E' finito davanti all'università La Sapienza di Roma il corteo degli studenti e precari che oggi hanno sfilato nella capitale. I manifestanti, che avevano occupato per circa mezz'ora alcuni binari della stazione Termini, una volta arrivati all'ateneo si sono dati appuntamento al Pigneto per "un picchetto precario". Ma questa è solo una delle innumerevoli iniziative che si sono svolte in più di cento piazze in Italia grazie allo sciopero generale proclamato dalla Cgil. Uno "sciopero - dice con soddisfazione Susanna Camusso parlando dal palco di Napoli - pienamente riuscito. Di più è stato un successo straordinario e, in parte, inatteso".
La conferma proviene dai dati: lo scopero - comunica la Cgil - ha registrato un grande successo in Friuli Venezia Giulia, con molte grandi fabbriche ferme e punte di astensione dal lavoro del 90-95% alla Fincantieri, alla Detroit ed all'Ansaldo di Monfalcone, alla Casagrande e alla Safop nel pordenonese. Adesioni molto elevate alla Electroloux di Porcia (60%), all'Automotive Lighting di Tolmezzo (60%), alla Luvata di Amaro (85%), alla Imat Marcegaglia di Fontanafredda (75%), alla Farid di Fiume Veneto (80%), alla Ferriera di Servola (60%). Per non parlare dell'Umbria dove l'adesione dei metalmeccanici ha registrato punte del 90%. Ed una grande adesione è arrivato anche dal settore delle costruzioni. Il segretario generale, Walter Schiavella, è intervenuto alla manifestazione di Padova, dove sono scese in piazza circa 10mila persone. Alte punte di adesione (principalmente fra 70 e 80%) si sono registrate fra tutte le mansioni: edilizia, cemento, laterizi e manufatti, legno e lapidei. Una protesta che si è estesa dalla Sardegna a Milano toccando tutte le principali città. Ed in tutte le città gli studenti ed i precari sono scesi accanto ai lavoratori. "Quest'anno - dicono dal movimento studentesco - le mobilitazioni degli studenti e della società civile sono state continue e instancabili, contro un governo che pensa soltanto a salvare il premier ed i suoi amici e distrugge lo stato sociale e il benessere per tutti. Questo sciopero generale è una tappa fondamentale del nostro percorso di mobilitazioni, proprio perché crediamo che questo governo per distruggere il paese sia partito dal lavoro e dalla conoscenza, cancellando i diritti e tagliando tutto il possibile". L'adesione è stata altissima anche nel settore dei trasporti. E, a fianco dei tanti cittadini che hanno manifestato, protestando, il loro disagio ci sono stati uomini di cultura come Dario Fo ed esponenti dei partiti delle opposizioni, da Paolo Ferrero ad Antonio Di Pietro, così Rosi Bindi e Bersani. La richiesta lanciata dalla Camusso è la stessa di chi è sceso in piazza: "Il sindacato ha bisogno di unità. Bisogna dire basta - ha ancora dichiarato - agli atti di intolleranza tra di noi. Ma non si può parlare di unità e intanto fare accordi separati o non eleggere i rappresentanti nelle aziende". "Lo sciopero, voluto e organizzato dalla sola Cgil, ha avuto davvero uno straordinario successo - ha ancora commentato Oliviero Diliberto, segretario nazionale del PdCI-Federazione della sinistra -. Il lavoro vive oggi una fase drammatica a cui il decreto sullo sviluppo di Tremonti da' risposte del tutto parziali e inadeguate, se non inutili. Il 30% dei giovani è disoccupato, la cassintegrazione è altissima, la sottoccupazione e il precariato sono diventati il modello lavorativo". Per questo, forse, è giunta l'ora di cambiare pagina.
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