MILANO.....PRESAAAAA!!!!!!!......NAPOLI.........PRESAAAAAAA!!!!!!
lunedì 30 maggio 2011
“Gaza aiuta a restare umani”. Intervista a Jehad, giovane palestinese
Raccontare Gaza dal basso. Non la questione israelo-palestinese, non Hamas né il sionismo ma le singole storie, i racconti del corpo vivo di Gaza. Osservata con gli occhi di un occidentale, la Palestina può sembrare un cumulo di macerie. Invece no, c’è chi la ama e vuole trasmettere la sua “eterna” bellezza.
Jehad Nagy è nato e vive da venti anni a Gaza City. E’ un giovane studente di ingegneria informatica. Segue la passione per la scrittura, la fotografia e vorrebbe diventare un grande regista. Tutte le sue passioni sono coronate dal suo attivismo e dalla voglia di raccontare.
Jehad invita a conoscere un’altra Gaza, quella vista con altri occhi e non quella raccontata dai mass media internazionali. Crede che in ogni cosa o situazione negativa ci sia sempre un lato buono. Dove c’è il male, c’è anche il bene. Dove c’è il cattivo tempo c’è anche il bello. Secondo Jehad le persone di tutto il mondo non dovrebbero parlare solo di bombardamenti, ma valorizzare Gaza e i suoi cittadini. ”Tutti devono vedere Gaza – spiega - e come queste persone che vivono nei campi e in altre aree distrutte, fanno sorrisi nonostante tutto”.
Sognare a Gaza resta difficile. Eppure il ragazzo è pieno di vitalità. Ci racconta che solo dal nulla si possono creare cose nuove. “Qui a Gaza – dice Jehad - non ricorro i miei sogni. Ogni giorno ho un’idea capace di portarmi verso un nuovo obiettivo. Questo nuovo obiettivo si unisce all’altro e crea il mio sogno. Uno dei miei sogni è quello di viaggiare in tutto il mondo e vincere l’Al Jazeera Film Festival”. Poi, rivela il perché vorrebbe viaggiare e vincere questo premio “ per consentire alle persone di dire: “questo è Jehad Nagy della Palestina”. Un buon modo per far conoscere la mia terra”.
I ragazzi come Jehad, vorrebbero avere la libertà di andare dove vogliono senza obblighi e senza barriere. Vorrebbero conoscere il mondo ed esplorare ogni angolo della terra. Ma non possono: “A molti miei amici sono state respinte le domande di visto. Perché dall’altra parte hanno paura dell'immigrazione, ma di che tipo di immigrazione si sta parlando”. L’atmosfera da assedio e la paura in occidente proibiscono a tanti ragazzi come lui di vivere una vita in piena libertà e di accarezzare altre realtà.
E quando domando a Jehad cosa gli piace di Gaza mi risponde: “Amo questa domanda perché ogni volta che rispondo scopro che ci sono sempre cose in più che mi affascinano di Gaza”. Per il ragazzo “Gaza è il posto più sconosciuto al mondo. C’è la guerra e la pace, l’amore e odio. Ci sono un sacco di opposti. Ma la felicità per me è quella ch,e dopo ogni brutta cosa, la gente sorride. Questa è la Palestina e la semplicità di Gaza”. La sua bellezza in realtà non riesce a descriverla “è possibile chiedere alla gente che viene e che non vuole mai ripartire”. Jehad ci ribadisce che “Gaza aiuta a restare umani, aiuta a creare le cose dal nulla, rende forti. Quando si guarda il tramonto di Gaza ci si sente re del mondo”.
Dove stiamo sbagliando? Perché non diamo opportunità a questi giovani ragazzi che potrebbero davvero cambiare il mondo e la Palestina. Secondo Jehad il problema è dei mass media internazionali. “La stampa racconta una parte della realtà, non tutta. Solo quella che fa di Israele la vittima e dei palestinesi gli animali che non vogliono la pace: non è la verità. La gente in tutto il mondo crede fortemente ai mass media e qui in Palestina non abbiamo una buona stampa. La stampa israeliana è più potente di quella palestinese”.
Quando pronuncio la parola Hamas e sionismo, Jehad mi risponde solamente che “è un grande problema. Vogliono dire combattimenti, sconvolgimenti, odio, sangue e guerra”.
Jehad Nagy è nato e vive da venti anni a Gaza City. E’ un giovane studente di ingegneria informatica. Segue la passione per la scrittura, la fotografia e vorrebbe diventare un grande regista. Tutte le sue passioni sono coronate dal suo attivismo e dalla voglia di raccontare.
Jehad invita a conoscere un’altra Gaza, quella vista con altri occhi e non quella raccontata dai mass media internazionali. Crede che in ogni cosa o situazione negativa ci sia sempre un lato buono. Dove c’è il male, c’è anche il bene. Dove c’è il cattivo tempo c’è anche il bello. Secondo Jehad le persone di tutto il mondo non dovrebbero parlare solo di bombardamenti, ma valorizzare Gaza e i suoi cittadini. ”Tutti devono vedere Gaza – spiega - e come queste persone che vivono nei campi e in altre aree distrutte, fanno sorrisi nonostante tutto”.
Sognare a Gaza resta difficile. Eppure il ragazzo è pieno di vitalità. Ci racconta che solo dal nulla si possono creare cose nuove. “Qui a Gaza – dice Jehad - non ricorro i miei sogni. Ogni giorno ho un’idea capace di portarmi verso un nuovo obiettivo. Questo nuovo obiettivo si unisce all’altro e crea il mio sogno. Uno dei miei sogni è quello di viaggiare in tutto il mondo e vincere l’Al Jazeera Film Festival”. Poi, rivela il perché vorrebbe viaggiare e vincere questo premio “ per consentire alle persone di dire: “questo è Jehad Nagy della Palestina”. Un buon modo per far conoscere la mia terra”.
I ragazzi come Jehad, vorrebbero avere la libertà di andare dove vogliono senza obblighi e senza barriere. Vorrebbero conoscere il mondo ed esplorare ogni angolo della terra. Ma non possono: “A molti miei amici sono state respinte le domande di visto. Perché dall’altra parte hanno paura dell'immigrazione, ma di che tipo di immigrazione si sta parlando”. L’atmosfera da assedio e la paura in occidente proibiscono a tanti ragazzi come lui di vivere una vita in piena libertà e di accarezzare altre realtà.
E quando domando a Jehad cosa gli piace di Gaza mi risponde: “Amo questa domanda perché ogni volta che rispondo scopro che ci sono sempre cose in più che mi affascinano di Gaza”. Per il ragazzo “Gaza è il posto più sconosciuto al mondo. C’è la guerra e la pace, l’amore e odio. Ci sono un sacco di opposti. Ma la felicità per me è quella ch,e dopo ogni brutta cosa, la gente sorride. Questa è la Palestina e la semplicità di Gaza”. La sua bellezza in realtà non riesce a descriverla “è possibile chiedere alla gente che viene e che non vuole mai ripartire”. Jehad ci ribadisce che “Gaza aiuta a restare umani, aiuta a creare le cose dal nulla, rende forti. Quando si guarda il tramonto di Gaza ci si sente re del mondo”.
Dove stiamo sbagliando? Perché non diamo opportunità a questi giovani ragazzi che potrebbero davvero cambiare il mondo e la Palestina. Secondo Jehad il problema è dei mass media internazionali. “La stampa racconta una parte della realtà, non tutta. Solo quella che fa di Israele la vittima e dei palestinesi gli animali che non vogliono la pace: non è la verità. La gente in tutto il mondo crede fortemente ai mass media e qui in Palestina non abbiamo una buona stampa. La stampa israeliana è più potente di quella palestinese”.
Quando pronuncio la parola Hamas e sionismo, Jehad mi risponde solamente che “è un grande problema. Vogliono dire combattimenti, sconvolgimenti, odio, sangue e guerra”.
Minatori: L'Inps dice "no" alla loro pensione
Minatori: L'Inps dice "no" alla loro pensione
I sindacati chiedono l'intervento immediato del ministro Sacconi
Una vera e propria beffa quella che sta capitando a decine di minatori, molti dei quali ex dipendenti di aziende minerarie del Sulcis, che si sono visti comunicare dall'Inps il mancato accoglimento della domanda di pensione perché anche loro soggetti alle Forche Caudine della legge “Tremonti”( la n.122 del luglio 2010, quella per intenderci che allunga le “finestre” pensionistiche di un anno, n.d.r.).
Eppure in più di una occasione – fanno sapere i sindacati del settore Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil – l'Inps aveva (ed ha) ribadito che a questa “gestione speciale” stabilita da una legge del 1960 (la n.5, n.d.r.) non si applicano le decorrenze previste per altre gestioni, proprio per la peculiarità di un settore che vede la maggioranza dei lavoratori operare nel sottosuolo.
Il paradosso, se non si interviene urgentemente, potrebbe essere per molti di loro quello di tornare a lavorare, nonostante accordi siglati nel settore, peraltro in crisi, prevedano decorrenze applicate secondo la legge del 1960, tuttora in atto.
Filctem, Femca, Uilcem hanno immediatamente chiesto l'intervento urgente del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi.
I sindacati chiedono l'intervento immediato del ministro Sacconi
Una vera e propria beffa quella che sta capitando a decine di minatori, molti dei quali ex dipendenti di aziende minerarie del Sulcis, che si sono visti comunicare dall'Inps il mancato accoglimento della domanda di pensione perché anche loro soggetti alle Forche Caudine della legge “Tremonti”( la n.122 del luglio 2010, quella per intenderci che allunga le “finestre” pensionistiche di un anno, n.d.r.).
Eppure in più di una occasione – fanno sapere i sindacati del settore Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil – l'Inps aveva (ed ha) ribadito che a questa “gestione speciale” stabilita da una legge del 1960 (la n.5, n.d.r.) non si applicano le decorrenze previste per altre gestioni, proprio per la peculiarità di un settore che vede la maggioranza dei lavoratori operare nel sottosuolo.
Il paradosso, se non si interviene urgentemente, potrebbe essere per molti di loro quello di tornare a lavorare, nonostante accordi siglati nel settore, peraltro in crisi, prevedano decorrenze applicate secondo la legge del 1960, tuttora in atto.
Filctem, Femca, Uilcem hanno immediatamente chiesto l'intervento urgente del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi.
domenica 29 maggio 2011
FINALMENTE I GIOVANI COMUNISTI E FGCI UNITI, NASCE...RibAlta – Alternativa Ribelle.
Caro/a compagno/a,
Finalmente partiamo. Il 4 e 5 giugno prossimi a Roma nascerà il frutto di oltre due anni di incubazione e
sperimentazione, partirà il percorso dell'associazione RibAlta – Alternativa Ribelle.
Due anni durante i quali abbiamo fatto crescere il progetto unitario nei territori prima ancora che al centro.
Giovani comunisti e Fgci finalmente uniti e, insieme a noi, tanti compagni di viaggio con lo stesso obiettivo:
costruire il soggetto unitario per le lotte della nostra generazione.
Ce lo impone la crisi e l’offensiva a tutto campo del capitalismo. Di fronte ad esse, esiste una generazione che
vuole battere un colpo e tornare a reclamare un futuro che oggi le è negato.
Lo dimostra la cronaca di questi mesi: abbiamo lottato insieme ai giovani operai di Pomigliano e di Mirafiori
che non si sono voluti piegare al ricatto della Fiat, abbiamo occupato scuole e Università contro tagli e
processi di privatizzazione , e abbiamo reclamato, assieme alle migliaia di giovani migranti che popolano le
città italiane, diritti di cittadinanza e diritti sociali per tutti. Abbiamo fatto dell’antifascismo militante la cifra
della nostra identità insieme ad una nuova generazione di resistenti che ha contrastato quartiere per
quartiere i rigurgiti di neofascismo, xenofobia, razzismo, antisemitismo. Abbiamo partecipato attivamente a
tutti i luoghi auto-organizzati delle donne e del movimento GLBTQI, consapevoli che la dignità, così come il
diritto ad un amore e ad una sessualità libere e autodeterminate, sono condizioni determinanti per una
società democratica.
A partire da questi corpi vivi del conflitto sociale vogliamo costruire l’alternativa. All'interno dello scontro di
classe, la condizione generazionale non è stata mai così drammatica: per essere all'altezza della sfida
decidiamo di metterci insieme e dare finalmente corpo al processo unitario, che avrà anche il difficilissimo
compito di ricostruire spazi di socialità e di partecipazione in un clima profondamente inaridito, sul piano
culturale oltre che sul piano politico.
Il 4 e 5 giugno compiamo questo primo passo guardando ad un orizzonte ancora più ampio, con la volontà
di porre le basi di un progetto che serva non soltanto a noi oggi ma anche a chi sarà giovane e rivoluzionario
tra anni e decenni.
Ti invitiamo a prendere parte, nelle forme che riterrai, alla due giorni di discussione, di cui ti alleghiamo il
programma.
Per la conferma puoi contattare:
Angela Sinisi (tel: 327 8671116, mail: a.sinisi1981@libero.it)
Danilo Borrelli (tel: 333 2448277, mail: danilo.borrelli@gmail.com).
Roma, 24 maggio 2011
Un caro saluto,
Flavio Arzarello Anna Belligero Simone Oggionni
coordinatore nazionale Fgci portavoce nazionale Giovani comunisti portavoce nazionale Giovani comunisti
Programma Assemblea nazionale “RibAlta – Alternativa Ribelle”
Ex Lavanderia, Piazza Santa Maria della Pietà, Padiglione 31 – Quartiere Montemario,
RomaSabato 4 giugno 2011
ore 11.00: Apertura dei lavori
ore 11.10: Workshop “Difendere il diritto allo studio al tempo della crisi” e “Pace bene
comune”
ore 14.00: Pausa pranzo (pasto presso la struttura dell'Ex Lavanderia)
ore 15.00: Workshop “La nostra generazione tra precarietà e proposte per riprenderci il
futuro” e “Democrazia, diritti, spazi sociali: la nostra agenda”
ore 20.00: Cena (disponibile presso la struttura dell'Ex Lavanderia)
ore 22.00: Dj set all'Ex Lavanderia e Concerto Zulù e Banda Bassotti presso l'Ex Mattatoio
di Testaccio
Domenica 5 giugno 2011
ore 10.00: Report dei workshop
ore 10.30: Interventi degli ospiti
ore 11.00: Assemblea plenaria
ore 13.30: Pausa pranzo (pasto presso la struttura dell'Ex Lavanderia)
ore 14.30: Assemblea plenaria
ore 16.30: Fine dei lavori
FDS CON OPERAI FINCANTIERI.ORA CAMBIARE PIANO INDUSTRIALE
La Federazione della Sinistra è dalla parte degli operai della Fincantieri che lottano per difendere il proprio lavoro a Sestri Ponente e a Castellammare. di Stabia. Il piano industriale dell’azienda, che è pubblica, è fatto solo di tagli: così è irricevibile e va cambiato. Ma come sempre (anche stanotte contro i No-Tav in Val Susa), il governo è incapace di gestire la vertenza e sceglie di reprimere con la forza chi protesta legittimamente. Se pensano che la soluzione a questa crisi economica devastante siano i manganelli, sono sulla cattiva strada.
Fiom e Filcams non firmano l'accordo al ministero dei beni culturali per il passaggio degli ex Lsu in Ales spa
Con una dichiarazione a verbale la Fiom e la Filcams nazionali motivano la propria non adesione al verbale di accordo sindacale sottoscritto il 25 maggio scorso al Ministero dei beni culturali dalle altre sigle sindacali delle due categorie relativo al passaggio in Ales Spa dei lavoratori ex Lsu attualmente dipendenti dalle società Sma – Plans Consulting – Mirabilia e Cofely.
Pur confermando la propria condivisione per il passaggio in Ales dei lavoratori, e perché esso avvenga per l'intero bacino degli interessati e nei tempi più rapidi, Fiom e Filcams denunciano la mancanza delle garanzie di quadro contrattuali e normative entro cui avverrà tale passaggio.
“Il verbale di accordo” spiegano le due sigle sindacali “non contiene la garanzia che i lavoratori siano assunti con contratto a tempo indeterminato e con la salvaguardia dei livelli retributivi e dell'anzianità pregressa. Il Ministero ha negato un proprio impegno in tal senso rinviando invece tutta la materia esclusivamente alla successiva negoziazione tra i sindacati e la società Ales Spa.”
Fiom e Filcams ritengono grave e inaccettabile che il Ministero dei beni culturali abbia abdicato ad una sua precisa responsabilità d'indirizzo, trattandosi di assunzione di lavoratori in una società in House (totalmente controllata) e che opererà in regime di affidamento diretto per attività precedentemente messe a bando ed aggiudicate regolarmente con una procedura di gara europea.
“È quindi responsabilità primaria del Ministero” afferma Fiom e Filcams “definire e garantire il quadro normativo entro cui la Ales dovrà operare nella gestione del personale. Non impegnandosi, in tal senso, il Ministero dei beni culturali non ha assolto ad un suo preciso obbligo nei confronti dei lavoratori, rendendone più precarie e incerte le condizioni di passaggio.”
Fiom e Filcams ribadiscono il proprio impegno a realizzare in tutte le successive sedi di confronto e negoziato gli obiettivi su indicati e si riservano di valutare insieme ai lavoratori tutte le necessarie azioni future.
Pur confermando la propria condivisione per il passaggio in Ales dei lavoratori, e perché esso avvenga per l'intero bacino degli interessati e nei tempi più rapidi, Fiom e Filcams denunciano la mancanza delle garanzie di quadro contrattuali e normative entro cui avverrà tale passaggio.
“Il verbale di accordo” spiegano le due sigle sindacali “non contiene la garanzia che i lavoratori siano assunti con contratto a tempo indeterminato e con la salvaguardia dei livelli retributivi e dell'anzianità pregressa. Il Ministero ha negato un proprio impegno in tal senso rinviando invece tutta la materia esclusivamente alla successiva negoziazione tra i sindacati e la società Ales Spa.”
Fiom e Filcams ritengono grave e inaccettabile che il Ministero dei beni culturali abbia abdicato ad una sua precisa responsabilità d'indirizzo, trattandosi di assunzione di lavoratori in una società in House (totalmente controllata) e che opererà in regime di affidamento diretto per attività precedentemente messe a bando ed aggiudicate regolarmente con una procedura di gara europea.
“È quindi responsabilità primaria del Ministero” afferma Fiom e Filcams “definire e garantire il quadro normativo entro cui la Ales dovrà operare nella gestione del personale. Non impegnandosi, in tal senso, il Ministero dei beni culturali non ha assolto ad un suo preciso obbligo nei confronti dei lavoratori, rendendone più precarie e incerte le condizioni di passaggio.”
Fiom e Filcams ribadiscono il proprio impegno a realizzare in tutte le successive sedi di confronto e negoziato gli obiettivi su indicati e si riservano di valutare insieme ai lavoratori tutte le necessarie azioni future.
Lazio, destra spaccata Polverini: coalizione finita....allora dimettiti!!!!!!!!
Il passaggio di due consiglieri dalla Lista Polverini al Pdl «è un atto di ostilità nei miei confronti e un gesto che mette fine alla coalizione che sino a oggi ha governato la Regione Lazio». Questo il duro commento della governatrice del Lazio Renata Polverini dopo la notizia del passaggio di Andrea Bernaudo e Giuseppe Melpignano dalla sua Lista al gruppo del Pdl.
