importo più basso di quello che avrebbe percepito a contribuzione ultimata;
2.     rimanere in servizio fino all’apertura della finestra, ricevendo parte dello stipendio dal datore di lavoro e parte dall’Inps.
Ø  Potenziamento dei fondi pensione garantendo la loro salvaguardia da possibili rischi di speculazioni finanziarie.
Ø  Istituzione di un sistema di garanzia contributiva previdenziale rivolta in  particolare alle figure più fragili presenti nel mercato del lavoro (donne, giovani e ultra cinquantenni), con particolare riferimento alle forme di lavoro atipico.
Ø  La definizione tra tutte le parti sociali e istituzionali, di una riforma degli ammortizzatori sociali e del welfare universalistico.  
SCIOPERO 6 SETTEMBRE 2011

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