A scuola e in ufficio anche il 25 aprile, il 1° maggio e il 2 giugno. Contro la crisi il Governo ipotizza l'accorpamento delle festività non religiose alle domeniche. Tre giorni in più di lavoro. E un risparmio che arriverebbe anche da minori indennità e straordinari da pagare, sia nel pubblico che nel privato. Durante l'audizione in Parlamento, il ministro Tremonti ha parlato di «modo tipicamente europeo di aumentare la produttività». Un'idea che fa diventare piuttosto concreto il rischio che nelle prossime feste della Liberazione, del Lavoro e della Repubblica gli italiani vadano comunque in ufficio, in fabbrica e a scuola. Niente paura, invece, per Natale, Pasqua e Ferragosto, feste religiose risparmiate assieme Capodanno, Epifania, Lunedì dell'Angelo, Immacolata e Santo Patrono.
Un paio di precedenti ci sono. Il 1° maggio sparì durante il ventennio fascista, mentre nel 1977, tra austerità e crisi petrolifera, l'allora presidente del Consiglio Giulio Andreotti mutilò il calendario dei ponti, travolgendo sette festività compresa la Befana, reintrodotta 10 anni dopo dal governo Craxi.
L'idea di sopprimere le feste laiche preoccupa già, soprattutto nel turismo. La presidente della Fiavet-Confcommercio Cinzia Renzi ha dato un «giudizio negativo perché si azzoppa l'abitudine sempre più in voga di tante famiglie che approfittano dei ponti per le vacanze brevi». Insomma durante le feste gli italiani spendono. E ad abolirle, resterebbero vuoti alberghi, spiagge e ristoranti.
Un paio di precedenti ci sono. Il 1° maggio sparì durante il ventennio fascista, mentre nel 1977, tra austerità e crisi petrolifera, l'allora presidente del Consiglio Giulio Andreotti mutilò il calendario dei ponti, travolgendo sette festività compresa la Befana, reintrodotta 10 anni dopo dal governo Craxi.
L'idea di sopprimere le feste laiche preoccupa già, soprattutto nel turismo. La presidente della Fiavet-Confcommercio Cinzia Renzi ha dato un «giudizio negativo perché si azzoppa l'abitudine sempre più in voga di tante famiglie che approfittano dei ponti per le vacanze brevi». Insomma durante le feste gli italiani spendono. E ad abolirle, resterebbero vuoti alberghi, spiagge e ristoranti.
Alessandro Fulloni
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