«Avviare la compravendita dei consiglieri alla vigilia di un voto così importante è un caso di autolesionismo politico di rara efficacia e di totale mancanza di responsabilità che, se possibile, supera quello dello scorso anno quando non fu presentata la lista del partito rischiando di compromettere l'esito del voto. Non sono più disponibile - aggiunge la Polverini - a spendere la mia faccia per questi signori e a condividere certi metodi».
«Prendo atto che c'è una parte del Pdl che ha deciso di spostare l'equilibrio della maggioranza sperando, suppongo, di influenzare in questo modo le mie scelte e la mia indipendenza: non è così che ci si confronta in una coalizione, non è questo il mio progetto di vita e politico per i prossimi anni», conclude la presidente della Regione Lazio Renata Polverini.
Il passaggio dei due consiglieri avviene alla vigilia del ballottaggio alle comunali di Sora (Frosinone) e Terracina (Latina) dove si scontreranno candidati appartenenti alla Lista Polverini e al Pdl.
I consiglieri regionali della lista Polverini Giuseppe Melpignano e Andrea Bernaudo hanno manifestato l'intenzione di passare al gruppo del Pdl della Regione Lazio. «Gran parte delle persone che mi hanno votato dopo i noti fatti dell'esclusione della lista - spiega Bernaudo - lo hanno fatto perchè in me hanno visto una persona riconducibile al progetto di Silvio Berlusconi, un progetto che non credo sia superato e del quale voglio far pare senza tentennamenti. Ho voluto fare questa scelta prima dei ballottaggi di Sora e Terracina perchè da parte mia non c'è opportunismo: lascio la lista Polverini perchè non voglio partecipare ad una lista che vuole trasformarsi in partito e non voglio essere in contraddizione con le mie idee e il mio percorso politico». A Terracina e Sora i ballottaggi vedono contrapporsi due candidati di Città Nuove, la lista della governatrice, a due del Pdl.
Il sindaco di Roma si schiera con Polverini. «Esprimo forte preoccupazione per quanto sta avvenendo nei gruppi consiliari della Regione Lazio. Sono vicino al presidente Polverini nel momento in cui chiede un forte chiarimento per capire se questi passaggi siano frutto non di scelte personali ma di manovre politiche», ha detto Gianni Alemanno. «Oggi più che mai - ha aggiunto Alemanno - è necessario un forte chiarimento interno al Pdl, esteso a tutto il centrodestra laziale, per rilanciare un'azione unitaria basata sul rispetto di tutti i soggetti politici e di tutti gli iscritti al partito».
«Governo nazionale con Berlusconi, Regione Lazio con Polverini e Comune con Alemanno. Tre realtà che stanno implodendo e che sono ormai sull'orlo di una crisi istituzione e politica evidentissima. Per il Pdl è l'apocalisse. Le parole pronunciate oggi dal presidente della Regione Lazio sono l'ennesimo segnale chiaro e netto che il Pdl nel Lazio e a Roma è un partito finito. In queste situazioni occorre che la parola torni agli elettori». Lo dichiara in una nota il segretario del Pd Roma, Marco Miccoli.
«Avviare la compravendita dei consiglieri alla vigilia di un voto così importante è un caso di autolesionismo politico di rara efficacia e di totale mancanza di responsabilità che, se possibile, supera quello dello scorso anno quando non fu presentata la lista del partito rischiando di compromettere l'esito del voto. Non sono più disponibile - aggiunge la Polverini - a spendere la mia faccia per questi signori e a condividere certi metodi».
«Prendo atto che c'è una parte del Pdl che ha deciso di spostare l'equilibrio della maggioranza sperando, suppongo, di influenzare in questo modo le mie scelte e la mia indipendenza: non è così che ci si confronta in una coalizione, non è questo il mio progetto di vita e politico per i prossimi anni», conclude la presidente della Regione Lazio Renata Polverini.
Il passaggio dei due consiglieri avviene alla vigilia del ballottaggio alle comunali di Sora (Frosinone) e Terracina (Latina) dove si scontreranno candidati appartenenti alla Lista Polverini e al Pdl.
I consiglieri regionali della lista Polverini Giuseppe Melpignano e Andrea Bernaudo hanno manifestato l'intenzione di passare al gruppo del Pdl della Regione Lazio. «Gran parte delle persone che mi hanno votato dopo i noti fatti dell'esclusione della lista - spiega Bernaudo - lo hanno fatto perchè in me hanno visto una persona riconducibile al progetto di Silvio Berlusconi, un progetto che non credo sia superato e del quale voglio far pare senza tentennamenti. Ho voluto fare questa scelta prima dei ballottaggi di Sora e Terracina perchè da parte mia non c'è opportunismo: lascio la lista Polverini perchè non voglio partecipare ad una lista che vuole trasformarsi in partito e non voglio essere in contraddizione con le mie idee e il mio percorso politico». A Terracina e Sora i ballottaggi vedono contrapporsi due candidati di Città Nuove, la lista della governatrice, a due del Pdl.
Il sindaco di Roma si schiera con Polverini. «Esprimo forte preoccupazione per quanto sta avvenendo nei gruppi consiliari della Regione Lazio. Sono vicino al presidente Polverini nel momento in cui chiede un forte chiarimento per capire se questi passaggi siano frutto non di scelte personali ma di manovre politiche», ha detto Gianni Alemanno. «Oggi più che mai - ha aggiunto Alemanno - è necessario un forte chiarimento interno al Pdl, esteso a tutto il centrodestra laziale, per rilanciare un'azione unitaria basata sul rispetto di tutti i soggetti politici e di tutti gli iscritti al partito».
«Governo nazionale con Berlusconi, Regione Lazio con Polverini e Comune con Alemanno. Tre realtà che stanno implodendo e che sono ormai sull'orlo di una crisi istituzione e politica evidentissima. Per il Pdl è l'apocalisse. Le parole pronunciate oggi dal presidente della Regione Lazio sono l'ennesimo segnale chiaro e netto che il Pdl nel Lazio e a Roma è un partito finito. In queste situazioni occorre che la parola torni agli elettori». Lo dichiara in una nota il segretario del Pd Roma, Marco Miccoli.
sabato 28 maggio 2011
venerdì 27 maggio 2011
Caro Presidente, il voto non si neutralizza
Signor Presidente, il governo ha posto la fiducia in parlamento per esercitare, con modalità inedite, una forzatura al fine di far passare un decreto che "neutralizza" il referendum abrogativo della legge che ripropone il nucleare nel nostro paese. Tralasciamo qui ogni considerazione politica sul disprezzo con il quale la sovranità popolare viene umiliata nel nostro paese e non entriamo nel merito delle valutazioni giuridiche in base alle quali la Corte di Cassazione deciderà nella sua autonomia. Ci poniamo invece un problema che, pur nella sua ovvietà fin qui poco considerata, pensiamo sollevi una questione costituzionale.
Noi pensiamo che se il precedente inaugurato dal governo in questa occasione si affermasse, una espressione determinante della sovranità e del potere popolare - il referendum - sarebbe nel nostro paese di fatto liquidato. In una parola, se di fronte ad ogni richiesta di referendum avanzata dai cittadini ed accolta dagli organi istituzionali preposti la contromossa dell'esecutivo fosse un provvedimento a maggioranza di sospensione (per un breve periodo) della legge in questione, verrebbe sospeso anche il potere abrogativo o convalidativo di cui il popolo è titolare qualora si raggiungesse il quorum in regolari votazioni. Se poi il marchingegno per la prima volta introdotto nell'esperienza repubblicana viene addirittura accompagnato dall'intenzione dichiarata di riproporre la legge di cui si è chiesta l'abrogazione in un tempo successivo, quando si «saranno calmate le acque», il referendum diventerebbe un istituto a discrezione della maggioranza parlamentare, che i cittadini non potrebbero mai riprendere nelle loro mani.
Signor Presidente, la domanda non è di poco conto e non riguarda soltanto la sua facoltà di firmare o respingere un provvedimento. La Costituzione riconosce al Popolo italiano un solo mezzo per esercitare la propria volontà di cambiare le leggi espresse durante una legislatura dalla maggioranza dei parlamentari da lui votati. All'istituto del referendum sono stati posti dalla Costituente vincoli che si rivelano più stringenti nella situazione attuale, al punto da rendere il raggiungimento del quorum un fatto di per sé straordinario, se si considera la scarsa informazione che gli italiani residenti e quelli all'estero continuano a ricevere. Ma oggi, con il voto anomalo di sospensione e rimando di un Parlamento costretto alla fiducia, rischia di essere definitivamente "neutralizzato" .
Signor Presidente, noi possiamo rivolgerci solo a Lei, per chiederLe di prendere in esame in tutte le sue implicazioni la prospettiva da noi temuta. Fidiamo in una sua parola e in un suo intervento.
Noi pensiamo che se il precedente inaugurato dal governo in questa occasione si affermasse, una espressione determinante della sovranità e del potere popolare - il referendum - sarebbe nel nostro paese di fatto liquidato. In una parola, se di fronte ad ogni richiesta di referendum avanzata dai cittadini ed accolta dagli organi istituzionali preposti la contromossa dell'esecutivo fosse un provvedimento a maggioranza di sospensione (per un breve periodo) della legge in questione, verrebbe sospeso anche il potere abrogativo o convalidativo di cui il popolo è titolare qualora si raggiungesse il quorum in regolari votazioni. Se poi il marchingegno per la prima volta introdotto nell'esperienza repubblicana viene addirittura accompagnato dall'intenzione dichiarata di riproporre la legge di cui si è chiesta l'abrogazione in un tempo successivo, quando si «saranno calmate le acque», il referendum diventerebbe un istituto a discrezione della maggioranza parlamentare, che i cittadini non potrebbero mai riprendere nelle loro mani.
Signor Presidente, la domanda non è di poco conto e non riguarda soltanto la sua facoltà di firmare o respingere un provvedimento. La Costituzione riconosce al Popolo italiano un solo mezzo per esercitare la propria volontà di cambiare le leggi espresse durante una legislatura dalla maggioranza dei parlamentari da lui votati. All'istituto del referendum sono stati posti dalla Costituente vincoli che si rivelano più stringenti nella situazione attuale, al punto da rendere il raggiungimento del quorum un fatto di per sé straordinario, se si considera la scarsa informazione che gli italiani residenti e quelli all'estero continuano a ricevere. Ma oggi, con il voto anomalo di sospensione e rimando di un Parlamento costretto alla fiducia, rischia di essere definitivamente "neutralizzato" .
Signor Presidente, noi possiamo rivolgerci solo a Lei, per chiederLe di prendere in esame in tutte le sue implicazioni la prospettiva da noi temuta. Fidiamo in una sua parola e in un suo intervento.
FINCANTIERI: GENOVA, SCIOPERI A SESTRI PONENTE E RIVA TRIGOSO
Genova, 26 mag. - (Adnkronos) - Due ore di sciopero, oggi e domani, nello stabilimento di Genova Sestri Ponente, blocco delle merci e scioperi a rotazione di due ore a Sestri Levante. Sono le iniziative di protesta adottate dai dipendenti di Fincantieri per protesta contro il piano industriale dell'azienda. Questa mattina i lavoratori sono scesi in sciopero dalle 10 alle 12 per protestare contro l'azienda che ha fatto togliere dai cancelli gli striscioni di protesta contro la chiusura del cantiere. Anche per domani lo sciopero è previsto dalle 10 alle 12. Un corteo partirà da via Soliman per raggiungere piazza Baracca. A Riva Trigoso - Sestri Levante i lavoratori continuano la protesta iniziata martedì scorso, presidiando le portinerie e impedendo 24 ore su 24 l'ingresso e l'uscita delle merci. È stato anche deciso uno sciopero di due ore giornaliere da effettuarsi a rotazione sui turni di lavoro
Cgil: "Nel 2009 nel Lazio 55.604 infortuni denunciati
Il libro bianco del sindacato. Il segretario Di Berardino: "Allarme rosso". Il prefetto Giuseppe Pecoraro: "Avanti con la sicurezza"
di PAOLO BOCCACCI
Il corpo dell'operaio morto nel cantiere della metro B1 a piazza Santa Emerenziana
Sono 55.604 gli infortuni sul lavoro denunciati nel 2009 nel Lazio, un tasso tra i più alti d'Italia che coinvolge soprattutto giovani e over 50, in calo del 4% dai 58.000 dell'anno precedente. A calcolarlo è lo studio sugli infortuni e le malattie professionali realizzato dalla Cgil di Roma e del Lazio e presentato al teatro Nuovo Colosseo.
Gli incidenti denunciati, riporta lo studio, sono per di più concentrati nella provincia di Roma, con un calo del 4% rispetto al 2008, che peró è stato un anno di vero boom di infortuni. Oltretutto, la diminuzione registrata nel 2009 è meno della metà di quella nazionale che ha toccato -9,7%. Ad allarmare Ires e Cgil poi, sono i dati relativi agli ultimi dieci anni, periodo in cui gli infortuni in Italia sono scesi del 23%, mentre nel Lazio la percentuale arriva al -2% e concentrata nel 2009.
"Anche una sola vittima rappresenta una sconfitta per noi istituzioni - afferma il prefetto Giuseppe Pecoraro - Negli anni, peró, si è creata una coscienza diversa rispetto al tema degli infortuni e questo soprattuto grazie ai sindacati. Ció peró non basta. Come prefettura ci stiamo impegnando molto e proprio per questo motivo abbiamo sottoscritto con la Cgil un protocollo importante sulla sicurezza negli appalti pubblici".
"I dati ci dicono che più la crisi cresce e più crescono anche gli infortuni mortali - spiega il segretario romano e laziale della Cgil Claudio Di Berardino - La mancanza di sviluppo crea l'arte di arrangiarsi che, poi, ricade inevitabilmente sui lavoratori. Siamo in una situazione di allarme rosso: un morto sul lavoro ogni tre giorni non puó essere permesso". Per Di Berardino, infine, "bisogna aprire una riflessione profonda e trovare soluzioni che ancora non ci sono, con l'aiuto anche della regione, ad oggi troppo assente".
Concordi con la necessità di instaurare un dialogo costante tra sindacati, enti e istituzioni, anche tutti gli altri relatori, per i quali "la sicurezza sul lavoro è un diritto e un dovere di ciascun lavoratore".
di PAOLO BOCCACCI
Il corpo dell'operaio morto nel cantiere della metro B1 a piazza Santa Emerenziana
Sono 55.604 gli infortuni sul lavoro denunciati nel 2009 nel Lazio, un tasso tra i più alti d'Italia che coinvolge soprattutto giovani e over 50, in calo del 4% dai 58.000 dell'anno precedente. A calcolarlo è lo studio sugli infortuni e le malattie professionali realizzato dalla Cgil di Roma e del Lazio e presentato al teatro Nuovo Colosseo.
Gli incidenti denunciati, riporta lo studio, sono per di più concentrati nella provincia di Roma, con un calo del 4% rispetto al 2008, che peró è stato un anno di vero boom di infortuni. Oltretutto, la diminuzione registrata nel 2009 è meno della metà di quella nazionale che ha toccato -9,7%. Ad allarmare Ires e Cgil poi, sono i dati relativi agli ultimi dieci anni, periodo in cui gli infortuni in Italia sono scesi del 23%, mentre nel Lazio la percentuale arriva al -2% e concentrata nel 2009.
"Anche una sola vittima rappresenta una sconfitta per noi istituzioni - afferma il prefetto Giuseppe Pecoraro - Negli anni, peró, si è creata una coscienza diversa rispetto al tema degli infortuni e questo soprattuto grazie ai sindacati. Ció peró non basta. Come prefettura ci stiamo impegnando molto e proprio per questo motivo abbiamo sottoscritto con la Cgil un protocollo importante sulla sicurezza negli appalti pubblici".
"I dati ci dicono che più la crisi cresce e più crescono anche gli infortuni mortali - spiega il segretario romano e laziale della Cgil Claudio Di Berardino - La mancanza di sviluppo crea l'arte di arrangiarsi che, poi, ricade inevitabilmente sui lavoratori. Siamo in una situazione di allarme rosso: un morto sul lavoro ogni tre giorni non puó essere permesso". Per Di Berardino, infine, "bisogna aprire una riflessione profonda e trovare soluzioni che ancora non ci sono, con l'aiuto anche della regione, ad oggi troppo assente".
Concordi con la necessità di instaurare un dialogo costante tra sindacati, enti e istituzioni, anche tutti gli altri relatori, per i quali "la sicurezza sul lavoro è un diritto e un dovere di ciascun lavoratore".
giovedì 26 maggio 2011
il berlusca insiste....insulta gli elettori
il signor berlusca insiste negli insulti: "chi vota i comunisti e senza cervello"....ma bravo ora insulta anche gli elettori!!!.
forse quello di cui non si e accorto e che senza cervello e lui, non capisce che il popolo non lo vuole piu'.
caro signor berlusconi il popolo un cervello lo ha e lo sta facendo lavorare, ha capito che e finito il tempo delle leggi ad personam,e che servono serie riforme per uscire da questa crisi , la quale ovviamente tocca solo noi lavoratori e non lui, che anzi nell'ultimo anno con la sue aziende e andato in positivo di molti milioni.
caro signor berlusconi , ormai l'argomento che hai e solo quello di offendere, e questo ti fara' perdere milano , napoli...e prossimamente anche il potere....ti abbiamo sfiduciato.
usalo tu il cervello ed apri gli occhi e capisci che ora di dimetterti!!!!!
forse quello di cui non si e accorto e che senza cervello e lui, non capisce che il popolo non lo vuole piu'.
caro signor berlusconi il popolo un cervello lo ha e lo sta facendo lavorare, ha capito che e finito il tempo delle leggi ad personam,e che servono serie riforme per uscire da questa crisi , la quale ovviamente tocca solo noi lavoratori e non lui, che anzi nell'ultimo anno con la sue aziende e andato in positivo di molti milioni.
caro signor berlusconi , ormai l'argomento che hai e solo quello di offendere, e questo ti fara' perdere milano , napoli...e prossimamente anche il potere....ti abbiamo sfiduciato.
usalo tu il cervello ed apri gli occhi e capisci che ora di dimetterti!!!!!
conclusa la scissione........
cari colleghi e colleghe ieri pomeriggio nella sede della confcommercio di roma si e conclusa la scissione dei supermercati sir, i quali passeranno in blocco alla societa sviluppo romana supermercati.
per noi dipendenti tutto rimarra' invariato,il contratto , l'anzianita' di servizio,la sede lavorativa, e tutti gli altri diritti aquisiti ad oggi maturati.
mi e stato chiesto ultimamente delle ferie e dei permessi dell'anno 2010, anche quelli passeranno alla nuova societa'.
l'accordo su questo punto dice testualmente: "i diritti economici e normativi ad oggi maturati e non goduti (ad esempio ferie, permessi e accantonamenti tfr) saranno trasferiti e riconosciuti dalla societa' cessionaria."
un'altro punto importantissimo che siamo riusciti a risolvere e la questione dei colleghi dell'ufficio.
i colleghi sono stati inseriti nella procedura, e saranno trasferiti nei punti vendita.
nessuno sara' licenziato.
la storia con sir supermercati e ormai ufficialmente conclusa,ora iniziera per noi una nuova storia, l'unico consiglio che posso dare a tutti ,e cerchiamo con la nuova societa'(conad)di essere meno contestabili possibile,lo dico perche so per certo che la conad rispetta alla lettera il regolamento e il ccnl (anche se la filcams il nuovo ccnl non lo riconosce), se vogliamo in futuro ottenere qualcosa da loro, noi dobbiamo essere il piu' in regola possibile.
con conad gia' stiamo prendendo contatti per un incontro il prima possibile per parlare di organizzazione del lavoro , ristrutturazioni ecc.
ciao tiziano e buon lavoro a tutti
per noi dipendenti tutto rimarra' invariato,il contratto , l'anzianita' di servizio,la sede lavorativa, e tutti gli altri diritti aquisiti ad oggi maturati.
mi e stato chiesto ultimamente delle ferie e dei permessi dell'anno 2010, anche quelli passeranno alla nuova societa'.
l'accordo su questo punto dice testualmente: "i diritti economici e normativi ad oggi maturati e non goduti (ad esempio ferie, permessi e accantonamenti tfr) saranno trasferiti e riconosciuti dalla societa' cessionaria."
un'altro punto importantissimo che siamo riusciti a risolvere e la questione dei colleghi dell'ufficio.
i colleghi sono stati inseriti nella procedura, e saranno trasferiti nei punti vendita.
nessuno sara' licenziato.
la storia con sir supermercati e ormai ufficialmente conclusa,ora iniziera per noi una nuova storia, l'unico consiglio che posso dare a tutti ,e cerchiamo con la nuova societa'(conad)di essere meno contestabili possibile,lo dico perche so per certo che la conad rispetta alla lettera il regolamento e il ccnl (anche se la filcams il nuovo ccnl non lo riconosce), se vogliamo in futuro ottenere qualcosa da loro, noi dobbiamo essere il piu' in regola possibile.
con conad gia' stiamo prendendo contatti per un incontro il prima possibile per parlare di organizzazione del lavoro , ristrutturazioni ecc.
ciao tiziano e buon lavoro a tutti
mercoledì 25 maggio 2011
VE L'AVEVO DETTO CHE CI PROVAVANO A FERMARE IL REFERENDUM SUL NUCLEARE
Nucleare, fiducia Camera per evitare referendum
Votata la fiducia sul decreto omnibus, provvedimento che contiene tra l'altro la moratoria sul nucleare concepito per evitare il referendum. Deciderà la Cassazione.
