LA MANOVRA DEL GOVERNO PREVEDE:
- Il taglio ulteriore del trasferimento dei fondi a Comuni e Regioni che provoca:
- l’aumento delle addizionali locali Irpef; la riduzione di tutti i servizi destinati al cittadino: asili nido, tempo pieno nelle scuole materne, elementari e medie;
- riduzione dei servizi di assistenza ai disabili e agli anziani, con il chiaro intendimento che le donne debbano tornare ad essere solo “angeli del focolare”, peccato che il focolare sia spento per mancanza di mezzi;
- l’introduzione del ticket di 10 € per qualunque visita medica;
- misure di contenimento della rappresentanza politica che non fanno conseguire alcun risparmio economico, peggiorando tra l’altro l’efficienza amministrativa.
- La riduzione di investimenti strategici, infrastrutturali e nella ricerca;
- una tassazione denominata “contributo di solidarietà” che verrà applicata principalmente sui redditi da lavoro dipendente, sulle pensioni e sui redditi che attualmente sono già tassati;
- l’aumento del costo dei carburanti che provocherà l’innalzamento dei prezzi e la conseguente diminuzione del potere di acquisto dei salari e delle pensioni.
- la privatizzazione dei servizi pubblici (anche contro la volontà popolare, espressa con l’ultimo referendum), a danno dell’efficienza e del sostegno ai cittadini;
- una modifica alla Costituzione che deresponsabilizza ancor di più le imprese (snaturamento dell’art. 41 della Carta Costituzionale);
- la riduzione dei i servizi pubblici e della democrazia, che impedisce ai cittadini la partecipazione ai governi del loro territorio.
- attacco al sistema contrattuale ed in particolare al contratto nazionale di categoria proseguendo nell’obiettivo dello smantellamento delle leggi e delle regole del lavoro, colpendo la dignità delle persone che lavorano e peggiorandone le condizioni di lavoro.
In questo quadro, la funzione erga omnes assegnata al II livello di contrattazione determina:
- la modifica del CCNL e delle leggi sul lavoro da parte di qualsiasi sindacato;
- la cancellazione dell’art.18;
- l’annullamento dell’accordo interconfederale dello scorso 28 giugno;
- l’affermazione del modello Fiat;
- l’azzeramento di ogni pratica democratica per l’approvazione di piattaforme e accordi da parte dei lavoratori e la misurazione della rappresentanza di ogni organizzazione sindacale.
- la manomissione della legge sul collocamento obbligatorio dei disabili e la costruzione di veri e propri reparti ghetto dove confinare lavoratori e lavoratrici più deboli;
- Lo spostamento delle festività civili (25 aprile – 1 maggio e 2 giugno) con un atto senza precedenti alla memoria, agli ideali e all’identità nazionale su cui si basa la nostra Carta Costituzionale e l’unità d’Italia;
- Blocco del turn over nel pubblico impiego, l’incertezza della 13° mensilità e la liquidazione del TFR dopo due anni dalla cessazione del rapporto di lavoro, a scapito del lavoratore pubblico.
- L’aumento dell’età pensionabile per le donne del settore privato da 60 a 65 anni, con penalizzazione per l’occupazione giovanile;
- L’innalzamento della quota per la pensione di anzianità includendo coloro che maturano i 40 di contribuzione, dall’attuale quota 96 a 100 (somma data da età anagrafica e contribuzione).
- il blocco sulle rivalutazioni delle pensioni e la riduzione di quelle di reversibilità e invalidità.
NESSUNA INIZIATIVA E RISORSA ECONOMICA A SOSTEGNO DELLA CRESCITA, SENZA LA QUALE NON SI RILANCIANO I CONSUMI E NON SI RIDUCE IL DEBITO PUBBLICO.
SCIOPERA ANCHE TU IL 6 SETTEMBRE 2011
…LAMENTARSI NON BASTA PIU’
1 commento:
IL 6 SETTEMBRE TUTTI IN PIAZZA!!!!!!!!!
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