domenica 26 giugno 2011

Passare dalle parole ai fatti.

Dopo il voto alle amministrative e sui referendum, tutti i cittadini si aspettano una sola cosa: la fine del berlusconismo. Il messaggio è stato chiarissimo. Ma la fine del berlusconismo non è un atteggiamento modaiolo, bensì una necessità sociale, economica, vista la totale incapacità di dare risposte a qualsiasi livello. Allora quelle che erano le Leggi strategiche della destra sono state spazzate via dai cittadini con i referendum. Il dibattito, allora, dovrebbe essere, nel centrosinistra, dopo il riconoscimento a chi i referendum ha promosso, cioè ai comitati, per l'acqua, ma anche a Di Pietro per nucleare e legittimo impedimento, l'elaborazione e l'approfondimento di linee politiche e programmatiche coerenti con il volere popolare. Si assiste, invece, a strane e stancanti discussioni sulla scelta del leader: ma non si è capito che i cittadini hanno capito che la buona politica si fa senza capi? Lo stesso Di Pietro che dice che lui non è nè di destra nè di sinistra, fino ad oggi ha usato solo ragionamenti di sinistra, come la piattaforma Fiom sul lavoro e le politiche sociali, energetiche e ambientali, proprie della sinistra. Allora il Partito dei Comunisti Italiani e la Federazione della Sinistra, raccolgono pienamente il messaggio che il popolo ha dato: cambiare, a favore di politiche giuste, basta con i licenziamenti di massa, basta con la chiusura di ospedali. Si parli di questo e non dei balletti. Al popolo che sia Bersani, Vendola, Di Pietro a fare il primo ministro non interessa un bel fico secco. Perchè non interessa la politica del capo, ma vuole la buona politica. E oggi il centrosinistra vero è chiamato a dare queste risposte.
Orlando Cervoni Seg. Prov.le PdCI Federazione della Sinistra  Frosinone

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