Ok alla fiducia: 313 sì, 291 contro, 2 astenuti
Via libera dell'Aula della Camera alla fiducia posta dal governo sul decreto omnibus che contiene, tra l'altro, le norme sul nucleare. I voti a favore sono stati 313, i voti contrari 291, le astensioni 2.
I deputati presenti erano 606, due in più dei votanti, mentre la maggioranza richiesta era di 303 voti. I tre liberaldemocratici non hanno partecipato al voto.
Bandiera dei Verdi in aula: stop nucleare
«È necessario in tutti i modi che i cittdini sappiano il furto di referendum che è furto di democrazia». Sauro Turroni, ex deputato, ha srotolato nell'aula della Camera le bandiere del sole che ride con la scritta «ferma il nucleare vota sì». La vicepresidente di turno dell'Assemblea di Montecitorio Rosy Bindi ha invitato i commessi a rimuovere i cartelli di protesta.
Di Pietro al sit in: Cassazione blocchi, Napolitano non firmi
Il leader dell'Idv al sit in davanti a Montecitorio: «ci auguriamo che la cassazione possa bloccare questo provvedimento che solo per finta sospende la costruzione delle centrali nucleari. Ci auguriamo anche che il capo dello Stato non firmi una legge così immonda e truffaldina. l'idv che in perfetta solitudine ha raccolto due milioni di firme, chiede oggi a gran voce di stoppare questa truffa».
Dichiarazioni di voto alla Camera per il decreto Omnibus, quello pensato anche per evitare il referendum sul nucleare del 12 e 13 giugno e sul quale il governo chiede la fiducia, spaventato com'è di andare sotto e prendere un ulteriore smacco. Da annotare: nessun ministro partecipa al dibattito. Niente male, come dimostrazione di come l'esecutivo (cioè il suo capo) considera il Parlamento.
Baretta del Pd: retromarcia governo, fare referendum
«Sul nucleare il governo fa una clamorosa marcia indietro, quando fino a tre mesi fa quella fonte energetica era la base per lo sviluppo indicata dall'esecutivo», afferma in Aula Paolo Baretta del Pd. «Mi auguro che nonostante il decreto il referendum si tenga comunque, il governo non ha un piano energetico e quindi di non avere un progetto di sviluppo».
Di Pietro, Idv: vergogna del governo
«Oggi si è raggiunto il più alto grado di vergogna per il nostro Parlamento. Perché mentre si sta discutendo la fiducia posta dal governo sulla questione nucleare e mentre i rappresentanti dei gruppi parlamentari si stanno esprimendo sul voto di fiducia sugli scranni del governo non c'è nessuno», nota Antonio Di Pietro, parlando in piazza Montecitorio dove sono radunate alcune decine di persone a favore dei referendum, soprattutto quello sul nucleare. «Questo governo chiede la fiducia su se stesso; ha pagato, e quindi non ha bisogno di essere presente per motivare le ragioni per cui chiede la fiducia: tutto a scatola chiusa
Votata la fiducia sul decreto omnibus, provvedimento che contiene tra l'altro la moratoria sul nucleare concepito per evitare il referendum. Deciderà la Cassazione.
Ok alla fiducia: 313 sì, 291 contro, 2 astenuti
Via libera dell'Aula della Camera alla fiducia posta dal governo sul decreto omnibus che contiene, tra l'altro, le norme sul nucleare. I voti a favore sono stati 313, i voti contrari 291, le astensioni 2.
I deputati presenti erano 606, due in più dei votanti, mentre la maggioranza richiesta era di 303 voti. I tre liberaldemocratici non hanno partecipato al voto.
Bandiera dei Verdi in aula: stop nucleare
«È necessario in tutti i modi che i cittdini sappiano il furto di referendum che è furto di democrazia». Sauro Turroni, ex deputato, ha srotolato nell'aula della Camera le bandiere del sole che ride con la scritta «ferma il nucleare vota sì». La vicepresidente di turno dell'Assemblea di Montecitorio Rosy Bindi ha invitato i commessi a rimuovere i cartelli di protesta.
Di Pietro al sit in: Cassazione blocchi, Napolitano non firmi
Il leader dell'Idv al sit in davanti a Montecitorio: «ci auguriamo che la cassazione possa bloccare questo provvedimento che solo per finta sospende la costruzione delle centrali nucleari. Ci auguriamo anche che il capo dello Stato non firmi una legge così immonda e truffaldina. l'idv che in perfetta solitudine ha raccolto due milioni di firme, chiede oggi a gran voce di stoppare questa truffa».
Dichiarazioni di voto alla Camera per il decreto Omnibus, quello pensato anche per evitare il referendum sul nucleare del 12 e 13 giugno e sul quale il governo chiede la fiducia, spaventato com'è di andare sotto e prendere un ulteriore smacco. Da annotare: nessun ministro partecipa al dibattito. Niente male, come dimostrazione di come l'esecutivo (cioè il suo capo) considera il Parlamento.
Baretta del Pd: retromarcia governo, fare referendum
«Sul nucleare il governo fa una clamorosa marcia indietro, quando fino a tre mesi fa quella fonte energetica era la base per lo sviluppo indicata dall'esecutivo», afferma in Aula Paolo Baretta del Pd. «Mi auguro che nonostante il decreto il referendum si tenga comunque, il governo non ha un piano energetico e quindi di non avere un progetto di sviluppo».
Di Pietro, Idv: vergogna del governo
«Oggi si è raggiunto il più alto grado di vergogna per il nostro Parlamento. Perché mentre si sta discutendo la fiducia posta dal governo sulla questione nucleare e mentre i rappresentanti dei gruppi parlamentari si stanno esprimendo sul voto di fiducia sugli scranni del governo non c'è nessuno», nota Antonio Di Pietro, parlando in piazza Montecitorio dove sono radunate alcune decine di persone a favore dei referendum, soprattutto quello sul nucleare. «Questo governo chiede la fiducia su se stesso; ha pagato, e quindi non ha bisogno di essere presente per motivare le ragioni per cui chiede la fiducia: tutto a scatola chiusa
POVERELLI,LEGGETE COSA SI SONO RIDOTTI A FARE PER INFANGARE PISAPIA....RIDICOLI
Pisapia: a Milano falsi zingari per denigrarmi,
devo querelare
Giuliano Pisapia domani, mercoledì, farà una denuncia alla Procura di Milano perché persone disturbano i milanesi nei metrò e nei quartieri dicendo di essere dei comitati del candidato di centro sinistra e altre che, travestite da zingari, diffondono volantini a suo nome e in realtà falsi.
«Ho predisposto oggi e presenterò domani alla Procura della Repubblica di Milano - ha detto Pisapia al termine di un incontro con le Acli - una denuncia querela per tutta una serie di episodi di diffamazione, soprattutto di scorrettezza che hanno rilevanza in campagna elettorale». Il candidato sindaco ha riferito che «quotidianamente questi episodi mi vengono segnalati e indicherò anche i testimoni di queste scorrettezze». Pisapia ha parlato di «gruppi di persone che vanno in giro a disturbare nei metrò e nei quartieri i cittadini, e dicono di essere esponenti dei comitati di zona di Pisapia». Altre persone travestite da zingari «diffondono volantini come se fossero volantini che riguardassero la mia campagna elettorale. Si tratta invece di volantini del tutto falsi». E altri «si presentano nei quartieri vestiti da zingari, dichiarando che in quel luogo sarà costruita la nuova grande moschea, la più grande d'Europa».
Tutto ciò, ha affermato il candidato che va al ballottaggio con un bagaglio del 48% dei voti, è un reato. «Queste condotte - ha proseguito - hanno rilevanza penale, sono veri e propri reati e per questo mi è sembrato giusto nell'interesse di una campagna elettorale serena e che si confronti sulle verità e non sulle menzogne, di esporre alla Procura queste condotte e azioni ripetute soprattutto in periferia. È una campagna tutta organizzata di denigrazione della mia persona e del mio programma»
devo querelare
Giuliano Pisapia domani, mercoledì, farà una denuncia alla Procura di Milano perché persone disturbano i milanesi nei metrò e nei quartieri dicendo di essere dei comitati del candidato di centro sinistra e altre che, travestite da zingari, diffondono volantini a suo nome e in realtà falsi.
«Ho predisposto oggi e presenterò domani alla Procura della Repubblica di Milano - ha detto Pisapia al termine di un incontro con le Acli - una denuncia querela per tutta una serie di episodi di diffamazione, soprattutto di scorrettezza che hanno rilevanza in campagna elettorale». Il candidato sindaco ha riferito che «quotidianamente questi episodi mi vengono segnalati e indicherò anche i testimoni di queste scorrettezze». Pisapia ha parlato di «gruppi di persone che vanno in giro a disturbare nei metrò e nei quartieri i cittadini, e dicono di essere esponenti dei comitati di zona di Pisapia». Altre persone travestite da zingari «diffondono volantini come se fossero volantini che riguardassero la mia campagna elettorale. Si tratta invece di volantini del tutto falsi». E altri «si presentano nei quartieri vestiti da zingari, dichiarando che in quel luogo sarà costruita la nuova grande moschea, la più grande d'Europa».
Tutto ciò, ha affermato il candidato che va al ballottaggio con un bagaglio del 48% dei voti, è un reato. «Queste condotte - ha proseguito - hanno rilevanza penale, sono veri e propri reati e per questo mi è sembrato giusto nell'interesse di una campagna elettorale serena e che si confronti sulle verità e non sulle menzogne, di esporre alla Procura queste condotte e azioni ripetute soprattutto in periferia. È una campagna tutta organizzata di denigrazione della mia persona e del mio programma»
martedì 24 maggio 2011
NON CASCHIAMO NEL TRANELLO...LASCIATELI PARLARE
CARI COMPAGNI E COMPAGNE NON CASCHIAMO NEL TRANELLO,LASCIAMOLI PARLARE DA SOLI, IL POPOLO ORMAI SI E ACCORTO DI CHI SONO VERAMENTE GLI ESTREMISTI.
IL BUTTARE FANGO E SPUTARE INGIURIE E CALUNNIE CONTRO I LORO AVVERSARI POLITICI, STA FACENDO SOLO IN MODO CHE LA NOSTRA CARA SINISTRA STIA RISALENDO LA CHINA .
IN POSTI COME MILANO, IN CUI LORO DAVANO PER SCONTATO DI VINCERE A MANI BASSE , STANNO PRENDENDO UNA SONORA SCONFITTA.
SUI GIORNALI DI OGGI SI LEGGONO ANCORA INGIURIE CONTRO PISAPIA, CHE NON STO QUI A CITARE, BASTA ANDARE SUL SITO DELL'UNITA PER LEGGERE LE ULTIMA USCITE DEL SIGNOR BOSSI....
QUESTI SONO I SIGNORI CHE IN QUESTO MOMENTO GOVERNANO LA NOSTRA ITALIA, SIGNORI CHE INVECE DI TROVARE SOLUZIONI PER IL PAESE INVENTANO SLOGAN DA STADIO CHE NEANCHE I PIU' ACCANITI ULTRA' POTREBBERO INVENTARE.
L'ITALIA VERA INVECE, QUELLA CHE VIVE TUTTI I GIORNI LA CRISI,STA CAPENDO CHE CI VUOLE UNA CLASSE POLITICA CHE SIA AL SERVIZIO DEL CITTADINO E CHE CERCHI DI RISOLVERE I PROBLEMI DEL CITTADINO STESSO.
ULTIMI DATI(PRESI OGGI DALL'UNITA')DICE CHE IL; 24,7% DELLA POPOLAZIONE CIRCA 15MILIONI DI PERSONE SONO A RISCHIO POVERTA'O DI ESCLUSIONE SOCIALE.
I GIOVANI, SONO CIRCA UN MILIONE , TRA I 15 E I 29 ANNI CHE NON LAVORANO E NON FREQUENTANO ALCUN CORSO FORMATIVO.
LE DONNE, LE PRIME VITTIME DI QUESTA CRISI,SONO 800 MILA LE DONNE LICENZIATE O MESSE IN CONDIZIONE DI DOVERSI DIMETTERE A CAUSA DI UNA GRAVIDANZA.
MA UN DATO SU CUI QUESTI SIGNORI DALLA LINGUA VELOCE DOVREBBERO RIFLETTERE E CERCARE DI TROVARE SOLUZIONI , E CHE TRA I DISOCCUPATI(DATO DEL 2009)SONO SALITI DEL 37,3% I SUICIDI.
QUESTA CARI COMPAGNIE COMPAGNE E LA REALTA' DEL PAESE, MA VOI GIA' NE SIETE AL CORRENTE, CHI FORSE NON E AL CORRENTE O FA FINTA DI NON VEDERE E SENTIRE SONO QUEI SIGNORI DALLA LINGUA VELOCE.
DI UNA COSA SONO CONVINTO CHE A MILANO NON VINCERANNO , CHE A NAPOLI NON VINCERANNO...LA GENTE ORMAI E STUFA, NOI PERO' CONTINUAMO A INFORMARE I CITTADINI, CONTINUAMO A DIRGLI LA VERITA'.
NON CI SCORDIAMO CHE IL 12 E IL 13 GIUGNO CI SARA' UN' ALTRA TAPPA IMPORTANTE PER FAR SI CHE IL SIGNOR B SI DIMETTA E CAPISCA FINALMENTE CHE LO ABBIAMO SFIDUCIATO...I REFERENDUM
FACCIAMO BANCHETTI IN TUTTO IL PAESE IL QUORUM DEVE ESSERE SUPERATO, SPIEGHIAMOGLI CHE SE ANCHE DOVESSERO RIUSCIRE A BLOCCARE IL REFERENDUM SUL NUCLEARE A VOTARE DOBBIAMO ANDARCI UGUALE , PERCHE DOBBIAMO VOTARE PER UN ACQUA BENE COMUNE E PER UNA GIUSTIZIA UGUALE PER TUTTI....AVANTI COMPAGNI E COMPAGNE LE NOSTRE LOTTA STANNO PORTANDO FRUTTI CONTINUAMO COSI!!!!!!!.
CIAO TIZIANO
IL BUTTARE FANGO E SPUTARE INGIURIE E CALUNNIE CONTRO I LORO AVVERSARI POLITICI, STA FACENDO SOLO IN MODO CHE LA NOSTRA CARA SINISTRA STIA RISALENDO LA CHINA .
IN POSTI COME MILANO, IN CUI LORO DAVANO PER SCONTATO DI VINCERE A MANI BASSE , STANNO PRENDENDO UNA SONORA SCONFITTA.
SUI GIORNALI DI OGGI SI LEGGONO ANCORA INGIURIE CONTRO PISAPIA, CHE NON STO QUI A CITARE, BASTA ANDARE SUL SITO DELL'UNITA PER LEGGERE LE ULTIMA USCITE DEL SIGNOR BOSSI....
QUESTI SONO I SIGNORI CHE IN QUESTO MOMENTO GOVERNANO LA NOSTRA ITALIA, SIGNORI CHE INVECE DI TROVARE SOLUZIONI PER IL PAESE INVENTANO SLOGAN DA STADIO CHE NEANCHE I PIU' ACCANITI ULTRA' POTREBBERO INVENTARE.
L'ITALIA VERA INVECE, QUELLA CHE VIVE TUTTI I GIORNI LA CRISI,STA CAPENDO CHE CI VUOLE UNA CLASSE POLITICA CHE SIA AL SERVIZIO DEL CITTADINO E CHE CERCHI DI RISOLVERE I PROBLEMI DEL CITTADINO STESSO.
ULTIMI DATI(PRESI OGGI DALL'UNITA')DICE CHE IL; 24,7% DELLA POPOLAZIONE CIRCA 15MILIONI DI PERSONE SONO A RISCHIO POVERTA'O DI ESCLUSIONE SOCIALE.
I GIOVANI, SONO CIRCA UN MILIONE , TRA I 15 E I 29 ANNI CHE NON LAVORANO E NON FREQUENTANO ALCUN CORSO FORMATIVO.
LE DONNE, LE PRIME VITTIME DI QUESTA CRISI,SONO 800 MILA LE DONNE LICENZIATE O MESSE IN CONDIZIONE DI DOVERSI DIMETTERE A CAUSA DI UNA GRAVIDANZA.
MA UN DATO SU CUI QUESTI SIGNORI DALLA LINGUA VELOCE DOVREBBERO RIFLETTERE E CERCARE DI TROVARE SOLUZIONI , E CHE TRA I DISOCCUPATI(DATO DEL 2009)SONO SALITI DEL 37,3% I SUICIDI.
QUESTA CARI COMPAGNIE COMPAGNE E LA REALTA' DEL PAESE, MA VOI GIA' NE SIETE AL CORRENTE, CHI FORSE NON E AL CORRENTE O FA FINTA DI NON VEDERE E SENTIRE SONO QUEI SIGNORI DALLA LINGUA VELOCE.
DI UNA COSA SONO CONVINTO CHE A MILANO NON VINCERANNO , CHE A NAPOLI NON VINCERANNO...LA GENTE ORMAI E STUFA, NOI PERO' CONTINUAMO A INFORMARE I CITTADINI, CONTINUAMO A DIRGLI LA VERITA'.
