domenica 26 giugno 2011

Conad del Tirreno Ferrini torna libero "Premiata la correttezza, ringrazio mia moglie". L'ad Ugo Baldi resta ai domiciliari

Pistoia, 24 giugno 2011 -  Silvano Ferrini torna in libertà. Ugo Baldi rimane ai domiciliari. Si dividono le strade dei due manager Conad del Tirreno, nell’occhio del ciclone giudiziario scaturito dall’inchiesta della guardia di finanza di Roma attorno al deposito di Montopoli Valdarno, che vede coinvolte altre 46 persone fra cui anche i pistoiesi Orazio Ferrari e Andrea Baldi. L’ormai ex presidente del gruppo Silvano Ferrini ha ottenuto dal gip la revoca degli arresti domiciliari cui era sottoposto da martedì della scorsa settimana con l’accusa di bancarotta fraudolenta e appropriazione indebita.

Confermata invece la misura restrittiva per Ugo Baldi, accusato degli stessi reati. La ragione della differenza di trattamento sta nella scelta fatta da Ferrini di dimettersi dalla carica di presidente Conad a poche ore dagli arresti. Non così Baldi, che però ha già presentato tramite i suoi legali richiesta di riesame della decisione e ottenuto di essere interrogato dal pubblico ministero di Roma nei prossimi giorni.

La notizia della revoca degli arresti domiciliari è stata anturalmente accolta con gioia dai familiari e dallo stesso Ferrini, che nella serata di ieri ha diffuso una nota stampa in cui, dopo aver ricostruito brevemente la sua vicenda giudiziaria, porge alcuni ringraziamenti. "Anzitutto ringrazio tutti i soci, per la stima e la fiducia dimostratami — scrive Ferrini confermando le dimissioni pur non escludendo di tornare sulla decisione al termine della vicenda giudiziaria che l’ha coinvolto —. Solo allora, e sempre con il consenso di Conad del Tirreno, potrò tornare ad operare in qualità di presidente. Ringrazio tutti coloro, soci dirigenti amici che in questi giorni mi hanno sostenuto e incoraggiato — continua Ferrini".

"Ma più di ogni altro vorrei ringraziare la mia famiglia, mia figlia e tutti, proprio tutti, anche se la revoca degli arresti è la prima battaglia vinta e la guerra è lunga. Una piccola soddisfazione intanto me la prendo — prosegue il manager pistoiese — e cioè che la revoca è stata accolta dallo stesso giudice delle indagini preliminari che la aveva emanata: qualcosa vorrà dire». Ma un ringraziamento speciale, Ferrini lo riserva alla moglie Giovanna Pazzini, che in questi giorni l’ha difeso a spada tratta. «Mia moglie è grande — scrive il manager —. E ancora dovrò lavorare molto per meritarmela".

Nessun commento: