vi scrivo non per raccontarvi la Palestina ma come sono stata trattata dalla più grande "democrazia del Medio Oriente".
Alle 2 e 30 del mattino sono atterrata all'areoporto di Tel Aviv, ero tranquilla e felice di quello che stavo per vivere, vedere, conoscere...insomma stavo sognando...!!Al controllo passaporti sono praticamente sola, non c'era nessuno, infatti l'aereo era pieno di ebrei ultraortodossi che sicuro non hanno problemi a passare. Alle domande classiche tipo perchè sei qui, conosci qualcuno, quanto ti fermi, etc...rispondo tranquillamente: sono una turista , non conosco nessuno ma ho un albergo prenotato a Gerusalemme e poi da li mi sposto..etc...dopo 0 secondi è arrivato un tipo a prendermi e mi ha portato all'ufficio del Ministero dell'interno...li ricominciano le domande, arrivano tre, quattro persone tutte li a urlarmi contro che stavo mentendo e che sicuramente andavo dai palestinesi, io continuo a negare, loro parlano in ebraico, mi sequestrano il cellulare, guardano la rubrica e le chiamate, non trovano nulla e si mettono a guardare le foto. Purtroppo avevo fotografato un foglio con l'indirizzo del luogo dell'appuntamento con l'associazione e da li è cominciato il calvario. Mi hanno fatto foto segnaletica e preso le impronte digitali, poi mi hanno portato in un altra stanza dove mi hanno perquisita da capo a piedi, hanno aperto il mio zaino, il pc, la macchina fotografica etc...poi mi hanno portato in sala d'attesa e in cuor mio ho sperato che fosse finita li, non potevo entrare in Israele...sarei tornata a casa...triste e amareggiata..ma comunque speravo di dover aspettare lì il volo per Roma. E invece no, mi hanno portato via dentro un furgone blindato senza dirmi dove mi avrebbero portato. La paura ha iniziato a farsi sentire forte...Siamo arrivati in un edificio che ho poi capito essere l' ufficio immigrazione, mi hanno fatto lasciare tutte le mie cose in una stanza facendomi portare solo il borsello, il cellulare e un libro ...Ho cominciato a chiedere cosa stava succedendo, perchè ero li e ho insistito per farmi chiamare in ambasciata perchè era un mio diritto, l'unico in quel momento. Mi hanno detto che si, mi avrebbero fatto chiamare ma che era troppo presto, saranno state le 6 del mattino. Ho continuato a fare domande, loro mi hanno detto che era un brutto giorno per me ( ..Is a bad day for you..non me lo dimenticherò mai..) in quanto filopalestinese e che non potevo andare ad aiutarli o a sostenerli perchè era ILLEGALE. Dopo sono stata chiusa in una cella...con due ragazze russe...senza cellulare..isolata...la paura aveva lasciato il posto alla rabbia...ho cominciato a bussare alla porta urlando che mi dovevano far chiamare l'ambasciata...dopo no so quanto hanno aperto, ho parlato con una dell'ambasciata e mi ha detto che la decisione di Israele era irrevocabile, loro si dovevano attenere a tale decisione e io dovevo solo aspettare l'ora del volo dentro la cella!! Vi giuro che non sapevo più cosa fare apparte aspettare appunto...Alle 13:30 circa mi hanno caricato di nuovo sul furgone e mi hanno accompagnato proprio sula pista a prendere l'aereo diretto per Roma.
A Roma mi hanno aspettato due poliziotti che mi hanno caricato nella macchina della polizia per portarmi all' ufficio di Polizia. Il maresciallo mi ha chiesto cosa era successo, ha convenuto con me che Israele è un paese di merda ..e mi ha fatto andare via..
Questo è stato, rimane l'amarezza ma vi assicuro che sono più incazzata di prima e dovremmo sicuramente esserlo tutti!!!
PALESTINA LIBERA!!
Elisabetta
Nessun commento:
Posta un commento