NON CI SCORDIAMO CHE IL 12 E IL 13 GIUGNO CI SARA' UN' ALTRA TAPPA IMPORTANTE PER FAR SI CHE IL SIGNOR B SI DIMETTA E CAPISCA FINALMENTE CHE LO ABBIAMO SFIDUCIATO...I REFERENDUM
FACCIAMO BANCHETTI IN TUTTO IL PAESE IL QUORUM DEVE ESSERE SUPERATO, SPIEGHIAMOGLI CHE SE ANCHE DOVESSERO RIUSCIRE A BLOCCARE IL REFERENDUM SUL NUCLEARE A VOTARE DOBBIAMO ANDARCI UGUALE , PERCHE DOBBIAMO VOTARE PER UN ACQUA BENE COMUNE E PER UNA GIUSTIZIA UGUALE PER TUTTI....AVANTI COMPAGNI E COMPAGNE LE NOSTRE LOTTA STANNO PORTANDO FRUTTI CONTINUAMO COSI!!!!!!!.
CIAO TIZIANO
Sicilia: stato di agitazione dei lavoratori degli appalti di pulizia delle caserme
È stato proclamato a partire dal 23 maggio 2011, lo stato di agitazione presso le caserme della Marina Militare Giurisdizione Marisicilia di Augusta, Catania e Messina, a seguito della comunicazione da parte del Ministero Difesa di un ulteriore taglio del 10% sull'appalto pulizia, affidato alla società Generservice. Tale taglio si aggiunge ad altri precedenti tagli con conseguenti riduzioni del monte ore retribuito di ogni lavoratore .
“Contestualmente è stata inoltrata dalla FILCAMS Sicilia una richiesta di incontro alla Marina Militare-Commiservizi di Augusta, alle caserme di Catania e Messina, alla ditta Generservice ed al Consorzio Centro Servizi; in caso di mancato riscontro " ha dichiarato Monica Genovese "proclameremo lo sciopero in occasione del prossimo 2 giugno. La Festa della Repubblica non può ignorare condizioni di lavoro,quelle dei lavoratori in appalto, sottoposti a continui tagli, che finiscono per determinare nuovi bacini di povertà".
“Contestualmente è stata inoltrata dalla FILCAMS Sicilia una richiesta di incontro alla Marina Militare-Commiservizi di Augusta, alle caserme di Catania e Messina, alla ditta Generservice ed al Consorzio Centro Servizi; in caso di mancato riscontro " ha dichiarato Monica Genovese "proclameremo lo sciopero in occasione del prossimo 2 giugno. La Festa della Repubblica non può ignorare condizioni di lavoro,quelle dei lavoratori in appalto, sottoposti a continui tagli, che finiscono per determinare nuovi bacini di povertà".
lunedì 23 maggio 2011
i dormienti......VERGOGNOSI!!!!
ECCO A VOI COME I NOSTRI POLITICI RISOLVONO I PROBLEMI DEL PAESE....DORMENDO!!!!!....QUESTO E INACCETABILE.
PENSARE CHE PER STARE LI' A DORMIRE VENGONO ANCHE STRAPAGATI, CON LO STIPENDIO DI UNO DI LORO CI CAMPA UNA FAMIGLIA DI UN OPERAIO PER ALMENO TRE MESI.
L'OPERAIO INVECE IN FABBRICA , OLTRE A RISCHIARE LA VITA, VIENE ANCHE SOTTO PAGATO, E QUESTI "LADRONI DI STIPENDIO" DORMONO....VERGOGNATEVI,LASCIATE FARE POLITICA A CHI VUOLE FARLA SERIAMENTE E AL SERVIZIO DEL CITTADINO...E CERTO NON DORMENDO, MA ANZI STANDO SVEGLISSIMO E CONCENTRATO PER RISOLVERE I PROBLEMI DEL NOSTRO PAESE, CHE GRAZIE A QUESTI PERSONAGGI STA ADDORMENTANDOSI DEL TUTTO....
VERGOGNATEVI ANDATE A DORMIRE A CASA!!!!!!!!!
PENSARE CHE PER STARE LI' A DORMIRE VENGONO ANCHE STRAPAGATI, CON LO STIPENDIO DI UNO DI LORO CI CAMPA UNA FAMIGLIA DI UN OPERAIO PER ALMENO TRE MESI.
L'OPERAIO INVECE IN FABBRICA , OLTRE A RISCHIARE LA VITA, VIENE ANCHE SOTTO PAGATO, E QUESTI "LADRONI DI STIPENDIO" DORMONO....VERGOGNATEVI,LASCIATE FARE POLITICA A CHI VUOLE FARLA SERIAMENTE E AL SERVIZIO DEL CITTADINO...E CERTO NON DORMENDO, MA ANZI STANDO SVEGLISSIMO E CONCENTRATO PER RISOLVERE I PROBLEMI DEL NOSTRO PAESE, CHE GRAZIE A QUESTI PERSONAGGI STA ADDORMENTANDOSI DEL TUTTO....
VERGOGNATEVI ANDATE A DORMIRE A CASA!!!!!!!!!
domenica 22 maggio 2011
Stress lavoro-correlato: ecco il "manuale" dell'INAIL per valutarlo
19 maggio 2011. Il Dipartimento medicina del lavoro (ex Ispesl) dell'Istituto ha messo a disposizione gratuita delle imprese un metodo unico e integrato per l'analisi e la gestione del rischio. Lo strumento è già online ed è stato specificatamente elaborato in conformità alle recenti indicazioni di legge in materia
ROMA - Stress lavoro correlato: l'INAIL mette a disposizione delle aziende gli strumenti e le linee guida per procedere alla valutazione e alla gestione del rischio. Diventato un adempimento obbligatorio per le imprese a seguito delle disposizioni del Testo unico sulla sicurezza (dlgs 81/2008) e delle sue successive integrazioni, quest'ambito è stato oggetto d'analisi da parte del dipartimento Medicina del lavoro (ex ISPESL) dell'INAIL che - in un'apposita piattaforma online del proprio portale - ha messo adesso a disposizione una metodologia da seguire e specificatamente contestualizzata alle indicazioni di legge. All'area informativa è possibile accedere mediante una semplice registrazione gratuita.
Lo strumento - basato sul modello Management standards approntato dall'Health and safety executive (Hse) - rappresenta il risultato di un processo che ha coinvolto più di 75 aziende afferenti a diversi settori produttivi e oltre 6.300 lavoratori e procede nel rispetto delle indicazioni metodologiche elaborate dalla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro.
Nello specifico il "manuale" predisposto mette a disposizione una lista di controllo da utilizzare nella fase della valutazione preliminare che permette di rilevare numerosi parametri tipici delle condizioni di stress, un questionario da utilizzare nella fase di valutazione della percezione soggettiva dei lavoratori - e utile all'identificazione e alla caratterizzazione del rischio da stress lavoro-correlato e delle sue cause - e, infine, una guida per la predisposizione dei focus group (da utilizzare nella fase di gestione e monitoraggio per identificare soluzioni efficaci in base ai risultati emersi dalla valutazione).
Le aziende registrate potranno utilizzare direttamente online i software appositamente predisposti per l'inserimento e l'elaborazione dei propri dati raccolti. Entrambi i software elaborano report finali, da inserire nel documento di valutazione dei rischi, che illustrano i risultati emersi nella valutazione stessa, i punti di forza e criticità e propongono suggerimenti utili alla gestione del problema. Attraverso la registrazione nel portale le aziende parteciperanno, da un lato, all'implementazione di una specifica banca dati utile al monitoraggio nel tempo delle attività valutative e, dall'altro avranno a disposizione, in area riservata, tutti i dati inseriti per le varie fasi della valutazione, utili anche per successivi confronti.
ROMA - Stress lavoro correlato: l'INAIL mette a disposizione delle aziende gli strumenti e le linee guida per procedere alla valutazione e alla gestione del rischio. Diventato un adempimento obbligatorio per le imprese a seguito delle disposizioni del Testo unico sulla sicurezza (dlgs 81/2008) e delle sue successive integrazioni, quest'ambito è stato oggetto d'analisi da parte del dipartimento Medicina del lavoro (ex ISPESL) dell'INAIL che - in un'apposita piattaforma online del proprio portale - ha messo adesso a disposizione una metodologia da seguire e specificatamente contestualizzata alle indicazioni di legge. All'area informativa è possibile accedere mediante una semplice registrazione gratuita.
Lo strumento - basato sul modello Management standards approntato dall'Health and safety executive (Hse) - rappresenta il risultato di un processo che ha coinvolto più di 75 aziende afferenti a diversi settori produttivi e oltre 6.300 lavoratori e procede nel rispetto delle indicazioni metodologiche elaborate dalla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro.
Nello specifico il "manuale" predisposto mette a disposizione una lista di controllo da utilizzare nella fase della valutazione preliminare che permette di rilevare numerosi parametri tipici delle condizioni di stress, un questionario da utilizzare nella fase di valutazione della percezione soggettiva dei lavoratori - e utile all'identificazione e alla caratterizzazione del rischio da stress lavoro-correlato e delle sue cause - e, infine, una guida per la predisposizione dei focus group (da utilizzare nella fase di gestione e monitoraggio per identificare soluzioni efficaci in base ai risultati emersi dalla valutazione).
Le aziende registrate potranno utilizzare direttamente online i software appositamente predisposti per l'inserimento e l'elaborazione dei propri dati raccolti. Entrambi i software elaborano report finali, da inserire nel documento di valutazione dei rischi, che illustrano i risultati emersi nella valutazione stessa, i punti di forza e criticità e propongono suggerimenti utili alla gestione del problema. Attraverso la registrazione nel portale le aziende parteciperanno, da un lato, all'implementazione di una specifica banca dati utile al monitoraggio nel tempo delle attività valutative e, dall'altro avranno a disposizione, in area riservata, tutti i dati inseriti per le varie fasi della valutazione, utili anche per successivi confronti.
Incidenti lavoro: operaio muore a Roma
(ANSA) - ROMA, 22 MAG - Un operaio di 63 anni, italiano, e' morto a Roma dopo essere caduto in una buca profonda 40 metri contenente azoto liquido. L'episodio e' avvenuto questa mattina, intorno alle 7, in piazza Santa Emerenziana, nel quartiere africano, in un cantiere per i lavori di realizzazione della metropolitana.
sabato 21 maggio 2011
Obama: «Due popoli due Stati Israele torni ai confini del ’67»
Sei mesi dopo l’inizio della “primavera araba”, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, ha pronunciato un discorso che potrebbe definire il futuro politico del Medio Oriente. Soprannominato da molti “Cairo II” e incentrato sul successo dei movimenti popolari della regione, ma sopratutto i negoziati necessari per una soluzione tra Palestina e Israele, il discorso riflette quanto sia cambiata la posizione del presidente sul Medio Oriente. Pronunciando il suo primo discorso al mondo musulmano due anni fa dal Cairo, Obama, in compagnia dell’ormai deposto dittatore egiziano, Hosni Mubarak, aveva parlato a lungo del conflitto israelo-palestinese. Ieri in un discorso durato 40 minuti la sua attenzione è stata focalizzata sulle rivoluzioni in corso. Una cosa è certa sentire un presidente americano parlare di diritti umani, religiosi, di genere e di informazione è sicuramente una novità degli ultimi decenni. Ma è bene incominciare sulla parte finale del suo discorso quello che molti aspettavano sul conflitto tra Israele e Palestina. Molti non si aspettavano un Obama pronto a rientrare nei giochi, ma a modo suo lo ha fatto. «Lo “status quo’ tra israeliani e palestinesi non è più sostenibile» ha spiegato Obama (che oggi incontrerà alla casa Bianca il premier israeliano Benjamin Netanyahu che sicuramente non avrà gradito il discorso), ribadendo che Israele «ha diritto alla sua sicurezza e i palestinesi non raggiungeranno mai la loro indipendenza semplicemente negando a Israele il diritto di esistere». Per questo «è tempo che vi siano due Stati per due popoli, capaci di vivere uno fianco all’altro in pace e sicurezza e che i negoziati riprendano». E poi Obama ha fatto un passetto in più quando ha parlato di uno stato di Israele che deve ritirarsi entro i confini del 1967, che gli insediamenti devono essere fermati. Ai palestinesi fa sapere che gli Stati Uniti si oporranno alla richiesta di riconoscimento dello Stato palestinese a settembre alle Nazioni Unite e chiede che la nuova alleanza tra Fatah e Hamas dia prova di concretezza e che riconosca il diritto di Israele. Toni pacati ma decisi, qualcuno ha anche registrato che non ci sono state parole forti contro Hamas, segno che per ora l’organizzazione ha ancora un margine di manovra. Un discorso quello di Obama in cui ha esaltato le rivolte che hanno interessato il nord Africa dove «troppo potere è concentrato in poche mani» e che «finalmente respiriamo una nuova aria, fresca», che si basa sulle aspirazioni di persone che «reclamano in primo luogo dignità umana». Aspirazioni contro cui «la strategia della repressione non funziona più». Rivoluzioni democratiche che sono state possibili anche grazie ai nuovi mezzi di comunicazione come internet, social network e tv satellitari ha riconosciuto il presidente. «I telefoni cellulari e le reti sociali permettono ai giovani di collegarsi, è emersa una nuova generazione e la sua voce ci dice che il cambiamento non può essere negato». Per Egitto e Tunisia inoltre un impegno più concreto. Un specie di piano Marshall di aiuti economici americani per incoraggiare il processo di democratizzazione del mondo arabo. Dollari che secondo Obama dovrebbero creare lavoro e stabilità. Per la Tunisia promesse di collaborazione finanziaria ed economica, più materiali gli aiuti per l’Egitto a cui promette 2 miliardi di dollari: uno che sarà cancellato dal debito che il Cairo ha verso Washington, un miliardo in un piano di presiti che però saranno decisi non dal neo governo egiziano, ma da Washington. E soprattutto Obama ha parlato di un piano di interventi economici e finanziari che dovrà essere preparato dal Fondo Monetario internazionale e dalla Banca Mondiale al prossimo G8 di Deauville, e se si guarda alla Grecia non promette nulla di buono. Anche l’Opec sarà coinvolto con «fondi imprenditoriali di investimento nei due paesi». Un progetto sul modello di quanto fatto nell’Europa dell’Est ha detto Obama dopo la fine della Guerra Fredda. Tornando al cuore del discorso Obama ha parlato anche di un cambiamento più generale della politica estera americana. «Per decenni gli Usa hanno condotto una politica favorevole ai propri interessi nella regione: lotta al terrorismo, commercio, difesa di Israele. Ma se vogliamo cogliere l’opportunità che ci viene offerta oggi dobbiamo prestare attenzione ora i nostri interessi sono simili a a quelli dei popoli locali». E poi la lista dei dittatori che se ne sono andati, primi di tutti Egitto e Tunisia, ma Obama ha parlato anche di Yemen, Bahrein, Libia: i tempo «è contro Gheddafi» e il leader libico «alla fine lascerà». Parole dure anche per la Siria. Obama ricordando le sanzioni imposte mercoledì contro Assad, si è spinto un po’ oltre lanciando un primo avvertimento diretto: o Bashar al-Assad comincia a «guidare la transizione, ponendo fine all’uso delle violenze e rispondendo alle richieste del popolo siriano per un governo più rappresentativo avviato sul sentiero di riforme democratiche significative» oppure «lasci il potere». Esclusa dalla lista dei “cattivi” l’Arabia Saudita, troppo vicina a Washington per essere messa sulla lista nera. Ora Obama deve dimostrare che non sa usare solo le belle parole e che a queste deve far seguire i fatti.
Simonetta Cossu (Liberazione.it del 19 maggio 2011)
Simonetta Cossu (Liberazione.it del 19 maggio 2011)
venerdì 20 maggio 2011
CRISI:È CAUSA CRESCITA SUICIDI,UNO AL GIORNO TRA DISOCCUPATI
(ANSA) - ROMA, 19 MAG - Sono stati 2.986 i suicidi avvenuti in Italia nel corso del 2009, con un aumento del 5,6% rispetto all'anno precedente (2.828 i casi nel 2008), invertendo la dinamica decrescente dell'ultimo biennio. L'incremento, secondo un rapporto dell'istituto di ricerca Eures, è direttamente legato alla crisi: nel 2009 i suicidi per ragioni economiche hanno raggiunto il valore più alto degli ultimi decenni (198 casi, con una crescita del 32% rispetto ai 150 casi del 2008 e del 67,8% rispetto ai 118 casi del 2007). I dati registrano, inoltre, un valore medio di un suicidio al giorno tra i disoccupati: sono stati, infatti, 357 i suicidi di disoccupati nel 2009, con una crescita del 37,3% rispetto ai 260 casi del 2008 (erano stati 270 nel 2007, 275 nel 2006 e 281 nel 2005), generalmente compiuti da persone espulse dal mercato del lavoro (272 in valori assoluti, pari al 76%, a fronte di 85 casi di persone in cerca di prima occupazione).
Omofobia, nuovo stop alla legge
Blitz della maggioranza in commissione Giustizia alla Camera sul nuovo testo contro l'omofobia e la transfobia, messo a punto dalla relatrice Paola Concia (Pd).
Dopo la bocciatura di ieri del testo base, fermo da quasi mille giorni a Montecitorio, Concia in commissione aveva depositato un suo emendamento, frutto di un lavoro di mediazione con il Pdl alla luce anche delle dichiarazioni del ministro Mara Carfagna (favorevole alla proposta della relatrice).
Il nuovo testo riprendeva ciò che è previsto, a livello europeo, nel Trattato di Lisbona ossia il no a ogni discriminazione, non solo per l'orientamento sessuale, ma anche per l'età e le condizioni di disabilità. Le aggravanti quindi non si sarebbero limitate solo all'omofobia.
In cambio, il Pd aveva chiesto alla maggioranza di ritirare gli emendamenti soppressivi che sarebbero stati messi in votazione sulla proposta di legge a prima firma del democratico Antonello Soro, da cui si sarebbe ripartito dopo la bocciatura di ieri del testo base.
Ma, prima che si arrivasse al voto sulla nuova proposta Concia, con sorpresa del Pd, sono andati in votazione emendamenti soppressivi della maggioranza che hanno di fatto cancellato tutto il lavoro della relatrice. E Concia, in segno di protesta, si è dimessa dal suo incarico.
Nuovo relatore, in aula, sarà il capogruppo Pdl in commissione Giustizia, Enrico Costa. La discussione generale in assemblea si avvierà lunedì 23. Il Pd presenterà una relazione di minoranza in cui Concia riproporrà la sua ultima versione in linea con la normativa Ue.
Gli emendamenti soppressivi, riferiscono Concia e la capogruppo democratica in commissione, Donatella Ferranti, sono stati votati da Pdl, Lega e da due deputati Udc, Rao e Santolini. «L'altro deputato centrista, Lorenzo Ria- aggiunge Concia- si è astenuto. Noi e Idv avevamo votato contro gli emendamenti soppressivi».
Dopo la bocciatura di ieri del testo base, fermo da quasi mille giorni a Montecitorio, Concia in commissione aveva depositato un suo emendamento, frutto di un lavoro di mediazione con il Pdl alla luce anche delle dichiarazioni del ministro Mara Carfagna (favorevole alla proposta della relatrice).
Il nuovo testo riprendeva ciò che è previsto, a livello europeo, nel Trattato di Lisbona ossia il no a ogni discriminazione, non solo per l'orientamento sessuale, ma anche per l'età e le condizioni di disabilità. Le aggravanti quindi non si sarebbero limitate solo all'omofobia.
In cambio, il Pd aveva chiesto alla maggioranza di ritirare gli emendamenti soppressivi che sarebbero stati messi in votazione sulla proposta di legge a prima firma del democratico Antonello Soro, da cui si sarebbe ripartito dopo la bocciatura di ieri del testo base.
