Anche questa mattina ci svegliamo con poche ore di sonno dovute agli incontri con i compagni e le compagne palestinesi che riusciamo a compiere ogni giorno fino a tarda serata. E ovviamente a causa delle interminabili assemblee del CO.R.UM. che ci trascinano fino all’alba.
Il desiderio di riportare con noi quanto più possibile ci costringe ad una divisione in più gruppi; alcuni di noi si muovono di buon ora verso la buffer zone di Khozaah, ad est di Khan Younis per incontrare la dignitosa resistenza di una famiglia di contadini costretta a vivere costantemente sotto gli attacchi dell’esercito israeliano. Ci accolgono nel cortile della loro casa e dopo averci offerto una cassa di datteri frutto del loro lavoro ci portano subito le loro condoglianze per la morte di Vittorio. Ci hanno descritto il coraggio che dimostrava, insieme agli altri attivisti dell’ISM, nel porre il proprio corpo tra i militari israeliani e dei semplici raccoglitori di grano, additati dai media come terroristi, durante il loro raccolto, la sua capacità di disegnare un sorriso sui volti dei bambini segnati dalla continua perdita dei loro famigliari e dall’impossibilità di vivere normalmente la loro età.
Ci allontaniamo dalla sua casa distante appena 300 metri dai mitragliatori automatizzati, dalle torrette di controllo e dalla rete elettrificata, per dirigerci verso il Village Improvement National Center (www.alwatny.com). Un centro culturale che documenta i soprusi quotidiani perpetrati sui contadini e che offre assistenza psicologica ai bambini e alle bambine del villaggio traumatizzati dall’assedio. Li assistiamo ad un video che ci racconta una delle uscite dei contadini assistite dai volontari degli internazionali, aggrediti dai cani addestrati dall’esercito d’occupazione. Ci raccontano infine il loro lavoro di assistenza medica iniziato durante l’operazione piombo fuso dato che l’ospedale più vicino dista 10 km e la strada viene spesso sbarrata dall’esercito. Il prezioso lavoro di questo centro sarà da oggi più efficiente a seguito della donazione di un pannello solare da 13 watt da parte del convoglio.
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