martedì 21 giugno 2011
«Abbiamo agito correttamente»
PISTOIA. Hanno respinto tutte le contestazioni, depositando nelle mani del giudice delle indagini preliminari dettagliate memorie difensive in cui sostengono l'assoluta correttezza della loro condotta nell'operazione immobiliare di Montopoli Valdarno. Operazione che, martedì mattina, li ha fatti finire agli arresti domiciliari con le accuse di appropriazione indebita e bancarotta fraudolenta. Ieri mattina in tribunale sono comparsi davanti al gip Matteo Zanobini quattro degli arrestati pistoiesi per il caso Conad, tranche della più vasta operazione della Guardia di Finanza con al centro l'attività dello studio romano di commercialista Pambianco-Mazzieri. Il presidente della Pistoiese Orazio Ferrari, l'amministratore delegato di Conad del Tirreno, Ugo Baldi, il presidente della stessa società cooperativa, Silvano Ferrini, e l'avvocato imprenditore Andrea Baldi hanno tutti scelto di rilasciare spontanee dichiarazioni al giudice, mentre delle particolareggiate memorie difensive scritte sono state consegnate dai loro avvocati difensori: Andrea Niccolai e Riccardo Olivo per Ugo Baldi; Astolfo e Alessio Di Amato per Orazio Ferrari; Roberto Ubaldi e i due Di Amato per Andrea Baldi; Tullio Padovani e Stefano del Corso per Silvano Ferrini. Complessivamente, gli interrogatori hanno richiesto circa un'ora e mezzo. I legali dei due dirigenti Conad hanno inoltre presentato un'istanza per ottenere la revoca - o, in subordine, l'attenuazione della misura cautelare degli arresti domiciliari disposta nei confronti dei loro assistiti. Gli altri difensori hanno preferito rimandarne ai prossimi giorni il deposito, a Roma, visto che, in ogni caso, qualunque decisione futura dovrà essere assunta dal gip del tribunale capitolino: il giudice di Pistoia aveva l'unico compito di effettuare l'interrogatorio per rogatoria per poi trasmetterne gli atti al collega. Tutti i legali sono comunque intenzionati a presentare ricorso al tribunale del riesame. «Abbiamo perorato davanti al giudice l'assoluta estraneità ai fatti contestati - ha aggiunto l'avvocato Niccolai, uno dei legali di Ugo Baldi - sostenendo l'assoluta correttezza della nostra condotta nel'acquisto dell'immobile di Montopoli Valdarno, evidenziando preoccupazione per Conad, per le conseguenze che potrebbero derivare dall'attuale mancanza dei vertici aziendali». Preoccupazione che, ieri mattina, ha espresso, insieme a una sincera incredulità, anche uno dei circa settanta dipendenti Conad che lavorano nel centro di smistamento di Montopoli. Vincenzo Maggio, in azienda dal 1984, abita a Pistoia e per caso si è trovato a passare davanti al tribunale mentre i quattro arrestati uscivano per tornare alle loro residenze. «Come operai della Conad di Montopoli - ha spiegato - stiamo preparando un documento in cui sottolineamo il nostro dispiacere per quello che è successo. Ugo Baldi è sempre stata una persona squisita con tutti noi. Con lui non c'è mai stato un conflitto sul lavoro, ha aiutato tante persone quando hanno avuto dei problemi personali... Per noi ha sempre fatto di tutto. Dire male di questa persona sarebbe come dire male di noi stessi. Per questo crediamo che questa incredibile cosa sia tutta una bolla di sapone. Ci dispiace molto per lui e siamo preoccupati, anche se non certo per la solidità dell'azienda, che non è in discussione». «Pensate - conclude Vincenzo Maggio, che lavora a Montopoli dal 2006 - che ci ha detto che in azienda non applicherà il nuovo contratto nazionale sottoscritto da Cisl e Uil, perché troppo svantaggioso per noi operai: ce ne farà uno migliore a livello aziendale».
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