Ma, prima che si arrivasse al voto sulla nuova proposta Concia, con sorpresa del Pd, sono andati in votazione emendamenti soppressivi della maggioranza che hanno di fatto cancellato tutto il lavoro della relatrice. E Concia, in segno di protesta, si è dimessa dal suo incarico.
Nuovo relatore, in aula, sarà il capogruppo Pdl in commissione Giustizia, Enrico Costa. La discussione generale in assemblea si avvierà lunedì 23. Il Pd presenterà una relazione di minoranza in cui Concia riproporrà la sua ultima versione in linea con la normativa Ue.
Gli emendamenti soppressivi, riferiscono Concia e la capogruppo democratica in commissione, Donatella Ferranti, sono stati votati da Pdl, Lega e da due deputati Udc, Rao e Santolini. «L'altro deputato centrista, Lorenzo Ria- aggiunge Concia- si è astenuto. Noi e Idv avevamo votato contro gli emendamenti soppressivi».
INCONTRO IN CONFCOMMERCIO del18 maggio 2011
il giorno 18 maggio 2011 si e svolto in confcommercio l'incontro per la procedura di scissione , che coinvolgera' tutti i punti vendita della sir supermercati.
tali supermercati passeranno tutti sotto unica societa' denominata sviluppo romana supermercati, che poi dal 2 giugno diverra' socio unico di questa societa' direttamente la conad del tirreno.
per legge si sta cercando di sviluppare un accordo per passare alla nuova societa con dei criteri di miglior favore.
dal punto di vista economico non siamo riusciti ad avere , per esempio,la possibilita' di potersi prendere il tfr, in quanto la sir dichiarava che non e' economicamente in condizione di poter accontentare questa nostra richiesta.
il problema che a noi preme di piu' e sapere che fine faranno i ragazzi dell'amministrazione, cioe' i colleghi di via melibeo.
su questo argomento la sir supermercati dichiarava che e disposta ad incontrare le o.s. il giorno 23 maggio alle ore 9:30 a via melibeo per discutere insieme e per trovare un "accomodamento" per i nostri colleghi.
la parola accomodamento sinceramente a me piace poco , ma sapremo cosa intendono solamente lunedi'.
devo dire per chiarezza, che non hanno detto che non vogliono trovare soluzioni e che ci saranno licenziamenti, ma la parola accomodamento non vuol dire,almeno in italiano,assorbimento nei punti vendita.
il giorno 25 maggio alle ore 15:30 invece ci incontreremo in confcommercio per continuare a discutere della scissione, e per decidere se firmare o no, questo tutto in base a cio' che succedera il 23 a via melibeo.
ci sono delle comunicazioni di servizio che devo darvi:
1)la sir ci diceva che nello stipendio di maggio ci saranno tutte le spettanze sia di maggio sia di aprile(ferie , permessi,ecc.), compreso i buoni di incentivazione che chiudevano l'anno 2010,per questo motivo la sir dichiarava che i stipendi posticiperanno intorno al 10 giugno.
su nostra richiesta pero',chi vorra sino al 5 di giugno potra' chiedere un acconto sino ad 800euro(fulltime)e 400(part-time)
2)la conad invece ci dichiarava che dopo il 1 giugno inizieranno le ristruturazioni dei punti vendita,ancora non sapeva dirci con precisioni da dove inizieranno e quando, ma dava per certo che verrano ristrutturati tutti i punti vendita, in alcuni la ristrutturazione sara' totale in altri parziale.
cari colleghi questo e quello che e successo il 18 maggio....vi terro informati se ci saranno notizie nuove...
ciao a tutti tiziano
tali supermercati passeranno tutti sotto unica societa' denominata sviluppo romana supermercati, che poi dal 2 giugno diverra' socio unico di questa societa' direttamente la conad del tirreno.
per legge si sta cercando di sviluppare un accordo per passare alla nuova societa con dei criteri di miglior favore.
dal punto di vista economico non siamo riusciti ad avere , per esempio,la possibilita' di potersi prendere il tfr, in quanto la sir dichiarava che non e' economicamente in condizione di poter accontentare questa nostra richiesta.
il problema che a noi preme di piu' e sapere che fine faranno i ragazzi dell'amministrazione, cioe' i colleghi di via melibeo.
su questo argomento la sir supermercati dichiarava che e disposta ad incontrare le o.s. il giorno 23 maggio alle ore 9:30 a via melibeo per discutere insieme e per trovare un "accomodamento" per i nostri colleghi.
la parola accomodamento sinceramente a me piace poco , ma sapremo cosa intendono solamente lunedi'.
devo dire per chiarezza, che non hanno detto che non vogliono trovare soluzioni e che ci saranno licenziamenti, ma la parola accomodamento non vuol dire,almeno in italiano,assorbimento nei punti vendita.
il giorno 25 maggio alle ore 15:30 invece ci incontreremo in confcommercio per continuare a discutere della scissione, e per decidere se firmare o no, questo tutto in base a cio' che succedera il 23 a via melibeo.
ci sono delle comunicazioni di servizio che devo darvi:
1)la sir ci diceva che nello stipendio di maggio ci saranno tutte le spettanze sia di maggio sia di aprile(ferie , permessi,ecc.), compreso i buoni di incentivazione che chiudevano l'anno 2010,per questo motivo la sir dichiarava che i stipendi posticiperanno intorno al 10 giugno.
su nostra richiesta pero',chi vorra sino al 5 di giugno potra' chiedere un acconto sino ad 800euro(fulltime)e 400(part-time)
2)la conad invece ci dichiarava che dopo il 1 giugno inizieranno le ristruturazioni dei punti vendita,ancora non sapeva dirci con precisioni da dove inizieranno e quando, ma dava per certo che verrano ristrutturati tutti i punti vendita, in alcuni la ristrutturazione sara' totale in altri parziale.
cari colleghi questo e quello che e successo il 18 maggio....vi terro informati se ci saranno notizie nuove...
ciao a tutti tiziano
mercoledì 18 maggio 2011
LA LOTTA DEI MALATI SLA HA VINTO. IMPEGNO URGENTE DEL MINISTERO DELL’ECONOMIA PER SBLOCCO 100 MILIONI
La protesta di malati Sla (sclerorsi laterale amiotrofica) e loro familiari davanti al ministero dell’economia, per chiedere a gran voce che venisse mantenuta la promessa fatta nel novembre del 2010 dal governo di destinare 100 milioni di euro alla ricerca e all’assistenza per i malati Sla, si è conclusa positivamente.
Una delegazione di manifestanti, tra cui due malati Sla, è stata ricevuta ed ha ottenuto un impegno concreto da parte del ministero del Tesoro, che ha predisposto ed inviato alla Presidenza del consiglio dei ministri un DPCM di urgenza che garantisce lo sblocco immediato dello stanziamento dei 100 milioni. La lotta per i diritti e la dignità delle persone ha vinto, ma noi vigileremo perché questa volta la promessa sia mantenuta fino in fondo. Rifondazione Comunista ha sostenuto e partecipato al presidio al fianco del Comitato “16 novembre” promotore della protesta.
Comitato nazionale malati Sla e familiari “16 novembre” e Partito della Rifondazione Comunista
Ufficio Stampa Prc-Se
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Una delegazione di manifestanti, tra cui due malati Sla, è stata ricevuta ed ha ottenuto un impegno concreto da parte del ministero del Tesoro, che ha predisposto ed inviato alla Presidenza del consiglio dei ministri un DPCM di urgenza che garantisce lo sblocco immediato dello stanziamento dei 100 milioni. La lotta per i diritti e la dignità delle persone ha vinto, ma noi vigileremo perché questa volta la promessa sia mantenuta fino in fondo. Rifondazione Comunista ha sostenuto e partecipato al presidio al fianco del Comitato “16 novembre” promotore della protesta.
Comitato nazionale malati Sla e familiari “16 novembre” e Partito della Rifondazione Comunista
Ufficio Stampa Prc-Se
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SUI NUOVI CONTRATTI, PROVE DI DISGELO FRA CGIL CISL E UIL
la numero uno della Cgil nel giudicare «interessante» la posizione di Bonanni ha rilanciato: «Credo che il tema sia quello di provare a misurarsi su un’altra fase – ha detto all’Ansa –. Il problema è domandarsi se possiamo fare delle cose per questo Paese. Credo che questa sia la responsabilità di tutti». Ma per Camusso c’è un altro fronte su cui i sindacati potranno tornare a marciare insieme: il fisco. In vista dell’assemblea dei delegati organizzata da Cisl e Uil per sabato prossimo a Roma, preparatoria della manifestazione nazionale del 18 giugno a sostegno della proposta delle due confederazioni, il segretario generale della Cgil ha proposto di «ricostruire una piattaforma comune sul fisco» che «anche per noi è un punto fondamentale». Non si preannuncia un percorso facile: «Le assonanze tra le ipotesi del ministro dell’Economia Tremonti e della Cisl non ci convincono – ha aggiunto Camusso – riguardano lo spostamento della tassazione sulle cose. Però noi siamo assolutamente pronti a discutere, avendo prima definito una piattaforma comune, su cui dovevamo scioperare con il governo Prodi, e poi registrato una divaricazione progressiva. Non ho preoccupazioni a riaprire un tavolo». Ma per Luigi Angeletti, il fattore tempo gioca contro la ricerca di nuove proposte unitarie: «Noi facciamo piattaforme per fare accordi – ha detto il segretario generale della Uil –. Il nostro obiettivo è ridurre la pressione fiscale sui lavoratori adesso, in questo anno. L’unica possibilità è farlo con questo governo». e ieri un segnale di disponibilità al dialogo è arrivato da Raffaele Bonanni che, riferendosi alla proposta approvata dal direttivo della Cgil lo scorso 11 maggio sul nuovo modello contrattuale ha detto: «La leggeremo e sono convinto che potrà essere un buon contributo per i prossimi contratti di secondo livello e anche nazionali, che spero trovino Cgil, Cisl e Uil intenzionate a darsi delle linee comuni». Fonti vicine al leader della Cisl spiegano che Bonanni non intende fare alcuna marcia indietro rispetto alla riforma degli assetti contrattuali definita con l’accordo separato del 22 gennaio del 2009, l’apertura riguarda piuttosto la possibilità che nelle singole vertenze contrattuali alcuni principi contenuti nella proposta della Cgil possano trovare applicazione. Segnali di disgelo tra i leader dei sindacati confederali. Al XII congresso del Ces, la confederazione europea dei sindacati in corso ad Atene, ieri si sono registrate caute aperture e toni diversi dal passato, in controtendenza rispetto alla freddezza che caratterizza da tempo i rapporti tra Cgil e Cisl-Uil. ROMA
COMUNICATO STAMPA:il convoglio restiamo umani lascia la striscia di gaza
COMUNICATO STAMPA
IL CONVOGLIO RESTIAMO UMANI (Co.R.Um.) LASCIA LA STRISCIA DI GAZA
La delegazione di 73 attivisti passa il valico di Rafah per tornare in Egitto, dopo 5 giorni passati a Gaza
Alle 13 (ora italiana) i 73 attivisti del Convoglio Restiamo Umani – Co.R.Um. - hanno lasciato la Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah, diretti verso Il Cairo, da dove partiranno per fare rientro in Italia. Il Convoglio era entrato a Gaza lo scorso 12 maggio dopo un lungo viaggio attraverso il deserto del Sinai, con l'obiettivo di tornare nel luogo dove Vittorio Arrigoni ha speso la propria vita. “Stiamo andando a Gaza, Vittorio è con noi”, avevano scritto nel primo report, pubblicato sul sito www.vik2gaza.org.
Tantissimi gli incontri e le iniziative a cui il Convoglio ha preso parte in questi giorni, costantemente accompagnato dalla popolazione palestinese, che l'ha condotto attraverso i luoghi raccontati da Vittorio Arrigoni, in una Gaza ancora distrutta dai bombardamenti israeliani dell'offensiva “Piombo Fuso” del 2008/2009. Tra le numerose assemblee anche quella con i mediattivisti di Gaza, con lo scopo di realizzare una piattaforma multimediale che grazie al contributo di blogger e giornalisti, palestinesi ed internazionali possa portare avanti il lavoro di testimonianza diretta della vita a Gaza avviato da Vittorio, attraverso un sito web.
Il Co.R.Um ha inoltre preso parte alla manifestazione indetta per il 15 maggio presso il valico di Eretz, controllato da Israele, nella giornata in cui in tutti i Territori Palestinesi occupati si celebrava la Nakba, la “catastrofe”. Manifestazioni che sono state represse dall'esercito israeliano ovunque, e in particolare a Gaza, dove una persona è morta e 65 sono state ferite. Nelle ore successive alla manifestazione una delegazione del convoglio è andata a visitare i feriti presso l'ospedale in cui erano stati ricoverati.
Nella stessa giornata, presso il porto di Gaza, si sono svolte le commemorazioni per il trigesimo della morte di Vittorio Arrigoni, a cui Corum ha partecipato insieme ai pescatori palestinesi, con i quali si sono svolti altri incontri nel corso della settimana.
Tutti i report, i video girati e le testimonianze sono pubblicati sul sito www.vik2gaza.org
All'arrivo della carovana in Italia sarà indetta una conferenza stampa.
IL CONVOGLIO RESTIAMO UMANI (Co.R.Um.) LASCIA LA STRISCIA DI GAZA
La delegazione di 73 attivisti passa il valico di Rafah per tornare in Egitto, dopo 5 giorni passati a Gaza
Alle 13 (ora italiana) i 73 attivisti del Convoglio Restiamo Umani – Co.R.Um. - hanno lasciato la Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah, diretti verso Il Cairo, da dove partiranno per fare rientro in Italia. Il Convoglio era entrato a Gaza lo scorso 12 maggio dopo un lungo viaggio attraverso il deserto del Sinai, con l'obiettivo di tornare nel luogo dove Vittorio Arrigoni ha speso la propria vita. “Stiamo andando a Gaza, Vittorio è con noi”, avevano scritto nel primo report, pubblicato sul sito www.vik2gaza.org.
Tantissimi gli incontri e le iniziative a cui il Convoglio ha preso parte in questi giorni, costantemente accompagnato dalla popolazione palestinese, che l'ha condotto attraverso i luoghi raccontati da Vittorio Arrigoni, in una Gaza ancora distrutta dai bombardamenti israeliani dell'offensiva “Piombo Fuso” del 2008/2009. Tra le numerose assemblee anche quella con i mediattivisti di Gaza, con lo scopo di realizzare una piattaforma multimediale che grazie al contributo di blogger e giornalisti, palestinesi ed internazionali possa portare avanti il lavoro di testimonianza diretta della vita a Gaza avviato da Vittorio, attraverso un sito web.
Il Co.R.Um ha inoltre preso parte alla manifestazione indetta per il 15 maggio presso il valico di Eretz, controllato da Israele, nella giornata in cui in tutti i Territori Palestinesi occupati si celebrava la Nakba, la “catastrofe”. Manifestazioni che sono state represse dall'esercito israeliano ovunque, e in particolare a Gaza, dove una persona è morta e 65 sono state ferite. Nelle ore successive alla manifestazione una delegazione del convoglio è andata a visitare i feriti presso l'ospedale in cui erano stati ricoverati.
Nella stessa giornata, presso il porto di Gaza, si sono svolte le commemorazioni per il trigesimo della morte di Vittorio Arrigoni, a cui Corum ha partecipato insieme ai pescatori palestinesi, con i quali si sono svolti altri incontri nel corso della settimana.
Tutti i report, i video girati e le testimonianze sono pubblicati sul sito www.vik2gaza.org
All'arrivo della carovana in Italia sarà indetta una conferenza stampa.
pensieri di una ragazza che ha partecipato al convoglio(striscia di gaza)
SEI UNO DI GAZA
E in un istante una gioia soddisfatta e piena di emozioni sovrasta, intrisa da quel formicolio dell’immaginazione, che solo la non-vista di un qualcosa che apparentemente conosci ti sa dare. E così entri a Gaza, passi il valico, i controlli, l’ansia sovrasta, piedi cercano terra nuova da percorrere e all’improvviso l’immaginazione si materializza e diventa paesaggio: palazzi, persone, occhi, mani e anime di gente che ha visto tanta e lunga guerra. Urla dentro e fuori; il cielo si apre alla sera e la terra si squarcia in crateri che gli attacchi sionisti hanno lasciato nel tempo. Viene il giorno e con esso un nuovo sole ti accompagna. Sabbia sotto i piedi e occhi puntati su di te. Sono occhi di chi sa cosa il passato gli ha riservato come una ferita che non smette mai di sanguinare. Ed allora ascolti storie di vita miste a sangue, dolore. Affrante quanto dignitose. Case ripiene di gente e di cuori e poi dall’alto fatte esplodere come formiche crudelmente schiacciate.
E in un istante una gioia soddisfatta e piena di emozioni sovrasta, intrisa da quel formicolio dell’immaginazione, che solo la non-vista di un qualcosa che apparentemente conosci ti sa dare. E così entri a Gaza, passi il valico, i controlli, l’ansia sovrasta, piedi cercano terra nuova da percorrere e all’improvviso l’immaginazione si materializza e diventa paesaggio: palazzi, persone, occhi, mani e anime di gente che ha visto tanta e lunga guerra. Urla dentro e fuori; il cielo si apre alla sera e la terra si squarcia in crateri che gli attacchi sionisti hanno lasciato nel tempo. Viene il giorno e con esso un nuovo sole ti accompagna. Sabbia sotto i piedi e occhi puntati su di te. Sono occhi di chi sa cosa il passato gli ha riservato come una ferita che non smette mai di sanguinare. Ed allora ascolti storie di vita miste a sangue, dolore. Affrante quanto dignitose. Case ripiene di gente e di cuori e poi dall’alto fatte esplodere come formiche crudelmente schiacciate.
martedì 17 maggio 2011
DILIBERTO Il centrosinistra unito è assolutamente competitivo
"Il centrosinistra unito è assolutamente competitivo e può vincere anche a Milano, nel cuore di una città che da quasi due decenni rappresenta il simbolo del dominio berlusconiano-leghista. E' poi sorprendente il dato napoletano con il probabile ballottaggio tra Lettieri e De Magistris segno di un'ottima sintonia della Federazione della Sinistra con un popolo stanco di moderatismo e di illegalità". Lo dichiara Oliviero Diliberto, segretario nazionale Pdci-Federazione della Sinistra.
La Sardegna dice no al nucleare
La Sardegna dice no al nucleare, forte e chiaro, con una maggioranza quasi bulgara che arriva al 97,64 per cento. Era importante il test della piccola isola in mezzo al Mediterraneo, amministrata dal figlio del commercialista di Berlusconi «Ughetto» Cappellacci. Il primo referendum in Italia dopo il disastro di Fukushima e soprattutto dopo il retromarcia clamoroso imposto dal governo nazionale.
