mercoledì 18 maggio 2011

pensieri di una ragazza che ha partecipato al convoglio(striscia di gaza)

SEI UNO DI GAZA


E in un istante una gioia soddisfatta e piena di emozioni sovrasta, intrisa da quel formicolio dell’immaginazione, che solo la non-vista di un qualcosa che apparentemente conosci ti sa dare. E così entri a Gaza, passi il valico, i controlli, l’ansia sovrasta, piedi cercano terra nuova da percorrere e all’improvviso l’immaginazione si materializza e diventa paesaggio: palazzi, persone, occhi, mani e anime di gente che ha visto tanta e lunga guerra. Urla dentro e fuori; il cielo si apre alla sera e la terra si squarcia in crateri che gli attacchi sionisti hanno lasciato nel tempo. Viene il giorno e con esso un nuovo sole ti accompagna. Sabbia sotto i piedi e occhi puntati su di te. Sono occhi di chi sa cosa il passato gli ha riservato come una ferita che non smette mai di sanguinare. Ed allora ascolti storie di vita miste a sangue, dolore. Affrante quanto dignitose. Case ripiene di gente e di cuori e poi dall’alto fatte esplodere come formiche crudelmente schiacciate.

Nessun commento: