Freedom Flotilla 2,
tra cavilli e minacce
25 giugno 2011Video - l’assalto israeliano a Flotilla 1
Genova - La Freedom Flotilla riparte da Atene, destinazione Gaza. Forse. L’opposizione alla missione umanitaria per i palestinesi, a cui parteciperanno molti attivisti italiani, inclusi giornalisti e intellettuali sembra trasversale sull’asse del Mediterraneo orientale: e anche la Grecia, che dovrebbe - dal porto ateniese del Pireo - vedere la partenza della missione, mette i bastoni tra le ruote. La paura è che il generale disinteresse, quando non condanna, che i paesi occidentali - Italia inclusa - riservano per l’operazione possa in maggior ragione legittimare le minacce del governo di Israele, che l’anno scorso intervenne sulla Flotilla con una incursione militare, provocando nove morti.
Il video del blitz israeliano
Una notizia positiva, per gli attivisti, arriva dalla Francia dove una imbarcazione ha lasciato senza problemi il porto di Marsiglia. Il governo transalpino sembra tra i pochi a non voler prendere posizione sulla Flotilla, mentre il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini ha espresso le proprie perplessità all’iniziativa. Di più ha fatto Hillary Clinton, segretario degli Esteri del governo Obama, che ha minacciato: «cittadini americani che dovessero partecipare alla missione potrebbero essere detenuti al ritorno in patria».
Ma più di tutto, conta la Grecia: la Flotilla conta una dozzina di imbarcazioni che devono portare a Gaza anche materiali di costruzione, sanitari, alimentari, e sembra che l’autorità portuale greca - già in crisi per l’ondata di scioperi delle ultime settimane - stia ponendo in essere un gran numero di problemi burocratici e doganali per ritardare la partenza, annunciata per lunedì.
Obiettivo principale della missione, che è anche pubblicizzata su Facebook, lottare contro la «situazione insostenibile inflitta al popolo palestinese». «Porteremo lettere d’amore e solidarietà alla gente di Gaza. Se i militari israeliani ci attaccheranno, sarà come se avessero attaccato un postino», dice Alice Walker, premio Pulitzer per la narrativa per il romanzo “Il colore viola”, tra i partecipanti. A 67 anni, dopo «una vita lunga e fruttuosa, mi sembra buono raccogliere i frutti di ciò abbiamo compreso essere importante, e condividerli, specialmente con i più giovani», scrive la Walker.
Le fa eco Henning Mankell, scrittore svedese di romanzi polizieschi e padre letterario del famoso commissario Kurt Wallander, che ha annunciato la sua adesione alla spedizione internazionale. «È un buono strumento» per cercare di cambiare lo status quo, «per tentare di favorire una situazione che permetterà ai palestinesi di non essere trattati come cittadini di seconda zona nel loro stesso Paese», ha spiegato lo scrittore che già l’anno scorso aderì alla spedizione. E «non vedo alcuna ragione di fermarmi finché il blocco non sarà cessato», ha ribadito Mankell. Sulla possibilità di essere intercettati da Israele, non si fa illusioni. «Ma spero che ci tratteranno in maniera diversa rispetto allo scorso anno», ha affermato, ricordando che la Flotilla 1 «non può essere considerata un successo visto che sono state uccise delle persone, ma ha avuto un impatto enorme».
Tra i passeggeri della Flotilla 2, il disegnatore Vauro Senesi, che ha scritto una ironica lettera all’ammiraglio israeliano che prepara l’incursione sulle navi umanitarie, e diversi giornalisti italiani, tra cui Giorgio Rinaldi, già caporedattore e inviato del Secolo Xix.












Nessun commento:
Posta un commento