Il governatore Cappellacci, però, sorprendendo tutti, ha scelto per una volta di dire no al governo «amico» targato Berlusconi: i sardi andranno al voto lo stesso, aveva affermato sicuro nei giorni caldi dello stop. C'è da dire che il voto di ieri, pur confermando una volontà netta e chiara, ha solo valore consultivo. Per capirci, se dopodomani l'esecutivo invertisse la rotta e decidesse di far arrivare una centrale atomica nell'isola, non conterebbero nulla i voti contrari. Sta di fatto che comunque Ugo Cappellacci, almeno in questo caso, è andato per la sua strada. Forse perché anche lui, dopo il G8 scippato e la sparizione dei fondi Fas ancora bloccati, ha iniziato a diffidare delle promesse del premier. O forse anche perché, vista la mobilitazione popolare che aveva incendiato l'oristanese quando nel novembre dell'anno scorso il sito di Cirrus era stato considerato tra i papabili per lo stoccaggio delle scorie, temeva la reazione dei sardi. Così il governatore ha promosso e sponsorizzato il referendum consultivo regionale. E i sardi hanno risposto in massa dicendo no almeno dall'atomo: già dalle 22 di domenica sera era chiaro che il quorum (era necessario almeno il 30%) sarebbe stato abbondantemente superato. Ieri i dati ufficiali raccontano di un 59,34% che si è espresso, con picchi del 61,39 nella provincia di Cagliari e del 65 in quella di Carbonia e Iglesias. La Sardegna è comunque la prima regione italiana ad aver dato la parola agli elettori che hanno rifiutato non solo le centrali nucleari ma anche i siti di stoccaggio delle scorie. Cappellacci da parte sua tenta di appropriarsi questa schiacciante vittoria. Una mossa strategica con cui spera di risollevare le sorti della sua giunta traballante, tenuta insieme più dallo scambio di poltrone che da un progetto politico serio.
A fare la differenza sarà comunque il risultato di questa tornata amministrativa, dove in ballo ci sono due roccaforti della destra potente, quella che conta, legata dagli affari e dal cemento. Cagliari e Olbia, dove il centro destra si presenta diviso e dilaniato dalle lotte interne. Cappellacci dunque, pur sostenendo una battaglia buona e giusta, aveva bisogno come il pane di questa vittoria indiscutibile contro il nucleare. Solo così può ancora dire al popolo sardo che, in fondo in fondo, anche lui si è battuto per tutelare i loro interessi. Certo è che l'isola attraversa una crisi senza precedenti: le industrie, quelle poche che c'erano, sono pronte a smantellare e a chiudere i battenti e la pastorizia, colonna portante dell'economia isolana, è sul piede di guerra. Un disastro, che si traduce in un'emorragia interminabile di posti di lavoro al quale la giunta ha reagito spargendo briciole a ogni settore in crisi senza risolvere i problemi strutturali. Il risultato sono scioperi e proteste che fanno tremare i palazzi del potere (ultima quella dei «tartassati di Equitalia», erano in quindicimila) perché potrebbero tradursi in un calo di consensi. E a quel punto anche i fedeli alleati (Psd'Az e Udc) potrebbero decidere di abbandonare la barca che affonda. Sono lontani i tempi in cui Cappellacci al fianco di Berlusconi invitava i sardi a sorridere promettendo centomila posti di lavoro.
Il governatore Cappellacci, però, sorprendendo tutti, ha scelto per una volta di dire no al governo «amico» targato Berlusconi: i sardi andranno al voto lo stesso, aveva affermato sicuro nei giorni caldi dello stop. C'è da dire che il voto di ieri, pur confermando una volontà netta e chiara, ha solo valore consultivo. Per capirci, se dopodomani l'esecutivo invertisse la rotta e decidesse di far arrivare una centrale atomica nell'isola, non conterebbero nulla i voti contrari. Sta di fatto che comunque Ugo Cappellacci, almeno in questo caso, è andato per la sua strada. Forse perché anche lui, dopo il G8 scippato e la sparizione dei fondi Fas ancora bloccati, ha iniziato a diffidare delle promesse del premier. O forse anche perché, vista la mobilitazione popolare che aveva incendiato l'oristanese quando nel novembre dell'anno scorso il sito di Cirrus era stato considerato tra i papabili per lo stoccaggio delle scorie, temeva la reazione dei sardi. Così il governatore ha promosso e sponsorizzato il referendum consultivo regionale. E i sardi hanno risposto in massa dicendo no almeno dall'atomo: già dalle 22 di domenica sera era chiaro che il quorum (era necessario almeno il 30%) sarebbe stato abbondantemente superato. Ieri i dati ufficiali raccontano di un 59,34% che si è espresso, con picchi del 61,39 nella provincia di Cagliari e del 65 in quella di Carbonia e Iglesias. La Sardegna è comunque la prima regione italiana ad aver dato la parola agli elettori che hanno rifiutato non solo le centrali nucleari ma anche i siti di stoccaggio delle scorie. Cappellacci da parte sua tenta di appropriarsi questa schiacciante vittoria. Una mossa strategica con cui spera di risollevare le sorti della sua giunta traballante, tenuta insieme più dallo scambio di poltrone che da un progetto politico serio.
A fare la differenza sarà comunque il risultato di questa tornata amministrativa, dove in ballo ci sono due roccaforti della destra potente, quella che conta, legata dagli affari e dal cemento. Cagliari e Olbia, dove il centro destra si presenta diviso e dilaniato dalle lotte interne. Cappellacci dunque, pur sostenendo una battaglia buona e giusta, aveva bisogno come il pane di questa vittoria indiscutibile contro il nucleare. Solo così può ancora dire al popolo sardo che, in fondo in fondo, anche lui si è battuto per tutelare i loro interessi. Certo è che l'isola attraversa una crisi senza precedenti: le industrie, quelle poche che c'erano, sono pronte a smantellare e a chiudere i battenti e la pastorizia, colonna portante dell'economia isolana, è sul piede di guerra. Un disastro, che si traduce in un'emorragia interminabile di posti di lavoro al quale la giunta ha reagito spargendo briciole a ogni settore in crisi senza risolvere i problemi strutturali. Il risultato sono scioperi e proteste che fanno tremare i palazzi del potere (ultima quella dei «tartassati di Equitalia», erano in quindicimila) perché potrebbero tradursi in un calo di consensi. E a quel punto anche i fedeli alleati (Psd'Az e Udc) potrebbero decidere di abbandonare la barca che affonda. Sono lontani i tempi in cui Cappellacci al fianco di Berlusconi invitava i sardi a sorridere promettendo centomila posti di lavoro.
incontro con progetto gazzella(notizie da gaza)
Stamattina alle 9 abbiamo incontrato Elham, la responsabile del progetto Gazzella in Palestina.
Gazzella è una onlus italiana che si occupa di bambini feriti e mutilati dalle armi da fuoco israeliane.
Nella striscia di Gaza sono 270 i bambini seguiti dal progetto,circa 60 sono quelli seguiti nei territori occupati. Oltre all’aiuto economico dato dalle donazioni,Gazzella si occupa di adozioni a distanza,
documentare e diffondere le informazioni diventa dunque importante per informare i genitori adottivi sul percorso di assistenza e recupero dai bimbi. Siamo andati a conoscere Mahmud(17 anni,ha perso vista e olfatto per una bomba),Hamed (17 anni, costretto su una sedia a rotelle per una bomba lanciata sulla sua scuola), Farah(4 anni, con il corpo sfigurato dal fosforo bianco in un attacco in cui ha perso i genitori e 5 fratelli).
Nelle loro case,accolti cordialmente dalle loro famiglie, abbiamo ascoltato le loro strazianti storie , portando la nostra solidarietà con la promessa di denunciare ad alta voce i crimini commessi verso di loro.
Alle 12.00 incontriamo il dott. Maher,dell’associazione “Hanan” ,che si occupa di assistenza medica e psicologica per i più bisognosi , in forma totalmente gratuita.
Questa associazione ha centri in tutta la striscia, collabora con il Medical Relief, ed è collegata al FPLP, pur non essendo il suo operato influenzato dall’appartenenza politica.
Sostiene diversi progetti di sostegno medico e psicologico per bambini e donne dei campi profughi.
Seguono circa 250 bambini e bambine, noi oggi ne abbiamo conosciuti 12 dai 2 ai 10 anni, alcuni con patologie legate al fosforo bianco ,altri con malformazioni genetiche e deficit congeniti.
Secondo questa associazione, l’aspetto psicologico è comunque fondamentale per tutte le patologie, ed è per questo che gli operatori sociali e gli psicologi, insistono molto con le madri affinché non interrompano il percorso di assistenza.
I bambini sono le vere vittime dell’occupazione, ed è chiaro che in un paese sotto assedio,qualunque sia la causa della patologia, la cura non solo non è possibile,ma è anzi VOLUTAMENTE impedita.
Gazzella è una onlus italiana che si occupa di bambini feriti e mutilati dalle armi da fuoco israeliane.
Nella striscia di Gaza sono 270 i bambini seguiti dal progetto,circa 60 sono quelli seguiti nei territori occupati. Oltre all’aiuto economico dato dalle donazioni,Gazzella si occupa di adozioni a distanza,
documentare e diffondere le informazioni diventa dunque importante per informare i genitori adottivi sul percorso di assistenza e recupero dai bimbi. Siamo andati a conoscere Mahmud(17 anni,ha perso vista e olfatto per una bomba),Hamed (17 anni, costretto su una sedia a rotelle per una bomba lanciata sulla sua scuola), Farah(4 anni, con il corpo sfigurato dal fosforo bianco in un attacco in cui ha perso i genitori e 5 fratelli).
Nelle loro case,accolti cordialmente dalle loro famiglie, abbiamo ascoltato le loro strazianti storie , portando la nostra solidarietà con la promessa di denunciare ad alta voce i crimini commessi verso di loro.
Alle 12.00 incontriamo il dott. Maher,dell’associazione “Hanan” ,che si occupa di assistenza medica e psicologica per i più bisognosi , in forma totalmente gratuita.
Questa associazione ha centri in tutta la striscia, collabora con il Medical Relief, ed è collegata al FPLP, pur non essendo il suo operato influenzato dall’appartenenza politica.
Sostiene diversi progetti di sostegno medico e psicologico per bambini e donne dei campi profughi.
Seguono circa 250 bambini e bambine, noi oggi ne abbiamo conosciuti 12 dai 2 ai 10 anni, alcuni con patologie legate al fosforo bianco ,altri con malformazioni genetiche e deficit congeniti.
Secondo questa associazione, l’aspetto psicologico è comunque fondamentale per tutte le patologie, ed è per questo che gli operatori sociali e gli psicologi, insistono molto con le madri affinché non interrompano il percorso di assistenza.
I bambini sono le vere vittime dell’occupazione, ed è chiaro che in un paese sotto assedio,qualunque sia la causa della patologia, la cura non solo non è possibile,ma è anzi VOLUTAMENTE impedita.
Pisapia e De Magistris al ballottaggio. Due settimane per uscire dal tunnel
Due le sorprese di questa tornata elettarale: la travolgente vittoria di Giuliano Pisapia (48%) che va al ballottaggio con più consensi di Letizia Moratti (41,6%) e il “ballottaggio” di De Magistris a Napoli (anche se in questo secondo caso c’è da stupirsi dello stupore) che con il 27, 39 supera di molto l’altro candidato del centrosinistra, Mario Morcone fermo al 19, 23. Si confermano le vittorie al primo turno di Piero Franco Rodolfo Fassino (56,66) a Torino e Virginio Merola (50,46) a Bologna. A Milano Pisapia. si è detto certo che al ballottaggio la fiducia dei milanesi raccolta oggi «aumenterà e porterà il consenso a oltre quel 51% che serve per cambiare Milano». Il ballottaggio era il traguardo importante su cui puntava e ha sintetizzato questo risultato ricordando che i suoi avversari lo consideravano «prima impossibile, poi improbabile, ora altamente probabile». Secondo il sindaco uscente Letizia Moratti, «questo voto èsicuramente un segnale forte che dobbiamo saper cogliere» e si dovrà fare una «riflessione profonda sulle cause». Da Milano, ha aggiunto Moratti, «deve ripartire una fase nuova della politica di centrodestra» che sia «in grado di aggregare le forze che non si sono sentite evidentemente rappresentate». Non senza una punta di malizia, Formigoni ha sintetizzato: l'unico dato certo è il ballottaggio. Errori della Moratti? Forse errori di «comunicazione», ha chiosato Formigoni. Certo è che nei ballottoggi - come era prevedibile in un Paese che non ama le contrapposizioni maggioritarie - l’ago della bilancia sarà il Terzo Polo, quel centro moderato e indistinto che rifugge dagli “estremismi” e che agisce in base agli opportunismi. Casini ha già detto che lasceranno libertà di coscienza agli elettori. Ballottaggio anche a Cagliari tra Massimo Zedda (45,07) centrosinistra (proposta vincente di Sel alle primarie) e Massimo Fantola del centrodestra. A Catanzaro il candidato del centrodestra, Michele Traversa passa il turno con il 62% dei consensi. Dei 16 capoluoghi di provincia già scrutinati (sul totale di 23), 7 vanno al centrosinistra (Savona, Ravenna, Arezzo, Siena, Fermo, Benevento, Villacidro), uno al centrodestra (Caserta), mentre in otto se la vedranno al ballottaggio (Novara, Varese, Pordenone, Rovigo, Rimini, Grosseto, Crotone, Iglesias, con il candidato di centrosinistra Perseu al 49,9%). Nelle altre città il risultato provvisorio vede il centro sinistra prevalere a Salerno, Barletta, Carbonia e Olbia, il centro destra a Latina e Reggio Calabria, mentre al ballottaggio è indirizzata Cosenza. Per quanto riguarda le elezioni provinciali, in tre casi (Gorizia, Ravenna e Lucca) il presidente è espressione del centrosinistra, a Treviso della Lega a Campobasso del centrodestra. Sei i ballottaggi: a Vercelli, Mantova, Pavia, Trieste, Macerata e Reggio Calabria.
In Calabria il centrodestra vince e va in contratendenza rispetto al resto d'Italia. La coalizione del premier che è appoggiata anche dall'Udc, conquista il sindaco di Catanzaro (nella scorsa legislatura era al centrosinistra) con il deputato Michele Traversa che batte nettamente il candidato del Pd Salvatore Scalzo. Per Traversa già presidente dell'amministrazione provinciale un 62% convincente contro il 32,5% del suo avversario. Il centrodestra riconferma, anche, il sindaco di Reggio Calabria, dove il delfino del Governatore Giuseppe Scopelliti, Demetrio Arena, vince al primo turno con il 56,4 % dei consensi contro il 28,7% del candidato del centrosinistra. Ma il centro destra riesce anche a strappare i ballottaggi nelle roccaforti storiche della sinistra. A Cosenza, da sempre governata dai socialisti di Idea di sinistra, il candidato dell'Udc appoggiato dal Pdl e da tutto il centrodestra Mario Occhiuto conquista un 45,6% andando al ballottaggio con Enzo Paolini di Sel e Idv che si è aggiudicato il 26,7%. Alla provincia di Reggio Calabria turno di ballottaggio tra l'uscente del centro sinistra Giuseppe Morabito che conquista il 26,2% e l'ex sindaco facente funzioni di Reggio Calabria Giuseppe Raffa arrivato al 45,5% dei consensi. A Crotone invece ballottaggio tra l'uscente Peppino Vallone al 35,6% e la senatrice Dorina Bianchi del centro destra che si ferma al 20,3.
I commenti della stampa estera
I quotidiani che riportano la notizia del voto puntano tutti sulla sconfitta di Silvio Berlusconi e di Letizia Moratti, la sua candidata sindaco a Milano. «Elezioni municipali: grosso schiaffo per silvio Berlusconi a Milano», è il titolo del francese Liberation. «Venuto in soccorso del sindaco uscente di Milano, Letizia Moratti, Silvio Berlusconi ha subito ieri un serio rovescio nella sua città natale, che è anche il suo collegio elettorale politico, al primo turno delle elezioni amministrative», spiega il quotidiano, che ricorda come il primo ministro italiano si sia «impegnato personalmente». «Milano bastona Berlusconi alle municipali», è invece il titolo dello spagnolo El Pais. «Il centrosinistra conferma il suo feudo a Torino e Bologna, ma diventa la terza forza a Napoli», sottolinea il quotidiano alludendo al successo personale del candidato dell'Italia dei Valori, l'ex magistrato Luigi De Magistris. Per il britannico The independent, «Berlusconi fallisce il test elettorale di Milano». «Il primo ministro Silvio Berlusconi è andato incontro a un'umiliazione politica nella sua città di Milano, dopo avere visto il candidato del centrosinistra scavalcare il suo candidato del centrodestra», commenta il quotidiano. «Italia: il candidato di Berlusconi insegue nella corsa a Milano», scrive invece il New York times, ricordando il «fragoroso schiaffo» subito ieri da Letizia Moratti, sindaco uscente e candidata di Berlusconi alla guida della città.
In Calabria il centrodestra vince e va in contratendenza rispetto al resto d'Italia. La coalizione del premier che è appoggiata anche dall'Udc, conquista il sindaco di Catanzaro (nella scorsa legislatura era al centrosinistra) con il deputato Michele Traversa che batte nettamente il candidato del Pd Salvatore Scalzo. Per Traversa già presidente dell'amministrazione provinciale un 62% convincente contro il 32,5% del suo avversario. Il centrodestra riconferma, anche, il sindaco di Reggio Calabria, dove il delfino del Governatore Giuseppe Scopelliti, Demetrio Arena, vince al primo turno con il 56,4 % dei consensi contro il 28,7% del candidato del centrosinistra. Ma il centro destra riesce anche a strappare i ballottaggi nelle roccaforti storiche della sinistra. A Cosenza, da sempre governata dai socialisti di Idea di sinistra, il candidato dell'Udc appoggiato dal Pdl e da tutto il centrodestra Mario Occhiuto conquista un 45,6% andando al ballottaggio con Enzo Paolini di Sel e Idv che si è aggiudicato il 26,7%. Alla provincia di Reggio Calabria turno di ballottaggio tra l'uscente del centro sinistra Giuseppe Morabito che conquista il 26,2% e l'ex sindaco facente funzioni di Reggio Calabria Giuseppe Raffa arrivato al 45,5% dei consensi. A Crotone invece ballottaggio tra l'uscente Peppino Vallone al 35,6% e la senatrice Dorina Bianchi del centro destra che si ferma al 20,3.
I commenti della stampa estera
I quotidiani che riportano la notizia del voto puntano tutti sulla sconfitta di Silvio Berlusconi e di Letizia Moratti, la sua candidata sindaco a Milano. «Elezioni municipali: grosso schiaffo per silvio Berlusconi a Milano», è il titolo del francese Liberation. «Venuto in soccorso del sindaco uscente di Milano, Letizia Moratti, Silvio Berlusconi ha subito ieri un serio rovescio nella sua città natale, che è anche il suo collegio elettorale politico, al primo turno delle elezioni amministrative», spiega il quotidiano, che ricorda come il primo ministro italiano si sia «impegnato personalmente». «Milano bastona Berlusconi alle municipali», è invece il titolo dello spagnolo El Pais. «Il centrosinistra conferma il suo feudo a Torino e Bologna, ma diventa la terza forza a Napoli», sottolinea il quotidiano alludendo al successo personale del candidato dell'Italia dei Valori, l'ex magistrato Luigi De Magistris. Per il britannico The independent, «Berlusconi fallisce il test elettorale di Milano». «Il primo ministro Silvio Berlusconi è andato incontro a un'umiliazione politica nella sua città di Milano, dopo avere visto il candidato del centrosinistra scavalcare il suo candidato del centrodestra», commenta il quotidiano. «Italia: il candidato di Berlusconi insegue nella corsa a Milano», scrive invece il New York times, ricordando il «fragoroso schiaffo» subito ieri da Letizia Moratti, sindaco uscente e candidata di Berlusconi alla guida della città.
lunedì 16 maggio 2011
Confederazione Europea dei Sindacati -La Filcams ad Atene
Dal 16 al 19 maggio si terrà ad Atene ospitare il 12°congresso della CES, la Confederazione Europea dei Sindacati, sotto lo slogan 'Mobilitazione per un'Europa Sociale'.
Al centro dell'attenzione la crisi finanziaria e le relative politiche di austerità attuate negli Stati membri che “stanno esercitando una pressione importante su retribuzioni, pensioni e standard di vita” come si legge nella bozza del documento 'Verso il manifesto di Atene'.
Susanna Camusso, segretario generale della Cgil interverrà lunedì 16 maggio, nell'ambito dei lavori della tavola rotonda 'I lavoratori pagano il prezzo della crisi finanziaria: quali alternative?'.
Parteciperanno inoltre i leader della CISL e della UIL, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.
Il segretario generale della Filcams Cgil Franco Martini prenderà parte all’evento con un delegazione in rappresentanza della categoria.
Al centro dell'attenzione la crisi finanziaria e le relative politiche di austerità attuate negli Stati membri che “stanno esercitando una pressione importante su retribuzioni, pensioni e standard di vita” come si legge nella bozza del documento 'Verso il manifesto di Atene'.
Susanna Camusso, segretario generale della Cgil interverrà lunedì 16 maggio, nell'ambito dei lavori della tavola rotonda 'I lavoratori pagano il prezzo della crisi finanziaria: quali alternative?'.
Parteciperanno inoltre i leader della CISL e della UIL, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.
Il segretario generale della Filcams Cgil Franco Martini prenderà parte all’evento con un delegazione in rappresentanza della categoria.
maledetto assedio(notizie da gaza)
Anche questa mattina ci svegliamo con poche ore di sonno dovute agli incontri con i compagni e le compagne palestinesi che riusciamo a compiere ogni giorno fino a tarda serata. E ovviamente a causa delle interminabili assemblee del CO.R.UM. che ci trascinano fino all’alba.
Il desiderio di riportare con noi quanto più possibile ci costringe ad una divisione in più gruppi; alcuni di noi si muovono di buon ora verso la buffer zone di Khozaah, ad est di Khan Younis per incontrare la dignitosa resistenza di una famiglia di contadini costretta a vivere costantemente sotto gli attacchi dell’esercito israeliano. Ci accolgono nel cortile della loro casa e dopo averci offerto una cassa di datteri frutto del loro lavoro ci portano subito le loro condoglianze per la morte di Vittorio. Ci hanno descritto il coraggio che dimostrava, insieme agli altri attivisti dell’ISM, nel porre il proprio corpo tra i militari israeliani e dei semplici raccoglitori di grano, additati dai media come terroristi, durante il loro raccolto, la sua capacità di disegnare un sorriso sui volti dei bambini segnati dalla continua perdita dei loro famigliari e dall’impossibilità di vivere normalmente la loro età.
Ci allontaniamo dalla sua casa distante appena 300 metri dai mitragliatori automatizzati, dalle torrette di controllo e dalla rete elettrificata, per dirigerci verso il Village Improvement National Center (www.alwatny.com). Un centro culturale che documenta i soprusi quotidiani perpetrati sui contadini e che offre assistenza psicologica ai bambini e alle bambine del villaggio traumatizzati dall’assedio. Li assistiamo ad un video che ci racconta una delle uscite dei contadini assistite dai volontari degli internazionali, aggrediti dai cani addestrati dall’esercito d’occupazione. Ci raccontano infine il loro lavoro di assistenza medica iniziato durante l’operazione piombo fuso dato che l’ospedale più vicino dista 10 km e la strada viene spesso sbarrata dall’esercito. Il prezioso lavoro di questo centro sarà da oggi più efficiente a seguito della donazione di un pannello solare da 13 watt da parte del convoglio.
Il desiderio di riportare con noi quanto più possibile ci costringe ad una divisione in più gruppi; alcuni di noi si muovono di buon ora verso la buffer zone di Khozaah, ad est di Khan Younis per incontrare la dignitosa resistenza di una famiglia di contadini costretta a vivere costantemente sotto gli attacchi dell’esercito israeliano. Ci accolgono nel cortile della loro casa e dopo averci offerto una cassa di datteri frutto del loro lavoro ci portano subito le loro condoglianze per la morte di Vittorio. Ci hanno descritto il coraggio che dimostrava, insieme agli altri attivisti dell’ISM, nel porre il proprio corpo tra i militari israeliani e dei semplici raccoglitori di grano, additati dai media come terroristi, durante il loro raccolto, la sua capacità di disegnare un sorriso sui volti dei bambini segnati dalla continua perdita dei loro famigliari e dall’impossibilità di vivere normalmente la loro età.
Ci allontaniamo dalla sua casa distante appena 300 metri dai mitragliatori automatizzati, dalle torrette di controllo e dalla rete elettrificata, per dirigerci verso il Village Improvement National Center (www.alwatny.com). Un centro culturale che documenta i soprusi quotidiani perpetrati sui contadini e che offre assistenza psicologica ai bambini e alle bambine del villaggio traumatizzati dall’assedio. Li assistiamo ad un video che ci racconta una delle uscite dei contadini assistite dai volontari degli internazionali, aggrediti dai cani addestrati dall’esercito d’occupazione. Ci raccontano infine il loro lavoro di assistenza medica iniziato durante l’operazione piombo fuso dato che l’ospedale più vicino dista 10 km e la strada viene spesso sbarrata dall’esercito. Il prezioso lavoro di questo centro sarà da oggi più efficiente a seguito della donazione di un pannello solare da 13 watt da parte del convoglio.
OGGI E DOMANI TERZO RADUNO MALATI SLA E PRESIDIO MINISTERO ECONOMIA
Maggio di lotta per gli ammalati di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). Grazie al COMITATO 16 NOVEMBRE, gli ammalati di SLA, ritorneranno a chiedere la distribuzione dei 100 milioni promessi ad impegnati dal Governo, legiferati grazie al cosiddetto decreto mille-proroghe.
In diversi, in buona o in cattiva fede, partecipano a giochi di Palazzo arrogandosi il diritto di discutere per chi, nei fatti, ha ideato, strutturato e portato avanti la battaglia per i 100 milioni. Promotori ed ideatori del presidio del 16 novembre, che ha portato al successivo emendamento alla finanziaria per i 100 milioni, erano e restano i soli ammalati di SLA di ogni parte d'Italia, affiancati dai loro familiari.
Il 20 Gennaio il COMITATO 16 NOVEMBRE, coadiuvato da alcune associazioni ha inoltrato ai Ministri interessati una richiesta di incontro. Il primo Aprile, altra lettera che annunciava un presidio davanti al Ministero dell'Economia, entrambe allegate,
Non avendo ottenuto alcun riscontro, abbiamo provveduto ad organizzare a partire dalle 10.30 del 16 Maggio, a Roma, presso il CIRCOLO ARCI in Via Raffaele Calzini 35, il TERZO RADUNO Nazionale degli SLALEONI, malati di SLA, incontro funzionale e propedeutico al presidio del 17 Maggio.
IL 17 MAGGIO, A PARTIRE DALLE 10.30, PRESIDIO PERMANENTE PRESSO IL MINISTERO DELL'ECONOMIA IN VIA XX SETTEMBRE 97, MALATI SLA, FAMILIARI E VOLONTARI ASPETTERANNO RISPOSTE ESAUSTIVE.
Saranno, queste, giornate importanti e significative per tutti quei nuclei familiari, ben oltre 5000 in tutta Italia, che vivono una situazione altamente destabilizzante dal punto di vista fisico, economico e psicologico, privi di qualunque forma assistenziale, spesso anche minima.
Tutto il materiale, lettere, programmi e tutto ciò che serve per fare chiarezza, potete trovarlo al http://www.comitato16nvembre.org/ L'informazione è essenziale sempre. Siamo stanchi di salire alla ribalta e di avere spazio in cronaca solo quando il singolo, disperato, compie gesti eclatanti per richiamare su di se l'attenzione dei media e lasciando che gli altri si industrino, a loro volta, da soli.
A Vs. disposizione, per qualunque ulteriore informazione.
COMITATO 16 NOVEMBRE
Alberto Damilano
Raffaella Giavelli
Mariangela Lamanna
Salvatore Usala
Giorno 16 maggio 2011
Dalle ore 10.30 ritrovo dei partecipanti al TERZO RADUNO NAZIONALE SLALEONI, al CIRCOLOARCI in via Raffaele Calzini, 35, Roma
Ore 13.00 Pranzo
Ore 15.30 Assemblea dibattito su temi cari alla comunità SLA, in particolare:
Ore 15.30 Saluto delle autorità e dei politici
Ore 16.00 Ultimi sviluppi e cure nella SLA, prospettive delle staminali, relatore Raffaele Pennacchio.
Ore 16.20 Il Presidio del 17 maggio, perchè dobbiamo ancora protestare, relatrice Mariangela Lamanna.
Ore 16.40 L'importanza dell'assistenza e della ricerca a partire dai 100 milioni, relatore Evandro Astracoli.
Ore 17.00 Il testamento biologico, risvolti etici, politici e di civiltà, relatrice Sara Ursella.
Ore 17.20 - 20.00 Dibattito aperto, tra l'altro, verrà scelta una delegazione per l'incontro eventuale del giorno dopo.
Ore 20.30 Cena
Giorno 17 maggio 2011 Dalle ore 10,30 presidio presso il Ministero dell'Economia in via XX Settembre, 97, ROMA
Proclamazione presidio
On.le Ferruccio Fazio Ministro della Salute
Via Lungotevere Ripa 1 00153 ROMA FAX 06 59945609
On.le Giulio Tremonti Ministro Economia e Finanza
Via XX Settembre 97 00187 ROMA FAX 06 4743449
On.le Maurizio Sacconi Ministro Lavoro e Politiche Sociali
Via Veneto 56 00187 ROMA FAX 06 4821207
Monserrato, 01 aprile 2011-04-01 Gentili Ministri, Il Governo, con il decreto-legge n. 225 del 2010 cosiddetto mille-proroghe, approvato in via definitiva dal parlamento, ha previsto un intervento fino a cento milioni a favore dei malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) per assistenza e ricerca. Questo significativo intervento giunge al termine di una battaglia intrapresa dai noi malati e dalle nostre famiglie, per rivendicare il sacrosanto diritto all'assistenza e quindi il diritto ad una vita degna. Il decreto riconosce un generico importo complessivo senza, tuttavia, definire quanto andrà alla ricerca e quanto all'assistenza diretta, ossia alle persone, con il conseguente rischio che anche questa volta alle famiglie non arriverà nulla. Manca, inoltre, la previsione di un diritto che sia valido al di là delle disponibilità residuali ed eccezionali di bilancio. E badiamo bene, si sta parlando di SLA, una malattia al momento inguaribile e che, anche negli anni a venire, presenterà sempre il problema assistenziale Si rischia di tradire, pertanto, l'esigenza di un'immediata disponibilità dei fondi e di una previsione per gli anni futuri. Doveroso quanto superfluo sottolineare che i malati SLA hanno bisogno di garanzie reali, non di contentini o palliativi temporali. Inoltre l'escamotage studiato dal Governo di inserire i 100 milioni nel 5x1000, ha generato problemi di vera disponibilità dei fondi. Signori Ministri, noi non abbiamo tempo per aspettare tempi biblici, i fondi devono avere disponibilità immediata. Vi ricordiamo che ogni anno circa 700-800 malati di SLA si lasciano morire perchè rifiutano la tracheostomia non avendo nessuna assistenza reale ed è inutile fare proclami e inni alla vita quando nei fatti non si interviene per evitare tante morti. Il giorno 20 gennaio abbiamo trasmesso una richiesta di incontro urgente senza che nessuno ci abbia degnati di una risposta. avevamo preannunciato un ritorno in piazza cui abbiamo volutamente soprasseduto al fine di evitare che qualche ammalato, pur di essere presente, rischiasse la propria vita, abbiamo continuato ad attendere una risposta che, a tutt'oggi, non ci è pervenuta.
Abbiamo pertanto deciso che, stante il Vostro inqualificabile silenzio e l'indubbia insensibilità da Voi dimostrata nei confronti di noi ammalati e familiari tutti, riprenderemo la ns battaglia, a partire dal giorno martedì 17 maggio, presidiando giorno e notte davanti al Ministero dell'Economia in via XX Settembre a Roma, sino a quando non verremo ricevuti per discutere le nostre proposte come da lettera del 20 gennaio scorso.
Sappiate che è già tutto pronto, anche chi è disposto a rischiare la vita e chi ci supporterà mediaticamente. Questa lettera è l'ultimo, bonario tentativo che facciamo per ottenere la Vostra attenzione, trascorsi 10 gg dalla quale metteremo in atto il meccanismo già avviato il 16 NOVEMBRE 2010. Il finanziamento è già in bilancio, è un nostro diritto concertare un percorso condiviso prima che i 100 milioni si sublimino nei meandri dei Ministeri e degli Assessorati Regionali. Ci auguriamo vogliate fare la scelta migliore per il bene di tutti e per il rispetto della dignità dell'ammalato. In attesa di quanto richiesto porgiamo distinti saluti.
La richiesta d'incontro
On.le Ferruccio Fazio Ministro della Salute
Via Lungotevere Ripa 1 00153 ROMA FAX 06 59945609
On.le Giulio Tremonti Ministro Economia e Finanza
Via XX Settembre 97 00187 ROMA FAX 06 4743449
On.le Maurizio Sacconi Ministro Lavoro e Politiche Sociali
Via Veneto 56 00187 ROMA FAX 06 4821207
Gentili Ministri, Ringraziamo il Governo per l'accoglimento solerte delle richieste dei malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica nel provvedimento da cento milioni, prima con un emendamento alla Legge di stabilità e successivamente inserito nel decreto mille proroghe attualmente in discussione in Parlamento. Non possiamo tuttavia esimerci dal far notare che i provvedimenti sono inseriti impropriamente in settori non corretti e soprattutto sono mancanti di qualsiasi esplicitazione operativa. Urge, pertanto, un incontro di chiarimento al fine di elaborare un articolato definito e non interpretabile, emendando il decreto secondo i seguenti punti:
I 100 milioni devono essere distribuiti subito dopo l'approvazione del decreto ed avere copertura negli anni a seguire.
Va specificata la ripartizione di 90 milioni destinati all'assistenza e 10 milioni finalizzati alla ricerca.
I 90 milioni destinati all'assistenza devono andare integralmente alle famiglie, ogni spesa accessoria o amministrativa sarà a carico delle regioni che ricevono quota parte del finanziamento.
La ripartizione dei 90 milioni destinati all'assistenza deve essere in proporzione al numero effettivo dei malati e del livello di ingravescenza, il tutto quantizzato a livello regionale.
Per espletare quanto al punto 4 urge istituire un tavolo tecnico, in cui siano presenti rappresentanti del Comitato 16/11, presso il Ministero del Welfare che, con il termine perentorio di trenta giorni elabori i meccanismi di erogazione e di relativa rendicontazione dell'assegno di assistenza indiretta alle famiglie in cui vive un malato di SLA con diagnosi certa.
L'Istituto superiore di Sanità dovrà predisporre e validare un questionario unificato da somministrare a tutti i malati e alle loro famiglie, dando in prima istanza, entro il termine massimo di 1 mese, un parere ed eventualmente rielaborando lo strumento d'indagine già utilizzato nel Lazio e già sottoposto all'attenzione dell'Istituto stesso. Ciò al fine di verificare il livello reale di assistenza, che sappiamo disomogeneo tra le diverse regioni e tra zone diverse di ogni singola regione, in funzione sia di supporto conoscitivo ai progetti di continuità assistenziale sia di verifica prima e dopo il processo stesso di finanziamento.
I 10 milioni destinati alla ricerca saranno gestiti dall'Istituto Superiore di Sanità previa conferenza nazionale di ricercatori di tutte le regioni che stabiliscano priorità, trials, sperimentazioni e obbiettivi omuni al fine di trovare collaborazioni sinergiche che impediscano sprechi di risorse, Allo scopo proponiamo la costituzione di un comitato di gestione con la presenza di rappresentanze dei malati, che identifichi entro tre mesi i progetti finanziabili.
Ogni regione dovrà dare ampia disponibilità al progetto ricerca mettendo a disposizione uno o più centri idonei di comprovata esperienza e dotazione di personale e mezzi, è ammessa la possibilità per piccole regioni di consorziarsi con altre limitrofi.
L'Istituto Superiore di Sanità coordina e dirige tutto il processo dando indicazioni, raccogliendo dati, organizzando conferenze nazionali di valutazione periodica, in stretta collaborazione con le Associazioni scriventi.
La ripartizione dei 10 milioni destinati alla ricerca verrà stabilita in funzione del numero di centri che saranno giudicati eleggibili e certificati, una quota parte sarà gestita dall'Istituto Superiore di Sanità per l'organizzazione.
Contestualmente a quanto richiesto al punto 1, censuriamo la scelta di azzeramento del Fondo nazionale non autosufficienze operata attraverso la Legge di stabilità, ne chiediamo il ripristino ed il progressivo incremento, in linea con le ultime quattro annualità.
Nell'attesa di una solerte convocazione per un tavolo tecnico finalizzato alla definizione di un accordo che prenda in considerazione i punti elencati, Vi comunichiamo che, in caso contrario, non esiteremo a riprendere fisicamente il Presidio permanente avviato il 16/11 scorso presso il Ministero dell'Economia, ciò a partire dal giorno 16 marzo 2011. Siamo certi che capirete l'esigenza della immediata disponibilità dei fondi così come comprenderete l'urgenza e la necessità di stabilire regole certe per evitare la dispersione impropria di buona parte dei fondi all'interno dei bilanci regionali. Non abbiamo la pretesa di avere certezze perciò è indispensabile un incontro per mettere sul tavolo proposte che portino a un accordo soddisfacente.
In diversi, in buona o in cattiva fede, partecipano a giochi di Palazzo arrogandosi il diritto di discutere per chi, nei fatti, ha ideato, strutturato e portato avanti la battaglia per i 100 milioni. Promotori ed ideatori del presidio del 16 novembre, che ha portato al successivo emendamento alla finanziaria per i 100 milioni, erano e restano i soli ammalati di SLA di ogni parte d'Italia, affiancati dai loro familiari.
Il 20 Gennaio il COMITATO 16 NOVEMBRE, coadiuvato da alcune associazioni ha inoltrato ai Ministri interessati una richiesta di incontro. Il primo Aprile, altra lettera che annunciava un presidio davanti al Ministero dell'Economia, entrambe allegate,
Non avendo ottenuto alcun riscontro, abbiamo provveduto ad organizzare a partire dalle 10.30 del 16 Maggio, a Roma, presso il CIRCOLO ARCI in Via Raffaele Calzini 35, il TERZO RADUNO Nazionale degli SLALEONI, malati di SLA, incontro funzionale e propedeutico al presidio del 17 Maggio.
IL 17 MAGGIO, A PARTIRE DALLE 10.30, PRESIDIO PERMANENTE PRESSO IL MINISTERO DELL'ECONOMIA IN VIA XX SETTEMBRE 97, MALATI SLA, FAMILIARI E VOLONTARI ASPETTERANNO RISPOSTE ESAUSTIVE.
Saranno, queste, giornate importanti e significative per tutti quei nuclei familiari, ben oltre 5000 in tutta Italia, che vivono una situazione altamente destabilizzante dal punto di vista fisico, economico e psicologico, privi di qualunque forma assistenziale, spesso anche minima.
Tutto il materiale, lettere, programmi e tutto ciò che serve per fare chiarezza, potete trovarlo al http://www.comitato16nvembre.org/ L'informazione è essenziale sempre. Siamo stanchi di salire alla ribalta e di avere spazio in cronaca solo quando il singolo, disperato, compie gesti eclatanti per richiamare su di se l'attenzione dei media e lasciando che gli altri si industrino, a loro volta, da soli.
A Vs. disposizione, per qualunque ulteriore informazione.
COMITATO 16 NOVEMBRE
Alberto Damilano
Raffaella Giavelli
Mariangela Lamanna
Salvatore Usala
Giorno 16 maggio 2011
Dalle ore 10.30 ritrovo dei partecipanti al TERZO RADUNO NAZIONALE SLALEONI, al CIRCOLOARCI in via Raffaele Calzini, 35, Roma
Ore 13.00 Pranzo
Ore 15.30 Assemblea dibattito su temi cari alla comunità SLA, in particolare:
Ore 15.30 Saluto delle autorità e dei politici
Ore 16.00 Ultimi sviluppi e cure nella SLA, prospettive delle staminali, relatore Raffaele Pennacchio.
Ore 16.20 Il Presidio del 17 maggio, perchè dobbiamo ancora protestare, relatrice Mariangela Lamanna.
Ore 16.40 L'importanza dell'assistenza e della ricerca a partire dai 100 milioni, relatore Evandro Astracoli.
Ore 17.00 Il testamento biologico, risvolti etici, politici e di civiltà, relatrice Sara Ursella.
Ore 17.20 - 20.00 Dibattito aperto, tra l'altro, verrà scelta una delegazione per l'incontro eventuale del giorno dopo.
Ore 20.30 Cena
Giorno 17 maggio 2011 Dalle ore 10,30 presidio presso il Ministero dell'Economia in via XX Settembre, 97, ROMA
Proclamazione presidio
On.le Ferruccio Fazio Ministro della Salute
Via Lungotevere Ripa 1 00153 ROMA FAX 06 59945609
On.le Giulio Tremonti Ministro Economia e Finanza
Via XX Settembre 97 00187 ROMA FAX 06 4743449
On.le Maurizio Sacconi Ministro Lavoro e Politiche Sociali
Via Veneto 56 00187 ROMA FAX 06 4821207
Monserrato, 01 aprile 2011-04-01 Gentili Ministri, Il Governo, con il decreto-legge n. 225 del 2010 cosiddetto mille-proroghe, approvato in via definitiva dal parlamento, ha previsto un intervento fino a cento milioni a favore dei malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) per assistenza e ricerca. Questo significativo intervento giunge al termine di una battaglia intrapresa dai noi malati e dalle nostre famiglie, per rivendicare il sacrosanto diritto all'assistenza e quindi il diritto ad una vita degna. Il decreto riconosce un generico importo complessivo senza, tuttavia, definire quanto andrà alla ricerca e quanto all'assistenza diretta, ossia alle persone, con il conseguente rischio che anche questa volta alle famiglie non arriverà nulla. Manca, inoltre, la previsione di un diritto che sia valido al di là delle disponibilità residuali ed eccezionali di bilancio. E badiamo bene, si sta parlando di SLA, una malattia al momento inguaribile e che, anche negli anni a venire, presenterà sempre il problema assistenziale Si rischia di tradire, pertanto, l'esigenza di un'immediata disponibilità dei fondi e di una previsione per gli anni futuri. Doveroso quanto superfluo sottolineare che i malati SLA hanno bisogno di garanzie reali, non di contentini o palliativi temporali. Inoltre l'escamotage studiato dal Governo di inserire i 100 milioni nel 5x1000, ha generato problemi di vera disponibilità dei fondi. Signori Ministri, noi non abbiamo tempo per aspettare tempi biblici, i fondi devono avere disponibilità immediata. Vi ricordiamo che ogni anno circa 700-800 malati di SLA si lasciano morire perchè rifiutano la tracheostomia non avendo nessuna assistenza reale ed è inutile fare proclami e inni alla vita quando nei fatti non si interviene per evitare tante morti. Il giorno 20 gennaio abbiamo trasmesso una richiesta di incontro urgente senza che nessuno ci abbia degnati di una risposta. avevamo preannunciato un ritorno in piazza cui abbiamo volutamente soprasseduto al fine di evitare che qualche ammalato, pur di essere presente, rischiasse la propria vita, abbiamo continuato ad attendere una risposta che, a tutt'oggi, non ci è pervenuta.
Abbiamo pertanto deciso che, stante il Vostro inqualificabile silenzio e l'indubbia insensibilità da Voi dimostrata nei confronti di noi ammalati e familiari tutti, riprenderemo la ns battaglia, a partire dal giorno martedì 17 maggio, presidiando giorno e notte davanti al Ministero dell'Economia in via XX Settembre a Roma, sino a quando non verremo ricevuti per discutere le nostre proposte come da lettera del 20 gennaio scorso.
Sappiate che è già tutto pronto, anche chi è disposto a rischiare la vita e chi ci supporterà mediaticamente. Questa lettera è l'ultimo, bonario tentativo che facciamo per ottenere la Vostra attenzione, trascorsi 10 gg dalla quale metteremo in atto il meccanismo già avviato il 16 NOVEMBRE 2010. Il finanziamento è già in bilancio, è un nostro diritto concertare un percorso condiviso prima che i 100 milioni si sublimino nei meandri dei Ministeri e degli Assessorati Regionali. Ci auguriamo vogliate fare la scelta migliore per il bene di tutti e per il rispetto della dignità dell'ammalato. In attesa di quanto richiesto porgiamo distinti saluti.
La richiesta d'incontro
On.le Ferruccio Fazio Ministro della Salute
Via Lungotevere Ripa 1 00153 ROMA FAX 06 59945609
On.le Giulio Tremonti Ministro Economia e Finanza
Via XX Settembre 97 00187 ROMA FAX 06 4743449
On.le Maurizio Sacconi Ministro Lavoro e Politiche Sociali
Via Veneto 56 00187 ROMA FAX 06 4821207
Gentili Ministri, Ringraziamo il Governo per l'accoglimento solerte delle richieste dei malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica nel provvedimento da cento milioni, prima con un emendamento alla Legge di stabilità e successivamente inserito nel decreto mille proroghe attualmente in discussione in Parlamento. Non possiamo tuttavia esimerci dal far notare che i provvedimenti sono inseriti impropriamente in settori non corretti e soprattutto sono mancanti di qualsiasi esplicitazione operativa. Urge, pertanto, un incontro di chiarimento al fine di elaborare un articolato definito e non interpretabile, emendando il decreto secondo i seguenti punti:
I 100 milioni devono essere distribuiti subito dopo l'approvazione del decreto ed avere copertura negli anni a seguire.
Va specificata la ripartizione di 90 milioni destinati all'assistenza e 10 milioni finalizzati alla ricerca.
I 90 milioni destinati all'assistenza devono andare integralmente alle famiglie, ogni spesa accessoria o amministrativa sarà a carico delle regioni che ricevono quota parte del finanziamento.
La ripartizione dei 90 milioni destinati all'assistenza deve essere in proporzione al numero effettivo dei malati e del livello di ingravescenza, il tutto quantizzato a livello regionale.
Per espletare quanto al punto 4 urge istituire un tavolo tecnico, in cui siano presenti rappresentanti del Comitato 16/11, presso il Ministero del Welfare che, con il termine perentorio di trenta giorni elabori i meccanismi di erogazione e di relativa rendicontazione dell'assegno di assistenza indiretta alle famiglie in cui vive un malato di SLA con diagnosi certa.
L'Istituto superiore di Sanità dovrà predisporre e validare un questionario unificato da somministrare a tutti i malati e alle loro famiglie, dando in prima istanza, entro il termine massimo di 1 mese, un parere ed eventualmente rielaborando lo strumento d'indagine già utilizzato nel Lazio e già sottoposto all'attenzione dell'Istituto stesso. Ciò al fine di verificare il livello reale di assistenza, che sappiamo disomogeneo tra le diverse regioni e tra zone diverse di ogni singola regione, in funzione sia di supporto conoscitivo ai progetti di continuità assistenziale sia di verifica prima e dopo il processo stesso di finanziamento.
I 10 milioni destinati alla ricerca saranno gestiti dall'Istituto Superiore di Sanità previa conferenza nazionale di ricercatori di tutte le regioni che stabiliscano priorità, trials, sperimentazioni e obbiettivi omuni al fine di trovare collaborazioni sinergiche che impediscano sprechi di risorse, Allo scopo proponiamo la costituzione di un comitato di gestione con la presenza di rappresentanze dei malati, che identifichi entro tre mesi i progetti finanziabili.
Ogni regione dovrà dare ampia disponibilità al progetto ricerca mettendo a disposizione uno o più centri idonei di comprovata esperienza e dotazione di personale e mezzi, è ammessa la possibilità per piccole regioni di consorziarsi con altre limitrofi.
L'Istituto Superiore di Sanità coordina e dirige tutto il processo dando indicazioni, raccogliendo dati, organizzando conferenze nazionali di valutazione periodica, in stretta collaborazione con le Associazioni scriventi.
La ripartizione dei 10 milioni destinati alla ricerca verrà stabilita in funzione del numero di centri che saranno giudicati eleggibili e certificati, una quota parte sarà gestita dall'Istituto Superiore di Sanità per l'organizzazione.
Contestualmente a quanto richiesto al punto 1, censuriamo la scelta di azzeramento del Fondo nazionale non autosufficienze operata attraverso la Legge di stabilità, ne chiediamo il ripristino ed il progressivo incremento, in linea con le ultime quattro annualità.
Nell'attesa di una solerte convocazione per un tavolo tecnico finalizzato alla definizione di un accordo che prenda in considerazione i punti elencati, Vi comunichiamo che, in caso contrario, non esiteremo a riprendere fisicamente il Presidio permanente avviato il 16/11 scorso presso il Ministero dell'Economia, ciò a partire dal giorno 16 marzo 2011. Siamo certi che capirete l'esigenza della immediata disponibilità dei fondi così come comprenderete l'urgenza e la necessità di stabilire regole certe per evitare la dispersione impropria di buona parte dei fondi all'interno dei bilanci regionali. Non abbiamo la pretesa di avere certezze perciò è indispensabile un incontro per mettere sul tavolo proposte che portino a un accordo soddisfacente.
domenica 15 maggio 2011
Incontro con i combattenti della Chiesa della Natività(Striscia di Gaza)
In serata abbiamo incontrato una delegazione di compagni deportati nel 2002 da Betlemme alla Striscia di Gaza in seguito ai loro 40 giorni di resistenza all'interno della Basilica della Natività assediata dalle truppe israeliane. In quei drammatici giorni 8 combattenti furono uccisi e 12 feriti, mentre coloro che sopravvissero, senza cibo né acqua, vennero catturati e deportati: 26 a Gaza e 13 nel resto del mondo, 3 dei quali in Italia. Il loro esilio sarebbe dovuto essere inizialmente di un anno, tramutatosi poi in più di 9; in questo periodo non sono potuti tornare per nessun motivo a Betlemme, neanche per i funerali dei loro cari.
Alcuni di loro di fatto sono profughi due volte, perché dopo essere nati e cresciuti in un campo sono stati nuovamente esiliati dal governo israeliano. Ci hanno raccontato che nella fase iniziale l'Unione Europea ha tentato di trovare una soluzione, ma ben presto si sono resi conto, a causa anche dell’assenza di risultati, che dovevano essere ben altri i soggetti chiamati ad intervenire, ovvero coloro che in tutto il mondo combattono per la libertà dei popoli.
Ci hanno tenuto inoltre a sottolineare che la tragedia della deportazione non sparirà dalla memoria con il passare delle generazioni, così come vorrebbe Israele, perché nutrono i loro figli con la consapevolezza dei loro diritti; le chiavi delle case che sono state tolte ai genitori sono ora nelle loro mani. Infine hanno voluto mandare un messaggio alla madre di Vittorio: “hai perso un figlio, ma da oggi puoi considerare tutti i palestinesi tuoi figli”.
Alcuni di loro di fatto sono profughi due volte, perché dopo essere nati e cresciuti in un campo sono stati nuovamente esiliati dal governo israeliano. Ci hanno raccontato che nella fase iniziale l'Unione Europea ha tentato di trovare una soluzione, ma ben presto si sono resi conto, a causa anche dell’assenza di risultati, che dovevano essere ben altri i soggetti chiamati ad intervenire, ovvero coloro che in tutto il mondo combattono per la libertà dei popoli.
Ci hanno tenuto inoltre a sottolineare che la tragedia della deportazione non sparirà dalla memoria con il passare delle generazioni, così come vorrebbe Israele, perché nutrono i loro figli con la consapevolezza dei loro diritti; le chiavi delle case che sono state tolte ai genitori sono ora nelle loro mani. Infine hanno voluto mandare un messaggio alla madre di Vittorio: “hai perso un figlio, ma da oggi puoi considerare tutti i palestinesi tuoi figli”.
sabato 14 maggio 2011
scusate il problema tecnico
i post del giorno 12 maggio sono stati cancellati da google per un problema tecnico, stanno risolvendo, e quindi nel frattempo vi ripropongo i post che fortunatamente avevo salvato....scusate,da domani spero che torni tutto alla normalita'
NEL NOME DI VITTORIO ARRIGONI IL CONVOGLIO RESTIAMO UMANI E' ENTRATO A GAZA
12 maggio - Alle 16.30 di oggi il Convoglio Restiamo Umani - CO.R.UM. - composto da 80 attiviste/i di diverse nazionalità, partito dal Cairo all'alba di stamane, è entrato a Gaza dal valico di Rafah dopo avere superato cinque chek point dell'esercito egiziano.
Il Convoglio, che si è posto l'obiettivo di tornare nel luogo dove Vittorio Arrigoni ha speso la sua vita, aveva scritto nel primo report - pubblicato sul sito http://http://www.vik2gaza.org// - "Stiamo andando a Gaza, Vittorio è con noi".
Resterà all'interno della Striscia fino al prossimo 17 maggio, per incontrarsi con la popolazione palestinese che quotidianamente vive e resiste all'occupazione militare israeliana e per prendere parte alle celebrazioni previste nella nottata tra il 14 e il 15 maggio e ricordare insieme il trigesimo della morte di Vittorio e la Nakba, la catastrofe palestinese.
Nelle stesse ore, da quella piazza Tahrir divenuta simbolo delle rivolte, partirà dal Cairo una seconda carovana composta da 100 pullman, per tentare di passare a sua volta il valico di Rafah il 15 maggio.
Un movimento collettivo che vuole dimostrare pieno appoggio alla lotta per l'autodeterminazione del popolo palestinese, alla quotidiana resistenza contro l'occupazione militare, e il diritto al ritorno di tutti i profughi.
Il Convoglio, che si è posto l'obiettivo di tornare nel luogo dove Vittorio Arrigoni ha speso la sua vita, aveva scritto nel primo report - pubblicato sul sito http://http://www.vik2gaza.org// - "Stiamo andando a Gaza, Vittorio è con noi".
Resterà all'interno della Striscia fino al prossimo 17 maggio, per incontrarsi con la popolazione palestinese che quotidianamente vive e resiste all'occupazione militare israeliana e per prendere parte alle celebrazioni previste nella nottata tra il 14 e il 15 maggio e ricordare insieme il trigesimo della morte di Vittorio e la Nakba, la catastrofe palestinese.
Nelle stesse ore, da quella piazza Tahrir divenuta simbolo delle rivolte, partirà dal Cairo una seconda carovana composta da 100 pullman, per tentare di passare a sua volta il valico di Rafah il 15 maggio.
Un movimento collettivo che vuole dimostrare pieno appoggio alla lotta per l'autodeterminazione del popolo palestinese, alla quotidiana resistenza contro l'occupazione militare, e il diritto al ritorno di tutti i profughi.
LO VOGLIAMO SFIDUCIARE?...SI?...VOTIAMO A SINISTRA!!!!!!!!! di tiziano ziroli
CARI COMPAGNI E COMPAGNE , LO VOGLIAMO SFIDUCIARE?...SI O NO?...BHE E ORA!! ABBIAMO L'OCCASIONE PER FARLO... IL 15 E IL 16 MAGGIO VOTIAMO A SINISTRA!!!!!!
IL 15 E IL 16 MAGGIO ABBIAMO L'OCCASIONE PER DIMOSTRARE A QUESTO GOVERNO CHE CI SIAMO STUFATI DEI LORO GIOCHETTI DI POTERE , CHE CI SIAMO STUFATI DELLA COMPRAVENDITA DI PARLAMENTARI , CHE POI LI CHIAMANO RESPONSABILI(DI COSA NON LO SO).
CARI COMPAGNI , NOI ABBIAMO L'OCCASIONE PER DIRE ANCHE A QUESTO GOVERNO E SOPRATUTTO AL SIGNOR BERLUSCONI , CHE IL CAMBIAMENTO STA INIZIANDO DAL BASSO, INIZIEREMO CON I COMUNI E LE PROVINCIE ED IN FUTURO CI RIPRENDEREMO ANCHE IL PARLAMENTO.
CARI COMPAGNI FATE CAPIRE ALLA GENTE CHE IL FUTURO E NELLE NOSTRE MANI, SE PER CASO VINCIAMO A MILANO E NAPOLI GIA' ABBIAMO FATTO UN GRAN PASSO AVANTI.
IL GOVERNO ORMAI SI E GIRATO DALL'ALTRA PARTE A GIRATO LE SPALLE AL POPOLO E PENSA SOLO PROTEGGERE IL SULTANO, NOI CHE INVECE VIVIAMO UNA VITA NORMALE E VIVIAMO E PAGHIAMO LA CRISI, ABBIAMO IN MANO IL FUTURO DEL PAESE, E VI RIPETO IL CAMBIAMENTO PUO' INIZIARE GIA DAL 15 E 16 MAGGIO...AVANTI COMPAGNI CAMBIAMO IL PAESE
IL 15 E IL 16 MAGGIO ABBIAMO L'OCCASIONE PER DIMOSTRARE A QUESTO GOVERNO CHE CI SIAMO STUFATI DEI LORO GIOCHETTI DI POTERE , CHE CI SIAMO STUFATI DELLA COMPRAVENDITA DI PARLAMENTARI , CHE POI LI CHIAMANO RESPONSABILI(DI COSA NON LO SO).
CARI COMPAGNI , NOI ABBIAMO L'OCCASIONE PER DIRE ANCHE A QUESTO GOVERNO E SOPRATUTTO AL SIGNOR BERLUSCONI , CHE IL CAMBIAMENTO STA INIZIANDO DAL BASSO, INIZIEREMO CON I COMUNI E LE PROVINCIE ED IN FUTURO CI RIPRENDEREMO ANCHE IL PARLAMENTO.
CARI COMPAGNI FATE CAPIRE ALLA GENTE CHE IL FUTURO E NELLE NOSTRE MANI, SE PER CASO VINCIAMO A MILANO E NAPOLI GIA' ABBIAMO FATTO UN GRAN PASSO AVANTI.
IL GOVERNO ORMAI SI E GIRATO DALL'ALTRA PARTE A GIRATO LE SPALLE AL POPOLO E PENSA SOLO PROTEGGERE IL SULTANO, NOI CHE INVECE VIVIAMO UNA VITA NORMALE E VIVIAMO E PAGHIAMO LA CRISI, ABBIAMO IN MANO IL FUTURO DEL PAESE, E VI RIPETO IL CAMBIAMENTO PUO' INIZIARE GIA DAL 15 E 16 MAGGIO...AVANTI COMPAGNI CAMBIAMO IL PAESE
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